(1) Stavo seguendo la Divina Volontà negli atti suoi, tanto della Creazione, quanto della Redenzione, come tutti avevano un connesso con la volontà umana per avere il suo posto la Divina, e siccome molti atti umani sfuggivano di ricevere la santità dell’atto divino, non dandogli il primo posto, pensavo tra me: “Com’è difficile che il Fiat Supremo stenda il suo regno negli atti umani delle creature, perché pare che non riconoscono neppure l’atto divino che corre in loro, quindi non l’apprezzano né gli danno la supremazia dovuta, anzi pare che gli atti umani sono come un popolo senza ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Sono sotto le onde eterne del Voler Divino, e mi sembra che vuole che faccia attenzione a queste onde, le riconosca, le riceva in me, le ami, per dirmi: “Sono il Volere eterno che ti sto sopra, che ti circondo ovunque, investo il tuo moto, il tuo respiro, il tuo palpito, per farlo mio, per farmi il largo e così poter distendere la mia Vita in te, sono l’immenso che mi voglio restringere nella piccolezza umana, sono il potente che mi diletto di formare la mia Vita nella debolezza creata, sono il santo che voglio tutto santificare, fammi ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Il mio abbandono nel Fiat continua, né posso farne a meno di sentire il mormorio della sua Vita, sarebbe non aver più vita non sentire il suo mormorio che mormora e dà luce, mormora e fortifica, mormora e vi fa sentire la sua Vita che vi riscalda e vi trasforma nella sua. Volontà Divina, quanto sei amabile, ammirabile, come non amarti? Onde seguivo le sue opere, le quali come le seguivo, così si riversavano sopra di me per darmi amore e per dirmi; “Siamo opere tue, fatte per te, prendici, possiedici e falle tue, affinché in ciò che fai tenga pronto il modello delle nostre; e mentre seguivo le opere della Redenzione, il mio dolce Gesù, soffermandomi mi ha detto:
(2) “Mia figlia buona, in tutte le nostre opere ci fu sempre un eccesso d’amore verso dell’uomo, ed un eccesso mi dava la spinta a farne un’altro. Quindi non mi bastò scendere dal Cielo in terra per rifarlo di nuovo, ogni atto che facevo, ogni pena, posso dire anche in ogni respiro, era diretto a lui, lo chiamavo nella mia onniveggenza, me lo stringevo nelle mie braccia, lo plasmavo di nuovo per ripristinarlo, e darle la nuova vita che l’avevo portato dal Cielo, me lo affratellavo con me per metterlo nella figliolanza del mio Padre Celeste. Ma ciò non mi bastò, per tenerlo più sicuro feci della mia Umanità la depositaria di tutte le opere, sacrifici, e passi dell’uomo. Guardami come tutto tengo racchiuso in Me, e ciò mi porta ad amarli doppiamente in ogni atto che fa. Coll’incarnarmi nel seno dell’immacolata Regina formai questa mia Umanità, e mi costituì capo dell’umana famiglia per unificare tutte le creature con Me, e farle membra mie, quindi tutto ciò che fanno è mio, nel sacrario della mia santa Umanità racchiudo tutto, custodisco il piccolo bene come il grande, ma sai perché? Passando in Me, do il valore come se fossero opere, preghiere e sacrifici miei, la virtù del capo scende nelle membra, ne fa un misto di tutto, e do il valore ad essi dei meriti miei. Sicché la creatura trova sé stessa in Me, ed Io come capo mi trovo in loro. Ma credi tu che il mio amore disse o dice basta? Ah! no, non dirà mai basta, la natura dell’Amor divino è di formare sempre nuove invenzioni d’amore, per dare amore e ricevere amore, se ciò fosse sarebbe mettere un limite, e chiudere nella nostra cerchia divina il nostro Amore; ma no, il nostro è immenso, e di natura sua deve sempre amare, ecco perciò alla mia Umanità voglio far seguire il largo campo della mia Divina Volontà, la quale farà cose incredibili per amore delle creature. Ecco perciò le sue conoscenze, il suo voler regnare; se non regna come può largheggiare, sfoggiare nelle sue sorprese d’amore, perciò sii attenta e vedrai che cosa sa fare la mia Volontà”.
