MaM
Messaggio del 25 agosto 2005:Cari figli, anche oggi vi invito a vivere i miei messaggi. Dio vi ha donato questo tempo come tempo di grazia perciò, figlioli, sfruttate ogni momento e pregate, pregate, pregate. Io vi benedico e intercedo davanti all'Altissimo per ognuno di voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Messaggi di altre apparizioni

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - Messaggi anno:1929

27-2 Settembre 28, 1929 Primo bacio, sfogo tra Madre e Figlio. Come tutte le cose create contengono ciascuna il suo sfogo. Come chi vive nel Fiat è continua creazione. Contento Divino.

(1) Stavo facendo il mio giro nella Creazione e Redenzione, e la mia piccola intelligenza si è fermata quando il mio vezzoso bambinello, nell’atto d’uscire del seno materno si slanciò nelle braccia della Mamma Celeste, e sentendosi il bisogno di fare il suo primo sfogo d’amore, cinse con le sue piccole braccia il collo della sua Mamma e la baciò. Anche la divina Regina sentì il bisogno di fare il suo primo sfogo d’amore verso l’infante divino, e gli restituì il bacio materno con tale affetto, da sentirsi uscire il cuore dal petto; erano i primi sfoghi che facevano ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

27-3 Ottobre 2, 1929 Solo la Divina Volontà rende felice la creatura; preda a vicenda. Chi non ha vera volontà di fare un bene, è un povero storpiato, e Dio non vuol servirsi di lui.

(1) Il mio abbandono e vivere nel Fiat Divino continua, oh! come è potente la sua forza creatrice, oh! com’è abbagliante la sua luce, che infiltrandosi nelle fibre più intime del cuore, le investe e carezzandole si fa luogo e vi erge il suo trono di dominio e di comando, ma con tale dolcezza rapitrice, che la piccolezza della creatura resta sparita, ma felice di restare senza vita e sperduta nel Fiat Divino. Oh! se tutti ti conoscessero, oh! Volontà adorabile, oh! come amerebbero di perdersi in Te per riacquistare la tua Vita ed essere felici della stessa felicità ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

27-4 Ottobre 7, 1929 Come il Fiat Divino è inseparabile dalle opere sue. Momento terribile della caduta d’Adamo.

(1) Mi sentivo tutta immersa nel Fiat Divino, la sua luce mi circondava dappertutto, dentro e fuori, ed il mio dolce Gesù, facendosi vedere, mi ha stretto fra le sue braccia, e avvicinandosi alla mia bocca, dalla sua mi mandava il suo alito nella mia, ma tanto forte che io non potevo contenerlo. Oh! come era soave, dolce, fortificante l’alito di Gesù, io mi sentivo rinascere a nuova vita, ed il mio sempre amabile Gesù mi ha detto:

(2) “Figlia mia, tutto ciò che esce dalle nostre mani creatrici, contiene conservazione e creazione continua; se il ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

27-5 Ottobre 12, 1929 Col vivere nel Divino Volere, il volere umano sale e il Divino scende. Come si acquistano le prerogative divine.

(1) Stavo facendo il mio solito giro nel Fiat Divino, e chiamando tutto ciò che aveva fatto nella Creazione e Redenzione, li offerivo alla Maestà Divina per impetrare che la Divina Volontà fosse conosciuta, affinché regni e domini in mezzo alle creature. Ma mentre ciò facevo pensavo tra me: “Qual è il bene che faccio col ripetere sempre questi giri, atti ed offerte? Ed il mio amabile Gesù, movendosi nel mio interno mi ha detto:

