MaM
Messaggio del 4 dicembre 1986:Cari figli, anche oggi vi invito a preparare i vostri cuori per questi giorni, in cui il Signore desidera in modo particolar purificarvi da tutti i peccati del vostro passato. Voi, cari figli, non potete farlo da soli, perciò sono qua io ad aiutarvi. Pregate, cari figli, solo così potete conoscere tutto il male che sta in voi e presentarlo al Signore in modo che il Signore possa purificare del tutto i vostri cuori. Perciò, cari figli, pregate senza sosta e preparate i vostri cuori nella penitenza e nel digiuno. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 24-23 Giugno 25, 1928 Tutto ciò che si fa nel Fiat acquista l’atto continuato senza mai cessare. Esempio del sole. Scopo dell’andata di Gesù nel deserto, pene dell’isolamento.

(1) Stavo pregando, e sentendo la mia estrema miseria pregavo la mia Mamma Celeste che mi desse il suo amore per supplire al mio misero amore, ma mentre ciò facevo, il mio dolce Gesù movendosi nel mio interno mi ha detto:

(2) “Figlia mia, la mia Mamma, il primo amore ed il primo suo atto lo fece nel Voler Divino, e siccome fu fatto in Esso, tiene la continuità come se in atto stesse sempre amando ed operando, il suo amore non finisce mai, le sue opere fanno le ripetitrici continuate, in modo che chi vuol prendere il suo amore lo trova sempre in atto, mentre è l’effetto del primo amore che ripete, ripete sempre. Tale è chi opera nella mia Volontà, i suoi atti acquistano la continuità, vengono sempre ripetuti senza mai cessare, sono il vero sole, che da che fu creato da Dio diede il suo primo atto di luce, ma tanto grande che riempì con un sol atto cielo e terra, e quest’atto lo ripete sempre senza mai cessare, in modo che tutti possono prendere il suo atto di luce, ma uno fu l’atto che si costituiva atto di luce perenne per tutti, e se il sole potesse ripetere il suo atto di luce, si vedrebbero tanti soli quanti atti potesse ripetere, ma siccome uno fu l’atto di luce che fece, perciò un sol sole si vede e non più. Ma ciò che non fece il sole lo fece la Sovrana Regina, e lo fa chi opera nella mia Volontà, quanti atti, tanti soli, e questi soli fusi insieme, ma distinti fra loro per bellezza, per luce, per gloria che danno al loro Creatore e per il bene universale che fanno scendere su tutte le creature; questi atti hanno una potenza divina, ed in virtù di questi atti, come giunse la Vergine Santissima poté ottenere la venuta del Verbo sulla terra, ed in virtù di essi verrà il mio regno sulla terra. Un’atto ripetuto incessantemente nel mio Fiat tiene presso la nostra Divinità virtù conquistatrice, rapitrice ed incantatrice, quel ripetere sempre nel Voler Divino è la forza dell’anima, l’arma invincibile che debilita con arme d’amore il suo Creatore e lo vince, e si sente onorato di farsi vincere dalla creatura”.

(3) Dopo di ciò stavo seguendo il mio giro nel Fiat Divino, e seguendo il mio Gesù quando prese la via del deserto pensavo tra me: “E perché Gesù prese la via del deserto? Qui non c’erano anime da convertire, ma solitudine profonda, mentre erano anime che Lui cercava”. Ma mentre ciò pensavo, il mio dolce Gesù movendosi nel mio interno mi ha detto:

(4) “Figlia mia, la compagnia spezza la pena e la diminuisce, invece l’isolamento la concentra, la raddoppia e la rincrudisce, ed Io volli andare isolato nel deserto, per sentire nella mia Umanità tutta la crudezza dell’isolamento che aveva sofferto la mia Divina Volontà per tanti secoli da parte delle creature. La mia Umanità doveva salire nell’ordine divino e scendere nell’ordine umano per poter racchiudere le pene dell’uno e dell’altro, e prendendo Io tutta la parte penosa che divideva l’uomo e Dio, farli stringere di nuovo all’amplesso, al bacio del loro Creatore. Ma non fu solo questo lo scopo della mia andata nel deserto, tu devi sapere che la nostra Maestà adorabile nel formare la Creazione, stabiliva che tutto doveva essere popolato di abitatori, la terra fertilissima, ricca di piante abbondanti, in modo che tutti dovevano abbondare. Come peccò l’uomo, si attirò lo sdegno della giustizia divina, e la terra rimase disertata, infeconda ed in molti punti spopolata, immagine di quelle famiglie sterili, che non c’è riso, né festa, né armonia, perché senza prole non vi è chi spezzi la monotonia di due coniugi, e sull’animo loro pesa l’incubo dell’isolamento che li porta la mestizia, invece dove c’è prole, c’è sempre da fare, da dire, ed occasione di festeggiare, tale fu la famiglia umana. Guarda il cielo com’è popolato di stelle, la terra doveva essere l’eco del cielo, zeppa d’abitatori, e doveva tanto produrre, da rendere ricchi e tutti felici. Quindi come l’uomo si sottrò della mia Volontà, cambiarono le sue sorti, ed Io volli andare nel deserto per richiamare le benedizioni del mio Padre Celeste, e richiamando la mia Volontà a regnare, ripristinare la terra, popolarla ovunque e fecondarla, in modo che la terra produrrà altri germi più belli da renderla centuplicata, più feconda e di smagliante bellezza; quante cose grandi farà il regno del mio Fiat Divino, tanto che tutti gli elementi stanno tutti in aspettativa, il sole, il vento, il mare, la terra e tutta la Creazione, per mettere fuori dal loro seno tutti i beni ed effetti che contengono, perché non regnando in mezzo alle creature quella Divina Volontà che domina loro, non mettono fuori tutti i beni che racchiudono in essi, dandole solo quello che le conviene a titolo di elemosina e di servi, sicché la terra non ha prodotto tutti i germi, il sole non trovando tutti i germi, non produce tutti gli effetti e beni che possiede, e così di tutto il resto, perciò tutti aspettano il regno del Fiat, per far vedere a questi quanto sono ricchi e quante mirabili cose ha messo in esse il loro Creatore per amore di coloro che dovevano essere i figli del suo Volere”.