MaM
Messaggio del 25 dicembre 1992: Cari figli, oggi desidero mettervi tutti sotto il mio manto e proteggervi da tutti gli attacchi satanici. Oggi è il giorno della pace, ma in tutto il mondo c'è molta mancanza di pace. Perciò vi invito tutti a costruire con me, attraverso la preghiera, il nuovo mondo della pace. Io non posso farlo senza di voi e perciò vi invito tutti con il mio amore materno e il resto lo farà Dio. Perciò apritevi ai piani di Dio e ai suoi progetti per poter collaborare con lui per la pace e il bene e non dimenticate che la vostra vita non è vostra ma un dono con il quale dovete dare gioia agli altri e guidarli verso la vita eterna. Cari figli, che la tenerezza del mio piccolo Gesù vi accompagni.

Messaggi di altre apparizioni

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - Messaggi anno:1928

24-14 Maggio 13, 1928 Chi vive nella Divina Volontà tiene in suo potere tutto, è la nuova ripetitrice degli atti della Vergine, dei santi e di Nostro Signore.

(1) Stavo pregando e mi sentivo che non sapevo né pregare, né amare, né ringraziare Gesù, onde dicevo tra me: “Quanto vorrei l’amore e le preghiere della Sovrana Signora e di tutti i santi in mio potere, per poter amare e pregare Gesù coll’amore e con le sue preghiere, e con quelle di tutto il Cielo”. Ed il mio Gesù benedetto movendosi nel mio interno mi ha detto:

(2) “Figlia mia, quando l’anima vive nella mia Volontà Divina, tiene tutto in suo potere, perché Essa è la depositrice e conservatrice di tutto ciò che ha fatto la Mamma mia e tutti i santi, basta che li voglia, e vuole prendere ciò che essi hanno fatto, che l’amore corre a lei, le preghiere la investono, le virtù si mettono in ordine per aspettare chi ha l’onore d’essere chiamato per darle la vita degli atti loro, per formarle la loro bella e fulgida corona. Sicché la Regina del Cielo si sente ripetere il suo amore, le sue preghiere, i santi le loro virtù, dalla creatura sulla terra, ed oh! come ne godono nel vedere gli atti loro ripetuti di nuovo, non c’è gloria più grande che si può dare ai celesti abitatori, che ripetere il loro amore, le loro preghiere, le loro virtù, ed Io sento di nuovo come se stesse la mia Mamma ad amarmi ed a pregarmi. L’eco loro risuona in te, e tu ripetendolo fai risuonare il tuo eco in Cielo, e tutti riconoscono gli atti loro negli atti tuoi. Non ti sentiresti tu onorata se un’altro ripetessi gli atti tuoi e modellino i loro lavori sul modello dei tuoi? Con quale amore non la guarderesti? E se tu sapessi quanto Io godo quando ti sento dire: “Voglio unirmi coi pensieri di Gesù, con le parole, con le opere e passi, per schierarmi insieme coi suoi pensieri, con le sue parole, eccetera, sopra ciascun pensiero, parola, opera e passi di creature, per ripetere insieme, per tutti e per ciascuno ciò che fece Gesù coi suoi pensieri, parole e tutto il resto che fece, non c’è cosa che hai fatto che non voglio far io, per ripetere l’amore e tutto il bene che fece Gesù”. Io sento Me stesso sulla terra e mi sento ripetere da te gli atti miei, e sto con tanto amore aspettando la ripetizione degli atti miei, che Io stesso mi fo in te attore e spettatore, per godermeli e prendermi la gloria della mia stessa vita. Perciò la creatura che vive ed opera nella nostra Volontà, è riconosciuta da tutto il Cielo come portatrice di gioie divine a tutto il Cielo, e che mantenendo il Cielo aperto fa scendere sulla terra la celeste rugiada di grazie, di luce, d’amore su tutte le creature”.

