MaM
Messaggio del 6 giugno 2000:Cari miei figli sacerdoti! Vi invito a fare della preghiera la vostra gioia!

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 29-41 Ottobre 8, 1931 La Divina Volontà depositaria di tutti gli atti di tutti i santi. Come Dio e la creatura si danno la mano. Quali sono gli atti smarriti dallo scopo del nostro Creatore.

(1) La mia povera mente gira intorno al Sole del Fiat Supremo e lo trovo circondato da tutte le opere, sacrifici, pene, eroismo, che hanno fatto tutti i santi antichi e nuovi, quelli della Regina del Cielo, come pure quello che ha fatto per amore nostro il benedetto Gesù. Il Voler Divino tutto conserva, essendo stato Lui il primo attore di tutti gli atti buoni delle creature, gelosamente li custodisce, li tiene in deposito in Sé stesso, e se ne serve per glorificarsi e per glorificare coloro che l’hanno fatto. Ed io, vedendo che tutto era della Volontà di Dio, essendo Essa anche mia, tutto era mio, e girando in ciascun atto, li offrivo come miei per glorificare maggiormente l’Eterno Volere, e per impetrare che venga il suo regno sulla terra. Ma mentre ciò facevo, il mio sempre amabile Gesù, sorprendendomi mi ha detto:

(2) “Figlia mia, ascolta i mirabili segreti del mio Volere, se la creatura vuole trovare tutto ciò ch’è stato fatto di bello, di buono, di santo, in tutta la storia del mondo, da Me, dalla Mamma Celeste, e da tutti i santi, deve entrare nella Divina Volontà; in Essa tutto si trova in atto. Come tu facevi attenzione a ciascun atto, lo ricordavi, lo offriva, così il santo che aveva fatto quell’atto, quel sacrificio, si sentiva chiamare dall’anima viatrice e vedeva il suo atto di nuovo palpitante sulla terra, quindi duplicata la gloria al suo Creatore e a lui stesso, e tu che l’offrivi, coperta della rugiada celeste del bene di quell’atto santo, e a seconda lo scopo nobile e alto con cui viene offerto, così più intensa e grande è la gloria ed il bene che produce. Quante ricchezze possiede la mia Volontà! Vi sono tutti gli atti miei, quelli della Regina Sovrana, che stanno tutti in aspettativa d’essere chiamati, ricordati, offerti dalla creatura per duplicare il bene a pro delle creature e per darci doppia gloria, vogliono esseri ricordati, chiamati, per palpitare come nuova vita in mezzo alle creature, ma per mancanza d’attenzione, vi è chi muoia, chi stenta per debolezza, chi intirizzisce per il freddo, chi non ha di che sfamarsi. I nostri beni, atti e sacrifici, non si partono se non sono chiamati, perché col ricordarli e offrirli, si dispongono a riconoscerli e a ricevere il bene che i nostri atti contengono. Poi, non vi è onore più grande che puoi dare a tutto il Cielo, che offrire i loro atti che fecero in terra, per lo scopo nobile, altissimo e sublime che venga il regno della Divina Volontà sulla terra”.

(3) Onde continuavo a pensare al Voler Divino, ed il mio amato Gesù ha soggiunto:

(4) “Figlia mia, un’atto, una prece, un pensiero, un’affetto, una parola, per essere accetti, perfetti, ordinati, completi, devono elevarsi allo stesso scopo voluto da Dio stesso. Perché come la creatura nel suo atto si eleva allo scopo voluto dall’Ente Supremo, abbraccia il principio e prende nel suo atto lo scopo con cui Iddio l’ha creata, Dio e la creatura si danno la mano e vogliono e fanno la stessa cosa; col far ciò entra nell’atto della creatura l’ordine divino, l’atto divino, e lo stesso scopo con cui Dio vuole che si faccia quell’atto. Onde entrando lo scopo divino, l’atto da per sé stesso si rende completo, santo, perfetto e tutto ordinato. Chi è l’autore dello scopo di quell’atto, tale esso si rende; invece se la creatura non si eleva allo scopo voluto da Dio nel suo atto, scende dal principio della sua creazione e non sentirà la vita dell’atto divino nel suo, forse farà molti atti, ma incompleti, imperfetti, disordinati; saranno come atti smarriti dallo scopo del suo Creatore. Perciò la cosa che più ci piace è vedere lo stesso scopo nostro nell’atto della creatura; si può dire che essa continua la nostra Vita sulla terra e la nostra Volontà operante nei suoi atti, parole, ed in tutto”.