(2) “Figlia mia, ogni volta che giri nelle opere nostre, e ti unisci a quei medesimi atti che fece il mio Fiat nella Creazione e Redenzione per offerirceli, tu fai un passo verso del Cielo e la mia Divina Volontà fa un passo verso la terra, sicché come tu sali, Essa scende, e mentre resta immensa s’impiccolisce e si chiude nell’anima tua per ripetere insieme con te i tuoi atti, le tue offerte, le tue preghiere, e Noi sentiamo che il nostro Volere Divino prega in te; sentiamo uscire da te il suo respiro; sentiamo il suo palpito, che mentre palpita in Noi, nel medesimo tempo palpita in te; sentiamo la potenza delle nostre opere creatrici, che schierandosi intorno a Noi, pregano col nostro poter divino che la nostra Divina Volontà scenda a regnare sulla terra; molto più che ciò che tu fai, non sei un’intrusa, oppure un individuo che non occupando nessun ufficio non ha nessun potere, ma sei stata chiamata, e con modo speciale ti è stato dato l’ufficio di far conoscere la nostra Divina Volontà, e di impetrare che il nostro regno venga costituito in mezzo all’umana famiglia. Dunque c’è gran diversità tra chi ha ricevuto un’ufficio da Noi, e tra chi non ha ricevuto nessun impegno. Chi ha ricevuto un’ufficio, tutto ciò che fa lo fa con diritto, con libertà, perché tale è la nostra Divina Volontà, essa rappresenta tutti quelli che devono ricevere il bene che vogliamo dare per mezzo dell’ufficio a lei dato, sicché non sei sola tu che fai il passo verso il Cielo, ma tutti quelli che conosceranno la mia Divina Volontà, ed Essa scendendo, scende per mezzo tuo in tutti quelli che la faranno regnare, perciò l’unico mezzo per ottenere il regno del Fiat Divino è servirtene delle opere nostre per ottenere un bene sì grande”.

(3) Onde continuavo a seguire gli atti della Divina Volontà, e giunta al punto quando chiamò dal nulla la Sovrana Regina, mi sono fermata a comprenderla, tutta bella, maestosa, i suoi diritti di Regina si stendevano ovunque, Cielo e terra piegavano le ginocchia per riconoscerla Imperatrice di tutti e di tutto, ed io dal fondo del mio cuore veneravo e amavo la Sovrana Signora, e da piccina che sono volevo fare un salto sulle sue ginocchia materne per dirle: “Mamma santa, tutta bella tu sei, e tale sei perché vivesti di Volontà Divina. Deh! Tu che la possiedi, pregala che scenda sulla terra e venga a regnare in mezzo ai figli tuoi”. Ma mentre ciò facevo, il mio adorato Gesù ha soggiunto:

(4) “Figlia mia, se la mia Madre ancorché non fosse stata Madre mia, solo perché fece perfettamente la Divina Volontà e non conobbe altra vita, e visse nella pienezza di Essa, in virtù del vivere sempre del mio Fiat, avrebbe posseduto tutte le prerogative divine, sarebbe stata Regina lo stesso, la più bella di tutte le creature, perché dove regna il mio Fiat Divino vuol dare tutto, non risparmia nulla, anzi l’ama tanto, che facendo uso dei suoi stratagemmi amorosi, si nasconde, s’impiccolisce nella creatura, amando di farsi accoppare da lei. Difatti, non fu un accoppamento che fece la Sovrana del Cielo del mio Voler Divino, che giunse a farmi concepire e a nascondermi nel suo seno? Oh! se tutti conoscessero che sa fare e che può fare il mio Voler Divino, farebbero tutti i sacrifici per vivere solo di mia Volontà”.

27-6 Ottobre 15, 1929 Come tutti stanno in aspettativa della narrazione della storia della Divina Volontà. Vuoto degli atti della creatura nella Divina Volontà.

(1) Mi sentivo tutta immersa nel Fiat Divino; innanzi alla mia povera mente vedevo la Creazione tutta ed i grandi prodigi operati dalla Divina Volontà in Essa. Sembrava che ciascuna cosa creata volesse narrare ciò che possedeva del gran Fiat Divino per farlo conoscere, amare e glorificarlo. Onde mentre la mia mente si perdeva nel guardare la Creazione, il mio dolce Gesù è uscito da dentro il mio interno e mi ha detto:

(2) “Figlia mia, tutti stanno in aspettativa della narrazione del grande poema della Divina Volontà, e siccome la Creazione fu il primo atto esterno dell’operato del mio Fiat, perciò contiene il principio della sua storia di quanto ha fatto per amor della creatura. Ecco la causa che volendoti dire tutta la storia del mio Voler Divino, ho racchiuso dentro tutta la storia della Creazione, con tanti particolari e modi semplici e speciali, perché tu e tutti conoscessero che cosa ha fatto, e che vuol fare il mio Fiat Divino, ed i suoi giusti diritti che vuol regnare in mezzo alle umane generazioni. Tutto ciò che si fece nella Creazione non è conosciuto del tutto dalle creature, l’amore che ebbimo nel crearla, come ogni cosa creata porta una nota d’amore distinta l’una dall’altra, racchiuse dentro un bene speciale alle creature, tanto vero, che la vita di esse è legata con vincoli indissolubili con la Creazione, e se la creatura si vorrebbe sottrarsi dai beni della Creazione, non potrebbe vivere; chi le darebbe l’aria per respirare, la luce per vedere, l’acqua per bere, il cibo per nutrirsi, la terra solida per farla camminare? E mentre la mia Divina Volontà tiene il suo atto continuo, la sua vita e la sua storia, da far conoscere in ciascuna cosa creata, la creatura l’ignora e vive di Essa senza conoscerla. Ecco perciò stanno tutti in aspettativa, la stessa Creazione, ché vogliono far conoscere un Volere sì santo, e l’averti parlato della stessa Creazione con tanto amore, e di ciò che il mio Fiat Divino fa in Essa, mostra il suo grande desiderio che vuole essere meglio conosciuta, molto più che il bene non conosciuto, non porta vita né i beni che possiede. Perciò la mia Volontà è come sterile in mezzo alle creature, né può produrre la pienezza della sua Vita in ciascuna di esse, perché non é conosciuta”.

(3) Dopo di ciò sentivo in me una forza interna che voleva seguire tutti gli atti che il Fiat Divino aveva fatto nella Creazione e Redenzione, ma mentre ciò facevo, pensavo tra me: Qual è il bene che faccio che in tutto voglio seguire il Voler Divino? Ed il mio amato Gesù ha soggiunto:

(4) “Figlia mia, tu devi sapere che tutto ciò che il mio Voler Divino ha fatto tanto nella Creazione quanto nella Redenzione, l’ha fatto per amore delle creature, e queste, conoscendolo, salissero nell’atto suo per guardarlo, amarlo e unire l’atto di loro al suo per tenergli compagnia, e mettervi anche una virgola, un punto, uno sguardo, un ti amo, alle tante opere grandi e prodigi divini che il mio Fiat nella foga del suo amore ha fatto per tutti. Ora, quando tu lo segui negli atti suoi, sente la tua compagnia, non si sentirà solo, sente il tuo piccolo atto, il tuo pensiero che segue l’atto suo, quindi si sente contraccambiato; invece, se tu non lo seguissi, sentirebbe il vuoto di te e degli atti tuoi nell’immensità del mio Voler Divino, e con dolore griderebbe: “Dov’è la piccola figlia del mio Volere? Non me la sento negli atti miei, non godo i suoi sguardi che ammirano ciò che faccio per dirmi un grazie, non sento la sua voce che mi dice ti amo, oh! come mi pesa la solitudine”. E ti farebbe sentire i suoi gemiti nel fondo del tuo cuore col dirti: “Seguimi nelle opere mie, non mi lasciare solo”. Onde, il male che faresti sarebbe formare il vuoto dei tuoi atti nella mia Divina Volontà. E se lo fai, faresti il bene di tenergli compagnia, e se sapessi quanto riesce gradita la compagnia nell’operare, staresti più attenta. E come il mio Fiat Divino sentirebbe il vuoto degli atti tuoi se non lo seguissi, così sentiresti il vuoto dei suoi atti nella tua volontà, e ti sentiresti sola, senza la compagnia della mia Volontà Divina che ama d’occuparti tanto, da non farti sentire più che il tuo volere vive in te”.

27-7 Ottobre 18, 1929 Bellezza della Creazione. Dio sta, per chi vive nella Divina Volontà, in atto di creare sempre. La creatura che vive nel Voler Divino duplica il suo amore verso Dio. Le due braccia: Immutabilità e fermezza.

(1) Mi sentiva nell’immensità della luce del Fiat Divino, ed in questa luce si vedeva schierata tutta la Creazione come parto di Esso, che volendosi dilettare delle sue opere pareva come se stesse in atto di crearle e di farle sempre col conservarle; ed il mio amabile Gesù, uscendo da dentro il mio interno in atto di guardare la Creazione per glorificarsi per mezzo delle sue opere, mi ha detto:

(2) “Figlia mia, com’è bella la Creazione, come ci glorifica, come magnifica la potenza del nostro Fiat; essa non è altro che un’atto solo del nostro ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

27-8 Ottobre 21, 1929 Paragone tra la venuta del Verbo sulla terra e la Divina Volontà.

