MaM
Messaggio del 25 giugno 1988:7° Anniversario:"Cari figli, oggi vi invito all'amore, che è gradito e caro a Dio. Figlioli, l'amore accetta tutto, tutto ciò che è duro e amaro, a motivo di Gesù che è amore. Perciò, cari figli, pregate Dio che venga in vostro aiuto: ma non secondo i vostri desideri, bensì secondo il suo amore! Abbandonatevi a Dio, perché Egli possa guarirvi, consolarvi e perdonarvi tutto ciò che in voi è di impedimento sulla strada dell'amore. Così Dio potrà plasmare la vostra vita e voi crescerete nell'amore. Glorificate Dio, figlioli, con l'INNO ALLA CARITA' (1 Cor 13), perché l'amore di Dio possa crescere in voi di giorno in giorno fino alla sua pienezza. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!"

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 32-8 Aprile 29, 1933 Chi fa l’umano volere prende terra, e chi fa la Divina prende Cielo. Come Gesù sa fare tutte le arti. Gusto che prende nel lavorare. Come la creatura è la nobile principessa che scende dell’altezza del Cielo.

(1) Il mio abbandono nel Fiat Divino continua, sento che per me è una estrema necessità il vivere in Esso, e se ciò non facessi mi sentirei mancare la terra sotto i piedi, il cielo sul capo, l’aria per respirare, il sole che mi illumina e riscalda, il cibo che mi nutrisce, quindi, come potrei vivere? E se vivessi, qual vita infelice sarebbe la mia? Mio Dio, liberami di vivere un solo istante fuori della tua Volontà. Ma mentre ciò pensavo, il sempre amabile Gesù, facendomi la sua breve visitina mi ha detto:

(2) “Figlia mia, il vivere fuori della mia Divina Volontà è vivere senza il connesso della Vita Divina, appartata dal Cielo, come se non avesse amicizia, conoscenza, relazione col suo Padre Celeste, si può dire che mentre sa che tiene suo Padre, ma non lo conosce, vive come lontano e perciò non partecipa ai suoi beni divini, molto più che ogni atto di volontà umana che fa, prende sempre terra, e questa conosce ed ama, e partecipa alle infelicità che produce il terreno che va acquistando coi suoi atti umani, sicché la volontà umana senza il connesso con la Divina, sa produrre molta terra, che semina passioni, spine, peccati, e raccoglie miserie, tristezze, che l’amareggiano la vita. Onde ogni atto d’umana volontà, no fa altro che prendere un po’ di terra, invece ogni atto che fa di mia Volontà, la creatura perde il terreno umano ed acquista il terreno del Cielo, perciò ogni atto che va facendo di Voler Divino, prende Cielo e va allargando le sue proprietà celesti, ed Io stesso le somministro la semina e facendomi agricoltore celeste, semino insieme con lei le più belle virtù e vi formo il mio soggiorno, il mio rifugio, le mie delizie, e non trovo differenza tanto starmi in Cielo insieme coi santi nelle regioni celesti, tanto starmi nel cielo di questa creatura, anzi provo più piacere nello starmi nel cielo dell’umana volontà in terra, per la ragione che in esso tengo da lavorare, per poter ingrandire di più questo cielo, quindi posso fare nuovi acquisti, ricevere nuovo amore, ed il lavoro sebbene è sacrificio, ma tiene virtù di produrre nuove invenzioni, nuove bellezze, nuovi arti; è dal lavoro che sorgono le cose più strabilianti, le scienze più alte e profonde, ed Io che me ne intendo di tutte le arti, di tutte le scienze, lavoro in questo cielo e vi formo i lavori più belli, le invenzioni più artistiche e nuove, e comunico le scienze più alte e profonde, sicché ora mi faccio maestro ed insegno le scienze più sublimi, ora artefice e formo le statue vive in questo cielo, ora la faccio da agricoltore e le mie mani creatrici cambiano, trasformano il piccolo terreno della creatura in cielo, provo tanto piacere ad usare tutte le arti e mi diverto, ché ora faccio un lavoro ed ora un’altro, ed ora invento cose nuove, e le novità portano sempre più piacere, più gusto e più gloria, e questi cieli terrestri serviranno pure di nuova sorpresa e contento a tutta la corte celeste; dove regna la mia Volontà Divina come vita nella creatura, Io tutto posso fare, essa diventa nelle mie mani materia prima per poter svolgere i miei lavori divini, e poter lavorare è per Me la cosa più gradita, è il riposo più dolce, pare che si alternano insieme lavoro e riposo. Ora in Cielo, nella mia patria celeste, non ci sono lavori, né da parte mia, né da parte delle creature, chi entra in quelle regioni celesti, mette il suo basta, e dice a sé stessa: “Il mio lavoro è finito, quello che ho fatto è fatto, né posso aggiungere neppure una virgola di più al mio lavoro, alla mia santità”. Ed Io non posso fare nuove conquiste nelle loro anime, perché la morte dice conferma, né possono fare un passo più avanti, perciò lavori non ce ne sono nella patria celeste, ma tutto è trionfo e gloria, posso dire che tutto lo sfoggio che faccio di dare nuove gioie, nuove felicità e beatitudini continuate, che tengo rapito tutto il Cielo, è tutto da parte mia, ma in loro non mi è dato d’acquistare più nulla. Ecco perciò mi piacciano di più, perché le conquiste, i lavori, i gusti che trovo in questi cieli terrestri dell’umano volere, non ci possono essere dove tutto è trionfo e gloria, neppure nelle regioni della mia patria divina, perciò sii attenta e non uscire mai dalla mia Volontà, ed Io ti prometto di non smettere mai i miei lavori divini nell’anima tua”.

