(1) Continuo a vivere tutta abbandonata nel Fiat Divino, seguendo i suoi innumerevoli atti ed il mio dolce Gesù movendosi nel mio interno mi ha detto:
(2) “Figlia mia, chi vive nella mia Volontà tiene la larghezza, la capacità di poter rinchiudere in sé tutti gli atti di Dio, diventando così la depositaria della Divina Volontà. E perciò Dio trova in quell’anima tutto Sé stesso, con tutti gli atti suoi. Quindi in essa tutto, tutto è sacro, tutto è santo, tutto è luce e bellezza, possiede il perfetto equilibrio, l’ordine divino ed Io trovo in essa la gloria della mia santità, della mia luce, della mia rara bellezza. La guardo e trovo i miei riflessi, la mia carissima immagine da me creata, come da me voluta e nell’eccesso del mio amore vo ripetendo: “Come sei bella, il mio Volere tutto ha racchiuso in te, la Creazione è una pallida immagine di te; sei più fulgida del sole, sei più ornata del Cielo, sei più vaga dei prati fioriti; tutta bella sei perché la potenza del mio Voler Divino ti investe, ti alimenta, ti è vita”.
(3) E soffermandosi ha soggiunto:
(4) “Figlia mia, quando l’anima prega nella mia Volontà, tutte le cose e tutti gli esseri creati mettono attenzione, sospendono ogni cosa, fanno tutto tacere e mentre sono tutti intenti ad ammirare l’atto fatto nella Divina Volontà, seguono tutti insieme la preghiera; la potenza di Essa chiama e s’impone su tutto, in modo che tutti fanno la stessa cosa. Se si unissero tutti insieme tutte le altre preghiere per confrontarle con una semplice preghiera fatta nella mia Volontà, quest’una sorpassa tutte, perché possiede una Volontà Divina, un potere immenso, un valore incalcolabile, Io stesso mi sento investito da una tale preghiera e siccome vedo che è la mia Volontà che prega, sento la sua potenza che m’immedesima in quella stessa preghiera. Sicché se non si ottengono le grazie per mezzo della preghiera fatta nella mia Volontà, che è preghiera universale e Divina, se la giustizia divina non resta placata e continuano i flagelli a piovere sulla terra, significa che quella è la Volontà di Dio e che invece di far scendere quelle grazie, fa scendere gli effetti di Essa nelle anime e se con questa non s’ottiene, molto meno si otterrà con altre preghiere non fatte nella mia Volontà, che non contengono né potenza Divina né forza universale”.
(5) Onde dopo di ciò, il mio amabile Gesù è uscito da dentro il mio interno ed investendomi tutta mi riempiva tutta di Lui, in modo che mi sentivo tutta circondata da Gesù e dentro di Lui. Poi ritirandosi si gettava nelle mie braccia poggiando il suo capo sul mio petto per prendere riposo e mentre ciò faceva tutte le cose create, il sole, il cielo, le stelle, il vento, il mare, la terra, insomma tutto si schieravano intorno a Gesù e stendendosi come letto sotto le membra di Gesù, tutte si prestavano a dargli riposo ed il mio dolce Gesù mi ha detto:
(6) “Figlia mia, se tu sapessi tutto il mio lavorio che sto facendo nell’interno dell’anima tua, come vigilo ogni tuo palpito, tutti i tuoi affetti, le tue parole, i tuoi pensieri, insomma tutto, per far scorrere in tutta te la mia Divina Volontà affinché domini e vi formi il suo regno. Tanto che dopo il lavoro che faccio, spesso, spesso prendo riposo per godere in te il frutto del riposo che solo la mia Volontà può darmi. Come è bello il riposo che Essa mi dà, tutte le opere nostre, le cose da Noi create fanno a gara a darmi riposo ed Io sento in te la felicità del mio riposo eterno e la gioia e la felicità delle nostre opere. Sicché il mio lavoro nel regno del mio Volere è al sicuro, il mio riposo non è turbato dai rumori dell’umano volere. Ecco perciò che il vivere nel mio Volere è la vera trasmissione della vita Divina nella creatura”.
