MaM
Messaggio del 2 giugno 1984:Cari figli, questa sera vi voglio dire che - durante questa novena (di Pentecoste) - preghiate per l'effusione dello Spirito Santo sulle vostre famiglie e sulla vostra parrocchia. Pregate, non ve ne pentirete! Dio vi darà dei doni, coi quali lo glorificherete fino al termine della vostra vita terrena. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

Messaggi di altre apparizioni

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - Messaggi anno:1926

18-19 Gennaio 10, 1926 La via ed il lavorio che fa la Divina Volontà in tutte le cose create per giungere alla creatura, affinché questa metta l’ultimo punto del suo compimento.

(1) Stavo tutta fondendomi nel Santo Voler Divino, e la piccolezza della mia mente si sperdeva in Esso, e dovunque e dappertutto lo vedevo sempre in atto d’operare in tutta la Creazione. Oh! come avrei voluto seguirlo per dargli il mio piccolo ricambio d’amore in tutto ciò che Esso operava, il mio grazie, la mia adorazione profonda, la mia meschina compagnia. Ora, mentre ciò pensavo, il mio adorabile Gesù si è mosso nel mio interno dicendomi:

(2) “Figlia mia, la mia Volontà sta sempre in via nelle cose create per andare verso le creature; ma chi ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

18-20 Gennaio 24, 1926 La Divina Volontà è Madre di tutte le volontà umane. Nella Divina Volontà non c’è morti.

(1) Mi sentivo tutta abbandonata dal Cielo e dalla terra, e pensavo tra me che Gesù mi diceva molto tempo addietro, che io dovevo vivere nel duro esilio della vita come se non ci fosse più nessuno che Gesù ed io, tutti dovevano scomparire dalla mia mente e dal mio cuore. E ora, dopo che tutto mi è scomparso, e abituata a vivere sola con Gesù, anche Lui è fuggito lasciandomi sola in preda ad amarezze indicibili nel duro stato dell’isolamento. Oh! Dio, che pena, abbi pietà di me, ritorna a chi sente il bisogno della tua Vita più ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

18-21 Gennaio 28, 1926 Adamo, dopo il peccato, faceva gli stessi atti di prima, ma come si sottrò della Volontà Suprema, erano vuoti di sostanza di Vita Divina.

(1) Stavo pensando al Santo Voler Divino, e pensavo tra me: “Come può essere che Adamo, dopo il peccato, avendo rotto la sua volontà con quella di Dio perdette la forza, il dominio, e i suoi atti non erano così accetti a Dio da formargli la sua delizia, mentre Adamo prima di peccare, aveva fatto i suoi atti verso Dio, li aveva imparato, e perché ripetendoli dopo non suonavano lo stesso suono, non più contenevano la pienezza dell’amore divino e della completa gloria di Dio?” Ora, mentre ciò pensavo, il mio amabile Gesù si è mosso nel mio interno, ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

18-22 Gennaio 30, 1926 Morte del Confessore. Timore di far la propria volontà.

(1) Mi trovavo nel sommo della mia afflizione per la morte quasi fulminea del mio confessore; alle mie tante pene interne per le spesse privazioni del mio dolce Gesù, ha voluto aggiungere un colpo sì doloroso per il mio povero cuore, privandomi di colui, cui era il solo che conosceva la povera anima mia, ma il Fiat Voluntas Tua sia sempre fatto, amato e adorato. La terra era indegna di possedere un tale soggetto, perciò il Signore per castigarci se lo ha portato in Cielo. Onde, nella mia intensa amarezza d’essere lasciata senza confessore, non sapendo io stessa a chi rivolgermi, pregavo il mio amabile Gesù per quell’anima benedetta dicendo: “Amor mio, se me lo hai tolto a me, almeno portalo con Te diritto al Cielo”. E piangendo gli dicevo: “Lo metto nella tua Volontà, Essa contiene tutto: amore, luce, bellezza, tutti i beni che si sono fatti e si faranno, affinché lo purifichino, lo abbelliscano, lo arricchiscano di tutto ciò che ci vuole per stare alla tua presenza, e così nulla Tu troverai in lui che impedisca la sua entrata in Cielo”.

