MaM
Messaggio del 25 dicembre 2020:Cari figli, anche oggi Gesù è lì a fianco a voi, anche quando pensate di essere soli e che non esiste la luce nella vostra vita, Lui è lì e non vi ha mai né abbandonati né si è allontanato da voi. La luce della Sua nascita illumina questo mondo e la vostra vita. ll Suo cuore è sempre aperto verso di voi per accogliere ogni vostra sofferenza, ogni prova, paura e necessità. Le Sue mani sono estese verso di voi per abbracciarvi come padre e per dirvi quanto siete importanti per Lui, quanto vi ama e si prende cura dei propri figli. Il vostro cuore, figli, è aperto verso Gesù? Avete abbandonato completamente le vostre vite nelle Sue mani? Avete accolto Gesù come vostro padre, al quale potete sempre rivolgervi e in Lui trovare consolazione e tutto ciò di cui avete bisogno per vivere la fede veritiera? Perciò, figli miei, offrite il vostro cuore a Gesù e permetteteGli di regnare nelle vostre vite perché soltanto così potrete accettare il presente e affrontare il mondo in cui oggi vivete. Con Gesù sparisce ogni paura, sofferenza e dolore perché il vostro cuore accetta la Sua volontà e tutto ciò che avviene nella vostra vita. Gesù vi darà la fede per accettare tutto e nulla vi allontanerà da Lui perché Lui vi tiene forte per la mano e non permette che vi allontaniate e vi perdiate nei momenti difficili perché Lui è diventato il Signore della vostra vita. Io vi benedico con la mia benedizione materna.

Messaggi di altre apparizioni

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - Messaggi anno:1929

27-12 Novembre 6, 1929 Gesù centro della Creazione. La parola sbocco dell’anima, valore di essa. Chi è la portatrice delle opere di Dio.

(1) Il mio abbandono nel Fiat continua e mi sembra che tutta la Creazione e le tante opere che racchiude sono le mie care sorelle, ma vincolate tanto con me che siamo inseparabili, perché una è la Volontà che ci anima, e tutto ciò che fece il mio dolce Gesù stando in terra formano la mia vita, sicché mi sento come impastata con Gesù, e con tutti gli atti suoi. Onde mi sentivo circondata da tutto, e nel centro di tutte le cose vedevo il mio dolce Gesù taciturno, che sebbene in mezzo a tante opere, tutto era silenzio ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

27-13 Novembre 10, 1929 Solo i piccoli entrano a vivere nella Divina Volontà. Esempio del fanciullo. Differenza tra la Creazione del universo e quella dell’uomo.

(1) Il Fiat Divino mi assorbe tutta nella sua luce, e questa luce per darmi il suo primo atto di vita, mi palpita nel cuore e mi fa sentire il palpito della sua luce, il palpito della sua santità, della sua bellezza e potenza creatrice, e la piccola anima mia me la sento come una spugna tutta inzuppata in questi palpiti divini, e non potendo contenerlo per la mia piccolezza, e sentendosi bruciata dai raggi cocenti del Sole del Fiat Divino, spasimante va ripetendo: Fiat! Fiat! abbi pietà della mia piccolezza, mi sento che non posso contenere la ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

27-14 Novembre 14, 1929 Come i diritti della Creazione sono giusti e santi. Esempio del sole, e come chi vive nella Divina Volontà è il vero sole.

(1) Sono sempre nella mia cara eredità del Fiat Divino, quanto più dentro vi sto, più mi sento d’amarla, quanto più cammino in essa, tanto più si scopre, più si fa conoscere e mi dice: “Vivi sempre nella tua preziosa eredità, che con tanto amore ti è stata data; essa è tua, sarà sempre tua, inseparabile da te, né permetterò mai che la mia piccola figlia non senta il palpito della mia luce, il respiro della mia aria balsamica, la Vita della mia Divina Volontà”. Ma mentre la mia piccola mente si perdeva nel Voler Divino, il mio amabile Gesù uscendo da dentro la stessa luce del Fiat Divino mi ha detto:

(2) “Figlia mia, come il sole perché possiede la forza dell’unità della sua luce, datagli dal suo Creatore, essa non è soggetta a dividersi, neppure a sperdere una piccola stilla della sua luce; quindi in virtù di questa forza unica di luce che possiede il sole, non c’è cosa che tocca, che investe, che non dà i suoi preziosi effetti. Il sole pare che scherza con la terra, vi dà il suo bacio di luce a ciascuna creatura, a ciascuna pianta, abbraccia tutti col suo calore, pare che soffia e comunica i colori, la dolcezza, i sapori, e mentre tanto largheggia nel dare i suoi effetti, altrettanto è geloso di non cedere a nessuna una sola stilla di luce dalla tanta luce che possiede, e perché ciò? Perché vuole mantenere i diritti della sua creazione e nulla sperdere di ciò che Dio le donò. Oh! se il sole sperdesse la sua luce andrebbe a finire a poco a poco che non sarebbe più sole. I primi diritti del come furono create tutte le cose, compreso l’uomo, sono sacri, sono santi e giusti, e con giustizia tutti si dovrebbero attenere al primo atto come furono create; solo l’uomo non si seppe mantenere il grande onore del come fu creato da Dio, ma le costò troppo caro, e perciò sopra di lui piovvero tutti i mali.

(3) Ora figlia mia, chi vive nella mia Divina Volontà possiede i diritti della sua creazione, e perciò vive più che sole nell’unità del suo Creatore, lei è la riproduttrice degli effetti dell’unità divina; in questa unità raccoglie tutto, abbraccia tutti, riscalda tutti, e col soffio dell’unità divina produce tutti gli effetti che ci sono nel regno della grazia nei cuori delle creature. Ma mentre più che sole scherza al toccare tutto, coi suoi tocchi dà santità, virtù, amore, dolcezza divina, vorrebbe racchiudere tutti nell’unità del suo Creatore; ma mentre vuol dare tutto, gelosa si conserva i diritti della sua creazione, cioè la Volontà del suo Creatore come suo primo atto e principio della sua creazione, e dice a tutti: “Io non posso scendere da dentro il Fiat Divino, né voglio perdere neppure una stilla di Esso, perderei i miei diritti, ciò che non voglio fare, piuttosto salite tutti e una sarà la Volontà di tutti, così faremo vita comune, ma fino a tanto che vi starete nel basso della volontà umana, come sole vi darò gli effetti della Volontà Divina, ma la sua Vita sarà sempre mia, pregando e aspettandovi tutti nella Volontà del nostro Creatore”. Chi vive nella mia Divina Volontà è il vero sole che apparentemente non si vede altro che luce, e non si sente altro che calore, ma dentro di quella luce e calore, quanti beni non ci sono? Quanti effetti? Dentro di quella luce e calore sta racchiusa la vita ed i beni della terra. Così chi vive nel mio Fiat Divino, apparentemente si vede creatura, ma dentro c’è una Volontà Divina che sostiene tutto, Cielo e terra, e che non vuole tenere inoperosa colei che possiede un tanto bene”.

27-15 Novembre 20, 1929 Come la pace è il profumo, l’aria, l’alito di Gesù. Come le opere di Dio sono tutte ordinate. Come fa prima le cose minori e poi le cose maggiori. Esempio della Creazione e Redenzione.

(1) Stavo impensierita su questa benedetta stampa della Divina Volontà, e a qualunque costo avrei voluto impedire altre cose che mi riguardano e tant’altre cose che mi ha detto il mio amato Gesù, di farle stampare; sento un chiodo fitto nell’anima che mi amareggia fino alle midolle delle mie ossa. Onde pensavo tra me: “Il benedetto Gesù poteva parlare prima della sua adorabile Volontà, e dopo di tutto il resto, così mi risparmiava questo dolore che tanto mi trafigge”. Ma mentre sfogavo le mie amarezze, il mio sempre amabile Gesù, tutto bontà mi ha stretto fra le sue braccia ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

27-16 Novembre 26, 1929 Ogni atto che si fa nella Divina Volontà è una Vita Divina che si racchiude. Come rapisce Dio.

(1) Mi sentivo molto afflitta per le continue privazioni del mio dolce Gesù, tutto mi sentivo mancare senza di Lui; con Gesù tutto è mio, tutto mi appartiene, mi sembra che sto in casa di Gesù, e Lui dolcemente con una soavità ammirabile mi dice:

(2) “Tutto ciò che è mio è tuo, anzi, non voglio che mi dica: il tuo cielo, il tuo sole, le tante tue cose create, ma devi dirmi: il nostro cielo, il nostro sole, la nostra Creazione, perché nella mia Volontà Divina tu creavi con Me, e continuando la tua vita in Essa ti esibiva insieme con Me a conservarla. Quindi figlia mia, tutto è nostro, tutto è nostro, e se tu non ritieni tutto tuo ciò che è mio, ti metti a debita distanza e fai vedere che non sei una della famiglia celeste, e che non vivi in casa del tuo Padre Divino, e spezzeresti il vincolo famigliare col tuo Gesù”.

