MaM
Messaggio del 2 ottobre 2017:Cari figli, io vi parlo come Madre: con parole semplici, ma colme di tanto amore e sollecitudine per i miei figli, che per mezzo di mio Figlio sono affidati a me. Mio Figlio invece, che viene dall’eterno presente, lui vi parla con parole di vita e semina amore nei cuori aperti. Perciò vi prego, apostoli del mio amore: abbiate cuori aperti, sempre disposti alla misericordia e al perdono. Perdonate sempre il prossimo secondo mio Figlio, perché così la pace sarà in voi. Figli miei, preoccupatevi della vostra anima, perché essa è l’unica realtà che vi appartiene davvero. State dimenticando l’importanza della famiglia. La famiglia non dovrebbe essere luogo di sofferenza e dolore, ma luogo di comprensione e tenerezza. Le famiglie che cercano di vivere secondo mio Figlio, vivono nell’amore reciproco. Fin da quando era ancora piccolo, mio Figlio mi diceva che tutti gli uomini sono per lui dei fratelli. Perciò ricordate, apostoli del mio amore, che tutte le persone che incontrate sono per voi la vostra famiglia, dei fratelli secondo mio Figlio. Figli miei, non perdete tempo pensando al futuro e preoccupandovi. La vostra unica preoccupazione sia come vivere bene ogni istante secondo mio Figlio, ed ecco la pace! Figli miei, non dovete mai dimenticare di pregare per i vostri pastori. Pregate affinché possano accogliere tutti gli uomini come loro figli, in modo che, secondo mio Figlio, siano per loro dei padri spirituali. Vi ringrazio!

Messaggi di altre apparizioni

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo)

29-27 Luglio 13, 1931 Il moto è segno di vita. Il passaporto per entrare nel regno della Divina Volontà; la lingua ed il cittadino di esso. La paciera tra Dio e le creature.

(1) Stavo seguendo i miei atti nella Divina Volontà e pensavo tra me: “Come si può conoscere se regna nella creatura il Fiat Divino e nella povera anima mia, o il bene che Esso vi regna a no? ” Ma mentre ciò pensavo, il mio dolce Gesù mi ha detto:

(2) “Il moto è il segno di vita, dove non c’è moto non vi può essere vita. Dunque per conoscere se la creatura possiede la mia Volontà, è se nell’intimo dell’anima sua sentirà come primo moto di tutto ciò che si svolge in essa la sola mia Volontà, perché essendo Essa moto primo, dove regna farà sentire il suo primo moto divino, da cui penderanno tutti gli atti interni ed esterni, come dal centro del primo moto della mia Divina Volontà. Quindi sarà il primo moto, la parola d’ordine, il comandante, il reggitore, in modo che ciascun atto starà in aspettativa di ricevere il primo moto per muoversi e operare. Onde, se la creatura sentirà negli atti suoi il primo moto del mio Volere, è segno che regna nell’anima sua, ma se invece sentirà nel suo primo moto il fine umano, il proprio piacere, le soddisfazioni naturali, il gusto di piacere alle creature, la mia Volontà non solo non regnerà, ma da Regina le farà da serva, servendola nei suoi atti, perché non c’è atto che può fare la creatura se la mia Divina Volontà non vi concorre, o dominandola o servendola.

