MaM
Messaggio del 29 maggio 2015:Cari figli, anche oggi desidero invitarvi a pregare per i miei pastori nella Chiesa. Pregate, cari figli, affinché accolgano me, accolgano i miei messaggi e vivano i miei messaggi. Perché siano portatori dei miei messaggi in questo mondo stanco. Cari figli, essi, fortificati dallo Spirito Santo e dalla fede, siano portatori del Santo Vangelo ed evangelizzatori nelle famiglie! Pregate, cari figli, per i miei pastori e siate perseveranti nella preghiera. Grazie per aver risposto anche oggi alla mia chiamata.

Messaggi di altre apparizioni

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo)

32-6 Aprile 16, 1933 Come in tutte le cose create, Dio tiene sempre da dirci ti amo. Come Gesù in tutti gli atti della sua vita racchiudeva amore, conquiste, trionfi.

(1) Stavo facendo il mio giro nel Voler Divino; mi sento che sono la piccola farfallina, che gira sempre intorno e dentro la sua luce ed il suo amore ardente sperando che tanto deva girare, fino a tanto che ne resti bruciata e consumata dalla sua luce divina, da sentirmi una sol cosa con la sua Santissima Volontà, e siccome il primo punto di partenza è la Creazione, sulla quale mentre giro, trovo sempre nuove sorprese d’amore, onde ne resto meravigliata, ed il mio sommo Gesù, per farmi maggiormente comprendere, mi ha detto:

(2) “Figlia mia, ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

32-7 Aprile 23, 1933 Come la vita di Gesù fu un continuo abbandono nelle mani del Padre. Chi vive nella Divina Volontà non interrompe mai il suo cammino. Esempio dell’orologio. Prende il Cielo in pugno e d’assalto.

(1) Continuo a pensare sulle pene del mio appassionato Gesù, e giungendo all’ultimo anelito della sua vita, mi sono sentita risuonare nel fondo del mio cuore: “Nelle tue mani, oh! Padre, raccomando lo spirito mio”. Era la più sublime lezione per me, il richiamo di tutto l’essere mio nelle mani di Dio, il pieno abbandono nelle sue braccia paterne, e mentre la mia mente si perdeva in tante riflessioni, il mio penante Gesù, visitando la mia piccola anima mi ha detto:

(2) “Figlia mia benedetta, la mia vita quaggiù, come incominciò così finì, dal primo istante ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

32-8 Aprile 29, 1933 Chi fa l’umano volere prende terra, e chi fa la Divina prende Cielo. Come Gesù sa fare tutte le arti. Gusto che prende nel lavorare. Come la creatura è la nobile principessa che scende dell’altezza del Cielo.

(1) Il mio abbandono nel Fiat Divino continua, sento che per me è una estrema necessità il vivere in Esso, e se ciò non facessi mi sentirei mancare la terra sotto i piedi, il cielo sul capo, l’aria per respirare, il sole che mi illumina e riscalda, il cibo che mi nutrisce, quindi, come potrei vivere? E se vivessi, qual vita infelice sarebbe la mia? Mio Dio, liberami di vivere un solo istante fuori della tua Volontà. Ma mentre ciò pensavo, il sempre amabile Gesù, facendomi la sua breve visitina mi ha detto:

(2) “Figlia mia, ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

32-9 Maggio 7, 1933 La volontà simbolo del soffio, che o accende o smorza. La Divina Volontà porgitrice dei suoi atti nell’atto della creatura.

(1) Il mio abbandono continua nel Voler Divino, e la mia povera mente molte volte sta sotto l’impero di due correnti, cioè, il gran bene della Divina Volontà che eleva l’anima su tutto e la porta fin nelle braccia del suo caro Padre Celeste, dove tutto è gioia, festa e sorrisi divini, di cui l’anima inebriata dimentica tutto, la terra, le miserie, perché nella Divina Volontà neppure il ricordo si può avere del male, altrimenti non sarebbe piena la felicità; e nell’altra corrente l’abisso dell’umano volere, che getta l’anima in tutte le miserie, e la porta quasi in braccia al demonio, affinché la tiranneggi come le piace. Ma mentre ciò pensavo, il mio sovrano Gesù, facendosi sentire a me vicino mi ha detto:

(2) “Figlia mia benedetta, come l’anima entra nel mio Volere, Esso col suo impero le dice: “Dimentica tutto, fin la casa della tua madre terra, qui si vive di Cielo, né c’è posto per le miserie e per le infelicità, la mia luce distrugge tutto, ed i mali li trasforma in bene”. Tu devi sapere che la volontà è simbolo del soffio, il quale tiene virtù di accendere e smorzare; se la volontà è di accendere, soffiando sopra d’una piccola scintilla può accendere un gran fuoco, se poi è di smorzarla, soffiandola le toglie la vita e la riduce in cenere; tale è la volontà umana, se vuole la mia soffia in tutti gli atti suoi, la mia Volontà con la sua potenza anima questo soffio ed i suoi piccoli atti, come piccole scintille si cambiano in fiamme, e come ripete gli atti, così ripete il soffio, in modo da formarsi la piccola creatura tutta, una fiamma di luce di Volontà Divina. Invece se vuol fare la sua volontà, come la fa soffia e smorza tutto e rimane in una notte profonda, senza neppure il bene delle piccole scintille, sicché chi vive nelle mia Volontà acquista la luce in natura, ed in tutti gli atti suoi vede luce e le parlano di luce. Invece chi fa la sua, acquista le tenebre e la notte in natura, e da tutti gli atti suoi scaturisce tenebre, che le parlano di miserie, di paure, di timori, che rendono la vita insopportabile”.

(3) Onde la mia mente seguiva a pensare alla Divina Volontà, e me la sentivo dentro e fuori di me tutta attenzione, tanto che mi voleva dare tutto, e fare tutto insieme con me, ed il mio dolce Gesù ha soggiunto:

(4) “Piccola figlia della mia Volontà, tu devi sapere che come l’anima si decide di vivere nella mia Volontà, è tanto il suo amore verso di essa, che come si accinge a fare un atto, così il mio Fiat porge il suo in quell’atto, in modo che l’umano volere resta come campo, ed il mio atto come vita. Sicché come palpita, porge il suo palpito divino, come respira porge il suo respiro, come sta per parlare porge la sua parola nella voce della creatura, come pensa porge il suo pensiero, e così se opera, se cammina, porge il suo moto ed i suoi passi, quindi la mia Divina Volontà è la porgitrice degli atti suoi negli atti della creatura. Ecco perciò il suo amore incessante, le sue attenzioni instancabili, perché vuol formare la sua vita intera per quanto a creatura è possibile, in essa vuol trovare la sua santità, il suo palpito, il suo respiro, la sua parola e così di seguito, e come lo può trovare se non lo dà e porge continuamente? Perciò passa tale immedesimazione tra la Divina Volontà e la creatura che vuol vivere in Essa, che si rendono inseparabili l’una e l’altra, né il mio Volere tollererebbe la minima separazione in chi si presta a fargli formare la sua vita. Onde sii attenta, ed il tuo volo sia continuo nella mia Divina Volontà”.

32-10 Maggio 14, 1933 Posticino d’amore che l’anima tiene nel suo Creatore, e posticino che Dio tiene nell’anima. Come la santità viene formata dai gradi dell’amore. Seme che getta Gesù, come primo fa i fatti e poi le parole.

(1) Mi sentivo tutta immersa nel Fiat Supremo e ripetendo il mio giro in Esso, come mi univo ai suoi atti, così mi sentivo venire le sue ondate d’amore, che versandosi su di me, mi portavano l’amore del mio Creatore. Oh! come mi sentivo felice sentirmi amata da Dio, credo che non ci sia felicità maggiore, né in Cielo, né in terra, che la creatura occupi un posto nel seno del Padre Celeste, il quale fa sorgere le sue onde d’amore per amarla. Ma mentre mi sentivo sotto di queste onde, il mio dolce Gesù, visitando la piccola anima ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

32-11 Maggio 25, 1933 Come la Divina Volontà è miracolo permanente. Chi vive in Essa è la portatrice delle opere divine ed i suoi campi sono la Creazione e la Redenzione.

