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Messaggio del 25 novembre 1983:Cominciate a invocare ogni giorno lo Spirito Santo. La cosa più importante è pregare lo Spirito Santo. Quando lo Spirito Santo discende su di voi, allora tutto si trasforma e vi diventa chiaro.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 24-15 Maggio 20, 1928 Messaggeri divini. Circolare celeste. Gli atti fatti nel Voler Divino formano l’estasi al Creatore. Necessità della continuazione degli atti; come questi formano tant’ore per chiamare l’alba. La Vergine l’alba della Redenzione.

(1) Stavo impensierita per una circolare giuntami per la casa della Divina Volontà, tanto voluta dal venerato padre Di Francia, e tanto da lui sospirata, che non ebbe la consolazione di vederla compita ed aperta allo scopo da lui voluto. Ed ora finalmente, da ciò che diceva la circolare, spuntava il giorno, forse prossimo, dell’effettuarsi di essa. Ond’io pensavo tra me: “Sarà proprio vero ch’è Volontà di Dio che io vi andassi? Ed i componenti di questa casa saranno esse le vere piccole figlie della Divina Volontà? Saranno esse il principio dell’inizio di quell’era divina del regno del Fiat Supremo sulla terra?” Ma mentre ciò pensavo ed altro, il mio dolce Gesù si è mosso nel mio interno e mi ha detto:

(2) “Figlia mia, ogni detto, opera e sacrificio che si fa nella mia Volontà, e per ottenere il suo regno divino, sono tanti messaggeri che si spediscono per la patria celeste, i quali portano la circolare divina e la fanno girare a tutti i santi, agli angioli, alla Sovrana Regina ed allo stesso Creatore, dando a ciascuno l’impegno di preparare le diverse cose che ci vogliono per un regno sì santo, affinché tutto sia fatto con decoro, con decenza e con nobiltà divina. Onde tutti gli abitatori della patria divina con questa circolare celeste nelle loro mani, si mettono tutti all’opera di soddisfare al loro compito, di preparare ciascuna cosa a loro imposta. Sicché la circolare della terra fa il suo eco alla circolare celeste, e Cielo e terra si muovono, si occupano per il solo scopo del regno della mia Volontà Divina, la terra per tutto ciò che necessita nell’ordine naturale, la corte celeste per tutto ciò che riguarda nell’ordine soprannaturale, pare che Cielo e terra si danno la mano e fanno a gara, a chi più faccia più presto a preparare un regno sì santo. Se tu sapessi che valore tiene un’atto fatto nella mia Volontà, come sa muovere Cielo e terra, come si sa aprire la via ovunque, si mette in comunicazione con tutti ed ottiene tutto ciò che non si è ottenuto per tutti gli atti insieme e per tanti secoli, sono non un sole, ma tanti soli per quanti atti si fanno, che formano il giorno fulgido e smagliante del regno della mia Volontà sulla terra. Gli atti fatti in Essa sono spinte all’Ente Supremo, sono calamite che lo attirano, sono dolci catene che lo legano, sono rapimenti in cui la creatura tiene la forza di formare l’estasi al suo Creatore, il quale rapito come in dolce sonno dall’estasi che l’ha formato la sua amata creatura, concede ciò che voleva dare da tanti secoli, ma non trovava colei che estasiandolo con la sua stessa forza divina, si rendeva rapitrice del regno della sua Volontà Divina. Come la creatura si muove nel mio Fiat e forma il suo atto, così Iddio si sente rapire, e nel suo dolce sopore si sente disarmato e vinto, e la creatura resta la vincitrice del suo Creatore.

(3) Con questi preparativi succede come ad uno sposo, che dovendo fare il suo sposalizio, si prepara l’abitazione, la stanza da letto, tutti gli oggetti che ci vogliono per fare che nulla le manchi, poi si passa alle vesti dello sposalizio, si fanno gli inviti, tutto ciò fa decidere lo sposo di compire ciò che lui stesso voleva; ma se nulla si prepara, lo sposo prende tempo e mai si decide, e lui stesso si sente impacciato e dice fra sé: “Debbo sposare e non ho l’abitazione, non ho il letto dove dormire, non ho le vesti per comparire da sposo, che figura debbo fare?” E di necessità si toglie qualunque pensiero di fare lo sposo. Così questi preparativi, gli atti fatti nella mia Volontà, le circolari, sono spinte a muovere il mio Volere che venga a regnare in mezzo alle creature, e le mie conoscenze sono come lo sposo che viene a sposare le creature coi nuovi vincoli, come uscì dalle nostre mani creatrici”.