24-15 Maggio 20, 1928 Messaggeri divini. Circolare celeste. Gli atti fatti nel Voler Divino formano l’estasi al Creatore. Necessità della continuazione degli atti; come questi formano tant’ore per chiamare l’alba. La Vergine l’alba della Redenzione.

(1) Stavo impensierita per una circolare giuntami per la casa della Divina Volontà, tanto voluta dal venerato padre Di Francia, e tanto da lui sospirata, che non ebbe la consolazione di vederla compita ed aperta allo scopo da lui voluto. Ed ora finalmente, da ciò che diceva la circolare, spuntava il giorno, forse prossimo, dell’effettuarsi di essa. Ond’io pensavo tra me: “Sarà proprio vero ch’è Volontà di Dio che io vi andassi? Ed i componenti di questa casa saranno esse le vere piccole figlie della Divina Volontà? Saranno esse il principio dell’inizio di quell’era divina del regno del Fiat ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

24-16 Maggio 26, 1928 Dio è ordine e quando vuol dare un bene mette l’ordine divino in mezzo alle creature. Come Nostro Signore col formare il Pater si metteva a capo del regno del Fiat Divino.

(1) Continuo ciò che sta scritto di sopra. Stando io impensierita su tutto ciò che riguarda il regno della Volontà di Dio, il mio sempre amabile Gesù ha soggiunto:

(2) “Figlia mia, Dio è ordine, e quando vuol dare un bene alle creature, vi mette sempre il suo ordine divino, e tutto ciò che si fa per ottenere un tanto bene incomincia da Dio, mettendosi Lui a capo per prenderne l’impegno, e poi ordina le creature allo stesso scopo. Ciò feci per dare Io la Redenzione e le creature per riceverla, e ciò sto facendo Io ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

24-17 Maggio 30, 1928 La Creazione l’esercito divino, il Fiat la celeste bandiera. Esempio del bambino ed il padre ricco. Come Gesù vuole popoli interi che preghino; chi sono questi popoli.

(1) Stavo facendo il mio giro nel Fiat Divino, e riunendo tutta insieme la Creazione tutta, per portarla innanzi alla Maestà Suprema come il più bello omaggio, l’adorazione più profonda e l’amore più intenso e più esteso a Colui che l’aveva creato, mi sembrava che non c’era cosa più bella da portare al mio Creatore che la magnificenza ed il continuato prodigio delle sue stesse opere. Onde mentre ciò facevo, il mio amato Gesù, movendosi nel mio interno mi ha detto:

(2) “Figlia mia, non c’è omaggio più bello e degno della nostra Maestà adorabile, che ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

24-18 Giugno 3, 1928 Le verità sono scale per salire a Dio. L’isolamento. La Volontà Divina, la rivelatrice dell’uomo. Esempio del bimbo che dorme.

(1) Continuo il mio abbandono nel Voler Divino, e girando in Esso la mia povera mente si è trasportata nell’eden, nell’atto in cui Iddio stava formando la natura dell’uomo, prima d’infonderle l’anima, e pensando al grande amore con cui il Supremo Creatore formava il corpo umano, e che prima che Adamo esistesse, nel formare il suo corpo lo amava con amore di padre che ama il suo parto, e che non esistendo ancora la vita dell’anima di Adamo, non lo ricambiava col suo amore. Quindi l’amore divino restava isolato senza la compagnia dell’amore della sua creatura. Onde non era ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

24-19 Giugno 7, 1928 Come Iddio nel creare l’uomo gli infuse tre soli; foga del suo amore. Esempio del sole.