(1) Mi sentivo tutta impensierita sul Fiat Divino, mille pensieri si affollavano alla mente di ciò che il mio dolce Gesù mi aveva detto sopra di Esso, specie sul suo regnare, e poi dicevo tra me: “Ma ora regna sulla terra la Divina Volontà? E’ vero che si trova dappertutto, non c’è punto dove non esista, ma tiene il suo scettro, il suo assoluto comando in mezzo alle creature? ” Ma mentre la mia mente si perdeva in tanti pensieri, il mio amabile Gesù uscendo da dentro di me mi ha detto:

(2) “Figlia mia, la ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

27-9 Ottobre 24, 1929 Come nella Divina Volontà l’anima tiene tutto in suo potere, perché trova la sorgente delle opere divine, e le può ripetere quanto vuole.

(1) Mi sentivo tutta abbandonata nel Fiat Divino, seguendo e offrendo tutti gli atti suoi, tanto della Creazione quanto quelli della Redenzione, e giungendo al concepimento del Verbo dicevo tra me: “Come vorrei, nel Voler Divino, far mio il concepimento del Verbo per poter offrire all’Ente Supremo l’amore, la gloria, la soddisfazione, come se un’altra volta il Verbo si concepisse”. Ma mentre ciò dicevo, il mio dolce Gesù si è mosso nel mio interno e mi ha detto:

(2) “Figlia mia, nella mia Divina Volontà l’anima tiene tutto in suo potere, non vi è cosa che la nostra Divinità abbia fatto, tanto nella Creazione quanto nella Redenzione, che il nostro Fiat Divino non ne possieda la sorgente, perché Esso non sperde nulla dei nostri atti, anzi è la depositaria di tutto. E chi possiede il nostro Voler Divino possiede la sorgente del mio concepimento, della mia nascita, delle mie lacrime, dei miei passi, delle mie opere, di tutto, i nostri atti non esauriscono mai, e come fa memoria e vuole offrire il mio concepimento, viene rinnovato il mio concepimento come se di nuovo concepissi; risorgo a nuova nascita; le mie lacrime, le mie pene, i miei passi e opere risorgono a novella vita e ripetono il gran bene che Io feci nella Redenzione. Sicché chi vive nel nostro Voler Divino è la ripetitrice delle opere nostre, perché come della Creazione nulla si è sperduto di ciò che fu creato, così della Redenzione tutto sta in atto di sorgere continuamente, ma chi ci dà la spinta? Chi ci dà l’occasione di muovere le nostre sorgenti per rinnovare le opere nostre? Chi vive nel nostro Volere; in virtù di Esso la creatura fa parte alla nostra forza creatrice, perciò tutto può far risorgere a novella vita; lei, coi suoi atti, con le sue offerte, con le sue suppliche, muove continuamente le nostre sorgenti, le quali, mosse come da un gradito venticello, formano le onde e straripando fuori i nostri atti, si moltiplicano e crescono all’infinito. Le nostre sorgenti sono simbolizzate dal mare: Se il vento non lo agita, se non vengono formate le onde, le acque non straripano fuori, e le città non restano bagnate. Così le nostre sorgenti di tante opere nostre, se il nostro Fiat Divino non le vuol muovere, o chi vive in Esso non si dà pensiero di formare nessun venticello cogli atti suoi, sebbene sono piene fino all’orlo, ma non straripano fuori per moltiplicare i loro beni a pro delle creature.

(3) Oltre di ciò, chi vive nel nostro Fiat Divino, come va formando gli atti suoi, questi atti salgono al principio da donde uscì la creatura, non restano nel basso, ma salgono tanto in alto, per cercare il seno di Colui donde uscì il primo atto della sua esistenza, questi atti si schierano intorno al principio ch’è Dio come atti divini. Dio, nel vedere gli atti della creatura nella sua Divina Volontà, li riconosce come atti suoi e si sente amato e glorificato come Lui vuole, col suo stesso amore e con la sua stessa gloria”.

27-10 Ottobre 27, 1929 Perché non poteva venire il Regno della Divina Volontà prima della venuta di Nostro Signore sulla terra. Innesto di Gesù Cristo ed innesto d’Adamo.