(2) Ora, mentre ciò facevo e dicevo, si è fatto innanzi a me un globo di luce, e dentro di quella luce l’anima del mio confessore che prendeva la via della volta dei cieli, senza dirmi neppure una parola. Io sono rimasta consolata, sì, per la sua sorte, ma amareggiata al sommo per la mia, e pregavo Gesù che avendomi tolto il confessore e non avendo io stessa a chi rivolgermi, che per sua bontà mi liberasse dal fastidio che davo al confessore, ma però non perché voluto da me, ma come voluto da Gesù, perché mi sento che se Gesù me lo concedesse come voluto da me, sentirei come se mi mancasse la terra sotto i piedi, il cielo sul capo, il palpito nel cuore, sicché per me sarebbe disgrazia anziché grazia. E tutta abbandonata nel dolore offrivo tutto a Gesù perché mi desse grazia che compisse in tutto la sua Santissima Volontà. E Gesù, compassionando il mio dolore, mi ha stretto tutta a Sé e mi ha detto:

(3) “Figlia mia, coraggio, non temere, Io non ti lascio, sarò sempre con te e ti prometto che se nessun sacerdote si vorrà prestare alla tua assistenza, non volendo loro seguire la mia Volontà, Io, non perché lo vuoi tu, ma perché lo voglio Io, ti libererò dal loro fastidio. Perciò non temere, che non farò entrare la tua volontà in mezzo, farò tutto da Me, sarò geloso anche del tuo respiro, che non entri in esso la tua volontà, ma solo la mia”.

(4) Onde nel venire la notte, mi sentivo tale timore che il benedetto Gesù mi sorprendesse e mi facesse cadere nello stato delle mie solite sofferenze, che tremavo e piangevo; molto più che mi sentivo come se io volessi che mi liberasse, ed il benedetto Gesù é uscito da dentro il mio interno, e mettendo il suo volto vicino al mio piangeva, tanto, che mi sono sentito bagnato dalle sue lacrime anche il mio volto, e singhiozzando mi ha detto:

(5) “Figlia mia, abbi pazienza, ricordati che su di te pesa la sorte del mondo. Ah! tu non sai che significa stare in questo stato di pene insieme con Me, anche mezzora o cinque minuti. E’ la mia Vita reale che si ripete sulla terra, è questa Vita Divina che soffre, che prega, che ripara in te, che trasmuta in te la mia stessa Volontà, per fare che operasse in te come operava nella mia Umanità; e a te ti pare poco?”.

(6) E facendo silenzio seguitava a piangere. Io mi sentivo schiantare il cuore nel veder piangere Gesù, e comprendevo che piangeva per me, per darmi la grazia che la sua Volontà avesse i suoi pieni diritti su di me, e che integra mantenesse la sua Vita nell’anima mia, e che la mia volontà mai avesse vita; sicché le sue lacrime erano per mettere in salvo la sua Volontà nella poverella anima mia. Piangeva per i sacerdoti, per dar loro la sua grazia che comprendessero le sue opere, affinché si prestassero anche loro a compire la sua Volontà.

18-23 Febbraio 7, 1926 La Divina Volontà regnante nell’anima la eleva sopra tutto, la mette alla sua origine, e l’anima amando con l’amore d’un Dio, ama tutte le cose col suo stesso amore e viene costituita possessora e regina di tutto il creato.

(1) Stavo secondo il mio solito fondendomi nel Santo Voler Divino, e prendendo l’eterno ti amo del mio dolce Gesù, e facendolo mio giravo per tutta la Creazione per imprimerlo sopra d’ogni cosa, affinché tutto e tutti avessero una sola nota, un solo suono, una sola armonia: ti amo, ti amo, ti amo, per me, per tutti verso il mio Creatore che tanto mi ha amato. Ora, mentre ciò facevo, il mio amabile Gesù è uscito da dentro il mio interno, e stringendomi al suo cuore, tutto tenerezza mi ha detto:

(2) “Figlia mia, com’è bello ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

18-24 Febbraio 11, 1926 La volontà umana è il tarlo che rode tutti i beni e la chiave che apre tutti i mali. Ogni atto di volontà umana non connessa con quella di Dio, forma un abisso di distanza tra il Creatore e la creatura.