(4) Onde mi sentivo stanca, sfinita per le privazioni del mio dolce Gesù. La povera e piccola anima mia me la sentivo che non ne poteva più senza di Colui in cui aveva accentrato le mie speranze e tutta la mia stessa vita, senza di Lui tutto ciò che io facevo, insegnatemi da Gesù, mi sembra un giuoco, preghiere fantastiche, non di gloria di Dio, e quindi provavo tale svogliatezza nel fare il mio giro che a stento andavo avanti, ma mentre sfinita continuavo il mio giro, mi son sentita che Gesù sostenendomi mi spingeva da dietro dicendomi:

(5) “Figlia mia, avanti, non volerti fermare, tu devi sapere che tutto è stabilito dall’Ente Supremo, preghiere, atti, pene, sospiri che deve fare la creatura per ottenere ciò che Noi stessi vogliamo darle ed essa sospira di ricevere, sicché se questi atti non vengono compiuti, non spunta da Noi il sospirato Sole in mezzo alla lunga notte dell’umana volontà per formare il giorno del regno del Fiat Divino. Perciò molte volte succede che si fanno tanti atti e preghiere e nulla si ottiene, poi per un’altro piccolo sospiro e preghiera si ottiene ciò che tanto si sospirava, forse è stato l’ultimo atto che ha ottenuto il rescritto della grazia? Ah no! è stata la continuazione di tutti gli atti e preghiere, e se si vede che si ottiene con quell’ultimo atto è perché ci voleva al numero da Noi stabilito. Onde se tu vuoi ricevere il regno del Voler Divino, non ti arrestare, altrimenti, mancando la lunga catena degli atti che giunge fino al trono di Dio non otterrai ciò che tu vuoi, e Noi vogliamo dare. Gli atti sono come le ore che formano o il giorno o la notte, ogni ora tiene il suo posto, alcune ore formano la sera, altre la notte fitta, altre ore l’alba, altre lo spuntar del sole, altre il pieno giorno, e se è l’ora di mezza notte, indarno è voler vedere che spunta il sole, è necessario che venga l’alba almeno per vagheggiare il vicino giorno, per vedere la maestà del sole, che col suo impero di luce fuga le tenebre, e mettendo termine alla notte imperla e fa risorgere tutta la natura nella sua luce e nel suo calore, plasmando tutto coi suoi benefici effetti. Ora, è forse l’alba che tiene tutto l’onore di fare spuntare il sole? Ah no! essa è stata l’ultima ora, ma se le altre ore non l’avevano preceduto, mai poteva dire l’alba: “Io sono colei che chiamo il giorno”. Così sono gli atti, le preghiere per ottenere che spunti il giorno del regno della mia Volontà Divina, sono come tante ore, ed ognuno tiene il suo posto d’onore, e si danno la mano fra loro a chiamare il fulgido Sole del mio Volere Divino, l’ultimo atto può essere come l’alba, e se questo non si fa, mancherà l’alba ed è inutile aspettare che presto sorga il suo giorno di luce sulla terra, che plasmando e riscaldando tutto farà sentire più che sole i suoi benefici effetti, il suo regime divino, regime di luce, d’amore e di santità. Così successe nella Redenzione, per tanti secoli la Redenzione non venne perché i patriarchi ed i profeti si trovarono coi loro atti come nelle ore notturne, e da lontano sospiravano il giorno; come venne la Vergine Regina formò l’alba, e abbracciando insieme tutte le ore notturne fece spuntare il giorno del Verbo sulla terra, e la Redenzione venne compiuta. Perciò non ti arrestare, è tanto necessario la serie degli atti, che passa pericolo che se tutti non vengono compiuti non si ottiene il bene desiderato”.