MaM
Messaggio del 2 aprile 2016:Cari figli non abbiate cuori duri, chiusi e pieni di paura. Permettete al mio amore materno di illuminarli e riempirli d’amore e di speranza, affinché, come Madre, io lenisca i vostri dolori: io li conosco, io li ho provati. Il dolore eleva ed è la preghiera più grande. Mio Figlio ama in modo particolare coloro che patiscono dolori. Ha mandato me a lenirli e a portarvi speranza. Confidate in lui! So che per voi è difficile, perché attorno a voi vedete sempre più tenebra. Figli miei, essa va squarciata con la preghiera e l’amore. Chi prega ed ama non teme, ha speranza ed amore misericordioso. Vede la luce, vede mio Figlio. Come miei apostoli, vi invito a cercare di essere un esempio di amore misericordioso e di speranza. Pregate sempre di nuovo per avere quanto più amore possibile, perché l’amore misericordioso porta la luce che squarcia ogni tenebra, porta mio Figlio. Non abbiate paura, non siete soli: io sono con voi! Vi chiedo di pregare per i vostri pastori, affinché abbiano amore in ogni momento e agiscano con amore verso mio Figlio, per mezzo di lui e in memoria di lui. Vi ringrazio!

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 30-1 Novembre 4, 1931 Come la fiducia forma le braccia ed i piedi dell’anima. Come Dio continua il lavoro della creazione nell’anima che fa la sua Volontà. La Volontà Divina cimento dell’umana volontà.

(1) Mio Gesù, centro e vita della piccola anima mia, la mia piccolezza è tanta, che sento l’estremo bisogno che tu, Amor mio, mi tenga stretta fra le tue braccia e ti muova a pietà della mia grande debolezza. Sono piccina, e tu sai che le piccole hanno bisogno di fasce per raffermarsi le membra e del latte della mamma per alimentarsi e crescere, ed io sento il vivo bisogno che tu mi fasci con le fasce dell’amore, e stringendomi al tuo petto divino, mi dia per cibo il latte della tua Divina Volontà per alimentarmi e crescere. Senti oh! Gesù, sento il bisogno della tua Vita per vivere. Voglio vivere di Te, ed allora tu scriverai, non io e potrai scrivere ciò che vuoi e come vuoi. Perciò il compito è tuo, non mio ed io ti presterò solo la mia mano, e tu farai tutto il resto. Così restiamo intesi, oh Gesù. Onde, abbandonandomi nelle braccia di Gesù, mi sentivo sussurrarmi all’orecchio la sua voce dolcissima che mi diceva:

(2) “Mia piccola figlia, quanto più sarai abbandonata in Me, tanto più sentirai la mia vita in te, ed io prenderò il posto di vita primaria nell’anima tua. Sappi che la vera fiducia in Me forma le braccia dell’anima, ed i piedi per salire fino a Me e stringermi tanto forte, da non potermi svincolare da lei, sicché chi non ha fiducia, non ha le braccia, né piedi, quindi è una povera storpiata, perciò la tua fiducia sarà la tua vittoria su di Me ed Io ti terrò stretta nelle mie braccia, attaccata al mio petto per darti il latte continuo della mia Divina Volontà.

(3) Ora, tu devi sapere che ogni qualvolta l’anima fa la mia Volontà, Io riconosco Me stesso nella creatura, riconosco le mie opere, i miei passi, le mie parole, il mio amore. Ne avviene che il Creatore riconosce Se stesso nella creatura e le opere sue, e la creatura operando, proietta nel Creatore e si riconosce in Lui. Questo riconoscersi a vicenda, Dio e l’anima, chiama il primo atto della Creazione, e Dio esce dal suo riposo e continua il lavoro della Creazione con questa creatura che vive ed opera nel mio Volere, perché il nostro lavoro non finì; ci fu solo una sosta di riposo e la creatura, col fare la nostra Volontà, ci chiama al lavoro, ma dolce chiamata, perché per Noi il lavoro è nuova felicità, nuove gioie e prodigiose conquiste. Quindi non facciamo altro che continuare i nostri sfoghi d’amore, di potenza, di bontà e di sapienza inarrivabile, che diedero principio nella Creazione. E la creatura sente che il suo Dio non riposa per lei, ma continua il lavoro della sua opera creatrice. E come opera nel nostro Volere, così si sente incominciare sull’anima sua la pioggia dell’amore operante di Dio, la sua potenza e sapienza che non sta inoperosa, ma che lavora nell’anima sua. Oh! se tu sapessi il gradimento, il piacere che sentiamo quando la creatura ci chiama al lavoro. Col chiamarci ci riconosce, col chiamarci ci apre le porte, ci dà il dominio e ci dà tutta la libertà di fare ciò che vogliamo nell’anima sua. Quindi faremo lavoro degno delle nostre mani creatrice, perciò non ti faccia sfuggire mai la nostra Volontà Divina se vuoi che il nostro lavoro sia continuo, Essa sarà il tuo ed il nostro portavoce, dove tu emetterai la tua voce per chiamarci, e Noi sentiremo il dolce sussurro all’orecchio e subito 31[1] Questo libro è stato copiato direttamente dal originale manoscritto di Luisa Piccarreta scenderemo nel nostro stesso Volere nell’anima tua, per seguire il nostro lavoro, perché tu devi sapere che gli atti continui formano vita ed opere compiute, ciò che non è continuo si possono chiamare effetti del mio Volere, non vita che si forma nella creatura, e gli effetti a poco a poco svaniscono e si resta digiuni. Quindi, coraggio e fiducia e sempre avanti a valicare il mare della Divina Volontà”.

(4) Dopo di ciò, stavo seguendo gli atti che il mio sommo bene Gesù aveva fatto nella sua Umanità quando stava sulla terra, e facendosi sentire ha soggiunto:

(5) “Figlia mia, la mia volontà umana non ebbe nessun atto di vita, anzi stava in atto di ricevere l’atto continuo della mia Divina Volontà, che Io come Verbo del Padre Celeste possedevo, quindi tutti i miei atti e pene, preghiere, respiri, palpiti che facevo, subendo la mia volontà umana la vita della Volontà Divina, formava tanti nodi per radunare le volontà umane alla mia, e siccome queste volontà umane erano come abitazioni, alcune crollante, altre lesionate ed altri ridotte in macerie, la mia Volontà Divina, operando nella mia Umanità, con miei atti preparava gli aiuti per sostenere le crollante, per cimentare le lesionate, e per rialzare sulle stesse macerie le abitazioni distrutte. Io nulla facevo per Me, non avevo nessun bisogno, facevo tutto per rifare, riabilitare le umane volontà; il mio solo bisogno era l’amore e che volevo essere riamato. Ora, per ricevere tutti i miei aiuti e tutte le pene e opere mie come opere operante, voce parlante, e messaggeri aiutanti, la creatura deve unire la sua volontà alla mia, e subito si sentirà riannodata con la mia e tutti i miei atti si presteranno intorno a fare i loro uffici per sostenere, cimentare, e rialzare l’umana volontà. Non appena si unisce e si decida di fare la mia Volontà Divina, tutti gli atti miei, come esercito agguerrito si mettono a difesa della creatura, e formano la barca di sicurezza nel mare tempestosa della vita. Ma per chi non fa la mia Volontà, potrei dire che nulla riceve, né può ricevere, perché Essa sola è la porgitrice di tutto ciò che Io feci per amor delle creature”.