(1) Stavo pensando tra me: “Perché tanto timore in me, tanto da sentirmi mancare la vita, se mai sia, non facessi in tutto e per tutto la Santissima Volontà di Dio?” Il solo pensiero mi distrugge, che sarà se giungessi a sottrarmi anche per un istante solo dalla Volontà Suprema e adorabile del mio Creatore? Ora, mentre ciò pensavo, il mio amabile Gesù è uscito da dentro il mio interno, e prendendo le mie mani fra le sue, le ha baciato con un’amore indicibile, poi se le ha stretto al suo petto, forte forte, e tutto tenerezza mi ha ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

18-25 Febbraio 18, 1926 Ogni manifestazione sulla Volontà Divina è una beatitudine che si sprigiona da Dio, e ogni atto di volontà umana respinge queste beatitudine.

(1) Mi sentivo oppressa per tanti pensieri che giravano nella mente, con la giunta della privazione del mio dolce Gesù; e mentre lottavo tra la speranza che non mi avrebbe lasciato a lungo senza di Lui, e tra il timore di non più vederlo, il mio amabile Gesù mi ha sorpreso e mi ha riempito tutta di Sé stesso, in modo che non più vedevo me, ma solo Gesù, il quale formava intorno a Sé un mare immenso di tante fiammelle, e queste erano tutte verità che si riferivano alla Divinità e al suo amabile Volere. Onde io avrei voluto prendere tutte quelle fiammelle, per conoscere Colui che è tutto per me, e farlo conoscere da tutti, ma che, dove non trovavo i vocaboli umani per esprimerle, dove la piccolezza della mia mente per contenerle, dove l’infinito di cui non mi era dato di abbracciare, dove l’immenso in cui io restavo dispersa. Di tutto comprendevo qualche cosa, ma ahimè! il linguaggio celeste è molto differente dal linguaggio terrestre, quindi non trovavo le parole adatte per farmi capire, molto più che stando con Gesù io ho lo stesso linguaggio di Gesù, ci comprendiamo a meraviglia tutti e due; ma ritirato Gesù e trovandomi in me stessa, sento un tale cambiamento, che a stento posso dire qualche cosa, e forse mezza storpiata e balbettando come una piccola bambina. Onde, mentre nuotavo in quel mare di fiammelle, il mio amato Gesù mi ha detto:

(2) “Alla mia piccola neonata del mio Voler Supremo, è giusto che prenda parte alle beatitudini, gioie e felicità di Colei che l’ha messa alla luce. Tutte queste fiammelle che tu vedi nel mare interminabile della mia Volontà, sono simbolo delle beatitudini, gioie e felicità segrete che Essa contiene. Dico segrete, perché non avendo manifestato ancora la pienezza della conoscenza che il Voler Eterno contiene, né essendoci disposizioni convenienti nelle creature per manifestarle, tutte queste beatitudini stanno ad intra nella Divinità, aspettando di uscirle fuori a chi doveva nascere, vivere e far vita nel nostro Volere senza interruzione alcuna, perché essendo una la sua volontà con la nostra, tutte le porte divine sono aperte ed i nostri più intimi segreti svelati, le gioie e le beatitudini si rendono comuni, per quanto a creatura è possibile e capace. Sicché vedi figlia mia, ogni manifestazione che ti faccio sulla mia Volontà, è una beatitudine che si sprigiona dal seno della Divinità, la quale non solo felicita te e ti dispone maggiormente a vivere nel mio Volere, ma a prepararti ad altre nuove conoscenze, non solo, ma tutto il Cielo resta inondato di quella nuova beatitudine che è uscita dal nostro seno. Oh! come te ne sono grati e pregano che Io continui le manifestazioni sulla mia Volontà! Queste beatitudini furono chiuse in Noi dalla volontà umana, e ogni atto di volontà umana è una serratura a queste beatitudini celesti, non solo nel tempo, ma anche nell’Eternità, perché ogni atto della mia Volontà fatto in terra getta il germe nell’anima di quella beatitudine che dovrà godere nel Cielo; senza il germe è inutile sperare la pianta. Perciò sempre più addentro ti voglio nel mio Volere”.

18-26 Febbraio 21, 1926 Ogni manifestazione sulla Divina Volontà è un parto di Essa, e come ogni atto fatto in Essa è acqua che forma per ingrandire il mare della Volontà Eterna intorno all’anima.