(1) Stavo facendo il mio giro nella Creazione, e andavo seguendo tutti gli atti fatti dal Fiat Divino dall’eden, fino alla discesa del Verbo Divino sulla terra; ma mentre ciò facevo pensavo tra me: “E perché non venne il regno della Divina Volontà sulla terra prima che scendesse il Figlio di Dio dal Cielo in terra? ” Ed il mio dolce Gesù, prendendo occasione da ciò che io pensavo, anzi mi sembra che quando tiene voglia di parlarmi, mi dà le riflessioni, mi fa venire i dubbi, le difficoltà, il desiderio di saper tante cose sul suo regno; ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

27-11 Ottobre 30, 1929 Chi vive nel Voler Divino può girare in tutte le opere di Dio, e acquista i diritti divini.

(1) Il dolce incanto del Fiat onnipotente, con la sua luce mi tiene come eclissata in Esso, ed io non so vedere che tutti i suoi atti, per mettervi come suggello il mio ti amo sopra di ciascuno degli atti suoi per chiedergli il regno della sua Divina Volontà in mezzo alle creature. Ora, innanzi alla mia mente vedevo una gran ruota di luce che riempiva tutta la terra, e mentre il centro della ruota era tutta una luce, al d’intorno di essa sporgevano tanti raggi per quanti atti aveva fatto il Fiat Divino, ed io passavo da un raggio all’altro per mettervi il suggello del mio ti amo, per restarlo in ogni raggio a chiedergli continuamente il regno della sua Divina Volontà. Ora mentre ciò facevo, il mio sempre amabile Gesù uscendo dal mio interno mi ha detto:

(2) “Figlia mia, chi vive nel mio Divin Volere e forma i suoi atti in Esso, questi atti rimangono come lavoro della creatura che impegnano Dio per cedergli i diritti d’un regno sì santo, quindi i diritti di farlo conoscere e farlo regnare sulla terra. Perché l’anima che vive nel mio Fiat riacquista tutti gli atti di Esso fatti per amore delle creature. Dio la rende conquistatrice non solo del suo Volere, ma di tutta la Creazione, non vi è atto di Esso in cui la creatura non vi metta il suo atto, fosse pure un ti amo, un ti adoro, eccetera. Onde avendo messo del suo, tutto resta impegnato, ed il mio Fiat si sente felice che finalmente ha trovato la fortunata creatura che può dare ciò che Lui voleva dare con tanto amore fin dal principio della creazione di tutto l’universo. Perciò la creatura col vivere nel mio Voler Divino entra nell’ordine divino, si rende proprietaria delle opere sue, e con diritto può dare e chiedere per gli altri ciò ch’è suo, e siccome vive in Esso i suoi diritti sono divini, e con diritto divino chiede, non umano, ogni suo atto è una chiamata che fa al suo Creatore e col suo stesso impero divino gli dice: “Dammi il regno della tua Divina Volontà, affinché possa darlo alle creature, perché regni in mezzo ad esse, e tutte ti amino con amore divino, e tutte riordinate in te”. Ora tu devi sapere che ogni volta che giri nella mia Volontà per mettervi del tuo, è un diritto divino che più acquisti per chiedere un regno sì santo. Ecco perciò mentre giri in Essa ti si fanno avanti tutte le opere della Creazione, e tutte quelle della Redenzione si schierano intorno a te, aspettandoti per ricevere ciascuna l’atto tuo, per darti il ricambio dell’atto delle opere nostre, e tu le vai rintracciando una per una, per riconoscerli, abbracciarli, per mettervi il tuo piccolo ti amo, il tuo bacio d’amore per farne acquisto. Nel nostro Fiat non c’è tuo e mio tra Creatore e creatura, ma tutto è comunanza, e perciò con diritto può chiedere ciò che vuole. Oh! come mi sentirei afflitto e dolente se in tante pene e atti miei fatti stando sulla terra, la piccola figlia del mio Voler Divino neppure li riconoscesse, né cerca di corteggiare col suo amore e coll’atto suo il mio; come potrei darti il diritto se non li riconoscessi? Molto meno potresti farli tuoi. Il riconoscere le opere nostre è non solo diritto che cediamo, ma possesso. Perciò se vuoi che la mia Divina Volontà vi regni, gira sempre nel nostro Fiat, riconosci tutte le opere nostre, dalla più piccola alla più grande, mettici il tuo piccolo atto a ciascuna di esse, e tutto ti sarà accordato”.