(1) Continuo il mio vivere nel Voler Divino e siccome il mio dolce Gesù mi priva spesso della sua amabile presenza, chiamo la mia Mamma Sovrana in mio aiuto, gli angeli, i santi, acciocché mi aiutino e mi prestino il loro amore, le loro adorazioni per poter fare io dalla terra ciò che loro fanno nel Cielo, affinché il mio Gesù, tirato dallo stesso amore del Cielo, potesse venire alla sua piccola esiliata, a colei che tanto lo sospira. E Lui non curando il mio duro martirio e come se disprezzasse i miei sospiri, le mie ansie, invece d’aver ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Mi lamentavo della privazione del mio dolce Gesù e sfogando il mio intenso dolore dicevo tra me: “Come è duro il suo abbandono, mi sento come sotto di un torchio, premuta a stilla a stilla. Oh Gesù! dove sono le tue promesse? Dov’è il tuo amore? Dov’è il trionfo del tuo Voler Divino nella povera anima mia? Mi sento come tradita da Te. Com’è amara la mia fine, non è il principio che bisogna guardare, ma la fine che dice tutto! ” Ma mentre sfogavo, il mio amato Bene muovendosi nel mio interno mi ha detto:
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(1) Seguivo il Santo Voler Divino, ma sempre col duro chiodo di essere priva del mio Sommo Bene Gesù e pensavo tra me: “Qual bene mi viene di seguire gli atti del Supremo Fiat quando sono priva di Colui che ha messo fuori tutta la Creazione con un supremo accento del suo Volere? Seguire la sua Volontà e non vederlo, vedere le sue opere che parlano di Lui e non essere stretta fra le sue braccia è dolore indescrivibile, è ferita che sanguina continuamente”. Ma mentre ciò pensavo il mio amato Gesù si è mosso nel mio interno e ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Mi sentivo sommamente afflitta per le solite privazioni del mio amato Gesù, ma per quanto è solita la pena si fa più intensa e si rincrudisce sempre più fino a rendermi impietrita. Ora mentre stavo immersa come nel mare in questo dolore, mi è stato dato un rinfresco ed io guardavo in quell’acqua gelata la Volontà di Colui che mi teneva torturata, ma pur mi amava, che aveva preparato quel rinfresco. E mentre lo appressavo alle mie labbra, Gesù si è mosso nel mio interno in atto di stendere la mano per sostenere il bicchiere per darmi Lui ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Stavo seguendo la Divina Volontà negli atti suoi ed il mio amato Gesù mi seguiva col suo sguardo per vedere se io visitavo tutte le opere sue e mi ha detto:
(2) “Figlia mia, sto a guardare se visiti tutti i miei territori. Tu devi sapere che la Creazione è territorio mio, la Redenzione sono territori aggiunti. Anzi la mia infanzia, le mie lacrime e vagiti infantili, le mie preghiere, le mie opere, i miei passi, la mia vita nascosta e pubblica sono altrettanti miei appartamenti che formai nei miei territori. Non c’è cosa che ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Mi sentivo sotto l’incubo tremendo della sua privazione, ero oppressa, smaniavo, mi sentivo tanto male che non ne potevo più. Ed il mio adorabile Gesù, dopo d’avermi bene bene premuta sotto d’un torchio sì doloroso, avendo compassione della mia estrema afflizione mi ha stretto forte fra le sue braccia dicendomi:
(2) “Povera figlia, come stai male. Coraggio, non voglio che ti riduci in questi estremi, ti opprimi troppo, eppure dovresti consolarti, il tuo interno è un parlare continuato innanzi alla Maestà Divina e un atto continuato. E un parlare senza mai cessare di volere il regno del mio Fiat Divino innanzi a Dio, porta con sé la certezza della vittoria. Sicché o hai vinto o stai per vincere. Un fare e un dire continuo acquista la natura di una potenza vincitrice presso Dio e Dio come se perdesse la forza resistibile e l’anima acquista la forza vincibile. Succede un cambio: Dio disarmato e l’anima armata dalle armi divine, ma all’Ente Supremo non gli è dato resistere. Ti parrà a te poco quel chiedermi di continuo il regno dell’Eterno mio Volere? Girare per tutta la Creazione, rigirare in tutti gli atti che Io feci nella Redenzione, nei mari degli atti d’amore e di dolore della Sovrana Regina del Cielo per chiedere il regno mio? Nulla chiedi per te e giri e rigiri e chiedi e richiedi che la mia Divina Volontà sia conosciuta, che domini e regni. In ciò non entra ombra d’umano, né interesse proprio e la preghiera è l’atto più santo e divino, è preghiera di cielo, non di terra, perciò la più pura, la più bella, la invincibile che racchiude solo l’interesse della gloria Divina. Finora nessuno mi ha pregato con tanta insistenza. Mi pregò la Mamma mia con tale insistenza per la Redenzione e ne fu vincitrice, ma per il regno della mia Volontà nessuno finora con l’insistenza di vincere un Dio. Perciò la tua insistenza dice molto, lo stesso sconvolgimento di tutta la natura dice molto. In questi tempi tutti gli elementi sconvolgendosi sono forieri di beni ed è necessario per riordinare il regno mio. E’ la cosa più grande, perciò ci vuole lo sconvolgimento per purificare la terra, perciò non voglio che ti opprimi troppo, ma segui piuttosto il tuo continuo volo, la tua insistenza per acquistare la forza completa di vincere il regno del Fiat Supremo”.
