MaM
Messaggio del 25 febbraio 1986: La preghiera fervente, la serena umiltà e l’amore reciproco impediranno a Satana di avvicinarsi a voi.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 29-26 Luglio 6, 1931 Il libro del Fiat nel fondo dell’anima. Il libro del Fiat nella Creazione. Come la Volontà Divina tiene sotto la pioggia del suo atto continuo tutte le creature.

(1) La mia povera mente pare che non sa fare altro che pensare alla Divina Volontà, in ogni cosa che vedo va trovando la sua Vita, e l’interno facendo ciò, all’esterno non trova altro che quel Fiat Divino che tanto l’ama e vuole amore. Sento il bisogno di trovarla in tutte le cose per respirarla, per sentire il suo palpito di luce che come sangue circola nell’anima e si costituisce vita primaria del mio povero essere, e dove non so trovarla mi sento che mi manca un palpito continuo, una boccata d’aria, per facilitare la Vita della Divina Volontà nell’anima mia. E pregavo Gesù che mi insegnasse a trovarla in tutte le cose, per fare che in me mai potesse mancare la sua Vita perenne. Ed il mio sommo bene Gesù, con tutta bontà mi ha detto:

(2) “Figlia mia, chi fa la mia Volontà e vive in Essa, forma nella sua anima il libro del Fiat Divino, ma questo libro dev’essere pieno, non vuoto, oppure qualche pagina scritta, se non è pieno finirà subito di leggerlo, e non avendo che leggere si occuperà di altro, e quindi la Vita della mia Divina Volontà sarà interrotta e come spezzata nella creatura. Invece, se è pieno terrà sempre da leggere, e se pare che finisca, Io aggiungerò altre pagine più sublimi, per fare che mai le manchi la vita, la conoscenza sempre nuova e l’alimento sostanzioso del mio Voler Divino. Sicché l’interno dev’essere come tante pagine per formare questo libro: Pagina l’intelligenza, pagina la volontà e la memoria, pagina il desiderio, l’affetto, il palpito, pagina la parola, che deve saper ridire ciò che ha letto, altrimenti resterà un libro che non farà bene a nessuno, mentre chi forma un libro il primo scopo è di propagarlo. Quindi tutto l’interno dev’essere scritto di pagine della mia Divina Volontà, e dev’essere tanto pieno questo libro, da non poter trovare altro da leggere se non che la sola mia Volontà. Ora, quando l’anima ha pieno il suo libro interno, conoscerà molto bene il libro esterno della Divina Volontà, tutta la Creazione non è altro che libro di Essa, ogni cosa creata è una pagina che forma un libro grandissimo e di molti volumi. Onde avendo formato il suo libro interno e letto ben bene, saprà leggere benissimo il libro esterno di tutta la Creazione, ed in tutte le cose ritroverà la mia Divina Volontà in atto di darle la sua Vita, le sue lezioni altissime e sublimi, ed il suo cibo prelibato e santo. Succederà a chi ha formato nel suo interno questo libro del Fiat Divino e letto ben bene, come chi ha posseduto un libro, l’ha letto e riletto, ha studiato bene le cose più difficili, ha appianato tutte le difficoltà, dilucidati i punti più oscuri, in modo che ha consumato la sua vita sopra di quel libro, se una persona di fuori le portasse un’altro libro simile, lo saprà leggere certissimo e riconoscerà in quello il libro suo. Molto più che la mia Volontà Divina ha chiuso la creatura nel cerchio suo Santissimo e ha messo nel fondo dell’anima il libro del suo Fiat, e nella Creazione ha ripetuto il suo libro divino, in modo che l’uno fa l’eco nell’altro e si intendono mirabilmente. Ecco perciò è necessario riconoscere il libro del Fiat Divino nel fondo dell’anima propria, leggerlo ben bene per farne vita perenne, e così con facilità potrà leggere le belle pagine ed il gran libro della mia Volontà di tutta la Creazione”.

(3) Dopo di ciò continuavo i miei atti nella Divina Volontà, ed il mio dolce Gesù ha soggiunto:

(4) “Figlia mia, il mio Voler Divino tiene il suo atto continuo che non cessa mai di versare su tutte le creature il suo atto continuo e di investirle del suo atto di luce continuo, di santità, di bellezza, d’amore, di aiuto, di potenza, di felicità; è tanto il suo amore che un’atto non aspetta l’altro, e a torrente più che pioggia dirotta si versano su tutte le creature. Quest’atto continuo viene riconosciuto e ricevuto da tutti gli abitatori della Patria Celeste, in modo che forma la sempre e nuova sorpresa di gioie ineffabili e di felicità senza fine, si può dire che forma la vita e sostanza della beatitudine di tutti i beati. Ora, siccome la mia Divina Volontà lo possiede in natura quest’atto continuo, non può, né vuole cambiar regime, come lo dà nel Cielo quest’atto continuo di bene, così lo dà a tutta la Creazione ed a tutte ed a ciascuna creatura, perché tutti ricevono vita da questo suo atto continuo, se questo cessasse, cesserebbe la vita di tutti; al più ci può essere cambiamenti di effetti, perché agisce secondo le disposizioni di ciascuno, e perciò lo stesso suo atto continuo a chi produce un’effetto, a chi un’altro e chi, sventuratamente mentre sta sotto la pioggia di quest’atto continuo di luce, di santità, di bellezza e altro, non resta neppure bagnato, né illuminato, né santo, né bello, e converte in sé stesso l’atto continuo di bene in tenebre, in passione e forse anche in peccato. Ma con tutto ciò il mio Voler non cessa mai il suo atto continuo di piovere i suoi beni divini su tutti, perché si trova nelle condizioni che si trova il sole, che ad onta che esseri umani non vorrebbero ricevere la sua luce, né alberi, né piante, né fiori, che potrebbe comunicare i tanti mirabili effetti che contiene il suo atto di luce continuo, cioè di dolcezze, sapore, la bella iride di tutti i colori, continuerebbe il suo atto di dare sempre luce; ma se il sole avesse ragione, piangerebbe con lacrime di luce ardente per il dolore di vedere nella gran ruota della sua luce tutti i beni che in realtà dà, ma non vengono ricevuti. Più che sole è il mio Voler Divino, tiene coinvolta nella sua luce infinita tutti e tutto, la sua natura è di voler sempre dare, e di fatto dà, se tutti prendessero tutti sarebbero santi, il mondo si cambierebbe in felicità, ma con sommo dolore i suoi beni non vengono ricevuti, anzi respinti nella sua stessa luce; ma non si arresta, con amore tenero ed insuperabile continua il suo atto continuo di dare ciò che la sua luce possiede”.