MaM
Messaggio del 19 maggio 2017:Cari figli, anche oggi desidero in particolare invitarvi a pregare in questo tempo per le famiglie. Pregate, cari figli, per le famiglie: per la comunione nelle famiglie, per la pace nelle famiglie. Intercedo per tutti voi presso mio Figlio e prego per tutti voi. Siate perseveranti nella preghiera! Grazie, cari figli, per aver anche oggi risposto alla mia chiamata.

Messaggi di altre apparizioni

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - Messaggi anno:1927

23-19 Dicembre 1, 1927 Fortezza della Mamma Celeste nelle privazioni di Gesù; fortezza che deve tenere la piccola figlia della sua Volontà. Potenza degli atti fatti nella Volontà Divina, come sono lo sbocco di Dio.

(1) Mi sentivo totalmente priva del mio Sommo Bene Gesù e per quanto lo chiedevo non mi riusciva trovarlo. Onde mi sentivo torturata e amareggiata in modo indicibile, le mie parole non hanno vocaboli per manifestare il mio dolore, perciò passo avanti. Quindi, dopo lunghi giorni di martirio e di abbandono in quel Fiat Divino, il mio amato Gesù si è mosso nel mio interno e mi ha detto:

(2) “Figlia mia, voglio da te la stessa fortezza d’animo della Sovrana Celeste, che giunse ad amare più la Divina Volontà che la stessa Umanità del suo Figlio Gesù. Quante volte il Voler Divino ci comandava di separarci ed Io dovevo andare lontano da Lei e Lei doveva restare senza di Me, senza seguirmi, ed Essa restava con tale fortezza e pace da posporre il Fiat Divino al suo stesso Figlio, tanto che Esso rapito da tale fortezza, bilocava il Sole della mia Volontà Divina e mentre restava con la Mamma mia accentrato in Lei, restava accentrato in Me, il Sole si bilocava, ma la luce restava una, allungandosi ma senza mai separarsi dall’uno all’altro centro del Sole bilocato. La Sovrana Regina tutto aveva ricevuto dalla mia Volontà, la pienezza della grazia, la santità, la sovranità su tutto, fin la fecondità di poter dare la vita al Figlio suo, tutto le aveva dato e nulla le aveva negato, onde, quando voleva che Io mi allontanassi, con fortezza eroica ridava alla Volontà Divina ciò che aveva ricevuto. I Cieli stupivano nel vedere la fortezza, l’eroismo di Colei che pur sapevano che mi amava più della sua stessa vita. Tale vorrei vedere la piccola figlia della mia Volontà Divina: Forte, pacifica e con eroismo ridare ad Essa il tuo Gesù quando vuole che ne resti priva, non vorrei vederti abbattuta, mesta, ma con la fortezza della Mamma Celeste e come per la Sovrana del Cielo la separazione era esternamente e apparentemente, ma internamente il mio Voler Divino ci teneva fusi insieme ed inseparabili, così succederà di te, il mio Volere ti terrà fusa in Me e faremo insieme gli stessi atti, senza mai separarci”.

(3) Dopo di ciò seguivo i miei atti nel Fiat Divino e sentendomi di non farli bene, pregavo la mia Mamma Celeste che venisse in mio aiuto, affinché potessi seguire quel Voler Supremo che Lei aveva tanto amato e dal quale riconosceva tutta la sua gloria e altezza in cui si trova; ma mentre ciò pensavo il mio amabile Gesù movendosi nel mio interno mi ha detto:

(4) “Figlia mia, tutti gli atti della mia Madre Regina fatti nella mia Volontà, stanno tutti in aspettativa ché vogliono il seguito degli atti della creatura fatti in Essa, sicché tutto ciò che tu fai nel mio Volere, sono questi atti che ti vengono in aiuto, anzi si schierano intorno a te per somministrarti, chi la luce, chi la grazia, chi la santità e chi l’atto stesso che tu fai, per poter avere il seguito di questi atti nobili, santi e divini; questi atti sono lo sbocco di Dio che imboccandoli, la creatura si riempie tanto che non potendoli contenere li sbocca di nuovo e dà i suoi atti divini al suo Creatore, perciò formano la gloria più grande che la creatura può dare a Colui che l’ha creato, non c’è bene che non discenda per mezzo di questi atti fatti nel Voler Divino, mettono tutto in moto, Cieli e terra, e lo stesso Dio sono il moto divino nella creatura, e fu in virtù di questi atti che la Celeste Sovrana fece muovere il Verbo a scendere sulla terra, perciò Essa aspetta il seguito degli atti suoi, per muovere Dio a far venire a regnare la nostra Suprema Volontà sulla terra. Essi sono il trionfo di Dio sulla creatura e le armi divine con cui la creatura vince Dio. Quindi segui i tuoi atti nella mia Volontà e avrai in tuo potere gli aiuti divini, come pure quelli della Sovrana Regina”.

