MaM
Messaggio del 15 giugno 1986: Figli cari! Io vi amo e per questo prego per voi. Se voi volete amarmi, pregate per i vostri fratelli e le vostre sorelle. Oggi sono molte le anime che hanno bisogno di preghiera, di tanta preghiera. Pregate e siate d’esempio perché attraverso di voi desidero guidare gli uomini verso la luce.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 22-5 Giugno 20, 1927 Come Iddio nel creare l’uomo gli aveva dato una terra fertile e bella, causa perché la tiene in vita. Come tutto ciò che si fa nella Divina Volontà tiene vita continua.

(1) Mi sentivo oppressa e tutta annientata in me stessa, non buona a far nulla. Le privazioni spesso spesso del mio amato Gesù, mi rendono inabile a tutto e mentre da una parte le sento al vivo che mi lacerano la povera anima mia, dall’altra parte mi rendono intontita, impietrita come se non avessi più vita, oppure sento la vita per sentirmi morire. Oh! Dio, che pene, queste sono senza misericordia e senza pietà! Vivere sotto l’incubo d’una pena che mi porta un peso infinito, immenso ed eterno, non ho dove andare, né che fare per non sentire il peso enorme di questa pena tremenda. Onde pensavo tra me: “Non sono più buona a nulla, sennonché a sentire tutto il peso della mia grande sventura d’essere priva di Colui che a me sembra che tutti gli altri posseggono. Solo per me toccava questa pena sì straziante di non possedere la mia Vita, il mio Tutto, il mio Gesù. Ah! Gesù, ritorna a colei cui Tu feristi e la lasciasti in preda del dolore della ferita che Tu stesso le facesti e poi a che pro tenermi in vita quando non son buona a fare più nulla? ” Ma mentre sfogavo il mio dolore, il mio sommo Bene Gesù si è mosso nel mio interno e stringendomi tutta a Sé mi ha detto:

(2) “Figlia mia, la terra creata da Dio fertile e bella, con un sole fulgidissimo che la illuminava e allietava, divenne piena di spine e tutta pietrosa per il peccato e l’umana volontà mise in fuga il Sole della mia e dense tenebre la coprirono ed Io ti tengo in vita perché devi togliere tutte le pietre dalla terra e renderla fertile di nuovo. Ogni atto di volontà umana è stato una pietra che ha coperto la bella terra da me creata, ogni peccato veniale è stato una spina, ogni peccato grave è stato un veleno e ogni bene fatto fuori della mia Volontà è stato come sabbia sparsa sul terreno, che invadendola tutta, impediva la vegetazione anche alla più piccola pianta e a qualche filo d’erba che poteva spuntare da sotto le pietre. Ora figlia mia, ogni tuo atto fatto nella mia Volontà deve togliere una pietra, e quanti atti ci vogliono per toglierle tutte, e col non dar mai vita alla tua volontà, richiamerai i fulgidi raggi del Sole del Fiat Supremo a splendere su questi terreni tenebrosi e questi raggi chiameranno il vento impetuoso della grazia, che con impero smuoverà tutta quella sabbia, cioè tutto quel bene, fatto né per compiere il mio Volere, né in Esso, né per amor mio, ma bene per riscuotere stima, gloria, interesse umano. Oh! come è pesante questo bene apparente, più che sabbia che impedisce la vegetazione alle anime e le rende talmente sterili da far pietà. Quindi il Sole del mio Volere con la sua fecondità cambierà le spine in fiori e frutti ed il vento della mia grazia sarà il contravveleno e verserà la vita nelle anime. Onde tu devi essere convinta che ti tengo ancor in vita per riordinare l’opera della Creazione e come una volontà umana, mettendosi fuori dalla Mia disordina tutto fino a cambiare la faccia della terra, così un’altra volontà umana che entra nella Mia e con atti ripetuti ed incessanti deve riordinare tutto e rendermi il dolce incanto, l’armonia, la bellezza dei primi tempi della Creazione. Non senti in te quanto è largo il tuo campo? E come riandando nell’Eden terrestre, dove il mio Voler Divino festeggiò coi primi atti dell’uomo, godevamo insieme la terra fertile e bella che le aveva dato, chiamo te per vincolare quei primi atti e per farti seguire tutti i terreni invasi dalla volontà umana, affinché abbracciando tutti i tempi insieme, aiuti a togliere le pietre, le spine, la sabbia che l’umano volere ha ridotto da far pietà”.

