MaM
Messaggio del 25 maggio 2000: Cari figli, gioisco con voi e in questo tempo di grazia vi invito ad un rinnovamento spirituale. Pregate, cari figli, che lo Spirito Santo dimori in pienezza in voi così che siate capaci di testimoniare nella gioia a tutti coloro che sono lontani dalla fede. Pregate, cari figli, specialmente per i doni dello Spirito Santo, affinché nello spirito dell' amore ogni giorno ed in ogni situazione siate più vicini al fratello e nella sapienza e nell' amore superiate ogni difficoltà. Io sono con voi ed intercedo per ognuno di voi presso Gesù. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 35-44 Aprile 10, 1938 In chi vive nella Divina Volontà, Gesù vuole trovare tutto in essa, e la vuol trovare in tutti. Come Dio vuol trovare nel nostro amore il poggio delle sue opere, il nascondiglio della sua Vita.

(1) La mia povera mente è sempre di ritorno nel Voler Divino, e avendo fatto la santa comunione, stavo dicendo al mio amabile Gesù: “Nel tuo Volere tutto è mio, perciò ti amo con l’amore della mia e tua Mamma Regina, ti bacio con le sue labbra, ti abbraccio stretto stretto con le sue braccia, e prendo te e mi rifugio nel suo cuore per darti le sue gioie, le sue delizie, la sua maternità, affinché trovi le dolcezze, la custodia che ti sa fare la tua Mamma”. Ma mentre mi chiudevo insieme con Gesù nella mia Mamma, il dolce Gesù, tutto tenerezza mi ha detto:

(2) “Figlia mia e figlia della Madre mia, come sono contento di trovare la figlia con la mia Madre, e la Mamma con la figlia, perché Lei vuole che le creature mi amino col suo stesso amore, e si servano della sua bocca per baciarmi, e delle sue braccia per abbracciarmi, vuol dare loro la sua maternità per mettermi al sicuro e farmi fare da Mamma. Trovare la Madre e la figlia, che mi amano con un solo amore, è per Me il più grande contento; sento che ambedue mi danno un nuovo paradiso in terra. Ma ciò non mi basta, in chi vive nella mia Volontà voglio trovare tutto; se manca qualche cosa non posso dire che Essa è completa nella creatura. E non solo voglio trovare al suo posto d’onore, di Regina e di Madre, la Madre mia in essa, ma voglio trovare il mio Celeste Padre e lo Spirito Santo, che facendo suo il loro amore, mi ama con l’immensità ed infinità del loro amore, quindi figlia mia, dammi il gusto di dirmi che mi ami col Padre e con lo Spirito Santo”.

(3) Gesù ha fatto silenzio, per aspettare che gli dicessi come Lui voleva; ed io, sebbene indegna, per contentarlo gli ho detto: “Ti amo nella potenza e amore immenso del Padre, con l’amore interminabile dello Spirito Santo; ti amo con l’amore con cui ti amano tutti: Angeli e santi; ti amo con quell’amore con cui ti amano o dovrebbero amarti tutte le creature presenti, passate e future; ti amo per tutte le cose create e con quell’amore con cui le creasti”. Il caro Gesù ha tirato un lungo sospiro, e ha soggiunto:

(4) “Finalmente mi sento appagate le mie brame di trovare tutto nella creatura. Trovo i nostri mari d’amore che non finiscono mai, trovo le delizie della mia Mamma che mi ama, trovo tutto e tutti, sicché in chi vive nella mia Volontà devo trovare tutto e tutti, e a questa creatura la devo trovare in tutti. E poi, il mio Padre Celeste mi generò nell’amore, e chi mi ama e non si fa sfuggire nulla del nostro amore, me la sento con Me in atto di darmi e di ricevere amore continuo”.

