MaM
Messaggio del 25 settembre 2006:Cari figli, anche oggi sono con voi e vi invito tutti alla conversione totale. Decidetevi per Dio, figlioli, e troverete in Dio la pace che cerca il vostro cuore. Imitate la vita dei santi; che vi siano d’esempio, ed io vi stimolerò fino a quando l’Altissimo mi permette di essere con voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata .

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 27-13 Novembre 10, 1929 Solo i piccoli entrano a vivere nella Divina Volontà. Esempio del fanciullo. Differenza tra la Creazione del universo e quella dell’uomo.

(1) Il Fiat Divino mi assorbe tutta nella sua luce, e questa luce per darmi il suo primo atto di vita, mi palpita nel cuore e mi fa sentire il palpito della sua luce, il palpito della sua santità, della sua bellezza e potenza creatrice, e la piccola anima mia me la sento come una spugna tutta inzuppata in questi palpiti divini, e non potendo contenerlo per la mia piccolezza, e sentendosi bruciata dai raggi cocenti del Sole del Fiat Divino, spasimante va ripetendo: Fiat! Fiat! abbi pietà della mia piccolezza, mi sento che non posso contenere la tua luce; sono troppo piccina, perciò Tu stesso forma il vuoto, allargami, così posso contenere più luce, affinché non resti soffocata da questa luce, che non mi è data di poterla tutta abbracciare per rinchiuderla nella piccola anima mia. Ma mentre ciò pensavo, il mio dolce Gesù mi ha detto:

(2) “Mia piccola figlia, coraggio, è vero che sei troppo piccina, ma tu devi sapere che nel mio Fiat Divino solo i piccoli entrano a vivere nella sua luce, ed ogni atto che fanno questi piccoli nella mia Divina Volontà, soffocano la loro, dandole una dolce morte al volere umano, perché nella mia non c’è né posto né luogo per farlo operare; il volere umano non ha né ragione né diritto, perde il suo valore innanzi ad una Volontà e ragione e diritto Divino. Succede tra Volontà Divina e umana, come potrebbe succedere ad un piccolo fanciullo, che da solo le pare che sa dire e può fare qualche cosa, ma se viene messo vicino ad uno che possiede tutte le scienze ed è perito nelle arti, il povero piccino perde il suo valore, resta muto, e non sa far nulla, e resta affascinato ed incantato del bel dire e del bel operare dello scienziato. Figlia mia, così succede, il piccolo senza del grande si sente ch’è qualche cosa, invece innanzi al grande si sente più piccolo di quello ch’è. Molto più innanzi all’altezza ed immensità della mia Divina Volontà.

(3) Or tu devi sapere che quante volte l’anima opera nella mia Divina Volontà si svuota della sua, e forma tante porte per farvi entrare la mia; succede come ad una casa che potesse possedere il sole dentro, quante più porte ci sono, tanti raggi di più escono da ciascuna porta; oppure come un metallo che fosse bucato, messo dirimpetto al sole, quanti più buchi tiene, ogni piccolo buco si riempie di luce e possiede il raggio di luce. Tale è l’anima, quanti più atti fa nella mia Divina Volontà, tante entrate di più le dà, in modo da renderla tutta irradiata dalla luce del mio Fiat Divino”.

(4) Dopo di ciò stavo seguendo il mio giro nella Creazione, per seguire gli atti del Fiat Supremo fatti in essa, ed il mio dolce Gesù ha soggiunto:

(5) “Figlia mia, c’è gran differenza tra la creazione di tutto l’universo e la creazione dell’uomo; nella prima ci fu il nostro atto creativo e conservativo, e dopo che fu tutto ordinato ed armonizzato, nulla di nuovo vi aggiungemmo di più. Invece nella creazione dell’uomo, non solo vi è stato l’atto creativo e conservativo, ma vi si aggiunse l’atto attivo, e di una attività sempre nuova, e questo perché l’uomo veniva creato a nostra immagine e somiglianza, ed essendo l’Ente Supremo un’atto nuovo continuato, anche l’uomo doveva possedere l’atto nuovo del suo Creatore, che in qualche modo lo rassomigliasse, e perciò dentro e fuori di lui restò il nostro atto attivo di continua novità, ed in virtù di questo nostro atto attivo, l’uomo può essere ed è nuovo nei pensieri, nuovo nelle parole, nuovo nelle opere; quante novità non escono dall’uman genero? E se l’uomo no dà il suo atto nuovo continuato ma ad intervallo, è perché non si fa dominare dalla mia Divina Volontà. Come fu bella la creazione dell’uomo, ci fu il nostro atto creativo, conservativo, attivo, gli infondemmo come vita nell’anima sua la nostra Divina Volontà, e creammo come sangue della sua anima il nostro amore. Ecco perciò l’amiamo tanto, perché lui non solo è opera nostra, come tutto il resto della Creazione, ma vi possiede parte della nostra Vita, in modo reale, sentiamo in lui la vita del nostro amore, e come non amarlo? Chi non ama le cose proprie? E se non le amerebbe andrebbe contro natura. Perciò il nostro amore verso dell’uomo dà dell’incredibile; ma la ragione è chiara, l’amiamo perché è uscito da Noi, è figlio nostro e parto di Noi stessi. E se l’uomo non ci scambia il suo amore col nostro, la sua volontà non ce la cede per ritenere la nostra, è più che barbaro e crudele contro del suo Creatore e contro di sé stesso, perché non riconoscendo il suo Creatore e non amandolo, si forma dentro e fuori di sé un labirinto di miserie, di debolezze e perde la sua vera felicità. E col respingere la nostra Divina Volontà si mette a distanza col suo Creatore, distrugge il principio della sua creazione, consumando il sangue del nostro amore nell’anima sua, per farvi scorrere il veleno della sua volontà umana. Perciò finché la nostra Volontà non sarà riconosciuta e non formi il suo regno in mezzo alle creature, l’uomo sarà sempre un’essere disordinato e senza la somiglianza di Colui che l’ha creato”.