(1) Il mare del Voler Divino non cessa d’immergermi nelle sue onde, come se non volesse che nessun’altra cosa entrasse in me che solo la sua luce, per crescere in me a via di luce e calore, la sola Vita della sua Volontà. Ma ad onta di tutto ciò mi sentivo oppressa, con un’aria di malinconia, per le circostanze, ahimè! troppo dolorose della mia povera esistenza quaggiù, che mi formavano come le nubi per impedirmi di godere il bello della luce e la soavità del calore, in cui l’anima resta fecondata, rinata e crescente nel suo stesso Creatore. Ed ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Mi sento tra le braccia del Voler Divino, il quale, padroneggiandomi, sta sull’attento anche sopra dei miei piccoli nonnulla per investirli con la sua Vita, con la sua Luce, per chiudere nel piccolo nonnulla il Tutto. Che bontà, che amore. pare che in tutti i modi vuole avere che ci fare con la creatura; ma per che fare? Per sempre dare; col dare si sfoga, col dare si sente operante, ché fa di Sé tante cose belle che lo amano e lo decantano chi Egli sia. Onde il mio caro Gesù, che prende sempre sommo diletto nel dire ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Mi sembra che il Voler Divino mi aspetta, mi vuole, sospira che in ogni istante entri in Esso per rientrare in tutti gli atti miei, e se mai sia, il Cielo mi guardi, sfuggo qualche istante, si sente isolato e rimpiange inconsolabilmente la compagnia della sua creatura, e nel suo dolore dice: “Come, mi lasci? Per te mi lasciai nelle sfere, nel sole, nell’aria, per farti compagnia e ricevere la tua, ma sai perché? Per amarti ed essere amato, e per poter dire: Ciò che faccio nel Cielo nel nostro Essere Divino, lo faccio nelle sfere, lo voglio ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Sono tra le braccia del Fiat, il quale ama tanto la sua amata creatura che vive in Esso, che la tiene sempre stretta nelle sue braccia, anzi vi è di più, il suo amore è tanto che la mette nel suo moto incessante. Le più piccole distanze, gli istanti d’intervallo che non se la senta con Sé nella sua stessa Vita, le formerebbe il più doloroso martirio d’amore, e nel suo dolore le direbbe: “Figlia, non ti scostare da Me neppure per un istante solo, amareggeresti il mio amore, perché la tua vita la sentiamo come nostra; quindi ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Continuo il mio volo nel Voler Divino. Come si entra in Esso, così si sente la sua aria balsamica, le sue onde paciere; tutto è pace, la sua fortezza è tanta, che l’anima si sente investire da tale fortezza, che in un istante può fare tutto, giungere a tutto, fino a fare ciò che fa lo stesso Dio. Volontà Divina, come sai cambiare la volontà umana, la tua potenza è tanta che rinnovi la povera creatura, la fai rinascere a Vita novella. Ed il mio amabile Gesù, ritornando con la sua breve visitina, tutto tenerezza mi ha detto: ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) La mia povera mente va sempre in cerca degli atti fatti dal Voler Divino. Mi pare che io li cerco e loro mi aspettano per farsi trovare, perché questi atti sospirano di farsi trovare dalla creatura, per ricevere il suo ti amo, per farsi conoscere quanto l’amano, e l’anima si sente come rimpatriata negli atti del suo Creatore e come immersa nel pelago delle gioie e della felicità. Ed il mio sempre amabile Gesù, nel vedermi meravigliata, ripetendo la sua breve visitina mi ha detto:
(2) “Figlia mia benedetta, siccome l’uomo fu fatto da Noi ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Mi sento tra le braccia del Fiat Divino, ed è tanto il suo amore che mi alimenta con la sua luce, mi riscalda col suo calore, e se sono stanca mi culla sulle sue ginocchia per darmi il suo riposo, che mi fa risorgere a nuova Vita. Volontà Divina, quanto sei amabile, tu sola mi sai amare davvero, e trovo il rifugio a tutti i miei mali. Ma mi sentivo oppressa nel vedere che quelli che mi circondano soffrono e fanno dei grandi sacrifici per causa mia. Come è doloroso vedere sacrificati gli altri, ed il mio dolce Gesù, stringendomi fra le sue braccia in atto di compatirmi, tutto tenerezza mi ha detto:
(2) “Povera figlia mia, coraggio, non voglio che ci pensi. Tu devi sapere che Io posso e so pagar bene anche i piccoli sacrifici, le attenzioni, molto più i grandi. Io numero tutto, e neppure un respiro fatto per Me lascio senza ricompensa. Molto più se questi sacrifici vengono fatti a chi mi ama, a chi vuol vivere nel mio Volere; mi sento che me li fa a Me stesso; ed Io, per fare che questi sacrifici siano fatti di buona volontà, vi metto il mio gusto divino, in modo che faccio sentire il gusto, il piacere di fare quei sacrifici, in modo che sentono il bisogno di farli, il gusto, il piacere nel sacrificio. Sono come il sale, i condimenti ai cibi, come l’olio alle ruote che prima camminavano a stento, messo l’olio corrono. Il gusto divino svuota il sacrificio e lo rende leggiero e piacevole. Ecco perciò la causa che nel nostro amore creammo una passione santa, un gusto, un piacere, che non sappiamo stare se non amiamo la creatura. Fu questa nostra passione d’amore, che ci faceva sentire l’estremo bisogno di attestare con le nostre opere l’amore verso le creature, tanto che nessuno ci pregò che creassimo un cielo, un sole, e tante altre cose; tanto che dopo create le guardammo, e provammo tanto gusto e piacere, che nella nostra enfasi d’amore esclamammo: “Come sono belle le opere nostre, ma ci daranno più gloria, proveremo più gusto, quando le opere nostre si daranno alle creature per amarle, per farci amare da esse”. Allora, alla nostra passione d’amore, all’estremo bisogno d’amare, si aggiungeva la follia, il delirio d’amore, tanto che non ci contentammo delle sole opere, l’amore giunse a tanto, che sentimmo il bisogno di metterci anche la Vita. Difatti, che cosa non mi fece fare questa necessità d’amare che sentivo in Me? Mi fece soffrire pene inaudite, subii le umiliazioni più umilianti e perfino la stessa morte tra spasimi atroci.