(1) Sono sempre intorno al Fiat Supremo, il suo dolce impero, le sue potenti attrattive, il suo bacio di luce, con cui si fa incontro a tutti gli atti miei per deporre in essi e chiudersi dentro per formare la sua Vita, è il più dolce incanto alla piccola anima mia, e tra la maraviglia e lo stupore esclamo: “Oh! Volontà Divina, quanto mi ami, fino ad abbassarti nel piccolo atto mio, per chiudervi la tua Vita operante”. Ma mentre la mia mente si perdeva in Essa, il mio dolce Gesù, che godeva anche Lui il fascino, i modi ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

32-12 Maggio 28, 1933 Precipizio, porte ed inferno vivente dell’umano volere. Porte, scale e paradiso vivente della Divina Volontà. Necessità delle sue conoscenze, regalità che acquista. La figlia del gran Re.

(1) La mia povera mente molte volte si dibatte tra l’infinita bellezza, potenza, valore e prerogative innumerevoli dell’eterno Volere, e tra i precipizi, bruttezze e mali dell’umano volere. Mio Dio, che contrasto, che se tutti lo potessero vedere metterebbero la vita anziché fare la propria volontà, e mentre mi sentivo tutta tremante per i gravi mali in cui mi poteva precipitare la mia volontà, il mio amato Gesù, sorprendendomi mi ha detto:

(2) “Figlia mia benedetta, coraggio, è necessario che ti faccia conoscere dove si può giungere col tenere per vita la mia Divina Volontà, ed in che abisso si precipita chi si fa dominare dal proprio volere, anzi ogni male che ti faccio conoscere sopra di esso, è una porta che ti faccio chiudere all’umana volontà e una guardia che ti do, affinché se tu volessi entrare di nuovo e scendere nel precipizio dell’umano volere, la guardia ti respinga e ti tenga chiusa la porta, ed ogni qualvolta aggiungo a farti conoscere altri mali dell’umano volere, non sono altro che difese e guardie che aggiungo, affinché non ti facessero scendere nel fondo del suo abisso, perché tu devi sapere che ogni male dell’umana volontà, non sono altro che tante porte distinte che essa possiede per scendere nel regno dei mali, dei vizi, dei terrori raccapriccianti dell’inferno vivente, fino a rendersi nauseante, insopportabile a Dio ed a sé stessa, ed Io col far conoscere i suoi mali, non faccio altro che murare le porte e mettervi il mio suggello e dire: “Questa porta non più si apre”. Ora, come l’umana volontà tiene le sue porte, le sue scale per scendere, non per salire, nell’abisso dei mali, così la mia Divina Volontà tiene le sue porte, le sue scale per salire, ai suoi cieli, ai suoi beni immensi, e forma il paradiso vivente di chi la possiede, ed ogni conoscenza che la riguardano è una porta che si apre, è una scala che si forma, è una via che ti si apre avanti, che tu devi percorrere per possedere coi fatti ciò che hai conosciuto. Vedi dunque il gran bene delle tante conoscenze che ti ho manifestato, sono tante porte che ti facilitano l’entrata nel suo regno, ed in ogni porta ho messo un’angelo a custodia, affinché ti desse la mano e ti conducesse sicura nelle regioni della Divina Volontà; ogni conoscenza è un invito e una forza divina che ti cede, e ti fa sentire il bisogno estremo, la necessità assoluta di vivere di Volontà Divina. Essa, come si fa conoscere, così ti stende le braccia per prenderti e ti conduce fra le sue braccia in quella stessa conoscenza che ti ha manifestato, l’adatta alla tua capacità, plasma l’anima tua affinché ti entri come umore vitale, come sangue, come aria, e produca in te la vita, i beni che la sua conoscenza possiede, e facendosi conduttrice, più che madre si sta a guardia per vedere quando la sua figlia ha assorbito l’ultima stilla del bene che l’ha fatto conoscere, per aprirle il suo seno di nuovo e sviscerarsi nella sua figlia, e farle conoscere altro valore, altri effetti che contiene la vita del mio Volere e ripete il suo lavorio, perché vuol vedere in essa il valore della sua vita, gli effetti, la sostanza dei suoi beni. Ora, le conoscenze sulla mia Divina Volontà istruiscono l’umano volere, ed acquista scienza e ragione, che non solo è giustizia farla regnare e dominare come vita primaria nell’anima sua, ma è bene sommo che riceve, onore e gloria grande che questo Voler Santo, col dominare giunge a darle lo stato di regalità divina, perché si senta figlia del gran Re, quindi la regalità è proprietà anche sua.