(1) Il mio volo nel girare negli atti della Volontà Divina continua sempre, e quando giungo nell’Eden, mi sembra che Gesù ha voglia di dire qualche cosa, il ricordo, il luogo dove creò l’uomo la sua Volontà creante, il suo amore sfoggiante, le prerogative, la bellezza con cui creò l’uomo, i beni, la grazia con cui lo arricchì, sono i più dolci e cari ricordi al suo cuore paterno che lo fanno affogare d’amore, e per dare sfogo alle sue vampe vuol parlare di ciò che fece nel crearlo, tanto, che mentre scrivo sento il suo cuore che batte forte, forte, e sussultando di gioia mi getta le braccia al collo, e baciandomi con tale enfasi di affetto si ha chiuso nel mio cuore, come ferito dalla foga di quell’amore che ebbe nella Creazione, ed atteggiandosi misto a festa ed a dolore, voleva essere spettatore di ciò che stavo per scrivere. Onde, Gesù mi aveva detto:

(2) “Figlia mia, quanti nostri prodigi concorsero nel creare l’uomo, col nostro alito gli fu infusa l’anima, nella quale la nostra paterna bontà gli infondeva tre soli in cui formava in essa il perenne e fulgido giorno, non soggetto a nessuna notte. Questi tre soli venivano formati dalla potenza del Padre, dalla sapienza del Figlio, dall’amore dello Spirito Santo. Questi tre soli mentre venivano formati nell’anima, restavano in comunicazione con le Tre Divine Persone, in modo che l’uomo teneva la via per salire a Noi, e Noi tenevamo la via per scendere in lui. Questi tre soli sono le tre potenze: Intelletto, memoria e volontà, che mentre son distinte tra loro, si danno la mano e giungono a formare anche una sola, simbolo della nostra Trinità adorabile, che mentre siamo distinte nelle persone, formiamo una sola potenza, un’intelletto solo, ed unica volontà. Fu tanto l’amore nel creare l’uomo, che il nostro amore allora si contentò quando le comunicammo la nostra somiglianza. Questi tre soli furono messi nel fondo dell’anima umana, come il sole nel fondo della volta del cielo, che con la sua luce tiene in festa la terra, e coi suoi mirabili effetti dà vita a tutte le piante ed a ciascuna il gusto, la dolcezza, il colore e la sostanza che le conviene. Il sole nel suo tacito silenzio guida la terra, ammaestra tutti, non con le parole, ma coi fatti, e con tale eloquenza che nessun’altro lo può raggiungere, e con la sua luce penetrante si fa vita di tutto ciò che produce la terra. Guarda, un sol sole per tutta la terra, ma per l’anima umana il nostro amore non fu contento di uno, e siccome ci trovavamo nella foga del nostro amore di dare e di ridare, ne formammo tre soli, dai quali dovevano essere diretti, animati e ricevere la vita tutti gli atti umani; che ordine, che armonia mettemmo nel nostro amato e caro figlio. Ora figlia mia, questi tre soli esistono nell’uomo, ma si trovano nelle condizioni quando il sole che splende nel cielo si trova circondato da dense nubi e non può riempire la terra con la vivezza della sua luce, e sebbene le comunicazioni non sono né interrotte né spezzate in virtù delle nubi, però gli effetti la terra li riceve stentati, e non gode tutto il bene che le potrebbe fare il sole, sicché siccome non riceve tutta la vita del sole, è come malata, i suoi frutti sono scipiti e non maturi, molte piante senza frutti, quindi la terra è malinconica, senza festa, perché le nubi hanno impedito che ricevesse tutta la pienezza della luce del sole per coronarsi di gloria e di onore. Tale si trova l’uomo, tutte le cose stanno a posto, tra Noi e lui niente è spezzato né interrotto, ma l’umano volere ha formato dense nubi, e perciò si vede l’uomo senza la gloria, l’ordine, ed armonia della sua creazione, e quindi le sue opere sono senza frutti, guaste e senza bellezza, i suoi passi sono vacillanti, si può dire ch’è il povero malato perché non si fa dirigere dai tre soli che possiede nell’anima sua. Onde venendo a regnare la mia Volontà, la prima cosa che abbatterà sarà l’umano volere, e soffiando metterà in fuga le nubi, e l’uomo si farà dirigere dai tre soli che tiene nel fondo dell’anima, che posseggono la nostra comunicazione, e subito salirà alla nostra origine e tutto sarà festa e gloria per Noi e per lui”.

