(1) La mia povera mente me la sentivo immersa nella luce interminabile della Divina Volontà. Onde cercavo di seguire i suoi atti fatti nella Creazione e dicevo tra me: “Vorrei essere cielo per potermi distendere in tutti e ovunque, ed in tutti i punti, e sopra di tutti il mio amore, la mia adorazione, la mia gloria verso il mio Creatore; vorrei essere sole, e avere tanta luce da riempire cielo e terra, e convertire tutto in luce, ed in questa luce aver il mio grido continuo: ti amo, ti amo”. Ma mentre la mia mente spropositava, il mio ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Il mio abbandono nel Voler Divino continua, ma sono tali e tante le circostanze in cui presentemente mi trovo, che la mia povera volontà umana vorrebbe come sbucare da tutte le parti del mio essere per avere qualche atto di vita, ed io sento tutto il peso enorme, mi sento schiacciare, stritolare sotto del mio umano volere, oh! come è vero che è il più crudele tiranno. Mio Gesù aiutami, non mi abbandonare, non mi lasciare in balia della mia volontà. Se Tu vuoi puoi, mettila sotto il dolce impero della tua Divina Volontà. Ed il mio amato ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Sono di nuovo sotto l’incubo delle mie solite sofferenze. Dopo un mese di sosta sono da capo; mi sentivo come svuotata da tutte le pene, il mio dolce Gesù non più mi irrigidiva, né mi rendeva immobile e senza moto, mi sentivo come se la mia vita finisse nel restare senza moto ed irrigidita, eppure viveva, ma d’una vita strozzata senza la minima padronanza di me stessa, aspettando con una pazienza che solo Gesù mi poteva dare colui che doveva chiamarmi all’ubbidienza per darmi il moto e farmi uscire dall’abisso in cui mi trovavo. Onde vedendomi libera, per ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Il mio abbandono continua nel Santo Volere, ma per quanto abbandonata, sento al vivo le mie ripugnanze nel cadere nello stato delle mie solite sofferenze, e queste ripugnanze sono causate dalle lotte e dalle imposizioni che ci sono sopra di me. Onde nell’amarezza dell’anima mia dicevo al mio dolce Gesù: “Amor mio, vuoi farmi cadere nelle sofferenze, fallo pure, ma da me non voglio mettere la mia volontà, lo farai Tu, sarò contenta, ma da me non ci voglio mettere nulla”. E Gesù tutto afflitto mi ha detto:
(2) “Figlia mia, che ne faccio delle ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Continua il mio abbandono nelle braccia della Santissima Volontà Suprema, e sebbene mi sento sotto le dense nubi di amarezze inesprimibili, le quali mi tolgono il bello della Luce divina, e se la sento sta al di dietro delle nubi, pure come dico il mio ti amo e faccio i miei atti nel Fiat, si forma il tuono e sprigionando il lampo squarcia le nubi, e da quegli squarci entra la luce fulgida nell’anima mia e mi porta la luce della verità che Gesù vuole manifestare alla sua piccola creatura. Mi sembra che quanto più ripeto il mio ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) La mia vita continua sotto l’impero del Fiat Eterno, il quale mi s’involge dentro e fuori di me e mi fa sentire il suo peso infinito, ed io come atomo resto involta da questa infinità che non ha limiti, e per quanto l’amo e sospiro sento al vivo il dolore della mia volontà umana stritolata e quasi morente sotto l’impero d’una Divina Volontà immensa ed eterna. Mio Gesù, aiutami e dammi la forza nello stato doloroso in cui mi trovo, il mio povero cuore sanguina e cerca un rifugio in tante pene, Tu solo mio Gesù puoi aiutarmi, ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Stavo seguendo i miei atti nel Fiat Divino, oh! come amerei che nulla mi sfuggisse di ciò che ha fatto, tanto nella Creazione quanto nella Redenzione per poter far gara col mio piccolo ti amo incessante, ti adoro, ti ringrazio, ti benedico, e ti prego che venga il regno della Divina Volontà sulla terra. Ma mentre ciò pensavo, il mio amabile Gesù mi ha detto:
(2) “Figlia mia, il nostro operato divino, sebbene soprabbonda, ma tanto che la creatura non può giungere a prendere tutta la sovrabbondanza dei beni che mettiamo nelle nostre opere creatrici, ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Il mio abbandono nel Voler Divino continua, il suo dolce impero aletta la mia povera volontà, che sebbene spesso spesso vorrebbe uscire come in campo per fare la sua via, date le circostanze dolorose in cui mi trovo, però il Fiat onnipotente, con la forza irresistibile della sua luce, si fissa sulla notte della mia volontà e m’impedisce il passo, e formando il suo giorno di luce nell’anima mia mi tira a fare i miei piccoli atti nel suo Voler Divino. Ed io pensavo tra me: “Perché Gesù tiene tanto interesse che non tralasci i miei ripetuti atti ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Sono sempre nella cara eredità della Divina Volontà, dovunque rivolgo la mente, il passo, la trovo come Regina imperante, che col suo dolce impero vuol regnare sulla povera anima mia, e con la voce più eloquente, soave e forte, mi dice spirante amore, da poter convertire in fuoco tutto il mondo intero: “Come Regina ti aspetto in ciascuna opera mia, perché tu venga a formare e stendere il tuo piccolo regno divino nelle stesse opere mie; guardami, sono Regina, e chi è Regina tiene il poter di dare ai figli suoi quello che vuole, molto più che il ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Sono sempre da capo nella mia cara eredità del Fiat Divino, mi sembra che mi sussurra all’orecchio: “Com’era in principio, sarò sempre, nei secoli dei secoli, anche tu se starai nella mia Divina Volontà sarai sempre eguale a te stessa, non cambierai mai azione, farai sempre la mia Volontà, e la varietà delle tue azioni le potrai chiamare effetti di quell’atto primo e solo di Essa che scorre negli atti tuoi per farne uno solo, che tiene virtù di produrre come sole, la bella iride della varietà dei colori come effetto della sua luce, senza cambiare il suo atto unico di dare sempre luce”. Quale felicità si sente nell’anima di poter dire: “Faccio sempre la Divina Volontà”. Ora, la mia piccola e povera intelligenza me la sentivo assorbita nella luce della Volontà Divina, e sentivo in me la forza unica e potente di Essa, e gli innumerevoli e varietà dei suoi effetti, facendomi corona ed investendomi erano portatori di gioia, di pace, di fortezza, di bontà, d’amore, di santità, di bellezza indescrivibile; questi effetti erano come tanti baci di vita che davano all’anima mia, e ne restavo posseditrice. Io ne sono restata meravigliata, ed il mio sempre amabile Gesù mi ha detto:
(2) “Figlia mia, tutti gli atti fatti dalla creatura nella Divina Volontà sono confermati da Dio come atti divini, e questa confermazione forma la vita degli stessi atti, e vengono suggellati col suggello divino come atti imperituri, sempre nuovi, freschi, e d’una beltà incantevole. Gli atti fatti dalla creatura nella mia Volontà, potrei chiamarli nuova creazione che Io faccio nella creatura; come essa va facendo il suo atto in Essa, il mio Fiat s’impone con la sua forza creatrice, e vi forma l’atto suo e con diritto lo conferma. Succede come successe nella Creazione, siccome correva la forza creatrice della mia Volontà nel creare tante cose, restarono immutabili, senza mai cambiarsi; si è forse mutato il cielo, le stelle, il sole? Affatto, quali furono creati tali sono, perché dovunque mette la sua forza creatrice il mio Volere, resta la vita perenne del suo stesso atto, e come conferma non si può mutar mai. Vedi dunque che significa far e vivere nella mia Divina Volontà: “Stare sotto l’impero d’una forza creatrice e confermatrice, che mette al sicuro tutti gli atti della creatura rendendoli immutabili”. Sicché col vivere nel mio Volere essa resterà confermata nel bene che fa, nella santità che vuole, nella conoscenza che possiede, nel trionfo del sacrificio. La nostra Divinità, di nostra spontanea Volontà, sta sotto l’impero d’un amore che corre irresistibilmente ché vuol dare alla creatura, tanto che nel creare l’uomo fu creato nella nostra foga d’amore dai tocchi delle nostre qualità divine. Il nostro Essere Divino, essendo purissimo spirito, non aveva né mani né piedi, le nostre qualità divine ci servirono di mani per formare l’uomo, e riversandosi sopra di lui come un impetuoso torrente, lo plasmammo, e toccandolo gli infondemmo gli effetti delle nostre qualità supreme. Questi tocchi sono rimasti nell’uomo, e perciò si vedono in lui certe belle qualità di bontà, d’ingegno, d’intelligenza e altro, sono la virtù dei nostri tocchi divini, che continuando a plasmare l’uomo producono i loro effetti, sono i nostri pegni d’amore con cui lo impastammo, che ad onta che lui non si ricorda e forse neppure ci conosce, continuano il loro ufficio perenne d’amarlo. E siccome quando si tocca un’oggetto o una persona, chi tocca sente l’impressione della persona toccata, quindi come i nostri tocchi delle qualità divine restarono nell’uomo, cosi restò nelle nostre qualità supreme l’impressione d’averlo toccato. Sicché lo sentiamo in Noi stessi, come non amarlo? Perciò per quanto ne faccia l’uomo, li andiamo incontro con nuovi ritrovati d’amore, e col nostro gradito ritornello d’amarlo sempre”.