(3) Ora, questa nostra stessa passione d’amare non si contenta se non partecipa questa nostra stessa passione d’amore alla creatura. Perciò, nei sacrifici che facciamo fare, creammo in essi la passione santa, la corrediamo di gusto, di piaceri, da farle fare le più belle conquiste. Questa passione diventa ingegnosa, si industria in mille modi, e se non si rende operante pare che non sa né stare né vivere. Se non vi è passione, anche nelle opere sante e gusto nei sacrifici, pare che sono opere dipinte, non vive; hanno un freddo, un’apatia, che produce più disgusto che gusto, e forse più male che bene. Perciò, figlia mia, non ti dar pensiero dei sacrifici che fanno per te; anzi devo dirti che lo fanno per Me, non per te, ed Io ci metterò tale grazia, gusto e piacere, da svuotare il sacrificio, e poi, a seconda dell’amore con cui lo faranno, Io mi riverserò in loro, e come faranno il sacrificio voluto da Me, così farò crescere la mia Vita in essi. Non è forse la mia passione d’amore che mi fa tanto dire della mia Volontà, per creare nell’uomo la passione di vivere nel mio Volere? Col dirne tante, voglio affogare la volontà umana dai nostri gusti divini, ma tanto, da farla decidere, in virtù del gusto che sente, della felicità che prova, di vivere nella mia Volontà. E poi, lo puoi dire tu stessa, quanti gusti, contenti, gioie ti ho dato nello stato sacrificante in cui ti ho messo? Quindi, lascia fare al tuo Gesù, che sa aggiustare il sacrificio e lo rende amabile, facile e anche desiderabile; molto più che al sacrificio della creatura ci metto la forza, il sostegno, la vita del mio sacrificio, posso dire che il mio sacrificio prende nel suo grembo il sacrificio di essa, e fa da guida, da vita, da luce a colui o colei che di buona volontà voglia sacrificarsi per Me”.
(1) La mia povera mente sente il bisogno estremo di rintracciare gli atti del Voler Divino, come respiro e palpito della mia povera esistenza, e se ciò non facessi mi sentirei mancare l’aria per respirare, il cuore per palpitare. Mio Dio, come si può vivere senza l’aria e la Vita della tua Volontà? Mi sembra impossibile. Ed il mio dolce Gesù, visitando la piccola anima mia, tutto bontà mi ha detto:
(2) “Mia buona figlia della mia Volontà, il mio amore fu tanto nella creazione dell’uomo, che le davo la mia Volontà come sua Vita primaria ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) La mia povera mente è sempre di ritorno nel Voler Divino, e avendo fatto la santa comunione, stavo dicendo al mio amabile Gesù: “Nel tuo Volere tutto è mio, perciò ti amo con l’amore della mia e tua Mamma Regina, ti bacio con le sue labbra, ti abbraccio stretto stretto con le sue braccia, e prendo te e mi rifugio nel suo cuore per darti le sue gioie, le sue delizie, la sua maternità, affinché trovi le dolcezze, la custodia che ti sa fare la tua Mamma”. Ma mentre mi chiudevo insieme con Gesù nella mia Mamma, il ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Sono sempre tra le braccia del Fiat Divino, ed oh! come sento il bisogno della sua Vita che respira, palpita, circola nella povera anima mia; senza di Essa mi sento che tutto muore per me, muore la luce, la santità, la forza, anche lo stesso Cielo, come se più non mi appartenesse. Invece, come sento la sua Vita, tutto risorge in me: Risorge la luce con la sua bellezza che vivifica, purifica e santifica; risorge il mio stesso Gesú con tutte le sue opere; risorge il Cielo, cui il Voler Santo lo chiude nell’anima mia come dentro d’un ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)