(1) Continuando il mio solito stato, stavo pregando, e mentre pregavo intendevo di entrare nel Voler Divino, e quindi, facendo mio tutto ciò che nel Voler Divino esiste, cui niente sfugge, passato, presente e futuro, ed io facendomi corona di tutti, a nome di tutti portavo il mio omaggio innanzi alla Divina Maestà, il mio amore, la mia soddisfazione,ecc. Ora, il mio sempre amabile Gesù, movendosi nel mio interno mi ha detto:
(2) “Figlia mia, la vera vita dell’anima fatta nel mio Volere, non è altro che la formazione della sua vita nella mia, dare la mia stessa forma a tutto ciò che lei fa. Io non facevo altro che mettere in volo nel mio Volere tutti gli atti che facevo, sia interni che esterni, mettevo in volo ciascun pensiero della mia mente, cui sorvolando su ciascun pensiero di creatura, cui tutti esistevano nel mio Volere, il mio, sorvolando su tutti, faceva quasi corona di ciascuna intelligenza umana e portava alla Maestà del Padre l’omaggio, l’adorazione, la gloria, l’amore, la riparazione di ciascun pensiero creato; e così il mio sguardo, la mia parola, il moto, il passo. Ora, l’anima per fare vita nel mio Volere, deve dare la forma della mia mente alla sua, del mio sguardo, della mia parola, del mio moto, ai suoi. Onde, facendo ciò, perde la sua forma ed acquista la mia; non fa altro che dare continue morti all’essere umano e continua vita alla Volontà Divina. Così l’anima potrà completare la Vita della mia Volontà in lei; altrimenti mai sarà del tutto compiuto questo prodigio, questa forma del tutto modellata sulla mia. E’ il solo mio Volere, che è eterno ed immenso, che fa trovare tutto, il passato ed il futuro lo riduce ad un punto solo, ed in questo solo punto che trova tutti i cuori palpitanti, tutte le menti in vita, tutto il mio operato in atto, e l’anima facendo suo questo mio Volere, fa tutto, soddisfa a tutti, ama per tutti, e fa bene a tutti ed a ciascuno come se fosse uno solo. Chi mai può giungere a tanto? Nessuna virtù, nessun eroismo, neanche il martirio, può stare di fronte al mio Volere. Tutti, tutti restano indietro all’operato nella mia Volontà, perciò sii attenta e fa che la missione del mio Volere abbia compimento in te”.
(1) Trovandomi nel solito mio stato, il mio sempre amabile Gesù è venuto e mi ha cinto il collo col suo braccio; poi si è avvicinato al mio cuore, e prendendosi fra le sue mani il suo petto, lo premeva sul mio cuore e ne uscivano rivoli di latte, e di quei rivoli di latte riempiva il mio cuore, e poi mi ha detto:
(2) “Figlia mia, vedi quanto ti amo, ho voluto riempire tutto il tuo cuore del latte della grazia e dell’amore, sicché tutto ciò che dirai e che farai non sarà altro che lo sbocco della grazia di cui ti ho riempita. Tu nulla farai, il solo tuo volere che metterai al giuoco della mia Volontà, ed Io farò tutto, tu non sarai altro che il suono della mia voce, la portatrice del mio Volere, la distruggitrice delle virtù in modo umano e risorgitrice delle virtù in modo divino, improntate da un punto eterno, immenso, infinito”.
