(1) Stavo pensando come nulla faccio di gran che per glorificare il mio amato Gesù e Lui movendosi nel mio interno mi ha detto:
(2) “Figlia mia, Io non guardo ciò che fai esternamente, ma guardo se la fonte del tuo interno è piena solo del mio amore e tanto, da strariparsi fuori nei tuoi atti esterni, in modo da restare anche i tuoi atti esterni, come da celeste rugiada, tutti imperlati dalla fonte del mio amore che contieni dentro. Onde il mio sguardo è sempre fisso nel tuo interno e se il mio amore unito col mio Voler Divino mormora sempre in te, sei sempre bella agli occhi miei, bella se preghi, bella se lavori e soffri, bella se prendi il cibo, se parli, se dormi, mi sei sempre bella, in ogni tuo atto, qualunque sia, ricevi dal mio Volere una nuova tinta di bellezza, da farti comparire più bella agli occhi miei ed il mio amore cresce nella fonte dell’anima tua, in modo che i tuoi atti esterni respirano più che aria il mio amore e sprigionano esalazioni tanto a me gradite, che mi portano tanto piacere da farmi dilettare in te”.
(3) Onde seguivo a pensare alla Divina Volontà e ad abbandonarmi tutta in Essa. Ed il mio dolce Gesù ha soggiunto:
(4) “Figlia mia, per chi vive nella mia Volontà Divina tutte le cose per essa diventano Volontà mia, tutto ciò che fa, tocca e vede, tocca, vede e fa la mia Volontà. Se pensa e vive nel mio Volere, si sentirà investire e scorrere nella sua mente, la santità dell’intelligenza della Vita Divina; se parla si sentirà scorrere nella sua parola la santità di quel Fiat, che se parla, crea; se opera e cammina sentirà scorrere nelle sue, la santità delle opere divine ed i passi del Fiat Eterno; anche se dorme sentirà in sé il riposo eterno del suo Creatore e tutti faranno a gara a portarle la mia Volontà: Il sole con la sua luce, il vento con la sua freschezza, il fuoco col suo calore, l’acqua coi suoi refrigeri, il fiore col suo profumo, l’uccello col suo canto e trillo, il cibo coi suoi gusti, il frutto con la sua dolcezza, insomma, uno non aspetterà l’altro, portandole tutti gli atti che fa la mia Volontà in ciascuna cosa creata, in modo che l’anima starà come regina a ricevere tutti gli atti innumerevoli che fa il Voler Divino in tutta la Creazione. Quel Voler Divino che vive e regna in essa, attirerà tutti gli atti suoi che esercita in tutte le cose, nella sua pupilla si formerà un dolce incanto, in modo da scoprire in tutte le cose quella Volontà Divina che corre in tanti diversi modi verso di lei, per farla diventare tutta Volontà di Dio”.
(5) Dopo ciò pensavo tra me: “Come sarà che, quando sto facendo o compiendo il mio giro in tutta la Creazione per seguire gli atti della Suprema Volontà, sento uscire da me una luce e ancorché non vedessi il mio amato Gesù, mi dice sempre qualche verità che riguarda il Fiat Divino”. Ed il mio dolce Gesù movendosi nel mio interno mi ha detto:
(6) “Figlia mia, succede in te come quando un recipiente è pieno d’acqua o d’altro liquido, se vi si mette dentro un pezzo di pane, l’acqua straripa fuori e bagna il luogo che lo circonda; oppure come succede nel mare, il vento gonfia le acque e vi forma le onde come se volesse far vedere a tutti le acque del mare. Così succede di te, il tuo entrare negli atti della mia Volontà, il girare in Essa è più che pane immerso nel recipiente pieno d’acqua e più che vento che fa gonfiare la luce della mia Volontà, la quale, gonfiandosi straripa fuori di te e parlandoti col suo linguaggio di luce ti parla di quella stessa luce di cui sei piena, volendo farsi conoscere con le sue onde di luce chi è, che sa fare e che vuol fare. Come tu metti il vento degli atti tuoi nel mio Volere, così la luce di Essa si muove, forma le sue onde di luce fino a straripare fuori di te, per far conoscere non solo a te, ma anche agli altri le sue onde di luce, cioè le sue verità.
(7) Tutto ciò che ti ho manifestato sulla mia Volontà, fu detto anche alla Sovrana del Cielo, perché Essa non faceva altro che gonfiarla continuamente per attingere le sue manifestazioni, conoscerle, amarle e possederle più che vita propria, ma non straripavano fuori di Sé, ma queste onde rimanevano dentro di Sé, perché non aveva il mandato di far conoscere la mia Divina Volontà, non era sua missione e le conservò nel proprio cuore anche le più piccole verità, come le più grandi, come preziose reliquie, come depositi sacri, aspettando te che ne dovevi avere una missione tutta speciale per somministrarti anche il suo vento, per farti gonfiare le onde della luce del Voler Divino, affinché straripando fuori di te, potesse avere la sua parte nel far conoscere la mia Volontà”.