MaM
Messaggio del 25 dicembre 2002:Cari figli! Oggi, nel giorno dell'amore e della pace, con Gesù tra le braccia, vi invito alla preghiera per la pace. Figlioli, senza Dio e la preghiera non potete avere la pace. Per questo, figlioli, aprite il vostro cuore, affinché il Re della pace nasca nel vostro cuore. Solo in questo modo potete testimoniare e portare la pace di Dio a questo mondo inquieto. Io sono con voi e vi benedico con la mia benedizione materna.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 32-11 Maggio 25, 1933 Come la Divina Volontà è miracolo permanente. Chi vive in Essa è la portatrice delle opere divine ed i suoi campi sono la Creazione e la Redenzione.

(1) Sono sempre intorno al Fiat Supremo, il suo dolce impero, le sue potenti attrattive, il suo bacio di luce, con cui si fa incontro a tutti gli atti miei per deporre in essi e chiudersi dentro per formare la sua Vita, è il più dolce incanto alla piccola anima mia, e tra la maraviglia e lo stupore esclamo: “Oh! Volontà Divina, quanto mi ami, fino ad abbassarti nel piccolo atto mio, per chiudervi la tua Vita operante”. Ma mentre la mia mente si perdeva in Essa, il mio dolce Gesù, che godeva anche Lui il fascino, i modi ammirabili del suo Volere, tutto tenerezza e bontà mi ha detto:

(2) “Figlia carissima della mia Divina Volontà, il mio Voler Divino è per Sé stesso un miracolo continuato; scendere nella bassezza dell’atto della creatura per formarvi l’atto suo, la sua Vita, è il più grande dei miracoli, che a nessuno l’è dato di poterlo fare, la sua virtù investitrice penetra ovunque, col suo bacio di luce rapisce l’atto della creatura, lo muove, lo trasforma, lo conforma e con la sua virtù miracolatrice vi forma il suo atto in quello della creatura, e senza distruggere quello della creatura, anzi se ne serve di spazio, come impiantarvi l’atto suo, e se ne serve di vuoto, come formarvi la sua Vita, tanto che da fuori si vede l’atto umano, da dentro le maraviglie, la santità, il gran miracolo dell’atto divino. Dunque, chi fa la mia Volontà e vive in Essa, non fa bisogno di miracoli, vive sotto la pioggia dei miracoli del mio Volere, e possiede in sé stessa la fonte, la sorgente che trasforma la creatura nella virtù miracolosa della mia Divina Volontà, in modo che si vede in essa miracolo di pazienza invitta, miracolo d’amore perenne verso Dio, miracolo di preghiera continua senza mai stancarsi, e se si veggono pene, sono miracoli di conquiste, di trionfi, di gloria, che racchiude nelle sue pene. Per chi vive nella mia Volontà, Essa vuol dare all’anima il miracolo dell’eroismo divino, e nelle pene mette il peso ed il valore infinito, mette l’impronta, il suggello delle pene del tuo Gesù.

(3) Tu devi sapere figlia mia, ch’è tanto l’amore nostro verso chi vive nella Divina Volontà, che le facciamo dono di tutto ciò che facemmo nella Creazione e Redenzione, ed essa fa suo tutto ciò ch’è nostro, e siccome è suo e nostro, come cosa connaturale negli atti suoi e cerca la Divina Volontà, ora si trova nel cielo, nel sole, nel mare, e così di seguito, sente in sé tutta la santità delle opere nostre, che sono anche sue, e sentendosi immedesimata con esse, comprende che significa tenere un cielo sempre disteso, un sole che dà sempre luce, un mare che sempre mormora, un vento che con le sue ondate porta a tutti le carezze del suo Creatore, ed essa si sente cielo, stelle, sole, mare, vento, ed oh! come ci ama, e con la forza rapitrice del suo amore, ch’è amor nostro, viene a deporre tutto innanzi al nostro trono divino, ed oh! come ci sentiamo rapire dalle sue note e correnti d’amore che ci fa, possiamo dire che se questa creatura la teniamo in terra, la teniamo per farla essere portatrice delle opere nostre, Noi le abbiamo sparse nella Creazione, ed essa pare che ce le raccoglie per venirci a dire: “Quanto mi avete amato”. E quanto ci ama, ma è più bella quando passa nel regno degli atti miei della Redenzione, con quanto amore passa da un’atto all’altro, come se li bacia, li abbraccia, li adora, li ringrazia, li chiude nel suo cuore e tutto amore mi dice: “Gesù, la tua vita finì sulla terra, rimassero le tue opere, le tue parole, le tue pene, ora tocca a me continuare la tua Vita, perciò tutto ciò che Tu facesti, devono servire alla mia vita, altrimenti non posso formare di me stessa un’altro Gesù, se non mi dai tutto, non posso né formare, né continuare la tua Vita in terra”. Ed Io tutto amore le dico: “Figlia mia, tutto è tuo, prendi di me ciò che vuoi, anzi quanto più prendi, più sarò contento e più ti amerò”. Ma il più bello di questa felice creatura, che mentre vuole tutto, prende tutto, si sente che non può contenere ciò che ha ricevuto, viene al suo Gesù, mi dà tutto, si riversa tutta in me, anche la sua piccolezza, il suo piccolo volere, ed oh! come ne sono contento, posso dire che sono scambi continui di vita che facciamo, Io a lei, ed essa a me. E’ tanta la forza dell’unione di chi vive nella nostra Volontà, tra essa e Noi, che né Noi la possiamo mettere da parte in tutte le opere nostre, né essa si può mettere; se ciò potesse essere, succederebbe come se si volesse dividere la luce del sole in due, ciò che è impossibile dividere l’unità della sua luce, e se uno si provasse a volerla dividere, resterebbe scornato, e la luce con la forza della sua unità si riderebbe di lui; o pure fendere il cielo, separare la forza del vento, l’unità dell’aria, tutte cose impossibili, perché tutta la loro vita, la forza che posseggono sta nell’unità. In tale condizione si trova chi vive nella nostra Volontà, tutta la sua forza, il suo pregio, il suo bello, la sua santità, sta nella forza unica ed unità col suo Creatore. Perciò sii attenta, e la tua vita sia in Noi, con Noi e con le opere nostre”.