(1) Stavo continuando i miei atti nel Voler Divino, e unendomi ai suoi atti che fece nella Creazione per dargli l’omaggio, l’amore, l’adorazione per ciascuna cosa creata per amor delle creature, la mia povera mente si è portata nell’eden, nell’atto della caduta dell’uomo, come il serpe infernale con la sua astuzia e bugia indusse Eva a sottrarsi dalla Volontà del suo Creatore, ed Eva coi suoi modi lusinghieri indusse Adamo a cadere nello stesso peccato. Ora mentre ciò pensavo, il mio amato Gesù mi ha detto:
(2) “Figlia mia, il mio Amore non si estinse per ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) La mia povera mente nuotava nel mare immenso dell’eterno Fiat, io scorrevo in Esso come un piccolo rivolo, e nella mia piccolezza volevo abbracciare la sua Immensità per riempirmi tutta d’un Volere sì santo, per poter avere il contento di poter dire: “Il mio piccolo essere non è altro che un’atto solo di Volontà Divina, il mio piccolo rivoletto è pieno dentro e fuori di quel Volere che riempie Cielo e terra. Oh! Voler Santo, sii tu la Vita, l’Attore e lo Spettatore di tutti gli atti miei, affinché risorgendo tutti in Te, possano essere il richiamo di ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Il mio abbandono nel Voler Divino continua, e la mia povera mente ora si ferma ad un punto e ora ad un’altro, come se volesse prendere riposo in ciascun effetto della Divina Volontà, che sebbene il suo atto è uno, i suoi effetti sono innumerevoli, tanto che io non giungo mai a ritrovarli tutti, molto meno a comprenderli, e perciò vedendo che non mi è dato di abbracciarli tutti, essendo troppo piccola mi fermo in uno dei suoi effetti per godermelo e riposarmi. Ed il mio dolce Gesù che prende tanto piacere nel trovarmi nella sua adorabile Volontà, ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Sono sempre nel mare del Voler Supremo, oh! quante belle cose si trovano in Esso, ci sono tutti gli atti di Gesù come in atto, ci sono quegli della Sovrana Signora, ci sono quegli del nostro Padre Celeste, che ha fatto e che farà; è un mare non diviso, ma unico, interminabile, è tutto. In questo mare non ci sono pericoli, né timori di cadute, perché la felice creatura che vi entra lascia le sue spoglie e prende le spoglie divine. Onde mentre stavo in questo mare, il mio dolce Gesù mi ha fatto presente quando nella sua ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Sento la Forza potente del Fiat Divino che mi chiama in Esso a seguire i suoi atti. Onde la mia piccola intelligenza si è fermata nell’Eden, nell’atto della creazione dell’uomo. Che atto solenne! Dopo aver creato tutte le cose come preparazione, come festeggiare colui per il quale aveva creato tutta la Creazione come reggia dove l’uomo doveva abitare con tutta sontuosità e comodità, che nulla doveva mancarle, basta dire che era una reggia formata dal nostro Padre Celeste, dalla Potenza del suo Fiat Divino. Onde mentre ciò pensavo, il mio dolce Gesù mi ha detto:
(1) Il mio abbandono nel Voler Divino continua, sebbene sotto l’incubo delle privazioni del mio dolce Gesù; povero mio cuore, com’è torturato, affannato ché non trova Colui che le fa respirare la sua aria celestiale, e palpitare la vita del suo stesso palpito. Mio Gesù, vita mia, non mi dicevi Tu stesso che volevi che vivesse e respirasse la tua aria divina, e che formassi la mia vita nel tuo stesso palpito affinché la mia si sperdesse nella tua, e vivesse del tuo palpito, e quindi del tuo amore, delle tue pene e di tutto Te stesso? Ma mentre ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Stavo facendo il mio giro nella Creazione per seguire gli atti fatti in essa dalla Divina Volontà, mi pareva che in ciascuna cosa creata stava come nobile Regina, come centro di vita la Volontà adorabile, per fare in ogni cosa il suo dolce incontro con le creature, ma riceveva questo incontro chi la riconosceva in ciascuna cosa creata. In questo incontro felice si aprono le corrispondenze d’ambi le parti, si festeggia insieme, e la Divina Volontà dà e la creatura riceve. Ma mentre la mia mente si perdeva col girare nelle cose create, il mio sommo bene Gesù mi ha detto:
(2) “Figlia mia, tutta la Creazione manifesta la Paternità Divina, la Potenza, l’Amore, l’armonia di Colui che l’ha creata. Ma sai tu di chi ci sentiamo Padre? Di chi ricorda e riconosce tutta la Creazione come proprietà del suo Creatore, che volendo manifestare la sua Paternità per le creature ha creato tante belle cose per amor loro, quindi chi le riconosce per contraccambiarlo coll’amarlo e ringraziarlo, si stringe intorno al suo Padre Celeste come figlia che riconosce i beni suoi, e che se li ha creati significa che vuole che la figlia sua possieda i suoi possedimenti nei possedimenti del Padre suo. Se tu sapessi qual’è la nostra gioia e felicità nel sentirci Padre, e nel vedere i nostri figli stretti a Noi d’intorno per mezzo delle nostre cose create. Sicché la creatura col ricordarsi e riconoscere ciò che Dio ha fatto per essa, ci ama da Padre e Noi l’amiamo da figlia, ci sentiamo che la nostra Paternità non è Paternità sterile, ma feconda. Così chi ricorda e riconosce ciò che feci e patì nella mia Vita e Passione, mi sento Redentore e do a possedere i beni della Redenzione, sicché le mie pene, le mie opere, i miei passi, si schierano intorno alla felice creatura per aiutarla, santificarla, e farla sentire gli effetti in essa di tutta la mia Vita. E chi riconosce ciò che il nostro Amore ha fatto e può fare nell’ordine della grazia, mi sento Amante appassionato e le do il possesso del mio Amore, in modo che sentirà tal amore per Me da non poter vivere senza amarmi, e siccome il vero amore sta nel fare sempre la mia Volontà, Io ne faccio un prodigio del mio Amore e del mio Volere. Qual dolore non sarebbe per un padre avere i figli e non vederli intorno per amarsi a vicenda e godersi il frutto delle sue viscere? E se questi figli non possedessero i beni del padre, non sarebbe un dolore maggiore? Tal’è la nostra Divinità, abbiamo disteso la nostra Paternità in modo infinito in tutta la Creazione; come Padre siamo tutt’occhio sui nostri figli affinché nulla li manchi, le nostre braccia sentono l’estremo bisogno d’amore di stringerli al nostro seno per dargli amore e ricevere amore, e quando vediamo la creatura che corre a Noi, vuole i nostri amplessi, oh! come ci sentiamo felici ché la nostra Paternità è riconosciuta e può svolgere l’ufficio di Padre per i nostri figli. La nostra generazione è quasi innumerevole, eppure pochi figli ci circondano, tutti gli altri sono lontani da Noi, lontani col cuore, con la volontà, lontani dalla nostra somiglianza, e nel nostro dolore nel vedere i pochi figli intorno a Noi diciamo: “E gli altri figli nostri dove sono? Come non sentono il bisogno d’avere un Padre Celeste, di ricevere le nostre carezze Paterne, di possedere i nostri beni? ” Perciò sii attenta, riconosci i nostri beni, le opere nostre e sentirai la nostra Paternità nel cielo tempestato di stelle, che nel loro mite scintillio ti chiamano figlia e ti attestano l’amore del Padre tuo. La nostra Paternità si stende nel sole, che con la sua luce vibrante ti chiama figlia e ti dice: “Riconosci nella mia luce il gran dono del Padre tuo, che ti ama tanto che vuole che sia la posseditrice di questa luce”. La nostra Paternità si stende ovunque, nell’acqua che bevvi, nel cibo che prendi, nelle varietà delle bellezze di tutta la natura, hanno una voce comune, che tutte ti chiamano figlia del gran Padre Celeste, e come figlia sua vogliono essere possedute da te. Ora, qual sarebbe il nostro contento, se in tutte le cose da Noi create, alla nostra voce tenera di chiamarti figlia, sentissimo la tua voce che ci chiamasse Padre e ci dicessi: “Questo è dono del Padre mio, oh! come mi ama, ed io voglio amarlo assai assai”.
(1) Stavo pensando al Santo Voler Divino: “Come mai potrà venire il suo regno sulla terra! dato i tempi procellosi che minacciano tempeste e le tristi condizioni delle umane generazioni, sempre impossibile, e mi sembra che accrescono l’impossibilità, la indifferenza ed indisposizione di quelli che almeno si dicono buoni, che non hanno nessun interesse di far conoscere un Voler sì santo, e la sua Volontà che vuol fare la grande grazia che vuol regnare in mezzo alle creature, come mai potrà aver vita un bene che non si conosce? ” Ma mentre ciò pensavo, il mio amabile Gesù, sorprendendomi ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Stavo facendo il mio giro nella Divina Volontà per seguire i suoi atti, e giunta al punto dove il celeste bambino si trovava in Egitto e la Celeste Mamma cullandolo cercava di fargli prendere sonno, e nell’atto stesso si occupava con le sue mani materne di lavorare l’ abituccio al divino infante, ed io unendomi con la Mamma sua, facevo scorrere fra le sue dita e nel filo che scorreva il mio ti amo a Gesù, per fare formare e tessere l’abituccio insieme col mio ti amo, e sul piede della Regina che tentennava la culla mettevo il ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) La mia povera mente pare che non sa fare altro che pensare alla Divina Volontà, in ogni cosa che vedo va trovando la sua Vita, e l’interno facendo ciò, all’esterno non trova altro che quel Fiat Divino che tanto l’ama e vuole amore. Sento il bisogno di trovarla in tutte le cose per respirarla, per sentire il suo palpito di luce che come sangue circola nell’anima e si costituisce vita primaria del mio povero essere, e dove non so trovarla mi sento che mi manca un palpito continuo, una boccata d’aria, per facilitare la Vita della Divina Volontà ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)