(1) Mi sentivo oppressa e tutta annientata in me stessa, non buona a far nulla. Le privazioni spesso spesso del mio amato Gesù, mi rendono inabile a tutto e mentre da una parte le sento al vivo che mi lacerano la povera anima mia, dall’altra parte mi rendono intontita, impietrita come se non avessi più vita, oppure sento la vita per sentirmi morire. Oh! Dio, che pene, queste sono senza misericordia e senza pietà! Vivere sotto l’incubo d’una pena che mi porta un peso infinito, immenso ed eterno, non ho dove andare, né che fare per non sentire il ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Stavo facendo il solito giro nel Fiat Divino e mentre giravo per tutta la Creazione pensavo tra me: “Quanta luce e calore terrà in sé il mio Creatore, se tanto ne mise fuori nel creare il sole? ” Oh! come si deve sentire bruciare dal suo calore se tanto ne contiene. Ma mentre ciò pensavo il mio dolce Gesù si è mosso nel mio interno e mi ha detto:
(2) “Figlia mia, nelle cose nostre vi è perfetta e uguale misura di tutto, sicché per quanto è l’amore, il calore, la luce, altrettanto è la ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Stavo pensando come nulla faccio di gran che per glorificare il mio amato Gesù e Lui movendosi nel mio interno mi ha detto:
(2) “Figlia mia, Io non guardo ciò che fai esternamente, ma guardo se la fonte del tuo interno è piena solo del mio amore e tanto, da strariparsi fuori nei tuoi atti esterni, in modo da restare anche i tuoi atti esterni, come da celeste rugiada, tutti imperlati dalla fonte del mio amore che contieni dentro. Onde il mio sguardo è sempre fisso nel tuo interno e se il mio amore unito ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Il mio adorabile Gesù si nasconde sempre più e anche nello scrivere non sento più, come quasi fino ad ora, la sua luce suggerirmi i vocaboli necessari di ciò che Lui voleva che io scrivessi. Per una sola parola che mi aveva detto nella sua visitina, che faceva all’anima mia nell’atto di scrivere, me ne suggeriva tanto nel mio interno, fino a farmi risuonare sul mio labbro la sua voce dolcissima che io non arrivavo a scriverle tutte; e ora tutto è stento, tutto è sforzo, tutto è povertà: Povertà di luce, di parole, di vocaboli necessari. I miei poveri occhi si riempiono di sonno e debbo fare sforzi incredibili per poter vergare qualche rigo e questi sforzi mi snervano, mi debilitano tanto, che non posso andare avanti. Oh! come rimpiango Colui che mi era luce, parola, suggeritore, dettatore e mi dava tale veglia, che i miei occhi non sapevano chiudersi al sonno se non quando veniva il mio amato Gesù per portarmi insieme con Sé. Onde stando tutto ciò, dopo aver scritto con stento incredibile, pensavo tra me, che forse, che non è più Volontà di Dio che quando il benedetto Gesù mi dice qualche cosa, che io la segno sulla carta; e se Lui non lo vuole, neppure io lo voglio. Ma mentre ciò pensavo, il mio dolce Gesù è uscito da dentro il mio interno come per sostenermi, che mi sentivo morire per lo sforzo che avevo fatto nello scrivere un poco e mi ha detto:
(2) “Figlia mia, quanto più grande è un’opera e quanto più bene deve portare all’umana famiglia, tanto più sacrifizi eroici ci vogliono. Quanti sacrifizi, pene, dolori e anche la morte, Io non soffrii per formare l’opera Redentrice delle creature? Perché era opera grande, tutto doveva essere grande: Dolori, pene inaudite, umiliazioni le più infami, amore invincibile, fortezza eroica e pazienza invitta. Tutto doveva essere grande, perché quando un’opera è grande, da tutti i lati vengono prese le creature per poter ricevere il bene che contiene in sé un’opera grande, meno che qualche ostinato e perfido, che per forza vuole sfuggire. Invece quando un’opera è piccola, non si richiedono sacrifizi grandi e perciò un’opera piccola non tutte le creature possono ricevere il bene di essa, perché mancando il grande, chi non troverà la via, a chi le mancherà il terreno sotto i piedi, a chi la luce, ad altri gli mancherà la forza rapitrice d’un amore sacrificato e doloroso, insomma, pochi saranno quelli che potranno ricevere il bene d’una opera piccola, perché le manca la vita e la sostanza di potersi dare a chi la vuole ricevere.