(1) Mi sentivo tutta immersa nel Santo Voler Divino, un’aria celeste e divina mi circondava, ed una luce inaccessibile mi faceva presenti, come in atto, tutti gli atti del Voler Supremo, i quali trovando in me lo stesso Volere, mi davano il loro bacio ed il loro amore, ed io gli ridavo il mio bacio ed imprimevo il mio ti amo in ogni atto dell’Eterno Volere. Mi sembrava che tutti volevano essere riconosciuti da me, per avere il mio ricambio, accordo perfetto e scambievole possesso. Ora, mentre mi trovavo in questo stato, il mio dolce Gesù è uscito da dentro il mio interno, e con le sue mani divine mi legava in quella luce, in modo che nulla più vedevo che Gesù, la sua Volontà e tutto ciò che Essa faceva; come mi sentivo felice, quante gioie inesprimibili provavo, Gesù stesso era tutto in festa e provava tale contento nel vedermi tutta per il suo Volere e nel suo Volere, che sembrava che dimenticava tutto per occuparsi solo della sua Volontà, affinché fosse completa in me, e trionfando di tutto potesse avere lo scopo per cui tutte le cose furono create. Onde dopo mi ha detto:

(2) “Figlia mia, piccola neonata della mia Volontà, tu devi sapere che chi è nata nella mia Volontà, può essere anche madre, col dare alla luce molti figli al mio Supremo Volere. Per essere madre è necessario avere materia sufficiente nell’interno, per poter formare con il suo sangue, con la sua carne e con gli alimenti continui il parto che si vuol dare alla luce. Se non c’è il germe e materia sufficiente, è inutile sperare d’essere madre. Ora in te, essendo nata nel mio Volere, c’è il germe della fecondità, come pure c’è la materia sufficientissima di tutte le manifestazioni che ti ho fatto sul mio Volere, ogni conoscenza che ti ho dato, si può dire che può dare alla luce un figlio alla mia Volontà; i tuoi atti continui nel mio Volere sono alimenti abbondanti per formarli prima in te questi figli del Cielo, e poi uscirli fuori come trionfo, onore, gloria e corona della mia Volontà, e perenne gioia della madre che li ha partorito. Vedi dunque che significa una manifestazione di più, è un parto di più che fa la mia Volontà, è una Vita Divina che esce a bene delle creature, è un debilitare le forze dell’umana volontà per costituirvi la fortezza della Volontà Divina. Come devi dunque stare attenta a non sperdere nulla, anche delle più piccole manifestazioni che ti faccio, perché verresti a togliermi l’onore d’avere un figlio di più, che può narrare a tutti un bene di più sulla mia Volontà per darlo alle creature, onde poterla amare di più e farsi soggiogare dalla potenza del mio Supremo Volere”.

(3) Onde, non so come mi sentivo il solito timore che potessi uscire menomamente dalla Santissima Volontà, ed il mio sempre amabile Gesù è ritornato di nuovo e tutto amore mi ha detto:

(4) “Figlia mia, perché temi? Senti, quando tu ti affanni e ti affliggi per paura d’uscire dal mio Volere, Io me la rido e te ne faccio una burla, perché so che è tanta l’acqua del mare della mia Volontà che ti circonda, che non troveresti i confini per uscirne; dovunque vorresti volgere il passo, a destra o a sinistra, avanti o dietro, cammineresti, sì, ma sempre nell’acqua del mare della mia Volontà, e quest’acqua l’hai formato tu stessa coi tanti atti che hai fatto in Essa, perché essendo la mia Volontà interminabile, facendo i tuoi atti in Essa venivi a formare intorno a te un mare da cui non puoi uscire. Sicché ogni atto che fai viene a formare nuova acqua per allargare maggiormente il mare della Suprema Volontà dentro e fuori di te. I tuoi stessi timori d’uscire dall’origine donde sei nata, sono ondate che formi, che agitandoti ti sprofondano di più nell’abisso del mare del mio Volere. Perciò Io non ti faccio nessun rimprovero, perché so dove stai e come stai; e piuttosto chiamo la tua attenzione a vivere in pace nel mio Volere, oppure ti faccio una sorpresa col dirti altre cose più sorprendenti sull’Eterno Volere, in modo che sorpresa dimentichi tutto, anche i tuoi timori, e con pace navighi il mare della mia Volontà, ed Io, divino nocchiero mi diletto di guidare colei che vive ed è tutta per il nostro Supremo Volere”.

(5) Sia tutto a gloria di Dio ed a confusione mia, che sono la più misera delle creature.