(3) Ond’io continuavo a pregare e mi sentivo una mano posare sul mio capo e da questa mano uscivano tre fontanine, una menava fuori acqua, un’altra fuoco e l’altra sangue che inondavano la terra, nelle quali erano travolte genti, città e regni. Era raccapricciante il vedere i mali che verranno e pregavo il mio amato Gesù che si placasse e gli chiedevo delle sofferenze per far risparmiare i popoli e Gesù mi ha detto:
(4) “Figlia mia, si uniranno insieme acqua, fuoco e sangue e faranno giustizia. Tutte le nazioni si stanno armando per guerreggiare e questo irrita maggiormente la giustizia divina e dispone gli elementi a far vendetta di loro, perciò la terra sboccherà fuoco, l’aria manderà fontane di acque e le guerre formeranno fontane di sangue umana in cui molti scompariranno, città e regioni resteranno distrutte. Che malvagità dopo tanti mali di una guerra subita, ne preparano un’altra più terribile e cercano di muoversi quasi tutto il mondo come se fosse un solo uomo, non dice questo che il peccato è entrato fin nelle ossa da trasformare la stessa natura in peccato? ”
(5) Oh! come mi sentivo male nel sentire ciò e pregavo Gesù che mettesse da parte la giustizia facendo uscire in campo la misericordia e se voleva una vittima, ero pronta, basta che venissero risparmiate le genti e se ciò non vuoi cedermi, portami dalla terra, non posso più stare, le tue privazioni mi danno morte continua, i flagelli mi torturano e poi come posso vivere quando non posso con le mie pene risparmiare le pene dei nostri fratelli? Gesù! Gesù! pietà di me, pietà di tutti, placatevi e contenta la tua piccola figlia.
(6) In questo mentre non so come mi sono sentita investire da pene che da qualche tempo io non sentivo più, io non so dire ciò che ho passato; e ciò mi dà speranza che i gravi mali siano almeno in parte risparmiati.
(1) Stavo secondo il mio solito girando per tutta la Creazione per unirmi agli atti della Volontà Suprema che esercita in essa ed il mio sempre amabile Gesù, movendosi nel mio interno mi ha detto:
(2) “Figlia mia, tutte le cose create tengono l’unità del mio Fiat Divino, Esso mentre è diviso in tanti atti, ma questi atti sono vincolati ed inseparabili tra loro nell’unità della medesima Volontà Divina. Guarda il sole, la sua luce è un atto distinto dalle altre cose create; ma la sua luce vincola tutti, investe la terra e la vincola con ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Il mio vivere nel Voler Divino è continuo e mentre seguivo i suoi atti innumerevoli, il mio dolce Gesù movendosi nel mio interno mi ha detto:
(2) “Figlia mia, tutto ciò che la creatura fa nella mia Divina Volontà è proprietà universale, perché essendo Essa proprietà di Dio, tutto ciò che si fa nel Fiat Divino diventa proprietà divina. E siccome l’Ente Supremo per natura, per diritto, per potenza creatrice, come Creatore di tutte le cose è il solo Padrone universale di tutto, perciò tutto ciò che l’anima fa nel mio Volere acquista i diritti ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Trovandomi nel solito mio stato, il mio adorabile Gesù è venuto tutto in fretta e gettandomi le braccia al collo mi ha stretto forte forte dicendomi:
(2) “Figlia mia, Io la finisco col mondo, non ne posso più; le offese, le pene che mi danno sono troppe, perciò è necessario che lo distrugga”.
