MaM
Messaggio del 6 febbraio 1986:Cari figli, questa parrocchia che ho scelto è una parrocchia speciale, che si distingue dalle altre. Io do grandi grazie a tutti quelli che pregano con il cuore. Cari figli, io do i messaggi prima ai parrocchiani, poi a tutti gli altri. Spetta a voi per primi accogliere i messaggi, e poi agli altri. Voi ne sarete responsabili davanti a me e davanti a mio Figlio Gesù.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 27-19 Dicembre 10, 1929 Perfetto equilibrio di Dio nelle sue opere, triplice equilibrio.

(1) Mi sentivo tutta abbandonata nella Divina Volontà, e seguitando a fare i miei atti in Essa, ho sentito una voce che mi sussurrava all’orecchio: “Quanto sono stanco”. Io mi son sentita scossa da questa voce e volevo sapere chi fosse che era stanco, ed il mio dolce Gesù movendosi e facendosi sentire nel mio interno mi ha detto:

(2) “Figlia mia, sono proprio Io, Colui che sento tutto il peso di tanto aspettare e mi produce tale stanchezza, da sentirmi tutto il peso di voler fare il bene, e per indisposizione di chi lo deve ricevere, non poterlo fare. Oh! com’è duro voler fare il bene, tenerlo preparato e pronto per darlo, e non trovare chi lo riceva.

(3) Or tu devi sapere che il mio Fiat quando si mette in atto d’operare, tiene la stessa Potenza, Sapienza, Immensità e molteplicità d’effetti che produce il suo unico atto. Solo che si decida d’uscire nel suo campo divino d’azione, il suo atto possiede perfetto equilibrio tra l’uno e l’altro, e contiene lo stesso valore, peso e misura. La mia Divina Volontà nell’uscire nel suo campo d’azione nella Creazione, fece sfoggio di tanta magnificenza d’opere, tanto che l’uomo stesso è incapace di numerarle tutte e di comprendere il giusto valore di ciascun’opera, e ad onta che le vede, le tocca e gode i suoi benefici effetti, pure si può chiamare il primo ignorantello della Creazione. Chi può dire quanta luce e calore contiene il sole? Quanti effetti produce e di che cosa è formata la luce? Nessuno, eppure tutti lo veggono e sentono il suo calore e così di tutte le altre cose. Ora, la mia Redenzione si dà la mano per la Creazione, e possiede tanti atti per quanti ne possiede la Creazione, sono in perfetto equilibrio l’una e l’altra, perché un’atto di mia Divina Volontà fu la Creazione, ed un’atto di Essa fu la Redenzione. Ora, dovendo fare un’altro suo atto nel gran Fiat Voluntas Tua come in Cielo in terra, ci sono preparati nel mio Fiat Divino tant’altri atti, in modo che avranno il triplice equilibrio di atti, lo stesso valore, peso e misura. E vedendomi costretto ad aspettare, e sentendo in Me la molteplicità degli atti che voglio fare, e non facendoli perché il regno del mio Fiat non è conosciuto, né regna sulla terra, sento tale stanchezza che do in smania e dico: “Possibile che non vogliano ricevere i miei beni? E rimango afflitto ché gli atti miei, la Potenza del mio Divin Volere, la sua luce, la sua felicità e bellezza non si affratellano con le creature e non corrono in mezzo a loro. Perciò compatiscimi se mi vedi e mi senti taciturno, è la troppa stanchezza che sento del tanto aspettare che mi riduce al silenzio”.