MaM
Messaggio del 12 luglio 1984:Dovete riflettere ancora di più. Dovete pensare come entrare il meno possibile in contatto col peccato. Dovete pensare sempre a me e a mio figlio ed osservare se state peccando. Al mattino, quando vi alzate, avvicinatevi a me, leggete la Sacra Scrittura, state attenti a non peccare.

Messaggi di altre apparizioni

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - Messaggi anno:1929

25-19 Gennaio 1, 1929 Pagine della sua vita che formeranno un’epoca; strenna che vuole Gesù. Circoncisione. Decisione da parte di Dio, e aspetta la decisione da parte delle creature.

(1) Stavo pensando che cosa potevo offrire al bambinello Gesù come strenna del primo giorno dell’anno, non sarebbe buono dargli di nuovo la mia volontà come sgabellino ai suoi piedini, oppure come trastullo nelle sue piccole manine? Ma mentre ciò pensavo il mio piccolo Gesù si faceva vedere nel mio interno dicendomi:

(2) “Figlia mia, la tua volontà è già mia, né tu sei più padrona avendomela tante volte donata, ed Io la tengo ora come sgabello, ora come trastullo nelle mie mani e ora me la chiudo nel mio cuore come la più bella conquista ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

25-20 Gennaio 6, 1929 Turba di gente che non è giunta a debita statura, perché uscita dalla eredità del Fiat Divino. Dove c’è il Fiat Divino c’è la forza comunicativa dei beni divini.

(1) Continuo il mio solito abbandono nel Fiat Divino, e mentre seguivo i suoi atti, vedevo una turba di gente tutta di bassa statura, mal nutriti, malaticci, rachitici e alcuni piagati, in questa turba non c’era né freschezza infantile, né bellezza d’età giovanile, né dignità d’uomo maturo, sembravano un’accozzaglia di gente senza regime, senza cibi sufficienti, affamati; e se mangiavano non si saziavano mai, quanta compassione destava questa grande turba, che pareva che fosse quasi tutto il mondo intero. Io non sapevo chi fossero, né il significato di natura, che nessuno avevano raggiunto la loro debita statura, ed il ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

25-21 Gennaio 13, 1929 I profeti; come il regno della Redenzione e quello del Fiat si danno la mano. Necessità che si conosca ciò che riguarda il regno della Divina Volontà.

(1) Stavo seguendo il mio giro negli atti del Fiat Divino, e giunta al punto di accompagnare i profeti quando il Voler Divino si manifestava a loro, il come ed il quando della venuta del futuro Redentore, ed i profeti lo sospiravano con lacrime, preghiere e penitenze, ed io facendo mio tutto ciò che loro facevano, essendo tutto questo frutti dell’eterno Fiat Divino, l’offerivo per impetrare il suo regno sulla terra, ma mentre ciò facevo, il mio dolce Gesù movendosi nel mio interno mi ha detto:

(2) “Figlia mia, quando un bene è universale e che ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

25-22 Gennaio 20, 1929 Come la Creazione è un esercito divino. Dove c’è il Divino Volere c’è vita perenne.

(1) Il mio abbandono continua nel Fiat Divino, e seguendo gli atti suoi che fece in tutta la Creazione, volevo dare la gloria al mio Creatore che ciascuna cosa creata conteneva, perché ad onta che ogni cosa creata è gloriosa, nobile, santa, d’origine divina, perché formata dal Fiat creatore, però ogni cosa possiede una proprietà distinta l’una dall’altra, in modo che ciascuna dà la gloria sua a Colui che l’ha creata. Onde mentre la mia piccola e povera intelligenza si perdeva nella Creazione, il mio dolce Gesù movendosi nel mio interno mi ha detto:

(2) “Figlia mia, ogni cosa creata tiene il suo ufficio speciale, a secondo come Iddio le ha create, e tutte mi sono fedeli nell’ufficio che ciascuna possiede, dandomi gloria continua e distinta l’una dall’altra, la Creazione è il mio esercito divino, unita ed inseparabile mentre sono distinte, e tutte corrono senza mai fermarsi al solo scopo di glorificare il loro Creatore. E’ come un esercito: Chi la fa da generale, chi da capitano, chi da ufficiale e chi da piccolo soldato, tutti intenti a servire il re, ciascuno al suo posto in perfetta ordinanza e fedeli all’esercizio di ciascun ufficio. Possedendo ciascuna cosa creata un’atto di mia Volontà Divina, ciò le basta per mantenersi al loro posto in ordine perfetto, sempre belle e sempre nuove ed in atto di glorificare Colui che le creò. Dove c’è la mia Volontà Divina c’è vita perenne, armonia e ordine, fermezza incrollabile, senza che nessun evento possa spostarla dal suo posto, e tutti felici nell’ufficio che ciascuno possiede. Tale sarebbe stato l’uomo se la volontà umana non me l’avessi strappato dalla mia Volontà, un bello esercito tutto ordinato e ciascuno nel suo ufficio, felice ed in atto sempre di glorificarmi, e mentre glorificava il suo Creatore, restava lui glorificato. Perciò voglio che il mio Fiat Divino ritorni a regnare in mezzo alle creature, perché voglio il mio esercito, tutto ordinato, nobile, santo e con l’impronta della gloria del loro Creatore”.

25-23 Febbraio 3, 1929 Riconoscere la Creazione e Redenzione è riconoscere il dominio divino. Stretti legami che ci sono tra il Cielo e chi vive nella Volontà Divina. E come chi vive in Essa è tutto un pezzo.

(1) La mia povera e piccola anima mia nuota nel mare amarissimo della privazione del mio dolce Gesù, e sentendomi quasi priva di Lui, mi sento più che mai di sospirare la mia patria celeste. Oh! come è amara la terra senza di Gesù, insieme con Lui è più sopportabile, ma senza di Lui non si può vivere affatto. E se non fosse che vicino al mare della sua privazione scorre più esteso il mare del Fiat Divino, che con la sua luce attutisce in parte l’acerbità ed intensità del dolore della privazione di Gesù, chi sa da quanto tempo avrei, per la forza del dolore, preso il volo nelle regioni celesti, ma Fiat! Fiat! Onde stavo seguendo il mio giro nella Creazione e Redenzione, richiamando nella mia mente tutti gli atti fatti da Dio per seguirli, dando per ciascun atto gli omaggi, l’adorazione, l’amore, il ringraziamento. Ed il mio dolce Gesù movendosi nel mio interno mi ha detto:

(2) “Figlia mia, col richiamare gli atti della Creazione e Redenzione per seguirli e onorarli e conoscerli, la creatura non fa altro che riconoscere il dominio divino in tutte le cose, ed il mio Divino Volere si sente dare i suoi onori, gli omaggi a Lui dovuti, e attirato vi forma il suo regno in mezzo alle creature”.

(3) Dopo ciò mi sentivo che non ne potevo più senza di Gesù, le forze mi mancavano, ero talmente abbattuta, che se le mie interne pene si potessero vedere, avrei fatto piangere Cielo e terra per compassione, ma credo che il Fiat Divino, come con la sua Luce mi eclissa il mio dolce Gesù, così mi eclissa le mie pene, in modo che nessuno sa nulla del mio duro martirio, è un segreto che passa solo tra me, Gesù ed il Santo Voler Divino, tutti gli altri nessuno ne sanno nulla, e guardandomi sotto la pioggia della Luce del Fiat, forse mi credano la più felice delle creature. Oh! potenza della Divina Volontà! che sai cambiare le cose, e dove sei Tu fai vedere tutto bello e buono, anzi con la tua luce imperli le pene e le fai vedere come perle rare e preziose che racchiudono dentro mari di gioia e di felicità, quanto ne sai fare, oh! Volontà Divina, sotto il tuo impero di luce non si può fare altro che tacere, amarti e seguirti. Ma mentre la mia piccola mente si perdeva nella sua luce e sotto l’incubo tremendo della privazione di Gesù, appena me l’ho sentito muovere nel mio interno e mi ha detto:

(4) “Figlia mia, coraggio, non ti abbattere, tutto il Cielo è fisso sopra di te, e sentono dalla forza irresistibile del mio Fiat tale immedesimazione con te, che non possono fare a meno di guardarti, amarti e concorrere a tutti gli atti tuoi. Tu devi sapere che gli angeli, i santi, la Sovrana Regina, sono tutto un pezzo, non altro sono l’essere di loro, che un’atto solo di Divina Volontà, quindi non si vede altro in ciascuno di essi che Volontà Divina, il pensiero, lo sguardo, la parola, l’opera, il passo, sicché non si vede altro che Fiat! Fiat!, e questo costituisce tutta la pienezza della felicità di tutti i santi. Ora, chi fa e vive nella mia Volontà in terra, è simile agli abitatori del Cielo, cioè tutto un pezzo, e forma un solo pezzo con loro, in modo che se l’anima viatrice pensa, i santi pensano insieme, se ama, se opera, amano e operano insieme, passano tali legami tra lei ed il Cielo, da formare un solo atto tutti insieme di mia Volontà. Tanto, che tutti gli abitatori celesti stanno alla vedetta per vedere ciò che fa la creatura in terra per fare che nulla le sfuggisse. La mia Divina Volontà dove regna tiene il suo Cielo e tiene virtù di rapire il Cielo in terra e la terra in Cielo, e di formarne una sola cosa. Perciò coraggio, non ti avvilire, pensa che hai che ci fare con un Voler Divino, e ciò dovrebbe renderti contenta”.

25-24 Febbraio 10, 1929 Chi vive nel Voler Divino gli presta il suo nulla sgombrato, dove il Fiat se ne serve di spazio per esercitare la sua creazione.

(1) Stavo facendo il mio giro nella Creazione per seguire tutti gli atti che il Fiat Divino ha fatto e sta continuando in essa, non solo, ma la mia povera mente andava rintracciando tutto ciò che il Voler Divino aveva fatto in Adamo ed in tutte le generazioni, prima e dopo la Redenzione. Mi pareva che tutti gli atti fatti dalla Divina Volontà, tanto nella Creazione quanto nelle creature, erano più che soli cui io dovevo seguire, abbracciare e farli miei, e sebbene ciò facevo, il mio povero cuore non poteva fare a meno di sentire le torture della privazione del mio sommo bene Gesù. E Lui movendosi nel mio interno mi ha detto:

(2) “Figlia mia, coraggio, in chi vive nella mia Divina Volontà e ne segue i suoi atti, il mio Fiat continua la sua creazione, ed in ogni atto suo che segue, Esso si atteggia in atto di formare le sue creazioni, e allora il mio Fiat Divino è contento quando vede nell’anima che vive in Esso tutti schierati e ordinati tutti gli atti suoi, come una nuova creazione, e quindi un nuovo cielo, un nuovo sole, un mare più bello, una fioritura più sorprendente. E poi siccome l’atto di creare l’uomo fu il più bello, il più tenero, fatto in una foga d’amore, il più intenso, vuole ripetere sopra della creatura che vive nel mio Volere gli atti che facemmo nell’atto di creare l’uomo, ed oh! come il mio Fiat si mette in festa nel ripetere gli atti suoi, perché solo in chi vive in Esso può tenere il suo atto di sempre creare cose che ha fatto e cose nuove, perché l’anima gli presta il suo nulla sgombrato, dove il mio Volere se ne serve di spazio per creare ciò che vuole, quasi come se ne servì del vuoto dell’universo per stendere il cielo, creare il sole, mettere i limiti al mare, per dar luogo alla terra di formare le sue belle fioriture. Ed è questa la causa perché tu giri negli atti del mio Fiat, e nella tua mente passano come tante onde di luce, nelle quali tu segui e ti senti impressa in te, come tante scene, la creazione, l’uomo in atto di essere creato, la Regina del Cielo in atto di essere concepita, il Verbo che scende e tanti altri atti fatti dal mio Volere e la potenza del mio Fiat creatore, che vuol sempre fare, sempre dare, senza mai cessare. Perciò sii attenta che si tratta di troppo, niente meno devi stare in atto di subire l’atto continuato del mio Voler creante. Esso non si sentirà d’aver compiuto il suo lavoro in te se non vede tutti gli atti suoi racchiusi nell’anima tua come attestato e trionfo del suo regnare in te. Perciò tutta la sua attenzione è guardare se tutti gli atti suoi tengono la vita in te, e sai come vengono creati questi atti in te? Tu col richiamarli, col riconoscerli e amarli, ed il mio Volere col pronunziare il suo Fiat sul tuo richiamo e sul tuo amore, forma la vita degli atti suoi in te. Ed è tanta la continuità del suo lavoro in te, che non si ferma neppure nel vederti torturata dal dolore della mia privazione, perché tiene molto da fare, e perciò passa avanti, ed Io lo lascio fare, perché tu ed Io tutto dobbiamo al nostro Volere cedergli il primato, per il giusto trionfo della sua causa, per dargli il campo di formare il suo regno”.