19-1 Febbraio 23, 1926 Gesù la chiama la piccola neonata per fare che rinasca sempre nel suo Santo Volere a nuova bellezza, a nuova santità, a nuova luce, a nuova somiglianza col suo Creatore.

(1) Amor mio e vita mia, Gesù, vieni Tu in mio aiuto della mia debolezza e della mia ritrosia nello scrivere, anzi fa che venga a scrivere la tua stessa Volontà, affinché nulla metta del mio, ma solo tutto ciò che Tu vuoi che scriva, e Tu Mamma mia e Madre Celeste della Divina Volontà, vieni a portarmi la mano mentre scrivo, imprestami i vocaboli, facilitami i concetti che Gesù mette nella mia mente, affinché possa degnamente scrivere sulla Santissima Volontà, in modo da rendere contento il mio dolce Gesù.

(2) Stavo pensando tra me: “Perché Gesù benedetto mi chiama spesso spesso la piccola neonata della sua Santissima Volontà? Forse perché sono cattiva ancora, e non avendo fatto un passo nella sua Volontà, con ragione mi chiama neonata appena”. Ora, mentre ciò pensavo, il mio adorabile Gesù mi ha stretto le braccia al collo e stringendomi forte al suo cuore mi ha detto:

(3) “Alla mia piccola neonata della mia Volontà nulla voglio negarle; vuoi tu dunque sapere perché ti chiamo la piccola neonata? Neonata significa stare in atto di nascere, e siccome tu devi rinascere in ogni tuo atto nel mio Volere, non solo, ma la mia Volontà per rifarsi di tutte le opposizioni delle volontà umane, vuole chiamarti nel mio Volere a farti rinascere tante volte per quante volte le volontà umane si sono opposte alla sua, quindi è necessario conservarti neonata sempre. Chi sta in atto di nascere è facile farla 19[1] Questo libro è stato copiato direttamente dal originale manoscritto di Luisa Piccarreta rinascere quante volte si vuole e conservarla senza la crescenza della volontà umana, ma quando l’anima cresce, riesce più difficile conservarla senza la vita del proprio io. Ma ciò non è tutto, alla neonata della mia Volontà era necessario, conveniente, decoroso per lei e per la nostra stessa Volontà, che si unisse a quell’atto solo dell’Eterno che non ha successione di atti, e siccome quest’atto solo dà all’Essere Divino tutta la grandezza, la magnificenza, l’immensità, l’eternità, la potenza, insomma, racchiude tutto per poter far uscire da quest’atto solo tutto ciò che vuole, così la nostra piccola neonata nella nostra Volontà, unendosi con l’atto solo dell’Eterno, doveva far sempre un atto solo, cioè, star sempre in continuo atto di nascere, far sempre un solo atto: la nostra sola Volontà. E mentre fa un solo atto, rinascere continuamente, ma a che cosa rinascere? A nuova bellezza, a nuova santità, a nuova luce, a nuova somiglianza col suo Creatore; e come tu rinasci nel nostro Volere, così la Divinità si sente ricambiata dallo scopo perché uscì fuori la Creazione, e si sente ritornare le gioie e la felicità che doveva dargli la creatura, e stringendoti al seno divino ti colma di gioia e di grazie infinite e ti manifesta altre conoscenze sulla nostra Volontà, e non dandoti tempo a tempo, ti fa rinascere di nuovo nel nostro Volere. Oltre di ciò, queste nascite continue ti fanno morire continuamente alla tua volontà, alle tue debolezze, alle miserie, a tutto ciò che non appartiene al nostro Volere. Com’è bella la sorte della mia piccola neonata, non ne sei tu dunque contenta? Vedi, anch’Io nacqui una volta, ma quella nascita mi fa nascere continuamente, rinasco in ogni ostia consacrata, rinasco ogniqualvolta la creatura ritorna alla mia Grazia, la prima nascita mi diede il campo a farmi rinascere sempre. Così sono le opere divine, fatte una volta, resta l’atto continuato senza mai finire. Così sarà della mia piccola neonata nel mio Volere, nata una volta, rimarrà l’atto della nascita continua, perciò sto così attento che non entri in te il tuo volere, ti circondo di tanta grazia per fare che tu nasca sempre nel mio Volere ed il mio Volere rinasca in te”.

19-2 Febbraio 28, 1926 Ogniqualvolta l’anima si occupa di sé stessa, perde un atto nella Volontà Divina. Che significa perdere quest’atto.