(3) Quando la creatura ha giunto a comprendere tutto questo, a via di conoscenze e di lezioni che l’ha fatto il mio Voler Divino, tutto è fatto, la mia Volontà ha vinto l’umano volere, e l’umano volere ha vinto la Divina Volontà. Le conoscenze su di Essa sono tanto necessarie, che servono a disseccare gli umori cattivi e li sostituiscono cogli umori santi, esse sono come sole che dardeggiano l’umano volere, e vi comunicano la sua vita, la sua santità, ed il desiderio ardente di possedere il bene che conosce. Perciò sii attenta ad ascoltare le sue lezioni, e corrispondi ad un tanto bene”.

32-13 Giugno 4, 1933 Come chi vive nella Divina Volontà riceve la forza creatrice della creazione continua. Affiatamento con la Divina Volontà.

(1) Il mio abbandono nel Fiat continua, sono neonata appena e sento il bisogno di starmi nelle sue braccia per bere a larghi sorsi il latte delle sue verità, per ricevere le ondate della sua luce, il dolce refrigerio del suo calore, sento che anche il Voler Divino vuol tenermi nelle sue braccia, stretta al suo seno di luce per potermi infondere l’atto continuo della sua vita operante in me, perché vita significa aver degli atti che non cessano mai, altrimenti non si potrebbe chiamare vita. Quindi, se io non volessi stare nelle sue braccia per ricevere questi continui riflessi della sua vita, o non mi vorrebbe tenere, non potrei formare la sua vita in me, sicché la parola vita si ridurrebbe in parole, non in realtà, oppure in pittura dipinta. Mio Gesù, deh! non permettere, e fa che si formi la realtà della sua vita nell’anima mia. Ma mentre cercavo di starmi nelle braccia della Divina Volontà, il mio sovrano Gesù, visitando la mia piccolezza mi ha detto:

(2) “Figlia del mio cuore, tu hai ragione che senti l’estremo bisogno di stare nelle braccia della Divina Volontà, perché stare nelle sue braccia significa mettersi a sua disposizione ed impegnarla di formare la sua vita nella creatura, se non si mette nelle sue braccia, si mette come a lunga distanza, e la vita non si forma da lontano, ma da vicino, anzi immedesimata con la stessa vita che si vuole ricevere; nessuna madre concepisce il suo bimbo da lontano, ma dentro del suo stesso seno, nessun seme germoglia e forma la sua pianta se non si immedesima e nasconde sotto terra. Così, dire che voglio formare la vita della Divina Volontà in me e non starsi immedesimata nelle sue braccia, affiatata con Essa per vivere del suo stesso fiato onnipotente, è impossibile. Tu devi sapere che il nostro Ente Supremo usa la medesima potenza creatrice che usò nella Creazione, la continua ad usarla negli atti che la creatura fa nella Divina Volontà. Ogni atto che fa in Essa subisce una nuova creazione, ed il mio Fiat, in virtù della sua potenza creatrice, resta concepito nell’atto della creatura. Succede un’alternarsi continuo, essa presta l’atto, e la mia Volontà Divina crea e si concepisce nell’atto suo, e mentre concepisce forma la sua vita e la fa crescere coll’alimento della sua luce e del suo amore. I Cieli stupiscono, ed è tanta la maraviglia, che ammutoliscono innanzi ad un’atto solo della creatura che dentro contiene la forza creatrice del concepimento del Fiat Divino; e come essa col starsi nelle sue braccia, si mette a nostra disposizione, così col tenerla nelle nostre braccia ci mettiamo a sua disposizione e ci dà il suo dolce pegno, per farne ciò che Noi vogliamo, sicché la sua vita, i suoi atti, sono tanti pegni che ci dà, e Noi tenendo i suoi pegni ci sentiamo sicuri di poter mettere fuori la nostra virtù creatrice, ed operare da Dio nell’atto della creatura. Tu devi sapere che quando opera la nostra Volontà, tanto in Noi stessi, quanto nell’atto umano, non mette mai da parte la sua virtù creatrice, né la può mettere, perché è in natura che la possiede, quindi il suo fare è sempre creazione, quindi chi vive nella nostra, subisce negli atti suoi il suo atto creante, ed oh! quante maraviglie succedono. Perciò sii attenta e riverente e grata, ricevi in te, negli atti tuoi questa virtù creante che vuol fare cose grandi, non piccole, e solo degne della nostra adorabile Volontà”.