(3) Onde, senza di Lui mi sento messa fuori della sua famiglia, fuori della sua casa, ed oh! che cambiamento funesto e doloroso sento nella povera anima mia, mi sento priva di Colui che solo può darmi vita, provo il vero abbandono e che significa essere senza di Gesù. Oh! come mi pesa l’esilio e sento al vivo il bisogno estremo della mia patria celeste. Ma mentre nella mia mente si affollavano tanti pensieri opprimenti che ferivano la piccola e povera anima mia, e la riducevano come si fosse in estrema agonia, la cara mia vita, il mio dolce Gesù, come sole è spuntato, i pensieri opprimenti sono fuggiti, e con un accento dolce mi ha detto:

(4) “Figlia mia, coraggio, non ti abbattere troppo, non sai tu che devi battere la tua via nella mia Divina Volontà, e questa via è lunga, e queste tue oppressioni, questi pensieri che ti si affollano sono fermate che fai, e sebbene non esci da Essa, ma il cammino che dovresti fare in qualche modo viene arrestato, ed il tuo Gesù non lo vuole questo arrestamento, vuole che cammini sempre, senza mai fermarti. Perché tu devi sapere che ogni passo che fai nella mia Divina Volontà, sono Vite Divine che racchiudi, sicché un passo in meno, è una Vita Divina che non viene formata e tu privi il nostro Essere Supremo della gloria, dell’amore, della felicità e compiacimento che ci può dare un’altra stessa Vita nostra, e se sapessi che significa darci la gloria, l’amore, la felicità della nostra stessa Vita! Con la forza del nostro stesso Volere, ché la fortunata creatura ha il gran bene di vivere in Esso, ci sentiamo rapire ed è tale e tanta la sua forza rapitrice, che Noi bilochiamo il nostro Essere Divino e lo racchiudiamo nel passo, nell’atto, nel piccolo amore della creatura, per avere il sommo del nostro compiacimento di ricevere per mezzo di essa la nostra Vita, la nostra gloria e tutti i nostri beni. Perciò quando tu cammini sempre nel nostro Volere, sentiamo il dolce incanto del tuo rapire che ci fai, invece quando non cammini, non sentiamo il dolce incanto del tuo rapire, il dolce calpestio dei tuoi passi e diciamo: “La piccola figlia del nostro Volere non cammina, e perciò non ci sentiamo il suo dolce rapire degli atti suoi”. Ed Io sollecito ti richiamo col dirti: “Figlia, cammina, non fermarti, il nostro Fiat è moto continuo e tu devi seguirlo”.

(5) Onde tu devi sapere che questa è la gran differenza di chi vive nel nostro Divin Volere e di chi è rassegnata, e nelle circostanze fa la nostra Divina Volontà: La prima sono Vite Divine che ci offre per mezzo degli atti suoi, l’altra nell’operare racchiude gli effetti del nostro Volere, e Noi non ci sentiamo la nostra stessa forza rapitrice che ci rapisce negli atti suoi, ma solo gli effetti; non tutto il nostro amore, ma una piccola particella di esso; non la sorgente della nostra felicità, ma la sua ombra appena; e dalla Vita agli effetti c’è tal differenza, come tra la vita e le opere. Chi può dire che l’opera ha tutto il valore che può possedere una vita di creatura? Molto più non si può paragonare la Vita Divina che si forma dalla creatura nella mia Divina Volontà, e le sue opere fuori di Essa”.

27-17 Novembre 30, 1929 Condizione dell’uomo prima di peccare. Come in ogni suo atto cercava Dio, trovava il suo Creatore, dava e riceveva. Come la volontà umana è notte per l’anima.

(1) Stavo secondo il mio solito incominciando il mio giro nella Divina Volontà, e volendo riordinare tutte le intelligenze create in ordine a Dio, dal primo all’ultimo uomo che verrà sulla terra, dicevo: “Metto il mio ti amo sopra ciascun pensiero di creatura, affinché in ogni pensiero chieda il dominio del Fiat Divino sopra di ciascuna intelligenza”. Ma mentre ciò facevo pensavo tra me: Come posso io giungere ad imperlare col mio ti amo ciascun pensiero di creatura? Ed il mio dolce Gesù movendosi nel mio interno mi ha detto:

(2) “Figlia mia, col mio Volere puoi tutto e puoi giungere a tutto. Or tu devi sapere che l’uomo prima della colpa, in ogni suo pensiero che faceva, in ogni sguardo, parola, opera, passo, palpito, dava a Dio il suo atto e Dio dava all’uomo il suo atto continuato, sicché le condizioni di lui erano di sempre dare al suo Creatore e di sempre ricevere. C’era tale armonia tra Creatore e creatura, che non potevano stare d’ambi le parti se l’uno non dava e l’altro non riceveva per ridare di nuovo l’atto suo, fosse pure un pensiero, uno sguardo. Perciò ogni pensiero dell’uomo cercava Dio e Dio correva per riempire il suo pensiero di grazia, di santità, di luce, di vita, di Volontà Divina. Si può dire che il più piccolo atto dell’uomo amava e riconosceva Colui che l’aveva dato la vita, e Dio riamava col contraccambiarlo col suo Amore e col far crescere in ogni piccolo e grande atto dell’uomo la sua Vita divina. Lui era incapace di ricevere tutta insieme la Vita Divina, era troppo stretto, e Dio gliela dava a sorsi a sorsi in ogni atto che faceva per amor suo, prendendo diletto nel dargli sempre, per formare in lui la sua Vita Divina. Quindi ogni pensiero e atto dell’uomo sboccava in Dio, e Dio sboccava in lui; questo era il vero ordine della Creazione: Trovare nell’uomo, in ogni atto suo, il suo Creatore, per potergli dare la sua luce e ciò che aveva stabilito di dargli. La nostra Divina Volontà che stava in Noi ed in lui, si faceva portatrice dell’uno e dell’altro, e formando in lui il pieno giorno, metteva in comune i beni dell’uno e dell’altro. Com’erano felici le condizioni dell’uomo quando il nostro Fiat Divino regnava in lui, si può dire che cresceva sulle nostre ginocchia, attaccato al nostro petto, da dove attingeva la crescenza e la sua formazione. Ecco perciò voglio che nel mio Voler Divino ogni atto di creatura abbia il tuo ti amo, per richiamare l’ordine tra Creatore e creatura, perché tu devi sapere che l’uomo col peccare non solo respinse il nostro Fiat, ma spezzò l’amore verso Colui che tanto lo aveva amato, si mise a distanza col suo Creatore, e l’amor lontano non può formare vita, perché il vero amore sente il bisogno d’essere alimentato dell’amore di Colui che ama e di starsi talmente vicino che le riesce impossibile il separarsi. Sicché la vita dell’amore creato da Noi nel creare l’uomo, restò senza alimento e quasi morendo; molto più che ogni atto umano che faceva senza della nostra Volontà Divina erano tante notti che formava nell’anima sua: se pensava era notte che formava, se guardava, parlava ed altro, tutto era tenebre che formavano una notte oscura. Senza del mio Fiat non ci può essere giorno, né sole, al più qualche piccola fiammella che stentatamente le strada il passo. Oh! se sapessero che significa vivere senza del mio Voler Divino, ancorché non fossero cattivi e facciano qualche bene; l’umana volontà è sempre notte per l’anima, che l’opprime, l’amareggia, le fa sentire il peso della vita. Perciò sii attenta, né ti far sfuggire nulla che non entri nel mio Fiat Divino, il quale ti farà sentire il pieno giorno che ti restituirà l’ordine della Creazione, richiamerà l’armonia che metterà in vigore il dare continuo degli atti tuoi ed il ricevere continuato del tuo Creatore, ed abbracciando tutta l’umana famiglia, potrai impetrare che ritorni l’ordine del come furono creati, che cessi la notte dell’umana volontà e sorga il pieno giorno della mia Divina Volontà”.

27-18 Dicembre 3, 1929 Differenza tra la santità fondata nelle virtù e quella fondata nella Volontà Divina.

(1) La mia piccola mente si perdeva nel Fiat Supremo e pensavo tra me: “Qual sarà la differenza che passa tra chi ha fondato la sua santità nelle virtù, e tra chi l’ha fondato solo nel Voler Divino? Ed il mio dolce Gesù movendosi nel mio interno, sospirando mi ha detto:

(2) “Figlia mia, se sapessi che gran differenza passa. Senti, e tu stessa lo sai, la terra fiorita è bella, la varietà delle piante, dei fiori, dei frutti, degli alberi, la diversità dei colori, delle dolcezze, dei gusti, tutto è bello; ma mi sapresti ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

27-19 Dicembre 10, 1929 Perfetto equilibrio di Dio nelle sue opere, triplice equilibrio.