(3) Detto ciò è scomparso. Dopo poco è ritornato, ed io mi sentivo tutta annullata, specie nel pensare su certe cose che non è necessario dirle qui. La mia afflizione era al sommo, e dicevo tra me: “Possibile che ci possa essere questo? Mio Gesù, non permettere! Tu forse ne vorrai la volontà, ma non l’atto di questo sacrificio, e poi, nel mio duro stato in cui mi trovo, io non aspiro altro che il Cielo”. E Gesù uscendo dal mio interno ha dato in un singhiozzo di pianto, ma quel singhiozzo lo sentivo ripercuotere in Cielo ed in terra; ma mentre stava per finire il singhiozzo, ha sottentrato un sorriso, che come il singhiozzo, si ripercuoteva in Cielo ed in terra. Io son restata incantata, ed il mio Gesù mi ha detto:
(4) “Figlia diletta mia, a tanto dolore che le creature mi danno in questi tristi tempi, tanto da farmi piangere, ed essendo pianto d’un Dio perciò si ripercuote in Cielo ed in terra, sottentrerà un sorriso che riempirà di allegrezza Cielo e terra, e questo sorriso spunterà sul mio labbro quando vedrò le primizie, le figlie del mio Volere, vivere non nell’ambiente umano ma nell’ambiente divino, le vedrò improntate tutte del Volere eterno, immenso, infinito; vedrò quel punto eterno che ha vita solo nel Cielo, scorrere sulla terra, e modellare le anime coi suoi principi infiniti, con l’agire divino, con la moltiplicazione degli atti in un solo atto; e come la Creazione uscì dal Fiat, così nel Fiat sarà completata, sicché solo le figlie del mio Volere, nel Fiat completeranno tutto, e nel Fiat mio, che prenderà vita in loro, avrò amore, gloria, riparazione, ringraziamenti, e lode completa, e per tutto e per tutti. Figlia mia, le cose, da dove escono là ritornano, tutto uscì dal Fiat, e nel Fiat verrà tutto a Me. Saranno poche, ma nel Fiat tutto mi danno”.
(1) Stavo impensierita su ciò che sta scritto di sopra, e dicevo tra me: “Io non so che vorrà Gesù da me; eppure Lui sa quanto sono cattiva e come non sono buona a nulla”. E Gesù movendosi nel mio interno mi ha detto:
(2) “Figlia mia, ricordati che anni addietro ti domandai se tu volevi fare vita nel mio Volere, e siccome ti voleva nel mio Volere, volli che nel mio stesso Volere pronunciassi il tuo sì; questo sì fu legato ad un punto eterno e ad una Volontà che non avrà fine; questo sì sta nel centro del mio Volere e circondato da immensità infinita, e volendosene uscire, non trova quasi la via, perciò delle tue piccole opposizioni, di qualche tuo malcontento, Io me ne rido e mi diverto, vedendoti come quelle persone legate nel fondo del mare, di propria volontà, che volendosene uscire non trovano che acqua, e siccome sono legate nel fondo del mare, sentono la molestia di volerne uscire, e per starsene tranquille e felici vi tuffano di più nel fondo del mare. Così Io, vedendoti imbarazzata come se volessi uscirne, e non potendolo, legata dal tuo stesso sì, ti tuffi di più nel fondo del mio Volere, ed Io me la rido e mi diverto. E poi, credi tu che sia cosa da nulla e facile spostarti da dentro il mio Volere? Sposteresti un punto eterno, e se sapessi che significa spostare un punto eterno, ne tremeresti di spavento”.
(3) Poi ha soggiunto: “Il primo sì nel mio Fiat, l’ho chiesto alla mia cara Mamma, ed oh! potenza del suo Fiat nel mio Volere, non appena il Fiat Divino s’incontrò col Fiat della mia Mamma, se ne fecero uno solo; il mio Fiat la innalzò, la divinizzò, la adombrò, e senza opera umana concepì Me, Figlio di Dio. Nel solo mio Fiat poteva concepirmi; il mio Fiat le comunicò l’immensità, l’infinità, la fecondità in modo divino, e perciò potette restare concepito in Essa l’Immenso, l’Eterno, l’Infinito. Non appena disse Fiat Michi, non solo s’impossessò di Me, ma adombrò insieme tutte le creature, tutte le cose create, sentiva tutte le vite delle creature in Sé, e d’allora incominciò a farla da Madre e da Regina di tutti. Quanti portenti non contiene questo sì della mia Mamma, se li volessi dir tutti, non finiresti mai di sentirli.
(4) Ora un secondo sì nel mio Volere l’ho chiesto a te, e tu, sebbene tremante, lo pronunziasti, ora, questo sì nel mio Volere avrà dei suoi portenti, avrà un compimento divino, tu seguimi e sprofondati di più nel mare immenso della mia Volontà, ed Io ci penserò a tutto; la mia Mamma non pensò come avrei fatto a concepirmi in Lei, ma disse solo Fiat Michi, ed Io ci pensai nel modo come concepirmi. Così farai tu”.