(3) Ora figlia mia, l’opera del regno del Fiat Divino è l’opera più grande e mentre si danno la mano con l’opera della Redenzione, per la gloria Divina e per il bene e santità che porterà alle creature, supera la stessa Redenzione e perciò ci vogliono grandi sacrifizi, pene e dolori senza numero, preghiere incessanti, perciò dovevo scegliere una creatura che volontariamente doveva accettare il lungo sacrifizio di tanti anni, di tante pene variate ed Io farò conoscere ai figli del mio regno quanto ci è costato a te e a Me questo regno della mia Volontà, per fare che tutti potessero entrare in esso, dandogli le vie aperte da tutti i punti ed in tutti i modi per vincerli a farli venire: Vie di luce, vie di pene, vie tutte le manifestazioni e verità che ho fatto, e farò vedere lo sforzo incredibile che hai fatto nello scrivere, per fare che nulla mancasse per fargli trovare terreno solido e vie sicure per attirarli con forza invincibile e fargli prendere possesso del regno del Fiat Supremo.
(4) Quando le umane generazioni conosceranno tutte le conoscenze del Voler Divino, i beni grandi del mio regno e come chi l’ha impetrato ha sofferto sì lunghi sacrifizi, le mie conoscenze ed i tuoi sacrifizi uniti insieme saranno calamite potenti, spinte irresistibili, richiami incessanti, luce penetrante, voci assordanti che assordandole tutte le altre cose, le resterà l’udito per ascoltare i dolci insegnamenti del Fiat Divino e ad accettare un regno che con tanti sacrifizi l’è stato impetrato. Perciò per formare un’opera grande c’è molto da fare e da soffrire, tutto è necessario e ciò che a te sembra pena che dice nulla, agli altri può essere una voce pietosa, che commovendoli si riconosceranno troppo ingrati a non accettare un tanto bene, che per causa loro tanto ci è costato. Quindi lasciami fare e lasciami libero di fare quello che voglio”.
(1) Stavo facendo il ringraziamento che avevo ricevuto la Santa Comunione e pensavo tra me che volevo offerirla a tutti e a ciascun abitatore del Cielo, a ciascun anima del Purgatorio, a tutti i viventi che sono e staranno, non solo, ma vorrei dare al sole il mio Gesù Sacramentato, al cielo stellato, ai prati fioriti, insomma a ciascuna cosa creata per dargli la gloria ed il trionfo di tutte le opere sue. Ma mentre dicevo, pensavo tra me: “Sono le mie solite sciocchezze, come io posso formare tanti Gesù? Ciò è impossibile”. Ed il mio amato Gesù movendosi nel mio interno mi ha detto:
(2) “Figlia mia, come nell’ostia Sacramentale ci sono i piccoli accidenti del pane e dentro di essi si nasconde il tuo Gesù vivo e vero e tanti Gesù per quante ostie ci sono, così nell’anima ci sono gli accidenti della volontà umana, non soggetti a consumarsi come gli accidenti della mia Vita Sacramentale, perciò più fortunati e più solidi e come la Vita Eucaristica si moltiplica nelle ostie, così la mia Volontà Divina moltiplica mia Vita in ogni atto di volontà umana, la quale più che accidente si presta alla moltiplicazione della mia Vita. Come tu facevi scorrere la tua nella mia Volontà e volevi darmi a ciascuno, così la mia formava la mia Vita nella tua e sprigionava fuori della sua luce la mia Vita dandomi a ciascuno ed Io, oh! come mi sentivo felice che la piccola figlia del mio Volere, negli accidenti della sua volontà, formava tante mie Vite per darmi non solo alle creature animate, ma a tutte le cose da me create. Onde Io mi sentivo, come moltiplicavo la mia Vita, che mi costituivo re di tutti: Re del sole, del mare, re dei fiori, delle stelle, del cielo, insomma di tutto. Figlia mia, chi vive nella mia Volontà tiene in sé la fonte della sorgente dei sacramenti e può moltiplicarmi quanto vuole e come vuole”.