(3) Onde la mia povera mente, mentre nel Voler Divino risaliva nell’Eden, per entrare nell’unità di quell’atto uno che solo in Esso si trova, per discendere fin negli ultimi tempi affinché il mio amore, la mia adorazione, eccetera, potesse distendersi a tutti i tempi, luoghi e per tutti e per ciascuno. Ma mentre ciò pensavo e facevo, dicevo tra me: “Quanti spropositi sto dicendo, negli ultimi tempi io spero per grazia del Signore di stare lassù, nella Patria Celeste, come potrò amare nel tempo mentre starò nell’Eternità? Ed il mio dolce Gesù muovendosi nel mio interno mi ha detto:

(4) “Figlia mia, tutto ciò che viene fatto nella mia Volontà tiene vita continua, perché tutto ciò che viene fatto in Essa, tiene per principio l’amore del suo Creatore, che non è soggetto a finire, amò, ama e amerà sempre, né nessuno può interrompere questo amore. Sicché chi ama, chi adora nella mia Volontà, non fa altro che seguire quell’amore eterno, quella adorazione perfetta delle Divine Persone che non hanno né principio, né fine; l’anima come entra nella mia Volontà, entra nel mezzo degli atti nostri e continua ad amare col nostro amore e ad adorare con la nostra adorazione e resta vincolata col nostro amore reciproco, con la nostra una Volontà, la quale tiene virtù di non mai cessare negli atti suoi, e tutto ciò che possono fare gli altri non è altro che la continuità dell’atto fatto nella mia Divina Volontà; gli atti fatti in Essa hanno vita perenne e continua. Onde il tuo amore negli ultimi tempi non sarà niente dissimile da quello di oggi e se gli altri ameranno, ameranno nel tuo e col tuo amore, perché esso sarà atto primo, perché tiene il suo principio in Dio. Quindi dalla Patria Celeste tu amerai nel tempo e nell’eternità, la mia Volontà terrà gelosa il tuo amore come tiene il Suo e dovunque Essa si stenderà e avrà la sua vita, ti farà amare e adorare ovunque. Chi vive nella mia Volontà tutti i suoi atti hanno per principio e per fine tutti gli atti Divini, il modo del nostro operare. Sicché l’anima non fa altro che seguire ciò che fa Dio. La Sovrana Regina che faceva vita perfetta nella Reggia del nostro Volere, non aveva altro amore che il nostro, né altra adorazione, tutti i suoi atti si veggono tanto fusi nei nostri, che ciò che nei nostri atti è natura, in Lei è grazia e siccome i suoi atti non ebbero principio nel suo volere, ma nel Nostro, Essa per diritto tiene il primato su tutti gli atti delle creature, quindi se tu ami, la Celeste Regina tiene il primato sul tuo amore e tu segui il suo amore, come segui il nostro e la Gran Signora e Noi continuamo ad amare nel tuo amore e così di tutto ciò che puoi fare nella nostra Volontà. Onde venendo tu nella Patria Celeste, il tuo amore non si partirà dalla terra, ma continuerà ad amare in ciascuna creatura. Perciò il mio Fiat Divino fin d’ora ti fa stendere il tuo amore nel passato, nel presente e nel futuro, per darti il diritto che il tuo amore si stendesse ovunque ed in tutti i tempi e mai cessa d’amare. Perciò la gran differenza tra chi vive nella mia Volontà e tra chi vive fuori di Essa”.