(1) Mi sentivo oppressa per le privazioni del mio dolce Gesù, che chiodo straziante che nessuno può togliere né lenire, per dare un piccolo sollievo ad un tanto martirio. Solo il suo ritorno, la sua amabile presenza può distruggere come d’incanto il chiodo ed il dolore, e fa sorgere le gioie più pure che solo Gesù sa dare con la sua amabile presenza. Onde non facevo altro che abbandonarmi nelle braccia della Divina Volontà, pregandola che mi svelasse Colui che tanto sospiravo; e mentre ciò facevo, il mio amabile Gesù come lampo ha rischiarato la povera anima mia e ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) La mia povera mente gira intorno al Sole del Fiat Supremo e lo trovo circondato da tutte le opere, sacrifici, pene, eroismo, che hanno fatto tutti i santi antichi e nuovi, quelli della Regina del Cielo, come pure quello che ha fatto per amore nostro il benedetto Gesù. Il Voler Divino tutto conserva, essendo stato Lui il primo attore di tutti gli atti buoni delle creature, gelosamente li custodisce, li tiene in deposito in Sé stesso, e se ne serve per glorificarsi e per glorificare coloro che l’hanno fatto. Ed io, vedendo che tutto era della Volontà di Dio, essendo Essa anche mia, tutto era mio, e girando in ciascun atto, li offrivo come miei per glorificare maggiormente l’Eterno Volere, e per impetrare che venga il suo regno sulla terra. Ma mentre ciò facevo, il mio sempre amabile Gesù, sorprendendomi mi ha detto:
(2) “Figlia mia, ascolta i mirabili segreti del mio Volere, se la creatura vuole trovare tutto ciò ch’è stato fatto di bello, di buono, di santo, in tutta la storia del mondo, da Me, dalla Mamma Celeste, e da tutti i santi, deve entrare nella Divina Volontà; in Essa tutto si trova in atto. Come tu facevi attenzione a ciascun atto, lo ricordavi, lo offriva, così il santo che aveva fatto quell’atto, quel sacrificio, si sentiva chiamare dall’anima viatrice e vedeva il suo atto di nuovo palpitante sulla terra, quindi duplicata la gloria al suo Creatore e a lui stesso, e tu che l’offrivi, coperta della rugiada celeste del bene di quell’atto santo, e a seconda lo scopo nobile e alto con cui viene offerto, così più intensa e grande è la gloria ed il bene che produce. Quante ricchezze possiede la mia Volontà! Vi sono tutti gli atti miei, quelli della Regina Sovrana, che stanno tutti in aspettativa d’essere chiamati, ricordati, offerti dalla creatura per duplicare il bene a pro delle creature e per darci doppia gloria, vogliono esseri ricordati, chiamati, per palpitare come nuova vita in mezzo alle creature, ma per mancanza d’attenzione, vi è chi muoia, chi stenta per debolezza, chi intirizzisce per il freddo, chi non ha di che sfamarsi. I nostri beni, atti e sacrifici, non si partono se non sono chiamati, perché col ricordarli e offrirli, si dispongono a riconoscerli e a ricevere il bene che i nostri atti contengono. Poi, non vi è onore più grande che puoi dare a tutto il Cielo, che offrire i loro atti che fecero in terra, per lo scopo nobile, altissimo e sublime che venga il regno della Divina Volontà sulla terra”.
(3) Onde continuavo a pensare al Voler Divino, ed il mio amato Gesù ha soggiunto:
(4) “Figlia mia, un’atto, una prece, un pensiero, un’affetto, una parola, per essere accetti, perfetti, ordinati, completi, devono elevarsi allo stesso scopo voluto da Dio stesso. Perché come la creatura nel suo atto si eleva allo scopo voluto dall’Ente Supremo, abbraccia il principio e prende nel suo atto lo scopo con cui Iddio l’ha creata, Dio e la creatura si danno la mano e vogliono e fanno la stessa cosa; col far ciò entra nell’atto della creatura l’ordine divino, l’atto divino, e lo stesso scopo con cui Dio vuole che si faccia quell’atto. Onde entrando lo scopo divino, l’atto da per sé stesso si rende completo, santo, perfetto e tutto ordinato. Chi è l’autore dello scopo di quell’atto, tale esso si rende; invece se la creatura non si eleva allo scopo voluto da Dio nel suo atto, scende dal principio della sua creazione e non sentirà la vita dell’atto divino nel suo, forse farà molti atti, ma incompleti, imperfetti, disordinati; saranno come atti smarriti dallo scopo del suo Creatore. Perciò la cosa che più ci piace è vedere lo stesso scopo nostro nell’atto della creatura; si può dire che essa continua la nostra Vita sulla terra e la nostra Volontà operante nei suoi atti, parole, ed in tutto”.