(3) Onde io sono rimasta in dubbio sull’ultima frase scritta qui sopra ed il mio amato Gesù ha soggiunto:
(4) “Figlia mia, i sacramenti uscirono dalla mia Volontà come tante fontanine, le misi fuori di Essa, riserbandosi in Essa la sorgente da cui ricevono continuamente ciascuna fontana i beni ed i frutti che ciascuna contengono e agiscono a secondo le disposizioni di chi li riceve, sicché per mancanza di disposizioni da parte delle creature, le fontane dei sacramenti non producono i beni grandi che contengono. Molte volte gettano acque e le creature non restano lavate, altre volte consacrano imprimendo un carattere divino ed incancellabile, ma con tutto ciò non si veggono santificate. Un’altra fontana partorisce la Vita del tuo Gesù continuamente, la ricevono questa Vita, ma non si vede né gli effetti, né la vita del tuo Gesù in loro. Quindi ogni sacramento ha il suo dolore perché non veggono in tutte le creature i loro frutti ed i beni che contengono. Ora chi vive nella mia Volontà facendola regnare come nel suo proprio regno, possedendo Essa la sorgente dei sacramenti, qual meraviglia che chi vive nel mio Voler Divino possederà la sorgente di tutti i sacramenti e sentirà in sé la natura dei sacramenti con tutti gli effetti e beni che contengono? E ricevendoli dalla Chiesa sentirà che è cibo che lei possiede, ma che lo prende per dargli quella gloria completa a quei sacramenti di cui essa ne possiede la sorgente, per glorificare quella stessa Volontà Divina che li istituì, perché solo in Essa ci sarà perfetta gloria a tutte le nostre opere. Perciò sospiro tanto il regno del Fiat Supremo, perché esso solo metterà l’equilibrio a tutto. Darà alle creature tutti i beni che vuole e riceverà la gloria che esse le devono”.
(1) Stavo facendo il giro nella Volontà Divina e mentre la mia povera mente girava per tutte le cose create imprimendo il mio ti amo, fin sui monti più alti e nelle più profonde valli, negli abissi più cupi della terra e nell’oceano più profondo del mare, insomma dovunque. Mentre ciò facevo, la mia povera mente era torturata dalla privazione del mio dolce Gesù ed il mio povero cuore straziato ché per quanto lo chiamavo col mio amore, non sapevo più ritrovarlo. Oh Dio! che pena! Pensavo tra me: “Possibile che Gesù più non mi ascolti? E mentre io ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Continuo a vivere tutta abbandonata nel Fiat Divino, seguendo i suoi innumerevoli atti ed il mio dolce Gesù movendosi nel mio interno mi ha detto:
(2) “Figlia mia, chi vive nella mia Volontà tiene la larghezza, la capacità di poter rinchiudere in sé tutti gli atti di Dio, diventando così la depositaria della Divina Volontà. E perciò Dio trova in quell’anima tutto Sé stesso, con tutti gli atti suoi. Quindi in essa tutto, tutto è sacro, tutto è santo, tutto è luce e bellezza, possiede il perfetto equilibrio, l’ordine divino ed Io trovo in essa la gloria della mia santità, della mia luce, della mia rara bellezza. La guardo e trovo i miei riflessi, la mia carissima immagine da me creata, come da me voluta e nell’eccesso del mio amore vo ripetendo: “Come sei bella, il mio Volere tutto ha racchiuso in te, la Creazione è una pallida immagine di te; sei più fulgida del sole, sei più ornata del Cielo, sei più vaga dei prati fioriti; tutta bella sei perché la potenza del mio Voler Divino ti investe, ti alimenta, ti è vita”.