(3) Ora tu devi sapere figlia mia, che il passaporto per entrare nel regno mio è la volontà risoluta di non fare mai la propria volontà, anche a costo della propria vita e qualunque sacrificio. Quest’atto risoluto, ma vero, è come la firma che mette sul passaporto per partire nel regno della mia Divina Volontà, e mentre la creatura firma per partire, Dio firma per riceverla; quest’ultima avrà tanto valore che tutto il Cielo andranno incontro per riceverla nel regno del Fiat Divino in cui loro vivono, e saranno tutt’occhio sopra di questa creatura, che dalla terra tiene per vita e per regno quella stessa Volontà che loro tengono nel Cielo. Ma non basta il passaporto, ma si deve studiare la lingua, i modi, le abitudini di questo regno divino, e questo sono le conoscenze, le prerogative, le bellezze, il valore che contiene la mia Volontà, altrimenti starebbe come straniero, né prenderebbe amore né sarebbe amata; se non si sacrifica a farne uno studio per poter parlare con quella stessa lingua e non si adatta alle abitudini di quelli che vivono in questo regno sì santo, vivrà isolato, perché non capendolo lo scanseranno, e l’isolamento non fa felice nessuno. Oltre di ciò bisogna passare dallo studio alla pratica di ciò che si è imparato, e dopo una lunghezza di pratica viene in ultimo dichiarato cittadino del regno della mia Divina Volontà, e allora gusterà tutte le felicità che ci sono in regno sì santo, anzi saranno proprietà sue, e acquisterà il diritto di vivere in Esso come Patria sua”.

(4) Dopo di ciò ha soggiunto: “Figlia mia, chi vive nel mio Volere diviene la paciera fra Dio e le creature, tutti i suoi atti, parole, passi, le sue preghiere, i suoi piccoli sacrifici, sono come tanti vincoli di pace tra il Cielo e la terra, sono come armi paciere, che combatte il suo Creatore con armi di pace e di amore per disarmarlo e renderlo propizio, e scambiare i flagelli in misericordia. E come l’umana volontà formò la guerra per guerreggiare Colui che la aveva creato, non solo, ma ruppe l’accordo, l’ordine e la pace, così il mio Volere, con la forza della sua Onnipotenza regnando nella creatura converte ciò che fa la creatura in vincoli d’accordo, d’ordine, di pace e d’amore. Sicché da essa esce come una nuvoletta bianca, che elevandosi si spande e s’innalza fino al trono divino, che erompendo in tante voci per quanti atti ha fatto dice: “Gran Dio, pace ti porto dalla terra, e Tu dammi la tua pace per portarla come vincolo di pace tra Te e l’umane generazione”. Questa nuvoletta sale e scende, scende e sale e fa l’ufficio di paciera tra il Cielo e la terra”.

29-28 Luglio 17, 1931 Pioggia benefica. Creazione continua della Divina Volontà; ordine esterno ed interno di Essa. La creatura viene portata nelle sue braccia.

(1) Mi sentivo tutta immersa nel Fiat, la sua aria è così dolce, refrigerante, che si sente ad ogni istante rinascere a nuova vita; ma che cosa si respira in quest’aria del Voler Divino? Si respira aria di luce, d’amore, di dolcezza, di fortezza, di conoscenze divine e di seguito, in modo che si senta rinnovellata a vita novella; quest’aria benefica e balsamica, come si respira così fa crescere la Vita Divina nella creatura, e siccome quando si respira l’aria, col respiro si chiude dentro, e col ripetere il respiro si mette fuori, perché è tanta la forza dell’aria, che si può tenere dentro quanto basta per vivere, il sopra più con lo stesso respiro si deve mettere fuori, ma che cosa mette fuori? Ciò che ha ricevuto dopo che si è riempita; amore, luce, bontà ha respirato, amore, luce, bontà ridà. Ma mentre la mia povera mente si perdeva in quest’aria divina, il mio dolce Gesù mi ha detto:

(2) “Figlia mia, tutti gli atti buoni che fa la creatura nella mia Divina Volontà, si elevano a Dio, perché Essa tiene la Potenza Divina per tirare su, nella Patria Celeste, ciò che si fa nel suo Volere, e poi con la sua stessa Potenza li fa ricadere come pioggia benefica sulla stessa creatura, in modo che se la creatura ama, benedice, adora, ringrazia, loda, Dio la ricambia con nuova pioggia d’amore, di benedizioni, pioggia di ringraziamenti, perché si è sentito amare e ringraziare dalla creatura, ed erompendo in pioggia di lodi, la loda innanzi a tutta la corte celeste. Oh! come la nostra Bontà Divina sta aspettando l’adorazione, il gradito ti amo della creatura, per poter dare al nostro Amore lo sfogo di poterle dire: “Figlia, ti amo”. Quindi non c’è atto che la creatura fa per Noi, che la nostra tenerezza tutta paterna non le dà il ricambio moltiplicato”.