24-20 Giugno 12, 1928 Come Iddio si sente rinnovare le gioie dei primi tempi della Creazione. L’incanto che farà la Divina Volontà all’umana volontà; esempio del sole. Quando e dove fu fatto lo sposalizio coll’umanità e quando sarà rinnovato di nuovo.

(1) Continuo il mio giro negli atti che fece nella Creazione il Fiat Divino e che tuttora conserva nel suo proprio pugno, con tale potenza e sapienza come se in ogni atto ripetesse l’atto già fatto, mentre non è altro che la continuazione d’un solo atto. Ora mentre la mia mente si portava nell’Eden, il mio dolce Gesù mi ha detto:

(2) “Figlia mia, quando fai il tuo giro nella mia Volontà per rintracciare tutti i suoi atti, per corteggiarli, amarli, per farli uno coi tuoi, e giungi nell’Eden, Io mi sento ripetere le gioie, le ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

24-21 Giugno 16, 1928 Esempio d’uno sposo quando si divide in corte, come Iddio fin dal principio della caduta dell’uomo. Il nuovo fidanzamento dello sposalizio fu fatto sulla croce. Il compimento nella Divina Volontà.

(1) Stavo pensando a ciò che sta scritto qui sopra, ed il benedetto Gesù ha continuato a dirmi:

(2) “Figlia mia, è proprio vero che l’Ente Supremo nel principio della Creazione fece il suo sposalizio con l’umanità, e successe come uno sposo quando la sua sposa malvagia lo induce a dividersi in corte, ma ad onta di ciò, nello sposo resta un’affetto nel proprio cuore e pensa e sospira che se la sua eletta si cambiasse, chi sa potrò di nuovo riunirmi e vincolarmi con lei col nodo di sposi, e perciò spesso le fa arrivare all’orecchio per mezzo di messaggeri, che lui l’ama. Tale fece Iddio, ad onta che lo sposalizio coll’umanità fu sciolto nella corte divina, riserbò un’affetto e vagheggiava, sebbene lontano, il nuovo nodo di sposi con l’umanità; tanto vero ciò, che non distrusse il palazzo che con tanta sontuosità e magnificenza aveva formato, né gli tolse il bene del sole che formava il giorno, ma tutto restò perché se ne servisse chi l’aveva offeso. Anzi mantenne la corrispondenza con lo scegliere fin dal principio del mondo, or l’uno or l’altro dei buoni, i quali erano come messaggeri, i quali erano come tanti postini che portavano, chi le letterine, chi i telegrammi, chi le telefonate del Cielo in cui veniva annunziato che lo sposo lontano non si era dimenticato, che li amava e che voleva il ritorno della sposa ingrata. Onde nell’antico testamento, quanto più moltiplicavo i buoni, i patriarchi ed i profeti, tanto più pressanti erano gli inviti e la posta che correva tra il Cielo e terra, ché Iddio spediva notizie che desiderava la nuova unione. Tanto vero, che non potendo più contenere la foga del suo amore e non essendo ancor disposta l’umanità decaduta per allora, fece una eccezione sposando la Vergine Regina e l’umanità del Verbo con nodo di vero sposalizio, affinché in virtù di Essi fosse rialzata la decaduta umanità e potessi formare lo sposalizio coll’intera umanità. Quindi la mia Umanità formò il nuovo fidanzamento sulla croce con essa, e tutto ciò che Io feci, soffrii, fino a morire sulla croce, erano tutti preparativi per effettuare lo sposalizio desiderato nel regno della mia Divina Volontà. Ora dopo il fidanzamento, restano i pegni e doni da darsi, e questi sono le conoscenze sul mio Fiat Divino, ed in esse le vien dato il gran dono che mi respinse l’uomo nell’Eden, cioè il dono eterno, infinito ed interminabile del mio Volere, il qual dono alletterà tanto l’umanità decaduta, che ci darà il contraccambio del dono del suo povero volere, che sarà come conferma e suggello dell’unione degli sposi dopo sì lunga catena di corrispondenza, di fedeltà da parte di Dio, e d’incostanza, d’ingratitudine, di freddezza da parte delle creature. Sicché figlia mia, l’uomo si degradò, perdette tutti i beni perché uscì dalla mia Volontà Divina; per nobilitarsi, per riacquistare tutto e per ricevere la riabilitazione dello sposalizio col suo Creatore, deve rientrare di nuovo nel Fiat Divino donde ne uscì, non ci sono vie di mezzo, neppure la mia stessa Redenzione è sufficiente per far ritornare l’uomo al principio dell’era felice della sua creazione, Essa è mezzo, via, luce, aiuto, ma non fine, il fine è la mia Volontà, perché Essa fu il principio, e di giustizia chi è il principio dev’esserne la fine. Sicché l’umanità dev’essere chiusa nel mio Voler Divino per essere restituita la sua nobile origine, la sua felicità e mettere di nuovo in vigore lo sposalizio col suo Creatore. Perciò non basta al nostro amore il gran bene che fece all’uomo la mia Redenzione, ma sospira più oltre; il vero amore non si contenta mai, allora è contento quando può dire: “Non ho più che darle”. E conoscendo che l’uomo mi può ritornare felice, vittorioso, glorioso, nel nobile stato con cui fu creato da Dio, e questo col regnare la mia Volontà in mezzo a loro, ecco perciò tutte le ansie divine, i sospiri, le manifestazioni son rivolte a far conoscere la nostra Volontà per farla regnare, per poter dire al nostro amore: “Quietati, che il nostro figlio amato è giunto nel suo destino, già è in possesso della nostra eredità che le fu data nella Creazione, qual’è il nostro Fiat! E mentre lui possiede il nostro, Noi possediamo lui. Quindi lo sposalizio è conchiuso di nuovo, gli sposi sono ritornati al loro posto d’onore, non rest’altro che festeggiare e godere un tanto bene dopo un sì lungo dolore”.

