(1) Mi sento come assediata, investita della luce dell’Eterno Volere, la mia piccolezza è tanta, che temendo di me stessa non faccio altro che nascondermi sempre più in questo celeste soggiorno. Oh! come amerei di distruggere questa mia piccolezza, affinché non sentisse altro che il solo Volere Divino, ma comprendo che non lo posso, né Gesù lo vuole che sia del tutto distrutta, ma la vuole piccola, ma viva per potere operare dentro d’un volere vivo, non morto, per potere avere il suo piccolo campicello d’azione nella mia piccolezza, la quale essendo piccola, incapace, debole, con ragione deve ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) La mia piccola anima sente il bisogno estremo di vivere fra le braccia del Fiat Divino, e siccome sono neonata appena, sono debole e non so dare un passo da sola, e se volesse provare a farlo, lo metterei in fallo, e passo pericolo di farmi del male. Quindi, temendo di me stessa mi abbandono di più nelle sue braccia dicendogli: “Se vuoi che faccia, facciamo insieme, che da me non so far nulla”. Ed allora sento in me un’amore continuo, un moto, un respiro che non è mio, ma tanto fuso insieme che non so dire bene ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Il Voler Divino si stende sempre intorno a me e dentro di me, la gelosia della sua luce meravigliosa è tanta, che non vuole che entri in me se non ciò che l’appartiene, per farmi compiere e crescere la Vita della Divina Volontà, e per farmi guardare i suoi modi divini, affinché li potesse copiare, contentandosi di somministrarmi ciò che occorre per potermi dire: “Le opere della figlia nostra saranno piccole, perché la creatura non ci può mai raggiungere, ma sono modellate e somigliano alle nostre”. Ma mentre la mia mente seguiva la luce della Divina Volontà, il ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Stavo facendo il mio giro nel Voler Divino; mi sento che sono la piccola farfallina, che gira sempre intorno e dentro la sua luce ed il suo amore ardente sperando che tanto deva girare, fino a tanto che ne resti bruciata e consumata dalla sua luce divina, da sentirmi una sol cosa con la sua Santissima Volontà, e siccome il primo punto di partenza è la Creazione, sulla quale mentre giro, trovo sempre nuove sorprese d’amore, onde ne resto meravigliata, ed il mio sommo Gesù, per farmi maggiormente comprendere, mi ha detto:
(2) “Figlia mia, ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Continuo a pensare sulle pene del mio appassionato Gesù, e giungendo all’ultimo anelito della sua vita, mi sono sentita risuonare nel fondo del mio cuore: “Nelle tue mani, oh! Padre, raccomando lo spirito mio”. Era la più sublime lezione per me, il richiamo di tutto l’essere mio nelle mani di Dio, il pieno abbandono nelle sue braccia paterne, e mentre la mia mente si perdeva in tante riflessioni, il mio penante Gesù, visitando la mia piccola anima mi ha detto:
(2) “Figlia mia benedetta, la mia vita quaggiù, come incominciò così finì, dal primo istante ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Il mio abbandono nel Fiat Divino continua, sento che per me è una estrema necessità il vivere in Esso, e se ciò non facessi mi sentirei mancare la terra sotto i piedi, il cielo sul capo, l’aria per respirare, il sole che mi illumina e riscalda, il cibo che mi nutrisce, quindi, come potrei vivere? E se vivessi, qual vita infelice sarebbe la mia? Mio Dio, liberami di vivere un solo istante fuori della tua Volontà. Ma mentre ciò pensavo, il sempre amabile Gesù, facendomi la sua breve visitina mi ha detto:
(2) “Figlia mia, ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Il mio abbandono continua nel Voler Divino, e la mia povera mente molte volte sta sotto l’impero di due correnti, cioè, il gran bene della Divina Volontà che eleva l’anima su tutto e la porta fin nelle braccia del suo caro Padre Celeste, dove tutto è gioia, festa e sorrisi divini, di cui l’anima inebriata dimentica tutto, la terra, le miserie, perché nella Divina Volontà neppure il ricordo si può avere del male, altrimenti non sarebbe piena la felicità; e nell’altra corrente l’abisso dell’umano volere, che getta l’anima in tutte le miserie, e la porta quasi in braccia al demonio, affinché la tiranneggi come le piace. Ma mentre ciò pensavo, il mio sovrano Gesù, facendosi sentire a me vicino mi ha detto:
(2) “Figlia mia benedetta, come l’anima entra nel mio Volere, Esso col suo impero le dice: “Dimentica tutto, fin la casa della tua madre terra, qui si vive di Cielo, né c’è posto per le miserie e per le infelicità, la mia luce distrugge tutto, ed i mali li trasforma in bene”. Tu devi sapere che la volontà è simbolo del soffio, il quale tiene virtù di accendere e smorzare; se la volontà è di accendere, soffiando sopra d’una piccola scintilla può accendere un gran fuoco, se poi è di smorzarla, soffiandola le toglie la vita e la riduce in cenere; tale è la volontà umana, se vuole la mia soffia in tutti gli atti suoi, la mia Volontà con la sua potenza anima questo soffio ed i suoi piccoli atti, come piccole scintille si cambiano in fiamme, e come ripete gli atti, così ripete il soffio, in modo da formarsi la piccola creatura tutta, una fiamma di luce di Volontà Divina. Invece se vuol fare la sua volontà, come la fa soffia e smorza tutto e rimane in una notte profonda, senza neppure il bene delle piccole scintille, sicché chi vive nelle mia Volontà acquista la luce in natura, ed in tutti gli atti suoi vede luce e le parlano di luce. Invece chi fa la sua, acquista le tenebre e la notte in natura, e da tutti gli atti suoi scaturisce tenebre, che le parlano di miserie, di paure, di timori, che rendono la vita insopportabile”.
(3) Onde la mia mente seguiva a pensare alla Divina Volontà, e me la sentivo dentro e fuori di me tutta attenzione, tanto che mi voleva dare tutto, e fare tutto insieme con me, ed il mio dolce Gesù ha soggiunto:
(4) “Piccola figlia della mia Volontà, tu devi sapere che come l’anima si decide di vivere nella mia Volontà, è tanto il suo amore verso di essa, che come si accinge a fare un atto, così il mio Fiat porge il suo in quell’atto, in modo che l’umano volere resta come campo, ed il mio atto come vita. Sicché come palpita, porge il suo palpito divino, come respira porge il suo respiro, come sta per parlare porge la sua parola nella voce della creatura, come pensa porge il suo pensiero, e così se opera, se cammina, porge il suo moto ed i suoi passi, quindi la mia Divina Volontà è la porgitrice degli atti suoi negli atti della creatura. Ecco perciò il suo amore incessante, le sue attenzioni instancabili, perché vuol formare la sua vita intera per quanto a creatura è possibile, in essa vuol trovare la sua santità, il suo palpito, il suo respiro, la sua parola e così di seguito, e come lo può trovare se non lo dà e porge continuamente? Perciò passa tale immedesimazione tra la Divina Volontà e la creatura che vuol vivere in Essa, che si rendono inseparabili l’una e l’altra, né il mio Volere tollererebbe la minima separazione in chi si presta a fargli formare la sua vita. Onde sii attenta, ed il tuo volo sia continuo nella mia Divina Volontà”.