(3) Onde seguivo a pensare al gran bene che porta la Divina Volontà alla creatura, ed il mio sovrano Gesù ha soggiunto:

(4) “Figlia mia benedetta, tu devi sapere ch’è tanto il nostro amore ed il desiderio ardente di tenere insieme con Noi la creatura, che non appena creata le assegniamo il posto regio nella nostra Divina Volontà, sicché ciascuna creatura tiene il suo posto d’onore nella nostra reggia divina, quindi il suo principio, il suo primo atto di vita, tanto nella eternità quanto nel tempo, è nel nostro Fiat; essa non c’era nel mondo, e Noi l’amavamo e vagheggiandola non solo le davamo il posto, ma mettevamo a suo corteggio il nostro amore, la nostra santità, la nostra potenza, luce e bellezza, essa è la nobile principessa che scende dall’altezza dei Cieli per valicare l’esilio, ma il nostro Volere non la lascia, vi scende insieme, si serra d’intorno, valica l’esilio insieme con essa, in ogni atto che fa, pene o gioie, o incontri, vi mette il suo primo atto divino, affinché mantenga la sua nobiltà ed il suo stato di principessa, e quando l’ha riempito di tutti i beni, tanto che non ha più spazio dove mettere altri beni, la risale al Cielo, nelle altezze delle sfere, e come trionfatore l’addita a tutta la corte celeste. Ecco quello che vuol fare e sa fare la mia Volontà Divina della creatura. Ma con nostro dolore vediamo che come scende nell’esilio, non ci pensa più al suo posto regio, né alla nobiltà della sua origine, e vorrebbe svignarsi della nostra Volontà, che più che tenera madre la porta stretta fra le sue braccia, e servendosi delle porte dei sensi che l’abbiamo dato, scende nel basso della sua volontà umana, queste porte le avevamo dato per risalire a Noi, affinché dall’esilio potesse fare le sue scappatine nel seno del suo Creatore, essa invece se ne serve per fare le sue scappatine nelle miserie, nelle debolezze, nelle passioni, che snobilitandola non si riconosce più che è la principessa del Cielo, ma la serva della terra. Ma ad onta di ciò non chiudiamo le nostre porte, quale sono il nostro amore, la nostra paterna bontà, la nostra compassionevole misericordia, le aspettative che facciamo, e non appena vediamo che chiude le sue porte per venire nella nostra Volontà, l’andiamo incontro, spalanchiamo le nostre, e guardandola da bella brutta, con la veste di principessa stracciata, sporca, non le facciamo un rimprovero, ma con compassione tutta paterna le diciamo: “Dove sei stata? Povera figlia, come ti sei ridotta, hai visto quanto male hai fatto col vivere nel basso della tua volontà umana, disunita dalla nostra? Hai camminato senza guida, senza luce, senza cibo, senza difesa, perciò non lo fare più, affinché rintracciandoti rifaccia il bene perduto”. Noi lo sappiamo, che la creatura senza della nostra Volontà Divina, non può fare nessun bene, è come se volesse vedere senza occhio, camminare senza piedi, vivere senza cibo. Perciò sii attenta a non uscire mai dal mio Voler Divino, se vuoi trovare la forza, la luce, l’appoggio e lo stesso tuo Gesù a tua disposizione”.