(3) Io tremavo nel sentire ciò e gli ho detto: “Amor mio e vita mia, certo che soffri molto e che non ne puoi più, perché vuoi soffrire Tu solo, ma se Tu dividessi insieme con me le tue pene, soffriresti meno e non giungeresti al punto di non poter più sopportare le povere creature. Perciò fammi parte delle tue pene, dividiamole insieme e vedrai che potrai sopportarle ancora. Fa presto, non soffrire più solo, provaci o Gesù, tu hai ragione, soffri molto, perciò ti prego dividiamole insieme e placatevi”. Onde dopo lunghe insistenze il mio dolce Gesù mi ha fatto soffrire, ma erano le ombre delle sue pene, eppure, mi sentivo come distruggere, stritolare, ma non so dire quello che ho sofferto e certe cose è meglio tacerle. Quindi Gesù, come stanco del suo lungo soffrire, si nascondeva in me per trovare qualche sollievo ed io mi son sentita tutta investire da Gesù e mi vedevo dovunque gli occhi di Gesù e mi diceva che quegli occhi erano stanchi di guardare la terra e cercava riparo. La luce degli occhi di Gesù si fissava su vari punti della terra ed erano tante le nefandezze che si commettevano in quei luoghi, che quella luce lo incitava a distruggerli. Io lo pregavo che risparmiasse, mettendogli avanti il suo sangue, le sue pene, la sua vita, il suo eterno Volere e Gesù, tutto bontà mi ha detto:
(4) “Figlia mia, la potenza delle preghiere, degli atti, delle pene sofferte nel mio Volere sono inarrivabili. Mentre tu pregavi e soffrivi, il mio sangue, i miei passi, le mie opere, pregavano, le mie pene si moltiplicavano e si ripetevano. Sicché tutto ciò che si fa in Esso mi dà occasione di ripetere di nuovo ciò che feci stando sulla terra. E questo è l’atto più grande per placare la divina giustizia”.
(5) Onde seguendo il mio giro nel Voler Divino e non trovando il mio dolce Gesù, mi lamentavo con me stessa e dicevo tra me: “Come sarà che Gesù non viene più così spesso come prima e mentre dice le meraviglie del suo Volere e dove può giungere chi vive in Esso, invece di venire più spesso viene più di ritardo? ” Ora mentre ciò pensavo, il mio amato Gesù si è mosso nel mio interno e mi ha detto:
(6) “Figlia mia, la mia Umanità si nasconde in te ed io do luogo e largo campo alla mia Divina Volontà per farla operare liberamente e farle formare il suo regno. Ci fu il tempo libero in cui la mia Umanità ebbe il suo campo d’azione in te e perciò era sempre con te e da te, ed il mio Divin Volere mi fece fare affinché ti preparassi a ricevere il campo d’azione più esteso dal Fiat interminabile ed Io debbo lasciarlo fare. Molto più che non mi impedisce di starmi con te perché siamo inseparabili ed Io stando in te, mi diletto di legare l’anima tua come un piccolo uccellino col filo di luce del mio Volere e ti do il volo nella immensità di Esso, slanciandoti nei suoi atti innumerevoli rimanendomi il filo che ti tiene legata nelle mie mani e tu allontanandoti negli atti suoi mi perdi di vista ed Io sto aspettando che tu segui tutti gli atti della mia Divina Volontà per tirare il filo dentro di te. Tu prima non seguivi tutti gli atti di Essa, seguivi la piccola cerchia degli atti della mia Umanità, piccola a confronto di quelli del mio Voler Divino e perciò ogni tuo atto, ogni pena, ti faceva incontrare il tuo Gesù ed Io ero tutto intento a farti copiare la mia Umanità e perciò era necessario che mi stessi col pennello in mano per formare in te la mia immagine, per disporre la tela dell’anima tua a ricevere i vividi colori intinti nella luce del mio Fiat Divino. Perciò ciò che era necessario prima non è necessità adesso, ma con ciò non vuol dire che Io non sto con te. Viviamo insieme nell’eclissi della luce d’una Volontà eterna ed è tanta la sua luce che ci eclissa e ci fa sperdere a tutti e due, tanto che se si modera la luce, Io veggo te e tu vedi Me e ci troviamo come se mai ci fossimo separati”.