(3) Onde continuavo i miei atti nel Fiat Divino, ed il mio amato Gesù ha soggiunto:

(4) “Figlia mia, la creatura è portata in braccio dalla mia Divina Volontà, ed è tanto il suo amore, che le tiene intorno tutta la Creazione, come se in atto la stesse sempre, sempre creando per farle piacere e renderla felice e dirle: “La mia Forza creatrice mantiene tutta questa macchina dell’universo, se Essa si ritirasse, il sole come per incanto scomparirebbe, il cielo e tutte le altre cose si risolverebbero nel nulla, come dal nulla uscirono, sicché la mia Potenza creatrice mantiene di continuamente crearla, e può dire con tutta realtà, proprio per te sto creando il sole perché la tua vita, il tuo cammino fosse sparso di luce, per te l’azzurro cielo affinché il tuo occhio si spaziasse e dilettasse nella sua estensione, tutto per te sto creando, mantengo tutto in ordine perché ti amo”. La mia Divina Volontà si fa Vita in atto di tutte le cose, le sostiene e conserva, le mette intorno alla creatura per farla sentire da tutte le cose e da tutte le parti la sua Vita irremovibile, la sua Forza immutabile, il suo Amore invincibile. Si può dire che la stringe dappertutto come trionfo del suo Amore. E non solo mantiene l’ordine esterno e tutte le cose in atto, come se le stesse creando, ma mantiene internamente, con la sua Forza creatrice, tutto l’ordine interno della creatura, sicché sta sempre in atto di creare il palpito, il respiro, il moto, la circolazione del sangue, l’intelligenza, la memoria, la volontà; corre come vita nel palpito, nel respiro, in tutto, sostiene e conserva, senza mai ritirarsi dall’anima e dal corpo. Eppure questa mia Suprema Volontà è tutto, fa tutto, dà tutto, e non è riconosciuta, anzi dimenticata; potrebbe dire come Io dissi agli apostoli: “É tanto tempo che sto con voi e non mi conoscete ancora”. Si fanno conoscere tante cose che non formano vita della creatura, e la mia Volontà che forma la vita ed è atto continuo di vita, altrimenti non potrebbe vivere, non si fa conoscere nulla. Perciò figlia mia sii attenta, riconoscila in te e fuori di te, in tutto, più della tua stessa vita, e sentirai cose mirabili, il suo atto continuo che con amore instancabile ti ama, e sol perché ti ama ti dà la vita”.

29-29 Luglio 23, 1931 Fecondità di luce. La Creazione festa di Dio e della creatura. La Divina Volontà regime e regola.

(1) Sono di ritorno nelle braccia del Fiat Divino, mi sembra che la sua luce immensa mi scorre come mare a me d’intorno, ed io come faccio i miei atti d’amore, d’adorazione, di ringraziamenti, prendo da dentro questa luce, l’amore che possiede la Divina Volontà, però ne prendo quanto ne posso prendere, perché come creatura non mi è dato di prenderlo tutto, tanto è immenso, ed io non ho né capacità né spazio dove rinchiudere quest’amore interminabile, ma però mi riempio tutta, in modo che ad onta che sono creatura, il mio amore verso chi mi ha creato è ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

29-30 Luglio 27, 1931 Il gran male di chi non fa la Divina Volontà. Esempio d’Adamo interessantissimo.