(5) Dopo ciò ha soggiunto: “Figlia mia, ecco perché sentiamo nel nostro amore un bisogno estremo che le creature ci conoscano e conoscano le nostre opere. Se non ci conoscono restiamo come appartati da loro, mentre viviamo dentro e fuori di loro, e mentre siamo a giorno di ciò che fanno e pensano, amandole in ogni atto loro, non solo non ci amano, ma neppure ci riconoscono. Che dolore! Se non ci riconoscono l’amore non sorge, e se manca l’amore non abbiamo dove poggiare le nostre opere, né il nostro amore trova un rifugio dove sfogarsi e ricoverarsi, tutto resta come sospeso. Perciò vogliamo trovare nelle nostre opere il ti amo della creatura, che armandolo della nostra potenza, possiamo poggiare le nostre opere più grandi; ed oh! come restiamo contenti nel trovare il piccolo ti amo di essa per appoggio delle nostre opere. Operare e non trovare dove poggiarle è un dolore per Noi, pare che ci manca la Vita del nostro amore, il nostro amore operante viene represso, soffocato; poter fare e non fare, e solo perché la creatura ingrata né ci riconosce né ci ama. E siccome tutte le opere nostre sono dirette a pro di esse; non potendole dare, perché mancando la conoscenza e l’amore manca lo spazio dove poter mettere le opere nostre, quindi ci legano le braccia e ci mettono nell’inutilità. E poi, a che pro operare se non troviamo chi le vuole ricevere? Anzi, tu devi sapere che prima di operare guardiamo chi le deve conoscere, ricevere e amare, e poi operiamo. La mia stessa Umanità non faceva atto se prima non trovava a chi doveva amare e dare quell’atto, e ancorché non trovassi chi lo ricevesse per allora, Io guardavo i secoli e dirigevo il mio atto a chi lo avrebbe amato, conosciuto e ricevuto. Tanto che, bambino nato Io piangevo, quelle mie lacrime erano dirette a chi doveva compungersi, dolersi dei suoi peccati e lavarsi per riacquistare la Vita della Grazia; camminavo, i miei passi erano già diretti a coloro che dovevano camminare la via del bene, per forza, per guida del loro cammino. Non ci fu opera che feci, parola che dissi, pene che soffrii, in cui non cercai le opere delle creature per poggio delle mie, la mia parola per poggiarla nelle parole di esse, le mie pene cercavano il poggio nelle loro pene per dare il bene che conteneva ciò che Io facevo. Era la mia passione d’amore che non mi faceva fare altro se non ciò che poteva essere utile per i figli miei; ed è questa una delle ragioni più potenti perché voglio che si viva nel mio Volere, perché solo allora tutte le opere mie, la Creazione, la Redenzione, anche un mio sospiro, troveranno dove poggiarsi, per farsi opere delle loro opere, pene delle loro pene, passi dei loro passi, vita della loro vita; e allora tutto ciò che ho fatto e sofferto si cambierà in gloria e vittoria, da sbandire tutti i nemici e richiamare in mezzo a loro l’ordine, l’armonia, la pace, il celeste sorriso della Patria Celeste”.

(6) Io sono rimasta sorpresa nel sentire ciò, ed il mio amato Gesù ha soggiunto:

(7) “Figlia mia benedetta, il vivere nella mia Volontà racchiuderà tali sorprese e molteplici novità divine, da far stupire gli stessi angeli e santi; molto più che nella mia Volontà non ci sono parole, ma fatti. Le stesse parole, i desideri, le intenzioni, le converte in fatti e opere compiute. Fuori della mia Volontà, ciò che la creatura vuole si riduce a parole, desideri ed intenzioni; ma dentro di Essa, standovi la virtù creante, ciò che vuole la creatura acquista fatti compiuti, opere piene di vita. Molto più che stando nel nostro Volere, già è a giorno di ciò che Noi facciamo, sente ciò che Noi vogliamo. Perciò ci segue nelle opere, vuole ciò che vogliamo; né può farne a meno, né mettersi da parte, per essa, diventa il nostro Fiat la più grande delle sue necessità, di cui non può farne a meno; per essa è più che respiro che deve dare e ricevere; più che moto che sente l’estremo bisogno di muoversi. Insomma, la mia Volontà è tutto per essa, vivere senza di Essa le riesce impossibile. Perciò sii attenta, ed il tuo volo sia sempre nel nostro Fiat”. Sia tutto a Gloria di Dio e per compimento della Divina Volontà.