MaM
Messaggio del 15 giugno 2018:Cari figli, anche oggi in modo particolare desidero invitarvi all’Eucaristia. La Messa sia il centro della vostra vita! In particolare, cari figli, l’Eucaristia sia nelle vostre famiglie: la famiglia deve andare alla Santa Messa e celebrare Gesù. Gesù deve essere il centro della vostra vita! Perciò rinnovate, cari figli, rinnovate la preghiera familiare e incamminatevi dietro a Gesù. Grazie, cari figli, per aver anche oggi risposto alla mia chiamata.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 27-15 Novembre 20, 1929 Come la pace è il profumo, l’aria, l’alito di Gesù. Come le opere di Dio sono tutte ordinate. Come fa prima le cose minori e poi le cose maggiori. Esempio della Creazione e Redenzione.

(1) Stavo impensierita su questa benedetta stampa della Divina Volontà, e a qualunque costo avrei voluto impedire altre cose che mi riguardano e tant’altre cose che mi ha detto il mio amato Gesù, di farle stampare; sento un chiodo fitto nell’anima che mi amareggia fino alle midolle delle mie ossa. Onde pensavo tra me: “Il benedetto Gesù poteva parlare prima della sua adorabile Volontà, e dopo di tutto il resto, così mi risparmiava questo dolore che tanto mi trafigge”. Ma mentre sfogavo le mie amarezze, il mio sempre amabile Gesù, tutto bontà mi ha stretto fra le sue braccia e mi ha detto:

(2) “Figlia mia, coraggio, non perdere la pace, essa è il mio profumo, la mia aria, è l’effetto che produce il mio alito. Sicché nell’anima che non c’è la pace, Io non mi sento nella mia reggia, mi trovo a disagio, la stessa mia Divina Volontà che in natura è pace, si trova come il sole quando le nubi si fanno contro alla luce ed impediscono che il sole splenda nella sua pienezza sopra la terra. Si può dire che quando l’anima non è tutta pace, siano qualunque le circostanze, è per lei come una giornata piovosa, ed il Sole della mia Volontà si sente come impedito di comunicarle la sua Vita, il suo calore, la sua luce. Perciò quietati e non mi formare le nubi nell’anima tua, esse mi fanno male, e non posso dire: “Sto in questa creatura con la pace perenne, con le mie gioie e con la mia Luce della mia Patria Celeste”. Ora figlia del mio Volere, tu devi sapere che Io sono ordine e perciò tutte le opere mie sono ordinate; guarda come la Creazione è ordinata: Lo scopo della Creazione era l’uomo, eppure non creai l’uomo primo; se l’avessi fatto non sarei stato ordinato, dove mettere quest’uomo? Dove poggiarlo? Senza sole che lo illuminasse, senza il padiglione del cielo che le facesse da stanza, senza piante che lo alimentassero, tutto era disordine, ed il mio Fiat riordinò e creò tutto, e dopo che formò la più bella abitazione, creò l’uomo. In questo non si vede l’ordine del tuo Gesù? Ora, anche per te doveva tenere l’ordine, e sebbene il nostro primo scopo era il farti conoscere la nostra Volontà Divina, affinché regnasse in te come Re nella sua propria reggia, e dandoti le sue lezioni divine, potessi essere portavoce di farla conoscere agli altri, però era necessario, come nella Creazione, preparare il cielo nell’anima tua, tempestarlo di stelle coi tanti detti delle belle virtù che ti ho manifestato, Io dovevo scendere nel basso della tua volontà umana per svuotarla, purificarla, abbellirla e riordinarla in tutto. Si può dire che erano tante specie di creazioni che facevo in te, dovevo far scomparire l’antica terra disordinata della tua volontà umana per richiamare l’ordine del Fiat Divino nel fondo del tuo interno, che facendo scomparire la terra antica di tutto l’essere tuo, facessero risorgere con la sua forza creatrice, cieli, soli, mari di verità sorprendenti. E tu lo sai come tutto ciò è stato maturato con la croce, con lo segregati da tutto, facendoti vivere in terra come se per te non fosse terra, ma Cielo, tenendoti sempre assorbita, o con Me, o nel Sole del mio Fiat Divino. Quindi tutto ciò che ho fatto in te non è stato altro che ordine che ci voleva per darti il gran dono della mia Volontà Divina, come fu dato al primo uomo nel principio della sua creazione, e perciò ci furono tanti preparativi, perché dovevano servire a quell’uomo che doveva possedere il gran dono della nostra Volontà come sua prediletta eredità, simbolo questo dei grandi preparativi fatti nell’anima tua. Perciò adora le mie disposizioni e ringraziami coll’essermi fedele.

(3) Altro esempio è la mia Redenzione, e come è necessario far le opere secondarie per ottenere l’intento di formare le opere primarie d’uno scopo prefissoci. La mia discesa sulla terra col prendere umana carne, fu proprio questo di rialzare l’umanità e dare i diritti alla mia Volontà Divina di regnare in questa umanità, perché col regnare nella mia, i diritti d’ambi le parti, umani e divini, riacquistavano il vigore. Eppure si può dire che Io non ne feci motto, appena qualche parola, facendo capire che Io era venuto nel mondo solo per fare la Volontà del Padre Celeste, per farne comprendere la sua grande importanza, ed in un’altra circostanza dissi: “E’ mia Madre, mie sorelle, e mi appartengono quelli che fanno la Volontà del Padre mio”. Del resto tacqui e mentre era proprio questo lo scopo di costituire il regno della mia Volontà Divina in mezzo alle creature, perché era giusto che non solo dovevo mettere in salvo le creature, ma dovevo mettere anche in salvo la mia Divina Volontà col ridargli i suoi diritti sopra ogni carne, come l’avevo dato sulla mia, altrimenti ci sarebbe stato un disordine nell’opera della Redenzione; come venire per mettere in salvo le creature, ed i nostri diritti divini, quelli del nostro Fiat, farli andare a sfascio? Ciò non poteva essere. Ma ad onta che il primo scopo era di aggiustare le partite della mia Divina Volontà, mi attenni come medico celeste a dare medicine, rimedi, parlavo di perdono, di distacco, istituivo sacramenti, soffrii pene atroci, fino a morire; si può dire era la nuova creazione che preparavo, perché le creature potessero ricevere la mia Volontà Divina come Re in mezzo al suo popolo per farla regnare. Così ho fatto con te, primo ti ho preparato, ti ho parlato di croci, di virtù, d’amore, per disporti ad ascoltare le lezioni del mio Fiat, affinché conoscendolo lo amassi, e sentendo in te il gran bene della sua Vita, vorresti dare la sua Vita a tutti facendolo conoscere, amare e regnare”.