(1) Il mio abbandono continua nel Santo Voler Divino, e comprendevo il gran bene che la mia piccola anima sentiva nel vivere in balia d’un Volere sì Santo. Esso ha tale gelosia, l’ama tanto, prende impegno di tutto, anche delle cose più piccole di questa creatura, che par che dica: “Nessuno me la tocchi, e guai a chi ardisse”. Ond’io pensavo: “Mi ama tanto, ed io ho avuto mai la grande sventura di oppormi ad una Volontà sì amabile e adorabile? Io dubito forte, specie in quest’ultimo periodo della mia esistenza, in ciò che ho passato, che ci sia stato qualche rottura tra la mia e la Volontà Divina”. E mentre la mia povera mente era funestata dal triste dubbio, il mio dolce Gesù, non sopportando di vedermi angustiata, tutto bontà mi ha detto:

(2) “Figlia mia buona, coraggio, sbandisce dalla tua mente ogni dubbio e angustia, perché queste ti debilitano e ti fanno spezzare il volo verso quel Volere che tanto ti ama; è vero che ci sono state riflessioni, paure, mancanze di pieno abbandono, in modo che tu sentiva il peso della tua volontà, come se volesse uscire in campo per fare la sua via, e ti rendeva come una bambina picciosa che teme di tutto, ha paura di tutto, e tanto, che spesso spesso piange, ed Io ti teneva stretta fra le mie braccia per sostenerti, e vigilavo più che mai la tua volontà per tenerla sicura. Quindi figlia, rotture vere tra la mia Divina Volontà e la tua, non ce ne sono state, e se, mai sia, ciò fosse stato, il Cielo ti liberi figlia mia, sareste incorsa nella stessa disgrazia di Adamo. Quanti preparativi non fu preceduta alla sua esistenza, il nostro Amore non si dava pace, come più mettere fuori a cielo e sole, ameno giardino e tant’altre cose, tutti atti preparatori come sbocco delle opere nostre per amor di quest’uomo, e nel crearlo sboccò la nostra Vita Divina in lui, facendosi vita permanente di costui, in modo che ci sentiva dentro come vita perenne, e ci sentiva fuori nelle opere nostre create per amor suo. Il nostro Amore fu tanto, che si fecce rivelatore del nostro Essere Divino nell’interno dell’uomo, perché aveva stabilito la nostra Vita permanente in lui, e rivelatore al di fuori, in modo che ogni cosa creata era una rivelazione del nostro Amore che le faceva. Molto più che nella Creazione gli furono date all’uomo, tanto la Vita nostra quanto tutte le cose create in modo permanente, non ad intervallo. Un bene oggi sì, e domani no, è un’amore spezzato, e la natura del nostro Amore non si adatta ad un’amore interrotto, esso è eterno e non dice mai basta. Quindi Adamo come la ruppe con la nostra Volontà Divina, si giocò tutta la Creazione, e anche la nostra Vita in lui; è tanto grande l’offesa di sottrarsi dalla nostra Divina Volontà, che mettiamo da parte tutti i nostri preparativi, il gran bene che abbiamo messo fuori, e ci ritiriamo dall’uomo, e con Noi resta offesa la Creazione tutta. Sicché come Adamo formò la rottura con la nostra Volontà, si offese il cielo, le stelle, il sole, l’aria che respirava, il mare, la terra che calpestava, tutti si sentirono offesi, perché la mia Divina Volontà è come palpito e circolazione di sangue di tutte le cose create, perciò tutti sentirono il dolore della rottura dell’umano volere, sentendosi toccare il palpito da cui ricevevano vita e conservazione. Ora, se mai sia, ci fosse stata rottura di volontà tra la tua e la mia, avrei messo da parte i tanti miei preparativi fatti nell’anima tua, le mie tante grazie versate e mi sarei ritirato mettendoti da parte; se continui a sentirmi, è segno che la mia Volontà sta salda in te, e la tua sta al suo posto.

(3) Se tu sapessi che significa non fare la mia Divina Volontà! La creatura ardisce d’impedire e di far morire quel moto che mai cessa, e di dar morte agli atti santi che la mia Volontà Divina ha stabilito di compiere nella creatura. Essa vuol dare Vita Divina, e mentre la sta per dare, se l’umana volontà non la riceve e si oppone, si fa coltello per uccidere e soffocare questa Vita Divina nell’anima sua; sembra che sia nulla il non fare la mia Volontà, mentre è tutto il male della creatura, è l’offesa più grande per la nostra Maestà Suprema. Perciò sii attenta, ed il tuo abbandono in Esso sia continuo”.