(1) Sento la forza onnipotente del Fiat Divino che tutta mi investe, mi assorbe e mi trasforma nella sua luce; questa luce è amore e fa palpitare in me la Vita del mio Creatore, questa luce è parola e mi dà le più belle notizie del principio della mia esistenza, i rapporti, i vincoli d’unione, la virtù comunicante, l’inseparabilità che esiste tuttora tra me e Dio; ma chi mantiene tutto ciò in pieno vigore se non che il Voler Divino? Oh! potenza del Fiat Supremo, prostrata nell’immensità della tua luce io vi adoro profondamente, ed il mio piccolo nulla ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) La mia piccola esistenza si gira sempre nel Santo Volere Divino, sento che mi tira sempre più a Sé, e ogni sua parola, luce o conoscenza di Esso è una nuova vita che mi infonde, una gioia insolita che provo, e una felicità senza fine, che non potendo più contenere perché sono troppo piccola, mi sento come se mi volesse scoppiare il cuore di gioia e di felicità divina. Oh! Volontà Divina, fatti conoscere, possedere e amare, affinché tutti siano felici, ma felicità celeste, non terrestre. Ma mentre ciò pensavo, il mio dolce Gesù, facendomi la sua visitina ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Sono sempre nelle braccia della Divina Volontà, la quale forma il suo giorno di luce nella piccola anima mia, e sebbene qualche nube si affaccia in questo giorno, la potenza della sua luce la fissa, e la nube vedendosi fissata, scappa, si dilegua, e par che dica: “Si vede che non c’è posto per me in questo giorno che forma la Volontà Divina nella creatura”. Ed Essa pare che le risponde: “Dove ci sono Io, non vi è posto per nessuna, perché della creatura voglio farne un’atto solo di mia Volontà, la quale non ammette alcunché che a ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Mio Gesù, centro e vita della piccola anima mia, la mia piccolezza è tanta, che sento l’estremo bisogno che tu, Amor mio, mi tenga stretta fra le tue braccia e ti muova a pietà della mia grande debolezza. Sono piccina, e tu sai che le piccole hanno bisogno di fasce per raffermarsi le membra e del latte della mamma per alimentarsi e crescere, ed io sento il vivo bisogno che tu mi fasci con le fasce dell’amore, e stringendomi al tuo petto divino, mi dia per cibo il latte della tua Divina Volontà per alimentarmi e crescere. Senti ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Il mio abbandono nel Voler Divino continua, oh! con quale tenerezza mi aspetta nel suo grembo materno per dirmi: “Figlia del mio Volere, non mi lasciare sola, la Mamma tua ti vuole insieme; voglio la tua compagnia nel lavoro incessante che faccio per tutte le creature. Io faccio tutto per esse, non le lascio un istante, perché se le lasciasse perderebbero la vita. Eppure vi è chi non mi riconosce, anzi mi offendono, mentre Io sono tutta per loro. Oh! come è dura la solitudine, perciò ti sospiro figlia mia, oh! come mi è cara la tua compagnia ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Mi sento in preda della Divina Volontà, ma non forzata, ma volontaria, e sento il vivo bisogno di farmi anch’io una preda che mi renda felice nel tempo e nell’eternità, e perciò in tutti gli atti miei cerco di far preda della luce della Divina Volontà, della sua santità, della sua stessa vita. Quindi la chiamo, la presso per rapirla negli atti miei per chiuderla in esse e poter dire: “Ogni mio atto è una preda e una conquista che faccio”. Preda e conquista di Volontà Divina, molto più, che avendo predato la mia, senza volontà non ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Sento il santo dovere, la forza irresistibile, la necessità estrema di vivere nella mia abitazione datomi dal mio celeste Gesù, cioè della sua adorabile Volontà, e se qualche volta faccio delle piccole uscite, oh! quanto mi costano, sento che tutti i mali mi piombano addosso e sentendo il gran contrasto che c’è tra il vivere nella mia cara abitazione dove l’amato Gesù mi ha dato il mio posto, e fuori di essa, me ne scappo a prendere il mio posto da Lui assegnatomi, e benedico Colui che mi ha dato un’abitazione così felice e mi ha dato il ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Mi sentivo oppressa per le privazioni del mio dolce Gesù e come stanca del mio lungo esilio, e pensavo tra me: “Non l’avrei mai creduto, una vita sì lunga. Oh! se fosse stata più breve, come a tante altre, non ne avrei passato tanto, ma Fiat!, Fiat!” Mi sentivo che la mia mente voleva spropositare, perciò ho pregato Gesù che mi aiutasse e gli ho giurato che voglio fare sempre la sua Volontà adorabile. Ed il Sovrano Gesù, snebbiandomi le tenebre che mi circondavano, ha fatto la sua visitina all’anima mia e mi ha detto con tenerezza indicibile: ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)