23-20 Dicembre 6, 1927 Stato dell’anima. Come nella Volontà Divina non entrano il dolore e le amarezze perché sono parti umani. Modo divino. Come la Volontà Divina tiene la sua vita in mezzo alle creature, e come esse la inceppano. Come ogni atto fatto in Essa è una firma divina che corre; esempio.

(1) Continuo il mi abbandono nel Fiat Divino ed essendo totalmente priva del mio Sommo Bene Gesù, sentivo tale amarezza e dolore da non saperlo esprimere, ma nel medesimo tempo sentivo pace imperturbabile e la felicità della luce del Supremo Volere. Onde pensavo tra me: “Che cambiamento nella povera anima mia, prima se il benedetto Gesù per poco, anche per ore mi privava di Lui, io smaniavo, deliravo, piangevo, mi sentivo la più infelice delle creature, ora tutto al contrario, son priva non per ore, ma per giorni, e sebbene sento un dolore intenso, penetrante fin nelle midolle delle ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

23-21 Dicembre 8, 1927 Chi vive nel Voler Divino resta rigenerata in Esso, e come viene dotata dei beni suoi. La Vergine, piccola luce, e come diventò Sole in virtù del Voler Divino.

(1) Stavo facendo il mio giro in tutta la Creazione per seguire tutti gli atti che il Fiat Divino esercita in essa, ma mentre ciò facevo pensavo tra me: “Mi sento che non ne posso fare a meno di girare in tutta la Creazione, come se non potessi stare se non faccio le mie piccole visitine al cielo, alle stelle, al sole, al mare e a tutte le cose create, come se un filo elettrico mi tira in mezzo ad esse, per decantare la magnificenza di tante opere e lodare e amare quella Volontà Divina che le creò e ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

23-22 Dicembre 14, 1927 Come la volontà umana formò il germe cattivo, la Volontà Divina regnante nella creatura formerà il germe buono e santo. Come Iddio nel dare un bene alla creatura racchiude prima in una sola tutto il valore di quel bene e poi lo dà alle altre creature.

(1) Continuando il mio abbandono nel Voler Divino e sentendomi tutta circondata dal mare interminabile della sua luce, pregavo il mio amato Gesù che affrettasse, che facesse presto a far conoscere la sua Volontà, affinché conoscendola, tutti potessero sospirare il suo regno per farsi dominare da Essa, ed il mio amabile Gesù mi ha detto:

(2) “Figlia mia, la volontà umana formò il germe cattivo ed il tarlo nelle generazioni umane, ora, il Sole della luce della mia Volontà Divina deve tanto abbatterlo questo germe cattivo, investirlo e distruggerlo a via di luce, di calore e ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

23-23 Dicembre 18, 1927 Come la Vergine possedeva il regno del Fiat Divino. Come si tuffarono le luci e potette concepire. Come Gesù, da dentro il velo della sua Umanità, come sole che sorge andava rintracciando tutte le creature. Come ogni manifestazione Divina è un compromesso che fa Dio alle crea

(1) Stavo pensando al grande amore quando il mio Sommo Bene Gesù s’incarnò nel seno dell’altezza della Sovrana Signora, e come una creatura, sebbene santa e senza macchia alcuna, poteva contenere un Dio, ed il mio sempre amabile Gesù, movendosi nel mio interno mi ha detto:

(2) “Figlia mia, la mia Mamma Celeste possedeva la mia Volontà, n’era talmente piena che rigurgitava di luce, ma tanto, che le sue onde di luce s’innalzavano fin nel seno della nostra Divinità, e facendosi vincitrice con la potenza del nostro Voler Divino che possedeva, vinse il Padre Celeste e nella sua luce rapì la luce del Verbo, e lo fece discendere fin nel suo seno nella stessa luce che s’era formata in virtù della mia Volontà Divina; mai potevo scendere dal Cielo se non trovavo in Lei la nostra stessa luce, la nostra stessa Volontà regnante in Lei, se ciò non fosse, sarebbe scendere fin dal primo momento in casa estranea, invece Io dovevo scendere in casa mia, dovevo trovare dove dovevo scendere la mia luce, il mio Cielo, le mie gioie senza numero, e la Sovrana Celeste col possedere la mia Volontà Divina mi preparò questo soggiorno, questo cielo niente dissimile dalla patria celeste; non è forse la mia Volontà che forma il Paradiso di tutti i beati? Onde come la luce del mio Fiat mi tirò nel suo seno, e la luce del Verbo discese, le luci si tuffarono insieme, e la Vergine pura, Regina e Madre, con poche gocce di sangue che fece scorrere dal suo cuore ardente, formò il velo della mia Umanità intorno alla luce del Verbo, la racchiuse dentro, ma la mia luce era immensa, e mentre la mia Mamma Divina racchiuse la sua sfera dentro del velo della mia Umanità che mi formò, non potette contenere i raggi, essi straripavano fuori e più che sole, che dall’altezza della sua sfera quando sorge spande i suoi raggi sulla terra per rintracciare le piante, i fiori, il mare, le creature tutte per dare a tutti gli effetti che contiene la sua luce e come trionfante dall’altezza della sua sfera guarda il bene che fa e la vita che infonde in ciascuna cosa che investe, così feci Io, più che sole che sorge, da dentro il velo della mia Umanità i raggi che straripavano fuori andavano rintracciando tutte le creature, per dare a ciascuna la mia Vita ed i beni che avevo venuto a portare sulla terra. Questi raggi da dentro la mia sfera battevano ad ogni cuore, picchiavano forte per dirgli: “Apritemi, prendete la vita che sono venuto a portarvi”. Questo mio sole non tramonta mai, e continua ancora a fare la sua via spandendo i suoi raggi, picchiando e ripicchiando il cuore, la volontà, le menti delle creature per dare la mia Vita, ma quanti mi chiudono le porte e giungono a ridersi della mia luce? Ma è tanto il mio amore, che con tutto ciò non mi ritiro, continuo il mio sorgere continuo, per dar vita alle creature”.

(3) Dopo di ciò stavo seguendo il mio giro nel Voler Divino, ed il mio amato Gesù ha soggiunto:

(4) “Figlia mia, ogni profezia che facevo ai miei profeti della mia venuta sulla terra, era come un compromesso che facevo alle creature di venire in mezzo a loro, ed i profeti, manifestandole, disponevano i popoli a desiderare e volere un tanto bene, ed essi nel riceverle queste profezie, ricevevano il deposito del compromesso, e a secondo che andavo manifestando il tempo ed il luogo della mia nascita, così andavo aumentando la caparra del compromesso. Così sto facendo del regno della mia Volontà, ogni manifestazione che faccio che riguarda il mio Fiat Divino, è un compromesso che faccio, ogni sua conoscenza è una caparra di più che aggiungo, e se faccio i miei compromessi è segno che come venne il regno della Redenzione, così verrà il regno della mia Volontà. Le mie parole sono Vite che metto fuori di Me, e la vita deve avere il suo soggiorno e produrre i suoi effetti; credi tu che sia cosa da nulla una manifestazione di più o una di meno? E’ un compromesso di più che fa un Dio, ed i nostri compromessi non possono andar perduti, e quanti più compromessi facciamo, tanto più è vicino il tempo di realizzare i nostri compromessi e di metterli tutti al sicuro. Perciò richiedo da te somma attenzione, e che nulla ti facessi sfuggire, altrimenti ti faresti sfuggire un compromesso divino, che porterebbe delle conseguenze”.

23-24 Dicembre 22, 1927 Sacrifici di scrivere. Come chi opera solo per Dio racchiude nel suo atto una vita Divina. Come chi è eletta per una missione racchiude tutti i beni che devono ricevere gli altri. Come tutti i redenti girano intorno alla Mamma Celeste. La Creazione specchio dell’uomo.

(1) Dopo aver stato quasi una notte intera a scrivere, mi sentivo sfinita di forza e pensavo tra me: “Quanti sacrifici, quanto mi costa questo benedetto scrivere, ma quale ne sarà l’utile, il bene, la gloria che do al mio Creatore? Se con questi sacrifici potrò far conoscere il regno del Fiat Divino, sarà tanto guadagnato, ma se non otterrò questo, i miei sacrifici di scrivere saranno inutili e vuoti e senza effetti”. Ora mentre ciò pensavo, il mio amabile Gesù è uscito da dentro il mio interno, e stringendomi a Sé per darmi la forza mi ha detto: ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

23-25 Dicembre 25, 1927 Come Gesù bambino, appena nato, fissa il suo sguardo alla Mamma sua ed in chi doveva possedere la sua Volontà. Come Iddio nella Creazione metteva la sua Volontà come materia prima.