24-22 Giugno 20, 1928 Iddio è un’atto solo. Esempio del sole. Chi vive nella Divina Volontà vive in quest’atto solo e sente tutti i suoi effetti. Valore dell’operato nella Divina Volontà. Come Gesù era stato sempre con la Madre sua, si allontanò quando fece la sua vita pubblica. Applicazione all’ani

(1) Il mio abbandono nel Fiat Supremo ed il mio volo in tutti gli atti suoi è continuo, e mentre giravo nella Creazione pensavo all’ordine ed armonia di tutte le cose, ed alla molteplicità degli atti dell’eterno Volere in tutto l’universo, ma mentre ciò pensavo, il mio sempre amabile Gesù mi ha detto:

(2) “Figlia mia, Dio è un’atto solo, e se si veggono tanti atti nella Creazione, non sono altro che gli effetti dell’atto solo di Dio. Succede come al sole, il sole è uno, la sua luce è una sola, ma gli effetti di ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

24-23 Giugno 25, 1928 Tutto ciò che si fa nel Fiat acquista l’atto continuato senza mai cessare. Esempio del sole. Scopo dell’andata di Gesù nel deserto, pene dell’isolamento.

(1) Stavo pregando, e sentendo la mia estrema miseria pregavo la mia Mamma Celeste che mi desse il suo amore per supplire al mio misero amore, ma mentre ciò facevo, il mio dolce Gesù movendosi nel mio interno mi ha detto:

(2) “Figlia mia, la mia Mamma, il primo amore ed il primo suo atto lo fece nel Voler Divino, e siccome fu fatto in Esso, tiene la continuità come se in atto stesse sempre amando ed operando, il suo amore non finisce mai, le sue opere fanno le ripetitrici continuate, in modo che chi vuol ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)