(1) Mi sentivo tutta immersa nel Fiat Supremo e ripetendo il mio giro in Esso, come mi univo ai suoi atti, così mi sentivo venire le sue ondate d’amore, che versandosi su di me, mi portavano l’amore del mio Creatore. Oh! come mi sentivo felice sentirmi amata da Dio, credo che non ci sia felicità maggiore, né in Cielo, né in terra, che la creatura occupi un posto nel seno del Padre Celeste, il quale fa sorgere le sue onde d’amore per amarla. Ma mentre mi sentivo sotto di queste onde, il mio dolce Gesù, visitando la piccola anima ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Sono sempre intorno al Fiat Supremo, il suo dolce impero, le sue potenti attrattive, il suo bacio di luce, con cui si fa incontro a tutti gli atti miei per deporre in essi e chiudersi dentro per formare la sua Vita, è il più dolce incanto alla piccola anima mia, e tra la maraviglia e lo stupore esclamo: “Oh! Volontà Divina, quanto mi ami, fino ad abbassarti nel piccolo atto mio, per chiudervi la tua Vita operante”. Ma mentre la mia mente si perdeva in Essa, il mio dolce Gesù, che godeva anche Lui il fascino, i modi ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) La mia povera mente molte volte si dibatte tra l’infinita bellezza, potenza, valore e prerogative innumerevoli dell’eterno Volere, e tra i precipizi, bruttezze e mali dell’umano volere. Mio Dio, che contrasto, che se tutti lo potessero vedere metterebbero la vita anziché fare la propria volontà, e mentre mi sentivo tutta tremante per i gravi mali in cui mi poteva precipitare la mia volontà, il mio amato Gesù, sorprendendomi mi ha detto:
(2) “Figlia mia benedetta, coraggio, è necessario che ti faccia conoscere dove si può giungere col tenere per vita la mia Divina Volontà, ed in che abisso si precipita chi si fa dominare dal proprio volere, anzi ogni male che ti faccio conoscere sopra di esso, è una porta che ti faccio chiudere all’umana volontà e una guardia che ti do, affinché se tu volessi entrare di nuovo e scendere nel precipizio dell’umano volere, la guardia ti respinga e ti tenga chiusa la porta, ed ogni qualvolta aggiungo a farti conoscere altri mali dell’umano volere, non sono altro che difese e guardie che aggiungo, affinché non ti facessero scendere nel fondo del suo abisso, perché tu devi sapere che ogni male dell’umana volontà, non sono altro che tante porte distinte che essa possiede per scendere nel regno dei mali, dei vizi, dei terrori raccapriccianti dell’inferno vivente, fino a rendersi nauseante, insopportabile a Dio ed a sé stessa, ed Io col far conoscere i suoi mali, non faccio altro che murare le porte e mettervi il mio suggello e dire: “Questa porta non più si apre”. Ora, come l’umana volontà tiene le sue porte, le sue scale per scendere, non per salire, nell’abisso dei mali, così la mia Divina Volontà tiene le sue porte, le sue scale per salire, ai suoi cieli, ai suoi beni immensi, e forma il paradiso vivente di chi la possiede, ed ogni conoscenza che la riguardano è una porta che si apre, è una scala che si forma, è una via che ti si apre avanti, che tu devi percorrere per possedere coi fatti ciò che hai conosciuto. Vedi dunque il gran bene delle tante conoscenze che ti ho manifestato, sono tante porte che ti facilitano l’entrata nel suo regno, ed in ogni porta ho messo un’angelo a custodia, affinché ti desse la mano e ti conducesse sicura nelle regioni della Divina Volontà; ogni conoscenza è un invito e una forza divina che ti cede, e ti fa sentire il bisogno estremo, la necessità assoluta di vivere di Volontà Divina. Essa, come si fa conoscere, così ti stende le braccia per prenderti e ti conduce fra le sue braccia in quella stessa conoscenza che ti ha manifestato, l’adatta alla tua capacità, plasma l’anima tua affinché ti entri come umore vitale, come sangue, come aria, e produca in te la vita, i beni che la sua conoscenza possiede, e facendosi conduttrice, più che madre si sta a guardia per vedere quando la sua figlia ha assorbito l’ultima stilla del bene che l’ha fatto conoscere, per aprirle il suo seno di nuovo e sviscerarsi nella sua figlia, e farle conoscere altro valore, altri effetti che contiene la vita del mio Volere e ripete il suo lavorio, perché vuol vedere in essa il valore della sua vita, gli effetti, la sostanza dei suoi beni. Ora, le conoscenze sulla mia Divina Volontà istruiscono l’umano volere, ed acquista scienza e ragione, che non solo è giustizia farla regnare e dominare come vita primaria nell’anima sua, ma è bene sommo che riceve, onore e gloria grande che questo Voler Santo, col dominare giunge a darle lo stato di regalità divina, perché si senta figlia del gran Re, quindi la regalità è proprietà anche sua.
(3) Quando la creatura ha giunto a comprendere tutto questo, a via di conoscenze e di lezioni che l’ha fatto il mio Voler Divino, tutto è fatto, la mia Volontà ha vinto l’umano volere, e l’umano volere ha vinto la Divina Volontà. Le conoscenze su di Essa sono tanto necessarie, che servono a disseccare gli umori cattivi e li sostituiscono cogli umori santi, esse sono come sole che dardeggiano l’umano volere, e vi comunicano la sua vita, la sua santità, ed il desiderio ardente di possedere il bene che conosce. Perciò sii attenta ad ascoltare le sue lezioni, e corrispondi ad un tanto bene”.