MaM
Messaggio del 2 settembre 2011:Cari figli, io con tutto il cuore e con l’anima piena di fede e di amore verso il Padre Celeste vi ho donato e vi dò nuovamente mio Figlio. Mio Figlio ha fatto conoscere a voi, popolo di tutto il mondo, l’unico vero Dio ed il Suo Amore. Vi ha condotto sulla strada della verità e vi ha reso fratelli e sorelle. Perciò, figli miei, non vagate inutilmente, non chiudete il cuore di fronte a questa verità, speranza ed amore. Tutto attorno a voi è passeggero e tutto crolla, solo la gloria di Dio rimane. Perciò rinunciate a tutto ciò che vi allontana dal Signore. Adorate solo Lui perché Egli è l’unico vero Dio. Io sono con voi e rimarrò accanto a voi. Prego in modo particolare per i pastori affinché siano degni rappresentanti di mio Figlio ed affinché vi conducano con amore sulla strada della verità. Vi ringrazio!

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 22-20 Agosto 21, 1927 Come Gesù la vuole finire col mondo. Potenza di ciò che si fa nel Voler Divino per placare la giustizia divina.

(1) Trovandomi nel solito mio stato, il mio adorabile Gesù è venuto tutto in fretta e gettandomi le braccia al collo mi ha stretto forte forte dicendomi:

(2) “Figlia mia, Io la finisco col mondo, non ne posso più; le offese, le pene che mi danno sono troppe, perciò è necessario che lo distrugga”.

(3) Io tremavo nel sentire ciò e gli ho detto: “Amor mio e vita mia, certo che soffri molto e che non ne puoi più, perché vuoi soffrire Tu solo, ma se Tu dividessi insieme con me le tue pene, soffriresti meno e non giungeresti al punto di non poter più sopportare le povere creature. Perciò fammi parte delle tue pene, dividiamole insieme e vedrai che potrai sopportarle ancora. Fa presto, non soffrire più solo, provaci o Gesù, tu hai ragione, soffri molto, perciò ti prego dividiamole insieme e placatevi”. Onde dopo lunghe insistenze il mio dolce Gesù mi ha fatto soffrire, ma erano le ombre delle sue pene, eppure, mi sentivo come distruggere, stritolare, ma non so dire quello che ho sofferto e certe cose è meglio tacerle. Quindi Gesù, come stanco del suo lungo soffrire, si nascondeva in me per trovare qualche sollievo ed io mi son sentita tutta investire da Gesù e mi vedevo dovunque gli occhi di Gesù e mi diceva che quegli occhi erano stanchi di guardare la terra e cercava riparo. La luce degli occhi di Gesù si fissava su vari punti della terra ed erano tante le nefandezze che si commettevano in quei luoghi, che quella luce lo incitava a distruggerli. Io lo pregavo che risparmiasse, mettendogli avanti il suo sangue, le sue pene, la sua vita, il suo eterno Volere e Gesù, tutto bontà mi ha detto:

(4) “Figlia mia, la potenza delle preghiere, degli atti, delle pene sofferte nel mio Volere sono inarrivabili. Mentre tu pregavi e soffrivi, il mio sangue, i miei passi, le mie opere, pregavano, le mie pene si moltiplicavano e si ripetevano. Sicché tutto ciò che si fa in Esso mi dà occasione di ripetere di nuovo ciò che feci stando sulla terra. E questo è l’atto più grande per placare la divina giustizia”.

(5) Onde seguendo il mio giro nel Voler Divino e non trovando il mio dolce Gesù, mi lamentavo con me stessa e dicevo tra me: “Come sarà che Gesù non viene più così spesso come prima e mentre dice le meraviglie del suo Volere e dove può giungere chi vive in Esso, invece di venire più spesso viene più di ritardo? ” Ora mentre ciò pensavo, il mio amato Gesù si è mosso nel mio interno e mi ha detto:

(6) “Figlia mia, la mia Umanità si nasconde in te ed io do luogo e largo campo alla mia Divina Volontà per farla operare liberamente e farle formare il suo regno. Ci fu il tempo libero in cui la mia Umanità ebbe il suo campo d’azione in te e perciò era sempre con te e da te, ed il mio Divin Volere mi fece fare affinché ti preparassi a ricevere il campo d’azione più esteso dal Fiat interminabile ed Io debbo lasciarlo fare. Molto più che non mi impedisce di starmi con te perché siamo inseparabili ed Io stando in te, mi diletto di legare l’anima tua come un piccolo uccellino col filo di luce del mio Volere e ti do il volo nella immensità di Esso, slanciandoti nei suoi atti innumerevoli rimanendomi il filo che ti tiene legata nelle mie mani e tu allontanandoti negli atti suoi mi perdi di vista ed Io sto aspettando che tu segui tutti gli atti della mia Divina Volontà per tirare il filo dentro di te. Tu prima non seguivi tutti gli atti di Essa, seguivi la piccola cerchia degli atti della mia Umanità, piccola a confronto di quelli del mio Voler Divino e perciò ogni tuo atto, ogni pena, ti faceva incontrare il tuo Gesù ed Io ero tutto intento a farti copiare la mia Umanità e perciò era necessario che mi stessi col pennello in mano per formare in te la mia immagine, per disporre la tela dell’anima tua a ricevere i vividi colori intinti nella luce del mio Fiat Divino. Perciò ciò che era necessario prima non è necessità adesso, ma con ciò non vuol dire che Io non sto con te. Viviamo insieme nell’eclissi della luce d’una Volontà eterna ed è tanta la sua luce che ci eclissa e ci fa sperdere a tutti e due, tanto che se si modera la luce, Io veggo te e tu vedi Me e ci troviamo come se mai ci fossimo separati”.