(1) La mia povera mente me la sentivo immersa nel mare immenso del Volere Divino, dovunque vedevo l’impronta del Fiat, lo vedevo nel sole, e mi sembrava che l’eco del Fiat nel sole mi portava l’amore divino che mi dardeggia, che mi ferisce, che mi saetta; ed io, sulle ali del Fiat del sole, salivo fino all’Eterno e portavo a nome di tutta l’umana famiglia l’amore che dardeggiava la Maestà Suprema, che lo feriva, che lo saettava, e dicevo: “Nel tuo Fiat mi hai dato tutto questo amore, e nel solo nel Fiat posso ridartelo”. Guardavo le stelle e ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Io mi sentivo annientata nel pensare a questo benedetto Fiat, ma il mio amabile Gesù ha voluto aumentare la mia confusione, mi pare che se ne vuole far gioco di me, proponendomi cose sorprendenti e quasi incredibili, prendendosi il piacere di vedermi confusa e più annullata, e quel che è peggio, sono costretta a scriverle dall’ubbidienza per mio maggiore tormento. Onde, mentre pregavo, il mio dolce Gesù poggiava la sua testa alla mia, e con la sua mano si sosteneva la fronte, ed una luce che veniva dalla sua fronte mi ha detto:
(2) “Figlia mia, il primo Fiat fu detto nella Creazione senza intervento di alcuna creatura. Il secondo Fiat fu detto nella Redenzione e volli l’intervento della creatura, e scelsi la mia Mamma come compimento del secondo Fiat. Ora, a compimento voglio dire il terzo Fiat, e lo voglio dire per mezzo tuo, ho scelto te per compimento del terzo Fiat. Questo terzo Fiat farà completare la gloria, l’onore del Fiat della Creazione, e sarà conferma, sviluppo dei frutti del Fiat della Redenzione. Questi tre Fiat adombreranno la Sacrosanta Trinità sulla terra, ed avrò il Fiat Voluntas tua, come in Cielo così in terra. Questi tre Fiat saranno inseparabili, l’uno sarà vita dell’altro, saranno uno e trino, ma distinti tra loro. Il mio amore lo vuole, la mia gloria lo esige, ché avendo sprigionato dal seno della mia potenza creatrice i primi due Fiat, vuole sprigionare il terzo Fiat, non potendolo più contenere il mio amore, e questo per completare l’opera da Me uscita, altrimenti resterebbe incompleta l’opera della Creazione e della Redenzione”.
(3) Io nel sentire ciò, sono rimasta non solo confusa ma come stordita, e dicevo tra me: “Possibile tutto questo? Ce ne sono tanti; e se questo è vero, che ha scelto me, mi sembra che sia una delle solite pazzie di Gesù. E poi, che cosa potrei fare, dire, dentro d’un letto, mezzo storpiata ed inetta qual sono? Potrei io far fronte alla molteplicità ed infinità del Fiat della Creazione e Redenzione? Essendo il mio Fiat simile agli altri due Fiat, io devo correre insieme con loro, moltiplicarmi con loro, fare il bene che fanno loro, intrecciarmi con loro. Gesù, pensaci che fai! io non sono da tanto”. Ma chi può dire tutti gli spropositi che dicevo? Ora, il mio dolce Gesù è ritornato e mi ha detto:
(4) “Figlia mia, calmati, Io scelgo chi mi piace; sappi però che tutte le mie opere le incomincio tra Me ed una sola creatura, e poi vengono diffuse. Difatti, chi fu il primo spettatore del Fiat della mia Creazione? Adamo, e poi Eva. Non furono certo una moltitudine di gente; dopo anni ed anni sono stati spettatori turbe e moltitudini di popoli.
(5) E nel secondo Fiat fu la sola mia Mamma la sola spettatrice; neppure San Giuseppe seppe nulla, e la mia Mamma si trovava più che delle tue condizioni, era tanta la grandezza della forza creatrice dell’opera mia che sentiva in Sé, che confusa, non sentiva la forza di farne parola a nessuno; e se poi San Giuseppe lo seppe, fui Io che lo manifestai. Onde nel suo seno verginale, come seme germogliò questo Fiat, se ne formò la spiga per moltiplicarlo, e poi uscì alla luce del giorno; ma chi furono gli spettatori? Pochissimi; e nella stanza di Nazareth i soli spettatori erano la mia cara Mamma e San Giuseppe. Quando poi la mia Umanità crebbe, uscii e mi feci conoscere, ma non a tutti, poi si diffuse di più, e si diffonderà ancora.