(1) Continuavo nei miei soliti timori, ed il mio sempre amabile Gesù, facendosi vedere, tutto bontà mi ha detto:

(2) “Figlia mia, non perdere il tempo, perché ogniqualvolta ti occupi di te è un atto che perdi nella mia Volontà, e se sapessi che significa perdere nella mia Volontà un solo atto: tu perdi un atto divino, quell’atto che abbraccia tutto e tutti e che contiene tutti i beni che ci sono in Cielo ed in terra, molto più che la mia Volontà è un atto continuato che non si ferma mai nel suo corso, né può aspettare te quando coi tuoi timori ti fermi; conviene a te seguirla nel suo corso continuato, anziché Essa aspettare te quando tu ti metti in via per seguirla. E non solo ci perdi tu il tempo, ma dovendoti Io rappacificarti e rialzarti dai tuoi timori per metterti in via nella mia Volontà, costringi Me ad occuparmi di cose che non riguardano il Supremo Volere, e lo stesso angelo tuo che ti sta vicino ne resta digiuno, perché ogni atto che fai in Essa e come segui il suo corso, è una beatitudine accidentale di più che lui gode stando a te vicino, è un paradiso raddoppiato di gioie che tu gli offri, in modo che si sente felice della sua sorte d’averti in sua custodia, e siccome le gioie del Cielo sono comuni, il tuo angelo offre la beatitudine accidentale che ha ricevuto da te, il suo paradiso raddoppiato a tutta la corte celeste, come frutto del Voler Divino della sua protetta, tutti fanno festa e magnificano e lodano la potenza, la santità, l’immensità della mia Volontà. Perciò sii attenta, nel mio Volere non si può perdere il tempo, c’è molto da fare, conviene che tu segua l’atto d’un Dio non mai interrotto”.

(3) Detto ciò è scomparso ed io sono restata impensierita nel vedere il male che io facevo, e dicevo tra me: “Come può essere mai possibile che col mettermi nel Voler Divino, dimenticando tutto il resto come se null’altro esistesse per me che solo l’Eterna Volontà, io prenda parte a tutto ciò che contiene questo amabile Volere?” E Gesù ritornando ha soggiunto:

(4) “Figlia mia, chi è nato nel mio Volere è giusto che ne sappia i segreti che Esso contiene, e poi, la cosa in sé stessa è facilissima e come connaturale: Supponi che passi ad abitare in una casa, o per poco tempo o per sempre, nella quale c’è una bella musica, un’aria profumata, per la quale si sente infondere una nuova vita, tu, certo, non ci avevi messo quella musica né quell’aria balsamica, ma siccome tu ti trovi in quell’abitazione non tua, tu vieni a godere tanto della musica quanto dell’aria profumata che rigenera le forze a vita novella; aggiungi che quell’abitazione contiene pitture incantevoli, cose belle che rapiscono, giardini da te non mai visti, di tante svariate piante e fiori che riesce impossibile numerarli tutti, pranzi squisiti da te mai gustati, oh! come tu ti ricrei, ti diletti e godi nel guardare tante bellezze, nel gustare cibi così saporiti, ma di tutto ciò nulla sta fatto o messo da te, eppure prendi parte a tutto solo perché ti trovi in quell’abitazione. Ora, se ciò succede nell’ordine naturale, molto più facile può avvenire nell’ordine soprannaturale della mia Volontà; l’anima con l’entrare in Essa forma un solo atto con la Divina Volontà, e come connaturale prende parte a ciò che Essa fa e contiene, molto più che l’anima per vivere nella mia Volontà, prima viene spogliata delle vesti del vecchio Adamo colpevole, e viene rivestita delle vesti dell’Adamo novello e santo, la sua veste è la luce della stessa Volontà Suprema, nella quale le vengono comunicati tutti i suoi modi divini, nobili e comunicativi a tutti. Questa luce le fa perdere le fattezze umane e le restituisce la fisionomia del suo Creatore. Che maraviglia dunque che prenda parte a tutto ciò che possiede il Divino Volere, essendo una la vita e una la Volontà? Perciò sii attenta, ti raccomando, siimi fedele ed il tuo Gesù manterrà la battuta di farti vivere sempre nel mio Volere, mi starò a guardia affinché mai potessi uscirne”.