MaM
Messaggio del 25 maggio 2013:Cari figli! Oggi vi invito ad essere forti e decisi nella fede e nella preghiera affinché le vostre preghiere siano tanto forti da aprire il cuore del mio amato Figlio Gesù. Pregate figlioli, senza sosta affinché il vostro cuore si apra all’amore di Dio. Io sono con voi, intercedo per tutti voi e prego per la vostra conversione. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 35-39 Marzo 20, 1938 Ritrovati d’amore della creatura che vive nel Voler Divino. Dio svolge la sua opera creatrice in chi vive nel Voler Divino.

(1) Sono tra le braccia del Fiat, il quale ama tanto la sua amata creatura che vive in Esso, che la tiene sempre stretta nelle sue braccia, anzi vi è di più, il suo amore è tanto che la mette nel suo moto incessante. Le più piccole distanze, gli istanti d’intervallo che non se la senta con Sé nella sua stessa Vita, le formerebbe il più doloroso martirio d’amore, e nel suo dolore le direbbe: “Figlia, non ti scostare da Me neppure per un istante solo, amareggeresti il mio amore, perché la tua vita la sentiamo come nostra; quindi ci sentiremmo strappare, torturare il nostro amore, perché tu devi sapere che il tuo respiro fa vita, respira nel nostro, e come respira ci sentiamo amare e l’amiamo; il suo moto si muove nel nostro, fa la stessa Vita nostra, opera con Noi, parla con la stessa nostra parola, ce la sentiamo circolare nel nostro Essere Divino come sangue che circola nelle vene delle creature, e dice e ripete sempre: “Ti amo, ti amo”. Non contenta prende il volo, gira per tutte le cose create, raccoglie il nostro amore sparso in tutta la Creazione, e viene a rifugiarsi nel nostro Essere Supremo e ci fa la sorpresa di portarci tutto l’amore che ci dovrebbero dare tutte le cose create, se avessero ragione. Va sempre trovando nuovi ritrovati per amarci. Altre volte se ne va dalla sua Madre Regina e le chiede tutto il suo amore, e ci fa la sorpresa di portarci l’amore della gran Signora duplicato, e festeggiando ci dice: “Vi porto l’amore della mia Mamma Celeste per amarvi”. Ed oh! come restiamo contenti. Stare senza di chi viva nel nostro Volere ci riesce impossibile.

(2) Oh! Volontà Divina, quanto amore, potenza racchiudi per chi vive in Te. E mi sentivo così meravigliata, che non sapevo andare più avanti nel dire. Ed il mio amato Gesù, ripetendo la sua breve visitina, con amore indicibile mi ha detto:

(3) “Figlia mia, nata e rinata nel nostro Volere, tu devi sapere che il vivere nel nostro Volere contiene tali prodigi e maraviglie inaudite, che gli stessi Cieli si scuotono, e riverenti si abbassano nel sentirli, perché in essa possiamo svolgere la nostra opera creatrice, possiamo deporre il nostro amore, i nostri deliri, le nostre ansie e sospiri, la nostra Volontà; ci farà comprendere la nostra Maestà Suprema, ci farà amare col nostro amore. Senza di Essa ci troviamo come un maestro che possiede tutte le scienze; potrebbe impartire le sue lezioni a tutte le università, a tutte le scuole; macché, non trova neppure un alunno a chi imparare le sue scienze. Quale dolore per questo maestro, possedere tante scienze, e tenerle inutili in sé stesso, senza poter far conoscere il valore delle scienze che possiede. Oh! se questo maestro trovasse un solo alunno che vorrebbe imparare le sue scienze, se lo metterebbe sulle sue ginocchia, se lo terrebbe con sé notte e giorno, si sentirebbe che la sua scienza non morrà, ma vivrà nel suo alunno, e quasi come duplicare la sua vita. Oh! come lo amerebbe, si sentirebbe rinato nel suo alunno, spezzata la solitudine, amato da colui al quale impartisce le sue lezioni; quindi, cambierebbe la sua vita amara in gioie. Tale è il nostro Ente Supremo, se non troviamo chi viva nella nostra Volontà Divina, siamo come il maestro, che non abbiamo a chi impartire le nostre lezioni; possediamo scienze infinite, eppure non abbiamo a chi dire una parola, perché manca la luce del nostro Volere, che le farà comprendere ciò che Noi vogliamo insegnarle. Invece, se vive nel nostro Volere, ci sentiremo rivivere nella creatura, possiamo insegnarle le nostre scienze divine, anzi si formeranno Vite in essa, il nostro dialetto celeste lo capirà a maraviglia, ci amerà come vogliamo che ci ami, ed ecco la nostra e la sua sorte cambiata, la solitudine non esisterà più, la compagnia sarà perenne, terremo sempre da dire, e terremo chi ci ascolta, il nostro eterno dolore si cambierà in gioie, in feste, perché terremo la creatura che viva nel nostro Volere. Oppure succede per Noi, quando non troviamo chi vive nella nostra Volontà, come chi possiede immense ricchezze, ma tante, che si sente come affogare da esse; eppure non trova né a chi dare, né chi prende i suoi beni. Poveretto, nelle sue ricchezze è ben infelice, soffre una crudele solitudine, non vi è chi lo ami, chi lo rispetti, chi le dica un grazie, anzi pare che lo fuggano, perché non trova né a chi darle, né chi le prenda. Senza la compagnia, la gioia muore, e col non darle a nessuno si sente che i suoi beni, la sua vita, non vive negli altri; e l’isolamento è la più grande delle amarezze. Oh, quante volte vogliamo dare e non abbiamo a chi dare, anzi, col non fare la nostra Volontà ci chiude le porte, ci impedisce il passo, anzi si mette a distanza da Noi e si circonda di miserie, di debolezze, di passioni, più brutte. Ecco che il vivere nel nostro Volere desta meraviglia in tutti, e Noi stessi ne restiamo meravigliati, dovendo chiudere l’Infinito nel finito, l’Immensità nella piccolezza. Occorre che facciamo tali meraviglie e prodigi, che solo il nostro amore imperando sul nostro Essere Divino ci induce a fare le meraviglie più strepitose, ma tanto che gli stessi angeli e santi ne restano sorpresi e muti per lo stupore”.