(1) Mi sentivo tutta abbandonata nella Divina Volontà, e seguitando a fare i miei atti in Essa, ho sentito una voce che mi sussurrava all’orecchio: “Quanto sono stanco”. Io mi son sentita scossa da questa voce e volevo sapere chi fosse che era stanco, ed il mio dolce Gesù movendosi e facendosi sentire nel mio interno mi ha detto:

(2) “Figlia mia, sono proprio Io, Colui che sento tutto il peso di tanto aspettare e mi produce tale stanchezza, da sentirmi tutto il peso di voler fare il bene, e per indisposizione di chi lo deve ricevere, non poterlo fare. Oh! com’è duro voler fare il bene, tenerlo preparato e pronto per darlo, e non trovare chi lo riceva.

(3) Or tu devi sapere che il mio Fiat quando si mette in atto d’operare, tiene la stessa Potenza, Sapienza, Immensità e molteplicità d’effetti che produce il suo unico atto. Solo che si decida d’uscire nel suo campo divino d’azione, il suo atto possiede perfetto equilibrio tra l’uno e l’altro, e contiene lo stesso valore, peso e misura. La mia Divina Volontà nell’uscire nel suo campo d’azione nella Creazione, fece sfoggio di tanta magnificenza d’opere, tanto che l’uomo stesso è incapace di numerarle tutte e di comprendere il giusto valore di ciascun’opera, e ad onta che le vede, le tocca e gode i suoi benefici effetti, pure si può chiamare il primo ignorantello della Creazione. Chi può dire quanta luce e calore contiene il sole? Quanti effetti produce e di che cosa è formata la luce? Nessuno, eppure tutti lo veggono e sentono il suo calore e così di tutte le altre cose. Ora, la mia Redenzione si dà la mano per la Creazione, e possiede tanti atti per quanti ne possiede la Creazione, sono in perfetto equilibrio l’una e l’altra, perché un’atto di mia Divina Volontà fu la Creazione, ed un’atto di Essa fu la Redenzione. Ora, dovendo fare un’altro suo atto nel gran Fiat Voluntas Tua come in Cielo in terra, ci sono preparati nel mio Fiat Divino tant’altri atti, in modo che avranno il triplice equilibrio di atti, lo stesso valore, peso e misura. E vedendomi costretto ad aspettare, e sentendo in Me la molteplicità degli atti che voglio fare, e non facendoli perché il regno del mio Fiat non è conosciuto, né regna sulla terra, sento tale stanchezza che do in smania e dico: “Possibile che non vogliano ricevere i miei beni? E rimango afflitto ché gli atti miei, la Potenza del mio Divin Volere, la sua luce, la sua felicità e bellezza non si affratellano con le creature e non corrono in mezzo a loro. Perciò compatiscimi se mi vedi e mi senti taciturno, è la troppa stanchezza che sento del tanto aspettare che mi riduce al silenzio”.

27-20 Dicembre 16, 1929 Come Gesù di nulla aveva bisogno, possedendo in Sé stesso la Forza Creatrice di tutti i beni. Come il Divin Volere è portatore di tutte le cose create. La virtù generatrice.

(1) Stavo seguendo il mio giro nel Fiat Divino, per unirmi a tutti gli atti fatti da Esso per amore di noi tutti, sue creature; ma giunta al punto dove il mio amabile Gesù scese nel basso degli atti umani, come a succhiare il latte dalla sua Mamma, a prendere il cibo, a bere l’acqua e abbassarsi fino al lavoro, io mi sentivo stupire nel vedere che Gesù, per natura sua non aveva bisogno di nulla, perché possedendo in Sé stesso la forza creatrice di tutti i beni, ne poteva fare a meno di servirsi delle sue stesse cose ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

27-21 Dicembre 18, 1929 Foga d’amore. Specialità delle tre fogge d’amore di Nostro Signore. L’amore divorante e come divorava tutte le anime. Lacrime di Gesù bambino.

(1) Stavo pensando all’Incarnazione del mio dolce Gesù nel seno materno della Sovrana Celeste, ed il mio dolce Gesù, uscendo dal mio interno mi ha stretto fra le sue braccia con una tenerezza indicibile e mi ha detto:

(2) “Figlia mia, foga d’amore fu la Creazione, e fu tanto intensa, grande, che straripando dal nostro Essere Divino investì tutto l’universo e si diffuse ovunque, ed il nostro Fiat pronunziandosi e operando in questa nostra corsa d’amore, che correva, correva senza potersi fermare se non quando si sparse ovunque e diede il suo bacio d’amore a tutte ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)