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Messaggio del 25 ottobre 2016:Cari figli! Oggi vi invito: pregate per la pace! Abbandonate l'egoismo e vivete i messaggi che vi do. Senza di essi non potete cambiare la vostra vita. Vivendo la preghiera avrete la pace. Vivendo nella pace sentirete il bisogno di testimoniare, perché scoprirete Dio che adesso sentite lontano. Perciò, figlioli, pregate, pregate, pregate e permettete a Dio di entrare nei vostri cuori. Ritornate al digiuno e alla confessione, affinché possiate vincere il male in voi e attorno a voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Messaggi di altre apparizioni

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - Messaggi anno:1905

6-90 Gennaio 21, 1905 Chi disonora l’ubbidienza, disonora Dio.

(1) Avendo esposto certi dubbi al confessore, la mia mente non si acquietava a ciò che mi diceva, onde essendo venuto il benedetto Gesù mi ha detto:

(2) “Figlia mia, chi ragiona sull’ubbidienza, il solo ragionare viene a disonorarla, e chi disonora l’ubbidienza disonora Dio”.

6-91 Gennaio 28, 1905 La croce è semenza di virtù.

(1) Sentendomi più del solito sofferente, quando appena il mio adorabile Gesù è venuto, mi ha detto:

(2) “Figlia mia, la croce è semenza di virtù, e siccome chi semina raccoglie per dieci, venti, trenta, ed anche cento, così la croce essendo seme, vi moltiplica le virtù, le perfezioni, le abbellisce a meraviglia; sicché quante più croci s’addensano intorno a te, tanti semi di virtù di più si gettano nell’anima tua. Onde, invece d’affliggerti quando ti giunge una nuova croce, dovresti rallegrarti, pensando di fare acquisto d’un altro seme, da poterti arricchire ed anche compire la tua corona”.

6-92 Febbraio 8, 1905 Caratteristiche dei figli di Dio: Amore alla croce, amore alla gloria di Dio, ed amore alla gloria della Chiesa.

(1) Continuando il mio povero stato di privazione e d’amarezza indicibile, ed al più si fa vedere in silenzio, questa mattina mi ha detto:

(2) “Figlia mia, le caratteristiche dei miei figli sono: Amore alla croce, amore alla gloria di Dio, ed amore alla gloria della Chiesa, fino a mettere la propria vita. Chi non tiene queste tre caratteristiche, invano si dice mio figlio; chi ardisce dirlo è un bugiardo e traditore, che tradisce Dio e sé stesso. Vedi un po’ in te se l’hai”. Ed è scomparso.

6-93 Febbraio 10, 1905 Quali sono i contenti dell’anima.

(1) Trovandomi nel solito mio stato, mi sentivo uno scontento di me stessa; ed essendo venuto il benedetto Gesù mi sono sentita entrare in tale contento che ho detto: “Ah! Signore, Voi solo siete il vero contento”.

(2) “E Lui ha soggiunto: “Ed Io ti dico che il primo contento dell’anima è Dio solo; il secondo contento è quando l’anima dentro di sé, e fuori di sé non mira altro che Dio; il terzo è quando l’anima trovandosi in questo ambiente divino, nessun oggetto creato, né creature, né ricchezze, rompono l’Immagine Divina nella sua mente, perché la mente si alimenta di ciò che pensa, e mirando solo Dio, guarda solo delle cose di quaggiù quelle sole che vuole Dio, non curandosi di tutto il resto, così si resta sempre in Dio; il quarto contento è il patire per Dio, perché l’anima e Dio, ora per mantenere la conversazione, ora per stringersi più intimamente, ora per attestarsi l’un l’altra il bene che si vogliono, Dio la chiama e l’anima risponde; Dio s’avvicina, l’anima lo abbraccia; Dio le dà il patire e l’anima volentieri patisce, anzi desidera di più patire per amore suo, per potergli dire: “Vedi come Ti amo?” E questo è il maggiore di tutti i contenti”.

6-94 Febbraio 24, 1905 Parla sulla umiltà.

(1) Questa mattina, quando appena è venuto il benedetto Gesù e mi ha detto:

(2) “Figlia mia, l’umiltà è un fiore senza spine, e siccome è senza spine si può prendere in mano, si può stringere, si può mettere dove si vuole, senza timore di ricevere molestia o puntura. Così è l’anima umile, si può dire che non tiene le punture dei difetti, e siccome è senza punture si può farne ciò che si vuole, e non avendo spine, naturalmente non punge né dà molestia agli altri, perché le spine le dà chi le tiene, ma chi non le tiene, come può darle?

