(1) Continuo il mio vivere nel Voler Divino e siccome il mio dolce Gesù mi priva spesso della sua amabile presenza, chiamo la mia Mamma Sovrana in mio aiuto, gli angeli, i santi, acciocché mi aiutino e mi prestino il loro amore, le loro adorazioni per poter fare io dalla terra ciò che loro fanno nel Cielo, affinché il mio Gesù, tirato dallo stesso amore del Cielo, potesse venire alla sua piccola esiliata, a colei che tanto lo sospira. E Lui non curando il mio duro martirio e come se disprezzasse i miei sospiri, le mie ansie, invece d’aver pietà da me, mi sfugge, contentandosi forse da lontano di guardare il mio stato tremendo. Ah! forse se sente in me l’amore del Cielo che tanto le piace verrà e non più così a lungo mi lascerà sola e abbandonata. Ma mentre spropositavo nel mio interno, il mio dolce Gesù, la cara mia Vita, è uscito da dentro me stessa e stringendomi fra le sue braccia mi ha detto:
(2) “Figlia mia, l’amore del Cielo mi piace, ma quello della terra mi piace di più. Quello della terra mi è sempre nuovo, sono nuovi acquisti che faccio, nuova gloria. Invece quello del Cielo, sono già in possesso, né nessuno me lo può togliere, è tutta roba mia. Invece quello della terra sto in atto di acquistarlo e molte volte perdo i nuovi acquisti che dovrei fare, perché le anime non sempre mi danno l’amore, la gloria, che dovrebbero darmi. Ora tu devi sapere, quando muoiono nella mia grazia restano confermate nella natura dell’amore, nella natura della gloria e nella vita della Divina Volontà; sicché nel Cielo tutto è natura in tutti i beati, quindi loro nulla mi danno di più, anzi Io do sempre a loro quell’atto continuato di gioie, di felicità, di beatitudini sempre nuove e senza fine. Ecco perciò che sono tutto occhio per la terra e come se mettessi da banda tutto il Cielo, perché è mio; prendo di mira e mi faccio tutto premura per l’anima che vive nell’esilio, che ad onta che non possiede la natura del Cielo, vuol darmi i nuovi acquisti d’amore, di gloria e di adorazione. Se tu sapessi come aleggia il tuo amore nella mia Volontà, come si eleva tra il Cielo e la terra investendo tutte le cose create ed erompendo fin nel Cielo, fin dove la mia Divina Volontà si estende, mi dà il nuovo possesso dell’amore della creatura che si è lasciata investire dalla forza del mio Fiat Supremo e mentre mi giunge il possesso dell’amore, un altro nuovo mi prepara, quello della gloria. E mentre tu ritorni a ripetere gli atti tuoi, i tuoi atti sono sempre nuovi per Me, perché prima, certo, non gli avevi. Quindi sei sempre nuova nell’amore, nella gloria, nell’adorazione che mi dai, perché il mio Volere facendo l’eco in te, ti comunica quell’atto nuovo che di sua natura possiede. Onde ciò che Io faccio nel Cielo dando a tutti i beati quell’atto nuovo, non mai interrotto di gioie e di contenti indicibili, sei destinata tu a darmelo dalla terra nella luce e potenza del mio Volere, perciò sii attenta a seguire il volo rapido di Esso”.
(3) Continuando il mio amato Gesù a privarmi di Lui, mi sentivo talmente oppressa e pensavo tra me come tutto era finito e tante altre cose che mi sembra inutile il dirle sulla carta. Ed il mio amabile Gesù, mettendomi le sue sante mani sotto le mie spalle come per prendermi in braccia mi ha detto:
(4) “Figlia mia, come ti sei resa pesante, non sai tu che l’oppressione appesantisce l’anima ed Io, volendoti prendere in braccia, devo fare uno sforzo per prenderti, mentre la mia Volontà svuota il peso della natura; e la sua luce togliendo il tenebrio dell’umano, la rende leggera, leggera e abile a qualunque sacrifizio e dandole le ali dell’amore, dà all’anima le prime doti della Patria Celeste che non conosce né oppressioni, né tenebre, ma giorno senza tramonto e allegria che non ha termine. E poi, che diresti se sentissi dire il sole: “Tutto è finito, non sono più sole, perché il mio Creatore non mi aggiunge sempre altra luce”. Tu, credo risponderesti al sole: “Io ti veggo sempre sole, perché nulla ti ha tolto della luce che ti diede il tuo Fattore. Al più, se sempre luce aggiungesse saresti stato più forte e fulgido nella tua luce”. Così Io rispondo a te: “Sei sempre sole, perché il Sole della mia Volontà e delle sue conoscenze, più che luce regna in te”. Né Io, né nessun altro può strapparti una sola delle tante conoscenze che possiedi sul mio Eterno Fiat. E solo perché non sempre aggiungo altro su di Esso, come se nulla fosse ciò che ti ho detto, dici: “Tutto è finito”. Come se questo Sole si fosse in te spento? Troppo ci vuole figlia mia per spegnere questo Sole del mio Volere, né tu stessa potrai sfuggire dai suoi raggi eterni, che invadendo l’anima tua ti eclissano tutto ciò che a questo Sole non appartiene. Perciò segui la sua luce e aspetta con pazienza che nuova luce venga ad aggiungere per rendere più fulgido in te il Sole della mia Volontà”.