32-14 Giugno 15, 1933 L’intenzione forma la vita dell’azione, forma il velo per nascondere l’azione divina. L’Attore nascosto.

(1) La mia povera mente è sempre occupata dal Fiat Divino, che non solo vuol farsi vita, ma anche alimento, perché non basta la vita senza avere di che sfamarsi, sarebbe morir di fame. Ecco perciò spesso, spesso, mi dà l’alimento prelibato e celeste di qualche altra verità che riguardano il Voler Divino, affinché non solo mi alimenti, ma cresca questa sua vita in me, ed oh! quante volte sento il bisogno che il benedetto Gesù mi dica qualche cosa che riguarda il suo Volere, perché mi sento morir di fame, ed il mio amabile Gesù, perché Lui stesso vuole e mi dà questa fame, nel visitare la piccola anima mia mi ha detto:

(2) “Figlia mia, il tuo desiderio d’essere alimentata dalla mia parola alimentatrice, mi ferisce il cuore, ed Io, ferito, corro da te per darti il mio alimento divino che solo Io posso darti. La mia parola è vita e forma in te la vita divina, è luce e ti illumina e resta in te la virtù illuminatrice che ti dà sempre luce, è fuoco e ti fa sorgere il calore, è cibo e ti alimenta.

(3) Ora, tu devi sapere che Io non guardo l’azione esterna della creatura, ma l’intenzione che forma la vita dell’azione, essa è come l’anima dell’azione, questa diventa come il velo dell’intenzione. Succede come l’anima al corpo, che non è il corpo che pensa, che parla, che palpita, che opera e cammina, ma l’anima dà vita al pensiero, alla parola, al moto, sicché il corpo è velo dell’anima, che mentre la copre e si fa portatore di essa, ma la parte vitale, l’azione, il passo, è dell’anima. Tale è l’intenzione, vera vita delle azioni. Ora, se tu chiami la mia Divina Volontà come vita della tua mente, come palpito del tuo cuore, come azione delle tue mani e così di seguito, tu formerai la vita dell’intelligenza della mia Volontà nella tua mente, la vita delle sue azioni nelle tue mani, il suo passo divino nei tuoi piedi, in modo che tutto ciò che farai servirà di velo alla vita divina, che con la tua intenzione hai formato nell’interno degli atti tuoi, ma che cosa è questa intenzione? E’ la tua volontà che facendo appello alla mia, si svuota di sé stessa e forma il vuoto nell’atto suo per dare il posto all’azione della mia Volontà, ed essa facendosi velo, nasconde nelle azioni anche più ordinarie e naturali l’azione straordinaria d’un Dio, tanto che da fuori si veggono azioni comuni, ma se si toglie il velo dell’umano volere, si trova rinchiusa la virtù operatrice dell’azione divina, e questo forma la santità della creatura, non la diversità delle azioni, non le opere che fanno rumore, no, ma la vita comune, le azioni necessarie della vita, di cui la creatura non può farne a meno, sono tutti veli che possono nascondere la nostra Volontà, e farsi campo, dove Dio stesso si abbassa per farsi attore nascosto delle sue azioni divine. E come il corpo vela l’anima, così la volontà vela Dio, lo nasconde e forma per mezzo delle sue azioni ordinarie, la catena delle azioni straordinarie di Dio nella sua anima. Perciò sii attenta, chiama in tutto ciò che fai la mia Volontà, ed Essa non ti negherà mai l’atto suo, per formare in te, per quanto creatura è possibile, la pienezza della sua santità”.