(3) Non solo, ma l’umiltà è un fiore che fortifica e rischiara la vista, e con la sua chiarezza si sa tenere lontano dalle stesse spine”.

6-95 Marzo 2, 1905 Gesù le dà la chiave della sua Volontà.

(1) Continuando il mio solito stato, mi sono trovata fuori di me stessa, e mi sono trovata in mano una chiave; e sebbene facevo una via lunga, e qualche volta mi distraevo, pure non appena pensavo alla chiave me la trovavo sempre in mano. Ora vedevo che questa chiave serviva ad aprire un palazzo, e dentro vi stava il bambino Gesù che dormiva e che io il tutto vedevo da lontano, ed io avevo tutta la premura, la fretta d’andare ad aprire, temendo che si risvegliasse, che piangesse, e non mi trovavo vicino. Onde m’affrettavo sempre più, ma quando mi sono trovata lì per salire, mi sono trovata in me stessa, quindi sono restata impensierita. Ma dopo, avendo venuto il benedetto Gesù mi ha detto:

(2) “Figlia mia, la chiave che ti trovavi sempre in mano, è la chiave della mia Volontà, che Io ho messo nelle tue mani, e chi tiene in mano un oggetto, può farne ciò che vuole”.

6-96 Marzo 5, 1905 Parla della croce.

(1) Stando un poco più del solito sofferente, per poco è venuto il benedetto Gesù e mi ha detto:

(2) “Figlia mia, la croce è sostegno dei deboli, è fortezza dei forti, è germe e custodia della verginità”.

(3) Detto ciò è scomparso.

6-97 Marzo 20, 1905 Il vero amore e le vere virtù, debbono avere il suo principio in Dio.

(1) Continuando il mio solito stato, quando appena è venuto il benedetto Gesù mi ha detto:

(2) “Figlia mia, l’amore che non tiene il principio in Dio, non può dirsi amor vero, e le stesse virtù che non hanno principio in Dio, sono virtù falsificate, perché tutto ciò che non ha principio in Dio, non può dirsi né amore né virtù, piuttosto luce apparente che finisce col convertirsi in tenebre”.

(3) Poi ha soggiunto:

(4) “Come per esempio: Un confessore lavora, si sacrifica tanto per un’anima, è cosa santa, apparentemente dà dell’eroismo; eppure se ciò fa perché ha ottenuto o spera d’ottenere qualche cosa, il principio del suo sacrificio non è in Dio, ma in sé stesso e per sé stesso, quindi non può dirsi virtù”.

6-98 Marzo 23, 1905 Gloria e compiacimento di Gesù.

(1) Trovandomi nel solito mio stato, per poco è venuto il benedetto Gesù, ed io gli ho detto: “Signore, è la gloria tua il mio stato?

(2) E Lui: “Figlia mia, tutta la mia gloria e tutto il mio compiacimento, solo è che ti voglio tutta te più in Me”.

(3) Poi ha soggiunto: “Il tutto sta nella sconfidenza e timore dell’anima in sé stessa, e nella confidenza e coraggio in Dio”.

(4) Detto ciò è scomparso.

6-99 Marzo 28, 1905 Effetti della turbazione. Incontro continuo di Gesù con l’anima.

(1) Trovandomi nel solito mio stato, quando appena è venuto il benedetto Gesù, ed avendo io detto ad un’anima turbata: “Pensa a non volerti star turbata, non solo per bene tuo, ma molto più per amor di Nostro Signore, perché l’anima turbata non solo sta essa turbata, ma fa turbare Gesù Cristo”. E dopo ho detto tra me: “Che sproposito che ho detto, Gesù non può mai turbarsi”. Onde nel venire mi ha detto:

(2) “Figlia mia, invece di uno sproposito hai detto una verità, perché in ogni anima vi formo una vita divina, e se l’anima è turbata, questa vita divina che Io vado formando, resta anche turbata; non solo, ma mai giunge a compirsi perfettamente”.

(3) E come lampo è scomparso. Onde io ho continuato il mio solito lavoro interno sulla Passione, ed essendo giunta a quel punto dell’incontro di Gesù e Maria sulla via della croce, di nuovo si è fatto vedere e mi ha detto:

(4)“Figlia mia, anche con l’anima mi incontro continuamente, e se nell’incontro che faccio con l’anima la trovo in atto di esercitare le virtù, ed unita con Me, mi ricompensa dal dolore che soffrii quando incontrai la mia Madre così addolorata per causa mia”.