(6) Così sarà del terzo Fiat, germoglierà in te, si formerà la spiga; il sacerdote solo ne avrà conoscenza, poi poche anime, e poi si diffonderà, si diffonderà e farà la stessa via della Creazione e Redenzione. Quanto più ti senti schiacciata, tanto più cresce in te e si feconda la spiga del terzo Fiat, perciò sii attenta e fedele”.
(1) Continuando il mio solito stato, stavo fondendomi tutta nel Voler Divino e dicevo tra me: “Mio Gesù, voglio amarti, e voglio tanto amore da supplire all’amore di tutte le generazioni che sono state e che staranno, ma chi può darmi tant’amore per poter amare per tutti? Amor mio, nel tuo Volere c’è la forza creatrice; quindi nel tuo Volere voglio io stessa creare tant’amore per supplire e sorpassare all’amore di tutti, ed a tutto ciò che tutte le creature sono obbligate di dare a Dio come nostro Creatore”. Ma mentre ciò facevo, ho detto: “Quanti spropositi sto dicendo”. Ed il mio dolce Gesù, movendosi nel mio interno mi ha detto:
(2) “Figlia mia, certo, nel mio Volere c’è la forza creatrice. Da dentro un solo mio Fiat uscirono miliardi e miliardi di stelle; dal Fiat Michi della mia Mamma, da cui la mia Redenzione ebbe origine, escono miliardi e miliardi di atti di grazia che si comunicano alle anime, questi atti di grazia sono più belli, più risplendenti, più multiformi delle stelle, e mentre le stelle sono fisse e non si moltiplicano, gli atti della grazia si moltiplicano all’infinito, in ogni istante corrono, allettano le creature, le felicitano, le fortificano e le danno vita. Ah! se le creature potessero vedere nell’ordine soprannaturale della grazia, sentirebbero tali armonie, vedrebbero tale spettacolo incantevole, da credere che fosse il loro paradiso. Ora, anche il terzo Fiat deve correre insieme cogli altri due Fiat, deve moltiplicarsi all’infinito ed in ogni istante deve dare tanti atti per quanti atti di grazia si sprigionano dal mio seno, per quante stelle, per quante gocce d’acqua e per quante cose create sprigionò il Fiat della Creazione, deve confondersi insieme e dire: “Quanti atti siete voi, tanti ne faccio anch’io”. Questi tre Fiat hanno uno stesso valore e potere, tu scomparisci, è il Fiat che agisce, e perciò, anche tu nel mio Fiat onnipotente puoi dire: “Voglio creare tanto amore, tante adorazioni, tante benedizioni, tanta gloria al mio Dio, per supplire a tutti ed a tutto”. I tuoi atti riempiranno Cielo e terra, si moltiplicheranno cogli atti della Creazione e Redenzione e se ne faranno uno solo; parrà sorprendente ed incredibile a taluni tutto ciò, e allora dovrebbero mettere in dubbio la mia potenza creatrice, e poi, quando sono Io che lo voglio, che do questo potere, ogni dubbio cessa. Non sono forse libero di fare ciò che voglio e di dare a chi voglio? Tu sii attenta, Io starò con te, ti adombrerò con la mia forza creatrice e compirò ciò che voglio su di te”.
(1) Questa mattina, dopo aver fatto la comunione, sentivo che nel mio interno, il mio sempre amabile Gesù diceva:
(2) “Oh! iniquo mondo, tu stai facendo di tutto per cacciarmi dalla faccia della terra, per sbandirmi dalla società, dalle scuole, dalle conversazioni, da tutto; stai macchinando come abbattere templi ed altari, come distruggere la mia Chiesa e uccidere i ministri, ed Io ti sto preparando un’era d’amore, l’era del mio terzo Fiat. Tu farai la tua via per sbandirmi, ed Io ti confonderò d’amore, ti seguirò di dietro, mi farò incontro davanti per confonderti in amore, e dove tu mi hai sbandito, Io erigerò il mio trono, e vi regnerò più di prima, ma in modo più sorprendente, tanto che tu stesso cadrai ai piedi del mio trono, come legato dalla forza del mio amore”.