32-15 Giugno 25, 1933 Se regna la Divina Volontà, Dio cerca sé stesso e si trova nella creatura, essa si cerca in Dio, e si trova nel suo centro divino.

(1) La mia povera e piccola intelligenza me la sentivo come affollata da tanti pensieri che riguardavano la Divina Volontà, e pensavo tra me: “E perché Gesù ha tanto interesse, insiste, sospira, prega e vuol che si preghi che venga a regnare la sua Divina Volontà? E’ vero che per la creatura sarà l’acquisto più grande, avere in potere un Volere immenso, una potenza che non esaurisce mai, un’amore che sempre arde, una luce che mai si estingue, una santità che dà dell’incredibile e sempre cresce, si può dire che non le resta altro da desiderare, né possedere, perché tutto possiede, ma per Dio, quale ne può essere il suo guadagno, la sua gloria, il suo onore?” Onde, mentre ciò ed altro pensavo, il mio sovrano Gesù, visitando la mia piccola anima, tutto bontà mi ha detto:

(2) “Figlia mia, figlia carissima della mia Volontà, la ragione, la causa, lo scopo ché tanto sospiro che la mia Volontà Divina prenda il suo posto, il suo dominio, e la faccia da sovrano nella creatura, è perché il nostro Ente Supremo va in cerca di trovare Sé stesso nella piccolezza umana. Pensa bene che significa un Dio che va in cerca di Sé stesso, ma dove? Forse nell’estensità dei cieli? No; nella larghezza della luce che occupa tutta la terra? No; forse nella molteplicità delle acque del mare? No, ma nel piccolo cuore umano, vogliamo nascondere la nostra immensità, la nostra potenza, la nostra sapienza e tutto il nostro Essere Divino nella creatura; nasconderci nelle cose grandi non è un gran che, ma nelle piccole sfoggiamo di più in amore, potenza, eccetera, e siccome possiamo tutto e fare tutto, ci diletta di più e prendiamo più gusto nel nasconderci nella piccolezza umana anziché nelle cose grandi, e se non troviamo la nostra Volontà in essa, non possiamo né cercarci, né trovarci in essa, ci mancherebbe il posto dove mettere tutti i nostri attributi divini si sentirebbero impotenti di nascondere la nostra vita divina dove non c’è la nostra Volontà. Vedi dunque la ragione perché vogliamo, sospiriamo e che la creatura sospira e prega che viva di Voler Divino, è perché andiamo in cerca di Noi stessi in essa, e vogliamo trovarci come nel nostro proprio centro; e ti par poco il grande guadagno che facciamo, la gloria, l’onore che riceviamo, che il piccolo cuore umano nasconda la nostra Volontà e la nostra stessa vita per darci duplice amore, duplice potenza, sapienza, bontà, per mettersi a gara con Noi stessi? Se ciò non comprendi, significa che sei cieca ancora nelle vie interminabili della mia Divina Volontà. Ora, se Noi col volere che il nostro Fiat regni nelle creature, cerchiamo e troviamo Noi stessi in essa, la creatura col volerla, cerca sé stessa in Dio, ed in Esso si trova. Vedi dunque che scambio, che lavorio d’ambi le parti, che stratagemmi ed ingegni amorosi, Dio che continuamente si cerca nella creatura, ma dove si trova? Nel centro di essa, sicché si cerca e ricerca, si chiama e richiama dove il suo amore stesso lo chiama, dove la sua stessa vita risiede; la creatura imita il suo Dio, gira e rigira, cerca e ricerca, si chiama e richiama, ma dove si trova? Nel centro Divino. Questo dice lo scambio di vita tra l’una e l’altro, la stessa Volontà che domina la creatura e Dio, lo stesso amore con cui sono animati, quindi non è maraviglia che ciò che fa l’uno, fa l’altro, e solo la nostra Volontà sa fare questi prodigi, senza di Essa tutto è sterile, tutto è inceppo da parte di Dio e da parte delle creature, sentiamo che siamo prigionieri di Noi stessi, ed essa si sente imprigionata dalla sua volontà umana, senza volo e tutta inceppata in sé stessa, e senza vita divina. Dunque stando tutto ciò, non è dunque giusto che non vogliamo altro, che domini e regni la nostra Volontà?”