25-25 Febbraio 17, 1929 L’anima che vive nel Divino Volere è inseparabile da Esso. Esempio della luce.

(1) Stavo facendo il mio giro negli atti del Fiat Divino, ma con una oppressione che mi toglieva la vita per le solite privazioni del mio dolce Gesù. Tutto era stento e amarezza indicibile, mi sembrava che quella Divina Volontà che mi dava la vita e che possiede mari immensi di luce, di gioia, di felicità senza termine, per me era attraversata da nubi d’oppressione e d’amarezze per le privazioni di Colui che avendo vissuto e cresciuto tanto tempo insieme, ora la sua assenza mi forma le nubi per amareggiarmi la luce e la felicità della sua stessa Divina Volontà. Oh! Dio, che pena! Ma mentre seguivo gli atti del Fiat Divino in questo stato, il mio amato Gesù movendosi appena nel mio interno mi ha detto:

(2) “Figlia mia, coraggio, non ti opprimere troppo, tu devi sapere che chi vive nella mia Divina Volontà è inseparabile da Essa e da Me. Lei è simile alla luce, la quale contiene luce, calore e colori, i quali sebbene distinti tra loro, però sono inseparabili, la luce non può né stare, né può aver vita senza del calore, il calore non può aver vita senza della luce, ed i colori vengono formati dalla forza della luce e del calore, l’uno non può stare senza dell’altro, una è la vita, una è la forza. La luce, il calore ed i colori, incominciano la vita insieme, la continuano senza mai separarsi, e se devono morire, tutti d’un colpo finiscono la vita. Tale è l’inseparabilità dell’anima che vive nella mia Divina Volontà, lei è inseparabile da Me e da tutti gli atti del mio Fiat Divino, essa entra nella vita della luce e del calore del mio Voler Divino e acquista la vita della sua luce e del suo calore, e siccome il suo atto incessante si può chiamare la molteplicità ed infinità dei suoi atti, colori che produce la mia Divina Volontà, l’anima forma un solo atto con Essa. Tu devi sapere ch’è tale e tanta l’inseparabilità di chi vive nel mio Divino Volere, che quando l’eterna sapienza creava il cielo, il sole, e tutto l’universo, tu eri insieme con Me e scorrevi nel mio Fiat Divino come luce, calore e colori; mi sarei ben guardato di fare un’atto solo di mia Volontà senza la mia piccola figlia o di chi vive in Essa, sarebbe come se mi mancasse la forza della luce, del calore e dei colori, questo non mi può mancare, e perciò sei inseparabile da Me, perciò coraggio e non ti opprimere”.