(3) Poi ha soggiunto: “Ah! figlia mia, la creatura imperversa sempre più nel male, quante macchine di rovine stanno preparando, giungeranno a tanto, da esaurire lo stesso male; ma mentre loro si occuperanno nel fare la loro via, Io mi occuperò, che il mio Fiat Voluntas Tua abbia compimento ed esaurimento, che la mia Volontà regni sulla terra, ma in modo tutto nuovo; mi occuperò a preparare l’era del terzo Fiat, in cui il mio amore sfoggerà in modo meraviglioso ed inaudito, ah! sì, voglio confondere l’uomo tutto in amore. Perciò sii attenta, ti voglio con Me a preparare quest’era d’amore, celeste e divina, ci daremo la mano a vicenda, ed opereremo insieme”.
(4) Poi si è avvicinato alla mia bocca, e menandomi il suo fiato onnipotente nella mia bocca, mi sentivo infondere una nuova vita, ed è scomparso.
(1) Mentre pensavo al santo Voler Divino, il mio dolce Gesù mi ha detto:
(2) “Figlia mia, per entrare nel mio Volere non ci sono vie, né porte, né chiavi, perché il mio Volere si trova dappertutto, scorre sotto dei piedi, a destra ed a sinistra e sopra il capo, dovunque; non deve fare altro la creatura che togliere la pietruzza della sua volontà; ad onta che sta nel mio volere, non prende parte, né gode dei suoi effetti, rendendosi come estranea nel mio Volere, perché la pietruzza della sua volontà impedisce, come all’acqua di scorrere dal lido per correre altrove perché le pietre la impediscono. Ma se l’anima toglie la pietruzza della sua volontà, nel medesimo istante lei scorre in Me ed Io in lei; trova tutti i miei beni a sua disposizione, forza, luce, aiuto, ciò che vuole. Ecco perciò non ci sono vie, né porte, né chiavi, basta che si voglia e tutto è fatto, il mio Volere prende l’impegno di tutto e di darle ciò che le manca, e la fa spaziare nei confini interminabili della mia Volontà. Tutto il contrario per le altre virtù, quanti sforzi ci vogliono, quanti combattimenti, quante vie lunghe, e mentre pare che la virtù le sorrida, una passione un po’ violenta, una tentazione, un incontro inaspettato, la sbalzano indietro e la mettono da capo a far la via”.
(1) Stavo nel mio solito stato, ed il mio dolce Gesù stava tutto silenzioso, ed io gli ho detto: “Amor mio, perché non mi dici nulla?”
(2) E Gesù: “Figlia mia, è mio solito, dopo d’aver parlato, di far silenzio, voglio riposarmi nella mia stessa parola, cioè nella mia stessa opera uscita da Me, e questo lo feci nella Creazione, dopo aver detto Fiat Lux, e la luce fu; Fiat a tutte le altre cose, e le cose uscirono a vita, volli riposare, e la mia luce eterna riposò nella luce uscita nel tempo; il mio amore riposò nell’amore in cui investii tutto il creato; la mia bellezza riposò nell’universo tutto, cui temprai della mia stessa bellezza; come pure riposò la mia sapienza e potenza, con cui ordinai tutto, con tale sapienza e potenza, che Io stesso guardando dissi: “Com’è bella l’opera da Me uscita, voglio riposarmi in essa”. Così faccio per le anime, dopo d’aver parlato voglio riposarmi e godere gli effetti della mia parola”.
(3) Dopo ciò ha soggiunto: “Diciamo insieme Fiat”.
(4) E tutto, Cielo e terra si riempiva d’adorazioni alla Maestà Suprema.
(5) E di nuovo ha ripetuto Fiat, ed il sangue, le piaghe, le pene di Gesù sorgevano, si moltiplicavano all’infinito.