29-31 Agosto 3, 1931 Ogni atto fatto nel Voler Divino forma l’alimento per far crescere la Vita Divina nella creatura. Il dono più grande che fa Dio: “La verità”.

(1) Sono sempre lì, nel centro del Fiat Divino, sebbene sotto l’incubo della privazione del mio dolce Gesù, oh! com’è doloroso sentirsi sfuggire quel Gesù che mi ama ed amo, e che formando la mia vita di forza, d’amore, di luce, sfugge da dentro la mia vita la sua Vita d’amore, di forza e di luce. Oh! Dio, che pena, sentir la vita, ma la vera Vita non c’è, che tortura, che strazio, oh! come mi sento di ripetere: “Non vi è dolore simile al mio dolore, Cieli e terra piangete meco, e tutti imploratemi il ritorno di quel Gesù che mi ama ed amo”. Onde mi abbandonavo più che mai in quel Fiat Divino che nessuno mi può togliere, neppure lo stesso Gesù; se Lui si nasconde, mi fa delle scappatine, ma il Voler suo Divino non mai mi lascia, è sempre meco e la mia povera mente si gira intorno a tutto ciò che il Fiat Divino ha fatto e fa per amor nostro, e siccome pensavo al suo grande amore nel crearci, il mio amato Gesù, uscendo dal suo nascondiglio mi ha detto:

(2) “Figlia mia, la creazione dell’uomo fu il centro dove la nostra Divinità accentrava tutti i beni che dovevano sorgere nella creatura, mettevamo in essa Vita Divina e Volontà Divina, vita umana e volontà umana; la vita umana doveva servirci d’abitazione, e le due Volontà fuse insieme, dovevano fare vita in comune, con sommo accordo, anzi l’umana volontà doveva prendere dalla nostra per formare i suoi atti, e la nostra doveva stare in atto continuo di dare del suo, per fare che la umana volontà restasse modellata e tutta informata nella Divina Volontà. Ora, non c’è vita, tanto umana, spirituale e Divina, che non ha bisogno d’alimento per crescere, per fortificarsi, abbellirsi e felicitarsi. Molto più che Noi mettevamo la nostra Vita Divina nell’uomo, perché era incapace di ricevere tutta la pienezza del nostro Essere Divino mettevamo in lui quanto poteva contenere della nostra Vita, dandogli libertà di farla crescere quanto più poteva e voleva. Quindi, la nostra Vita nell’uomo, per crescere, aveva bisogno d’alimento, ecco la necessità di mettere in lui una Volontà Divina; la nostra Vita Divina non si sarebbe adattata di alimenti di volontà umana. Ecco perciò che tutti gli atti della creatura fatti in virtù, e nella nostra Volontà Divina, servirebbero ad alimentare e far crescere la nostra Vita Divina in essa, in modo che mano mano che andava facendo i suoi atti nel nostro Fiat, ora prendeva il nostro Amore e ci alimentava, ora prendeva la nostra fortezza, ora la nostra dolcezza infinita, ora le nostre gioie divine per alimentarci. Che ordine, che armonia mettevamo nel creare l’uomo tra lui e Noi, fino a chiedergli i nostri stessi alimenti per mezzo suo, non perché avevamo bisogno, no, ma per mantenere la foga d’amore, la corrispondenza, l’unione inseparabile tra lui e Noi, e mentre lui si occupava di Noi, Noi ci occupavamo di alimentare lui, e di conservare la nostra cara abitazione, non solo, ma facendogli altri doni più belli, per renderlo più felice, amarlo di più e farci più amare. Ma vuoi sapere tu quali sono i nostri doni più belli che facciamo alla creatura? Manifestarle una conoscenza del nostro Essere Supremo, una verità che ci appartiene, un nostro segreto, è il dono più bello che le facciamo; ognuno di questi doni è un vincolo di più che mettiamo tra essa e Noi, ogni nostra verità è una proprietà che mettiamo nell’anima sua. Ecco perciò che nell’anima dove regna la nostra Volontà, troviamo i nostri alimenti divini, le nostre proprietà per quanto a creatura è possibile, la nostra abitazione, quindi ci troviamo in casa nostra, nel nostro centro, in mezzo alle nostre proprietà. Vedi dunque che significa far regnare la nostra Volontà ed il gran bene di farti conoscere le nostre verità, ogni nostra conoscenza porta ciascuna il suo dono distinto: Chi porta la sua luce, chi la fortezza, chi la bontà, chi la sapienza, chi l’amore, e così di seguito, ognuna di esse vincola la creatura in modo speciale a Dio, e Dio ad essa. Perciò sappi corrispondere ai tanti doni che il tuo Gesù ti ha fatto, e viva sempre nel nostro Volere”.