(3) E soffermandosi ha soggiunto:
(4) “Figlia mia, quando l’anima prega nella mia Volontà, tutte le cose e tutti gli esseri creati mettono attenzione, sospendono ogni cosa, fanno tutto tacere e mentre sono tutti intenti ad ammirare l’atto fatto nella Divina Volontà, seguono tutti insieme la preghiera; la potenza di Essa chiama e s’impone su tutto, in modo che tutti fanno la stessa cosa. Se si unissero tutti insieme tutte le altre preghiere per confrontarle con una semplice preghiera fatta nella mia Volontà, quest’una sorpassa tutte, perché possiede una Volontà Divina, un potere immenso, un valore incalcolabile, Io stesso mi sento investito da una tale preghiera e siccome vedo che è la mia Volontà che prega, sento la sua potenza che m’immedesima in quella stessa preghiera. Sicché se non si ottengono le grazie per mezzo della preghiera fatta nella mia Volontà, che è preghiera universale e Divina, se la giustizia divina non resta placata e continuano i flagelli a piovere sulla terra, significa che quella è la Volontà di Dio e che invece di far scendere quelle grazie, fa scendere gli effetti di Essa nelle anime e se con questa non s’ottiene, molto meno si otterrà con altre preghiere non fatte nella mia Volontà, che non contengono né potenza Divina né forza universale”.
(5) Onde dopo di ciò, il mio amabile Gesù è uscito da dentro il mio interno ed investendomi tutta mi riempiva tutta di Lui, in modo che mi sentivo tutta circondata da Gesù e dentro di Lui. Poi ritirandosi si gettava nelle mie braccia poggiando il suo capo sul mio petto per prendere riposo e mentre ciò faceva tutte le cose create, il sole, il cielo, le stelle, il vento, il mare, la terra, insomma tutto si schieravano intorno a Gesù e stendendosi come letto sotto le membra di Gesù, tutte si prestavano a dargli riposo ed il mio dolce Gesù mi ha detto:
(6) “Figlia mia, se tu sapessi tutto il mio lavorio che sto facendo nell’interno dell’anima tua, come vigilo ogni tuo palpito, tutti i tuoi affetti, le tue parole, i tuoi pensieri, insomma tutto, per far scorrere in tutta te la mia Divina Volontà affinché domini e vi formi il suo regno. Tanto che dopo il lavoro che faccio, spesso, spesso prendo riposo per godere in te il frutto del riposo che solo la mia Volontà può darmi. Come è bello il riposo che Essa mi dà, tutte le opere nostre, le cose da Noi create fanno a gara a darmi riposo ed Io sento in te la felicità del mio riposo eterno e la gioia e la felicità delle nostre opere. Sicché il mio lavoro nel regno del mio Volere è al sicuro, il mio riposo non è turbato dai rumori dell’umano volere. Ecco perciò che il vivere nel mio Volere è la vera trasmissione della vita Divina nella creatura”.
(1) Continuo il mio vivere nel Voler Divino e siccome il mio dolce Gesù mi priva spesso della sua amabile presenza, chiamo la mia Mamma Sovrana in mio aiuto, gli angeli, i santi, acciocché mi aiutino e mi prestino il loro amore, le loro adorazioni per poter fare io dalla terra ciò che loro fanno nel Cielo, affinché il mio Gesù, tirato dallo stesso amore del Cielo, potesse venire alla sua piccola esiliata, a colei che tanto lo sospira. E Lui non curando il mio duro martirio e come se disprezzasse i miei sospiri, le mie ansie, invece d’aver ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Mi lamentavo della privazione del mio dolce Gesù e sfogando il mio intenso dolore dicevo tra me: “Come è duro il suo abbandono, mi sento come sotto di un torchio, premuta a stilla a stilla. Oh Gesù! dove sono le tue promesse? Dov’è il tuo amore? Dov’è il trionfo del tuo Voler Divino nella povera anima mia? Mi sento come tradita da Te. Com’è amara la mia fine, non è il principio che bisogna guardare, ma la fine che dice tutto! ” Ma mentre sfogavo, il mio amato Bene muovendosi nel mio interno mi ha detto:
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(1) Seguivo il Santo Voler Divino, ma sempre col duro chiodo di essere priva del mio Sommo Bene Gesù e pensavo tra me: “Qual bene mi viene di seguire gli atti del Supremo Fiat quando sono priva di Colui che ha messo fuori tutta la Creazione con un supremo accento del suo Volere? Seguire la sua Volontà e non vederlo, vedere le sue opere che parlano di Lui e non essere stretta fra le sue braccia è dolore indescrivibile, è ferita che sanguina continuamente”. Ma mentre ciò pensavo il mio amato Gesù si è mosso nel mio interno e ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)