(6) E poi una terza volta Fiat, e questo Fiat si moltiplicava in tutte le volontà delle creature per santificarle. Poi mi ha detto:
(7) “Figlia mia, questi tre Fiat sono il Creante, il Redimente ed il Santificante. Nel creare l’uomo lo dotai con tre potenze: Intelletto, memoria e volontà. Con tre Fiat compirò l’opera di santificazione sull’uomo. Al Fiat Creante, l’intelletto dell’uomo resta come rapito, e quante cose comprende di Me, e come Io lo amo, essendo Io nascosto in tutte le cose create per farmi conoscere e dargli amore per farmi amare. Nel Fiat della Redenzione, la memoria resta come incatenata dagli eccessi del mio amore nel patire tanto per aiutare e salvare l’uomo nello stato della colpa. Nel terzo Fiat, il mio amore vuole sfoggiare di più, voglio assalire la volontà umana, voglio mettere a sostegno della sua volontà la mia stessa Volontà, in modo che la volontà umana resterà non solo rapita, incatenata, ma sostenuta da una Volontà Eterna, cui facendosi poggio a tutto, l’uomo quasi non la potrà sfuggire. Non finiranno le generazioni fino a quando la mia Volontà non regnerà sulla terra. Il mio Fiat Redentore si metterà in mezzo, tra il Fiat Creante ed il Fiat Santificante, s’intrecceranno tutti e tre insieme e compiranno la santificazione dell’uomo. Il terzo Fiat darà tale grazia alla creatura, da farla ritornare quasi allo stato d’origine; ed allora, quando avrò visto l’uomo come da Me uscì, la mia opera sarà completa e prenderò il mio perpetuo riposo nell’ultimo Fiat. La sola vita nel mio Volere ridonerà all’uomo lo stato d’origine, perciò sii attenta ed insieme con Me aiutami a completare la santificazione della creatura”.
(8) Io nel sentire ciò ho detto: “Gesù, amor mio, io non so fare come fate Voi, né come Voi m’insegnati, e quasi ho paura dei vostri rimproveri nel non fare bene ciò che volete da me”. E Lui, tutto bontà:
(9) “Lo so anch’Io che tu non puoi fare perfettamente ciò che ti dico, e dove tu non giungi ti supplisco Io; ma è necessario che ti aletti e che comprenda ciò che devi fare, affinché se non fai il tutto, faccia quello che puoi. Ma mentre ti parlo, la tua volontà resta incatenata con la mia e vorresti fare quello che ti dico, ed Io ritengo come se tutto tu facessi”.
(10) Ed io: “Come si potrà divulgare ed insegnare agli altri questo modo di vivere nel Voler Divino, e chi è che si presterà?”
(11) E Gesù: “Figlia mia, se col scendere sulla terra nessuno si fosse salvato, l’opera di glorificare il Padre era già completata. Così ora; ancorché nessuno volesse ricevere questo bene, ciò che non sarà, tu sola mi basterai e mi darai la gloria completa che voglio da tutte le creature”.
(1) Trovandomi nel solito mio stato, il mio sempre amabile Gesù nel venire mi ha detto:
(2) “Figlia mia, il terzo Fiat, il mio Fiat Voluntas Tua come in Cielo così in terra, sarà come l’arcobaleno che si vide nel cielo dopo il diluvio, che come iride di pace assicurava agli uomini che il diluvio era cessato. Così sarà del terzo Fiat, come si conoscerà ed anime amanti e disinteressate entreranno a far vita nel mio Fiat, saranno come arcobaleni, che come iridi di pace rappacificheranno il Cielo e la terra, e fugheranno il diluvio di tante colpe che inondano la terra. Questi iridi di pace avranno per vita il terzo Fiat, sicché il mio Fiat Voluntas Tua avrà compimento in loro; e come il secondo Fiat mi chiamò sulla terra a vivere in mezzo agli uomini, così il terzo Fiat chiamerà la mia Volontà nelle anime e vi regnerà come in Cielo così in terra”.
(3) Poi ha soggiunto, stando io mesta per la sua assenza:
(4) “Figlia mia, sollevati, vieni nella mia Volontà, ti ho eletto tra mille e mille affinché il mio Volere abbia pieno compimento in te e sia qual iride di pace, che da suoi sette colori attira gli altri a far vita nella mia Volontà. Perciò mettiamo da banda la terra, finora ti ho tenuta insieme con Me per placare la mia giustizia ed impedire che castighi più duri piovessero sulla terra; ora facciamo correre la corrente della malvagità umana, e tu insieme con Me, nel mio Volere, voglio che ti occupi a preparare l’era della mia Volontà. Come t’inoltrerai nella via del mio Volere, si formerà l’iride di pace, cui formerà l’anello di congiunzione tra la Volontà Divina ed umana, da cui avrà vita la mia Volontà sulla terra e avrà principio l’esaurimento della mia preghiera e di tutta la Chiesa: “Venga il Regno tuo, e sia fatta la Volontà tua come in Cielo così in terra”.