29-32 Agosto 10, 1931 Bruttezza della natura umana senza della Divina Volontà; bellezza di chi vive in Essa. Il sorriso del Cielo sulla terra.

(1) Il mio abbandono nel Voler Divino continua, sento la sua forza rapitrice che dolcemente s’impone sopra di me, ma senza sforzarmi, perché le cose forzate non gli piacciono, non sono per Esso, sono robe che non gli appartengono. Quindi sta tutt’occhio per fare che tutti gli atti miei ricevessero la Vita della Divina Volontà e diventassero come se fossero atti suoi, e mi sembra che ogni mio atto fatto nella sua Volontà adorabile è una vittoria che fa sulla piccolezza della mia volontà. Onde pensavo tra me: “Com’è brutta la natura umana senza della Divina”. Ed il mio ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

29-33 Agosto 22, 1931 Messaggeri divini che portano la bella notizia alla Patria Celeste. Come la Divina Volontà non si contenta delle sole parole, ma vuol fare i fatti.

(1) Il mio abbandono nel Voler Divino continua, e cerco per quanto posso di unire i miei piccoli atti a quelli della Divina Volontà, per formare un solo cogli atti suoi, quasi per poter dire: Ciò che fai Tu facc’io, mi tuffo nella tua luce per stendermi insieme con Te, e così posso abbracciare e amare tutti con la tua stessa Volontà. Ma mentre ciò facevo, il mio amato Gesù mi ha detto:

(2) “Figlia mia, gli atti fatti nella mia Divina Volontà hanno tale virtù e potenza, che si trasformano in messaggeri divini, che partono dalla terra per la volta dei Cieli. E siccome questi messaggeri partono da dentro la mia Divina Volontà, ma spediti da una creatura che opera e vive in Essa, portano con sé l’entrata libera nella nostra Patria Celeste, e portano la lieta notizia che la terra vuole il regno del nostro Volere, giacché una piccola esiliata vive e opera in Essa, e non fa altro che servirsi di quello stesso Volere che regna in Cielo per chiedere che scenda a regnare sulla terra come regna nel Cielo. Questi messaggeri di luce, quanti segreti non nascondono; già da per sé stessa la luce del nostro Voler Divino è la segretaria di tutte le cose divine e umane, e sa mantenere il vero segreto, e mentre apparentemente si vede luce, dentro di questa luce nasconde tutti i segreti e tutte le cose, nessuno le può sfuggire. Questa luce contiene il gran segreto di tutta la storia della Creazione, e solo confida i suoi segreti a chi vuol vivere nella sua luce, perché la luce tiene virtù di disporre la creatura a vivere ed a comprendere i suoi segreti divini, e se occorre, la disporrà a mettere la vita, per far dare vita ai suoi intimi segreti e allo scopo della Creazione, che fu solo che la nostra Volontà regnasse come in Cielo così in terra. Perciò figlia mia, se tu starai attenta a vivere sempre della mia Volontà, Essa ti affiderà tutti i segreti della storia della Creazione, farà il deposito nell’anima tua di tutte le sue gioie ed intimi suoi dolori, e come segretaria sua, con la sua luce vibrante, trasformandosi in pennello, dipingerà in te il sole, il cielo, le stelle, il mare, le belle fioriture. Perché Essa quando parla non si contenta di sole parole; al suo inestinguibile amore e alla sua luce interminabile non gli bastano le parole, ma vuol fare i fatti, e perciò con la sua virtù creatrice, mentre affida i suoi segreti, parla e forma la nuova creazione nella creatura, non si contenta di dire i suoi segreti, ma vuol fare le opere che contengono i suoi segreti. Quindi nella creatura che vive nella mia Volontà si vedranno nuovi cieli, soli più fulgidi della stessa Creazione, perché tu devi sapere che Essa tiene una smania, un desiderio ardente di voler sempre operare; ma va trovando chi la vuole ascoltare, e chi vuol ricevere la sua virtù creatrice per non esporre all’inutilità le opere sue, e per essere sicura va trovando la sua stessa Volontà nell’anima, e trovandola trova le sue opere garantite dal suo stesso Fiat Divino, perciò non si risparmia in nulla, e vi fa le opere più belle ed i prodigi più grandi. Oh! Potenza del mio Volere Onnipotente, se tutti ti conoscessero, ti amassero e ti facessero regnare, la terra si cambierebbe in Cielo”.

29-34 Agosto 30, 1931 Come Iddio vuole a Sé la creatura per dargli la sorpresa di nuovi doni; l’amore, l’ordine, l’inseparabilità di tutte le cose create e come la creatura è vincolata con esse.

(1) Stavo facendo i miei atti nel Voler Divino, pregandolo che investisse tutto l’essere mio, affinché potesse uscire da me palpiti, respiri, parole, preghiere, come tanti ripetuti atti di Divina Volontà. Oh! come amerei di essere un’atto continuato di Essa per poter dire: “Ho in mio potere tutti gli atti tuoi, il tuo stesso amore, e perciò faccio ciò che fai, e non sono meno di te nell’amarti”. Mi sembra che il vero amore non si sa restringere, ma si vuole tanto allargare che vuole in suo potere l’amore infinito, e siccome alla creatura non gli è dato di ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

29-35 Settembre 7, 1931 L’appello a tutte le opere uscite dal Fiat. La vita palpitante della creatura in Essa. Protezioni, voce parlante, assalitori.

(1) La mia povera mente, girando negli atti fatti dalla Divina Volontà, va rintracciando tutto ciò che Essa ha fatto, per riconoscerli, amarli, apprezzarli e poi offrirli come il più bello omaggio alla stessa Divina Volontà, come frutti degni delle opere sue. Ma mentre ciò facevo, il mio dolce Gesù mi ha detto:

(2) “Figlia mia, come mi è gradito al mio cuore, e come mi suona dolce al mio udito il tuo rintracciare tutto ciò che ha fatto la mia Divina Volontà per riconoscerle, amarle, e darcele come il più bello omaggio dell’amore che abbiamo ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

29-36 Settembre 12, 1931 Il vero amore forma il rogo dove consumare sé stessa per far rivivere Colui che ama. La giornata di Gesù nell’Eucaristia.

(1) Il mio abbandono nel Voler Divino continua, e mentre facevo i miei atti pensavo tra me: “Ma sarà vero che il mio dolce Gesù gradisce la continuità dei miei piccoli atti? ” E Gesù, facendosi sentire mi ha detto:

(2) “Figlia mia, un’amore spezzato non può dare mai d’eroismo, perché col non essere continuo, forma tanti vuoti nella creatura, i quali producono debolezza, freddezza, e quasi stanno in atto di smorzare la fiammella accesa, e perciò le toglie la fortezza dell’amore, che con la sua luce fa comprendere chi è che ama, e col suo ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)