(1) Mi sentivo tutta abbandonata nel Supremo Volere, ma tutta straziata per la privazione totale del mio dolce Gesù, oh! come mi sentivo fare a brandelli la povera anima mia, che strappi senza misericordia e senza pietà, perché Colui che solo può rimarginare strappi sì crudeli, è lontano e pare che non si cura di colei che per amor suo è straziata sì crudelmente. Ma mentre nuotavo nel mio dolore, stavo pensando quando il mio dolce Gesù stava per uscire dal seno della sua diletta Mamma per slanciarsi nelle sue braccia. Oh! come avrei voluto anch’io stringerlo fra le mie braccia, per formargli dolce catene per fare che non più si partisse da me, ma mentre ciò pensavo, la mia povera mente me la sono sentita fuori di me stessa e vedevo la mia Madre Celeste tutta velata di luce, e nelle sue braccia il bambinello Gesù fuso nella stessa luce; ma sono stati appena pochi istanti e tutto è scomparso, ed io sono rimasta più afflitta di prima, ma dopo è ritornato, e stringendo le sue piccole manine al mio collo mi ha detto:

(2) “Figlia mia, non appena uscì dal seno della mia Mamma, Io fissai i miei sguardi, uno alla mia cara Mamma, né potei fare a meno di guardarla perché c’era in Lei la forza rapitrice della mia Volontà Divina ed il dolce incanto della bellezza e luce fulgidissima del mio Fiat, che eclissandomi la pupilla, restavo fissato in Colei che possedeva in virtù di Esso la mia stessa vita, nel vedere la mia vita bilocata in Lei mi rapiva e non potevo spostare il mio sguardo dalla Celeste Regina, perché la mia stessa forza divina mi costringeva a fissarla. L’altro sguardo lo fissai in chi doveva fare e possedere la mia Volontà, erano due anelli congiunti insieme, uno la Redenzione ed il regno della mia Volontà Divina, inseparabili tutti e due. La Redenzione doveva preparare, soffrire, fare; il regno del Fiat doveva compire e possedere, l’uno e l’altro di somma importanza, quindi alle elette a cui venivano affidate l’uno e l’altra, venivano fissati i miei sguardi, perché c’era in loro la mia stessa Volontà che rapiva la mia pupilla. Perché dunque temi se hai lo sguardo del tuo Gesù che sempre ti guarda, ti difende, ti protegge? Se sapessi che significa essere guardato da Me, non temeresti più di nulla”.

(3) Onde dopo di ciò seguivo a pensare alla Divina Volontà, ed il mio sempre amabile Gesù ha soggiunto:

(4) “Figlia mia, quando la nostra Divinità formò la Creazione, mise come materia prima in tutte le cose la Divina Volontà, e perciò tutte le cose ebbero la loro forma, solidità, ordine e bellezza, e tutto ciò che fa l’anima con questa materia prima della mia Volontà, scorrendo in essa un’atto vitale, dà a tutto ciò che fa la forma delle belle opere, tutte ordinate e solide, con l’impronta in ciascun opera della vita del Fiat Divino. Invece, chi non fa la mia Volontà e non la mette come materia prima nelle sue opere, forse farà molte cose, ma tutte disordinate, senza forma, senza bellezza, tutte sparpagliate, che essa stessa non saprà raccapezzarle insieme. Succederebbe come se uno volesse fare il pane senza dell’acqua, terrebbe forse molta farina, ma mancando l’acqua mancherebbe la vita per poter formare il pane. Un’altro terrebbe molte pietre per fabbricare, ma non tiene la calce che riunisce e cimenta le pietre insieme, quindi terrà un disordine di pietre, ma mai un’abitazione. Tale sono le opere senza la materia prima della mia Volontà, ingombrono solo, danno fastidio, disturbo, e se qualche bene fa è apparente, se si toccano si trovano fragili e vuote d’ogni bene”.

23-26 Dicembre 30, 1927 Come Gesù si fa vedere che semina nel campo dell’anima piccole luci. Cagione del silenzio di Gesù. Valore immenso delle manifestazioni sulla Divina Volontà. Caratteri Divini e umani.

(1) Stavo secondo il mio solito tutta abbandonata nel Voler Divino, seguendone i suoi atti, ma mentre ciò facevo pensavo tra me: “Il mio amato Gesù si è ridotto quasi al silenzio, anche del suo amabile Volere parla così poco, come se non volesse dire più nulla, chi sa che non mette un limite e cesserà di parlare anche su ciò che riguarda sul suo Fiat?” In questo mentre si faceva vedere nel mio interno da piccolo bambino vestito di luce, in mezzo ad un campo che prendeva luce da dentro il suo grembo e seminava quel campo con ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)