(1) Il mio abbandono nel Fiat Supremo ed il mio volo in tutti gli atti suoi è continuo, e mentre giravo nella Creazione pensavo all’ordine ed armonia di tutte le cose, ed alla molteplicità degli atti dell’eterno Volere in tutto l’universo, ma mentre ciò pensavo, il mio sempre amabile Gesù mi ha detto:
(2) “Figlia mia, Dio è un’atto solo, e se si veggono tanti atti nella Creazione, non sono altro che gli effetti dell’atto solo di Dio. Succede come al sole, il sole è uno, la sua luce è una sola, ma gli effetti di esso, come la sua luce tocca la terra e con rapidità si stende sopra di essa, sono innumerevoli, si può dire produce un’effetto distinto sopra ciascuna cosa che tocca, distinto nel colore, nella dolcezza, e nella sostanza che infonde su di ciascuna cosa che tocca con le sue mani di luce, pare che il sole crea tanti atti successivi, uno più bello dell’altro, ma non è vero, non sono altro che gli effetti del suo solo atto di luce, perché la forza d’un atto solo tiene virtù di produrre tanti effetti come se fossero tanti atti successivi e distinti, come difatti sono, sicché tutto ciò che tu vedi in tutto l’universo non sono altro che gli effetti dell’atto solo di Dio, e perch’é solo nell’atto, tiene virtù d’ordine ed armonia in tutti gli effetti che produce. Così succede per l’anima che vive nella mia Divina Volontà, vivendo nell’atto solo di Dio, sente tutti gli effetti di quell’atto solo di Dio in tutti gli atti suoi, sente in sé l’ordine, l’armonia, la bellezza, la forza dell’atto solo divino, che più che luce produce tanti effetti, da sentirsi negli atti suoi produrre cieli, soli, mari, prati fioriti e tutto ciò che di bene vi è in cielo ed in terra; che non può racchiudere di grande, di bene, chi vive nella mia Volontà? Tutto, è il vero sole, che qualunque cosa fa e tocca produce varie tinte di bellezza, di dolcezza, di bontà e di molteplici effetti, perché tutti i suoi atti pendono dall’atto solo di Colui che l’ha creato”.
(3) Dopo di ciò stavo pensando al gran bene che racchiude l’operato nella Divina Volontà, il suo gran bene, ed il mio dolce Gesù ha soggiunto:
(4) “Figlia mia, l’operato nella mia Divina Volontà racchiude valore incalcolabile, l’anima è come se tenesse due bilance in mano, che mette in ciascuna bilancia un’oggetto di eguale peso e di eguale valore, questi oggetti uno è il peso, uno il valore, uno il prezzo che si può riscuotere; ora in queste bilance, in una mette Iddio la sua Volontà, nell’altra mette l’anima il suo operato in Essa, alzandosi queste bilance restano perfettamente equilibrate, e si elevano tutte e due alla stessa altezza, perché essendo la Volontà di Dio e quella dell’anima una sola, dovunque opera, o in Dio o nella creatura, uno è il valore, perciò la sola mia Volontà eleva l’anima alla somiglianza del suo Creatore, l’operato in Essa la mette nell’ordine delle opere divine”.
(5) Oltre di ciò mi sentivo oppressa e pensavo tra me: “Che cambiamento, prima il mio dolce Gesù veniva sempre, pareva che non sapeva né poteva stare senza di me, ed ora giorni e giorni, né si dà nessuna fretta, né corre come faceva prima verso di me quando vede che non ne posso più, pare che quando viene è per dire cose che riguardano il suo Fiat, pare che questo solo l’interesse, il mio estremo bisogno di Lui non le fa più breccia”. Ora mentre ciò ed altro pensavo, si è mosso nel mio interno e mi ha detto:
(6) “Figlia mia, sto comportandomi con te come mi comportai con la Mamma mia, durante la mia vita facemmo vita sempre insieme, tranne i tre giorni dello smarrimento, che del resto dove c’era la Mamma si trovava il Figlio, e dove c’era il Figlio si trovava la Madre, eravamo inseparabili, quando poi venne il compimento della Redenzione e dovendo fare la vita pubblica ci separammo, sebbene la Volontà unica che ci animava, ci teneva sempre immedesimati insieme, ma è certo che le nostre persone si trovavano lontani, chi ad un punto e chi all’altro, e non sapendo stare, e non potendo troppo a lungo stare il vero amore separato, perché sente l’irresistibile bisogno di riposarsi uno nell’altro e di confidarsi i loro segreti, l’esito delle loro imprese, ed i loro dolori, perciò ora Io facevo le scappatine per rivederla, ora la Regina Madre usciva dal suo nido per rivedere il suo Figlio che da lontano la feriva, e di nuovo ci separavamo per dare il corso all’opera della Redenzione. Così sto facendo con te, prima ero sempre con te, come lo sono tuttora, ma dovendo lavorare per il regno della mia Volontà Divina e dovendoti slanciarti negli atti di Essa, il lavoro pare che ci allontani, e mentre tu lavori, Io lavoro a prepararti l’altro lavoro che tu devi fare col farti conoscere altre cose che riguardano il mio Fiat, e ciò che tu devi seguire in Esso, ma spesso ritorno per ricevere e darti riposo, perciò non ti meravigliare, ciò richiede il grande lavoro del Fiat Voluntas Tua come in Cielo così in terra, quindi fidati di me e non temere”.