(3) Ond’io nel sentire ciò gli ho detto: “Amor mio, se ciò fosse, che in tutti gli atti della tua Divina Volontà c’entro io in mezzo, Adamo prima di peccare possedeva il tuo Fiat, sicché quando lui peccò anch’io ci stavo e questo mi dispiacerebbe”. E Gesù ha soggiunto:

(4) “Figlia mia, tu devi sapere che nella mia Divina Volontà c’è l’atto permissivo e l’atto voluto, nella caduta di Adamo ci fu l’atto permissivo, ma non voluto da Essa; e nell’atto permissivo, la luce, il calore e molteplicità dei colori della mia Divina Volontà si mettono da parte e restano intangibili senza mischiarsi nell’atto umano, invece nel voluto formano un solo atto e una sol cosa. Resta macchiata la luce del sole perché passa sulle immondezze? Certo che no, la luce resta sempre luce e l’immondezze restano immondezze. Anzi la luce trionfa di tutto e resta intangibile a tutto, sia che la calpestino, sia che investa le cose più sporche, perché nella sua vita di luce non entrano cose estranee alla luce. Più che sole è la mia Divina Volontà, Essa, come luce, scorre in tutti gli atti umani, ma resta intangibile di tutti i mali delle creature, e solo entra in Essa chi vuol essere luce, calore e colori, tutto il resto non l’appartiene, cioè chi vuol vivere solo e sempre della sua Divina Volontà. Perciò puoi star sicura che tu non entrasti nella caduta di Adamo, perché non fu la sua caduta un’atto di luce, ma di tenebre, le quali una fugge l’altra”.

25-26 Febbraio 22, 1929 Come quando scrive il Voler Divino si fa attore, dettatore e spettatore. Ordine ordinario e straordinario che tiene la Divinità nella Creazione.

(1) Stando nella massima amarezza della privazione del mio dolce Gesù, stavo scrivendo ciò che sta scritto di sopra, e sebbene lo facevo con uno sforzo incredibile, dato lo stato in cui mi trovavo, ma pure lo volevo fare, per dargli come un’ultimo attestato d’omaggio a quel Fiat che con tanto amore si era meco manifestato, e ora, ancorché tanto scarseggia nel suo dire, non voglio che le piccole goccioline di luce che mi manifesta vadano sperdute. Chi sa, pensavo tra me, che non sia l’ultima gocciolina di luce che metto sulla carta? Ma mentre ciò pensavo, il mio ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

25-27 Febbraio 27, 1929 Come tutti i santi sono gli effetti della Divina Volontà, invece chi vivrà in Essa ne possederà la vita.

(1) Il mio abbandono nel Fiat Supremo è continuo, e mentre cercavo di seguire per quanto potevo gli atti del Voler Divino, abbracciando tutto e tutti, il mio dolce Gesù è uscito da dentro il mio interno e mi ha detto:

(2) “Figlia mia, la Creazione tutta, tutti i santi, non sono altro che gli effetti della mia Divina Volontà, Essa, se parla crea e forma le opere più belle, ogni suo piccolo moto sono profumi di prodigi che getta sulle creature, il suo più piccolo alito vi getta varietà di bellezze sopra di chi lo riceve, vera immagine del sole, che solo che investe la terra, col suo tocco di luce dà le tante varietà dei colori, di dolcezza a tutte le piante. Nessuno può negare che solo che si fa toccare dalla sua luce, non ha ricevuto il bene che essa contiene. Più che sole è la mia Divina Volontà, ancorché si facciano solo toccare, il suo tocco miracoloso deve produrre un bene, che profumandolo e riscaldandolo con la sua luce, gli farà sentire i suoi benefici effetti di santità, di luce e d’amore. Ora, gli effetti del mio Fiat sono dati a chi fa la mia Divina Volontà, chi adora le sue disposizioni, chi con pazienza sopporta ciò che Essa vuole, facendo così, la creatura riconosce che c’è questa Volontà Suprema, ed Essa, vedendosi riconosciuta, non gli nega i suoi mirabili effetti. Invece per chi deve vivere nel mio Divino Volere, deve possedere in sé tutta la Vita e non gli effetti soli, ma la Vita con tutti gli effetti del mio Fiat Divino. E siccome non c’è santità passata, presente e futura che la mia Divina Volontà non sia stata la causa primaria, di formare tutte le specie di santità che ci sono, quindi Essa ritiene in sé tutti i beni ed effetti di santità ch’è uscita, perciò l’anima che vivrà nel mio Volere, possedendo la sua Vita con tutti i suoi effetti, si vedrà in essa tutte le santità uscite insieme, lei potrà dire: “Gli altri hanno fatto una parte della santità, io invece ho fatto tutto, ho racchiuso tutto in me, ciò che ciascun santo ha fatto”. Quindi si vedrà in essa la santità degli antichi, quella dei profeti, quella dei martiri, si vedrà la santità dei penitenti, le santità grandi e le piccole, non solo, ma si vedrà tutta la Creazione pennellata in lei. Perché la mia Divina Volontà niente perde con l’uscire le sue opere, anzi, mentre le mette fuori le ritiene in sé come fonte primaria. Perciò chi vive in Essa, non c’è cosa che ha fatto o farà il mio Divino Volere che non terrà in possesso. Quale incanto e stupore non sarebbe se una creatura potesse racchiudere dentro di sé tutta la sfera del sole con tutta la sua luce, chi non direbbe che lei contiene tutti gli effetti, i colori, la dolcezza, la luce che il sole ha dato e darà a tutta la terra e a tutte le grandi e piccole piante? Se ciò potrebbe essere, stupirebbero Cielo e terra, e tutti riconoscerebbero che ciascuno dei loro effetti che posseggono sono racchiusi in quella creatura che possiede la sfera del sole, che n’è la vita con tutti i suoi effetti. Ma umanamente parlando ciò non potrebbe succedere, perché la creatura non potrebbe contenere né la forza di tutta la luce del sole né del suo calore, resterebbe bruciata, né il sole terrebbe virtù di non bruciarla. Invece la mia Volontà tiene virtù di rinchiudersi, d’impiccolirsi, d’ingrandirsi, come si vuol fare si fa, e mentre trasforma in sé la creatura, la conserva in vita, e dandole tutte le sue tinte di bellezza la rende dominatrice e posseditrice dei suoi domini divini. Perciò sii attenta figlia mia, riconosci il gran bene della Vita del mio Fiat in te, che mentre ti possiede, ti vuol rendere posseditrice di tutto ciò che ad Esso appartiene”.

(3) Dopo ciò ha soggiunto:

(4) “Figlia mia, chi vive nel mio Voler Divino non si sposta mai dai modi del suo Creatore e di fare la nostra ripetitrice, che mentre è una la nostra essenza, una la Volontà, una la Vita, uno l’amore, una la potenza, però siamo distinte tre nelle Persone. Così l’anima che vive in Essa, uno è il suo palpito, ed in ogni palpito forma tre atti, uno abbraccia Dio, il secondo abbraccia tutte le creature, il terzo sé stessa. E così se parla, se opera, in ciascuna cosa che fa forma questi tre atti, che facendo eco alla potenza, sapienza e amore di Colui che l’ha creata, abbraccia tutto e tutti”.

25-28 Marzo 3, 1929 Come la Divina Volontà sta sempre in atto di rinnovare ciò che fece nella creazione dell’uomo. E come Essa contiene la virtù affascinante.

(1) Stavo continuando il mio giro nel Fiat Divino, e soffermandomi nell’eden, stavo adorando la Volontà Suprema nell’atto di creare l’uomo, per unirmi a quell’unione di volontà che esisteva tra Creatore e creatura quando fu creata. Ed il mio sommo bene Gesù, movendosi nel mio interno mi ha detto:

(2) “Figlia mia, la creazione dell’uomo fu l’atto più bello, più solenne di tutta la Creazione. Nella pienezza della foga del nostro amore creante, il nostro Fiat creava in Adamo tutte le altre creature, e vi rimaneva in atto sempre di creare e di rinnovare su ciascuna ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)