(1) Il Voler Divino non mi lascia mai, mi sembra che sta sempre dentro e fuori di me, come in atto di sorprendermi, ché vuol mettere l’atto suo in tutto ciò che faccio, se prego, se soffro, se lavoro, ed anche se dormo, vuol darmi il suo riposo divino nel mio sonno, vuol darsi sempre da fare ed in ogni cosa mi chiama col dirmi: “Fammi scendere nel basso degli atti tuoi, ed Io ti farò salire nell’altezza degli atti miei, ci metteremo a gara, tu a salire ed Io a scendere”. Ma chi può dire ciò che fa sentire la Divina Volontà nell’anima mia? Il suo amore eccessivo, la sua condiscendenza, il suo continuo occuparsi sopra la povera anima mia; ma mentre mi trovavo sotto l’impero del Voler Divino, riversandosi sopra di me, il mio sommo Bene Gesù, sorprendendomi mi ha detto:
(2) “Figlia mia buona, non vi è scena che più mi commuove e mi rapisce, che il vedere la piccolezza umana sotto l’impero della mia Volontà, il divino nell’umano, il grande nella piccolezza, il forte nel debole, quel nascondersi l’uno nell’altro, vincerci a vicenda, è così bello, così incantevole, che trovo le pure gioie, la felicità divina che può darmi la creatura, sebbene veggo che sotto mani me la porge la mia stessa Volontà, e me la porge per mezzo del canale dell’umana volontà; se tu sapessi quanto mi diletto, per farmi piacere ti faresti vincere sempre dalla mia Volontà, posso dire che lascio il Cielo, mentre resto, per venirmi a godere le pure gioie che mi sa dare la mia Volontà Divina nel piccolo cerchio della creatura in terra. Tu devi sapere che chi fa la mia Divina Volontà, e le fa scorrere la sua Vita negli atti suoi, chiama continuamente Dio e tutti i suoi attributi, Dio si sente chiamare sempre dalla creatura, ora lo chiama ché vuole la sua Potenza, ora ché vuole il suo Amore, ora ché vuole la sua Santità, la sua Luce, la sua Bontà, la sua Pace imperturbabile, insomma sta sempre a chiamarlo ché vuole del suo, e Dio sta sempre ad aspettarla per dare ciò che chiede, e per contraccambiarla, si sente chiamato e la chiama per darle fiducia e dirle: “Che altro vuoi del mio Essere Divino? Prendi ciò che vuoi, anzi come tu mi chiami, Io già ti preparo la mia potenza, il mio amore, la mia luce, la mia santità, che ci vuole nell’atto tuo”. Sicché Dio chiama l’anima e l’anima chiama Dio, e questo chiamarsi sempre a vicenda, per chiedere e ricevere, e Dio per dare, forma la Vita della mia Volontà nella creatura, la matura, la fa crescere e forma il dolce incanto del suo stesso Creatore. Un atto continuato racchiude tale potenza, che Dio non si sa svincolare dalla creatura, né essa da Dio, anzi sentono l’irresistibile bisogno di rimanere avvinti l’uno coll’altro, e solo la mia Volontà sa produrre questi atti continui che non cessano mai, e formano il vero carattere del vivere nella mia Volontà. Invece un carattere mutabile, un’operare spezzato, è il vero segno di vivere di voler umano, il quale non sa dare né fermezza, né pace, e non sa produrre altro che spine ed amarezze”.
(1) Il mio abbandono nel Fiat continua, sento il suo soffio onnipotente che soffiandomi vuol far crescere, ingrandire la sua Vita in me, vuol riempirmi tanto, da non far restare del mio essere umano che il solo velo che lo ricopre. Onde pensavo tra me: “Ma che cosa le viene a questo Voler Santo, che ha tanto interesse di formare la sua Vita nella creatura che muove Cielo e terra per ottenere l’intento, e che differenza c’è tra la Divina Volontà come vita, e tra la Volontà Divina come effetto?” Ed il mio sempre amabile Gesù, stringendomi fra le ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Mi sentivo piccola, piccola, tanto da non sapere muovere un passo, ed avendo fatto la santa comunione, sentivo il bisogno, come piccina, di rifugiarmi nelle braccia di Gesù per dirle: “Ti amo, ti amo assai,” non sapendole dire altro, perché troppo ignorantella, ma il mio dolce Gesù aspettava che le dicesse altro, ed io ho soggiunto: “Gesù ti amo insieme coll’amore della nostra Mamma Celeste”. E Gesù mi ha detto:
(2) “Come mi è dolce, refrigerante, sentirmi amare insieme coll’amore della figlia e della Mamma nostra, sento le sue tenerezze materne, le sue foghe d’amore, ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Stavo facendo il mio giro nella Creazione, e mi sembrava che tutte le cose create volevano il grande onore d’essere offerte come omaggio e gloria al loro Creatore, ed io passavo da una cosa all’altra, e mi sentivo così ricca, ché avevo tante cose da dare a Colui che tanto mi ama, e che mentre tutto aveva fatto per me, io potevo dare tutto a Dio, per potergli dire: “Ti amo per mezzo delle opere tue, le quali sono pregne del tuo amore, e mi insegnano ad amarti”. Ma mentre ciò facevo, il mio sommo Bene Gesù sorprendendomi, ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) La mia povera mente pare che non sa fare altro che pensare alla Divina Volontà, una forza potente mi sento sopra di me, che non mi dà tempo a pensare ed a volere altro, che solo quel Fiat ch’è tutto per me. Onde pensavo tra me: “Oh! come vorrei fare e vivere di Volontà Divina, come si fa e si vive in Cielo”. Ed il mio dolce Gesù sorprendendomi con la sua breve visitina mi ha detto:
(2) “Figlia mia benedetta, nella mia patria celeste regna l’atto unico ed universale, una è la Volontà di ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Mio sovrano celeste Gesù e mia gran signora Regina del Cielo, venite in mio aiuto, mettete questa piccola ignorantella in mezzo ai vostri cuori santissimi, e mentre io scrivo, il mio caro Gesù mi faccia da suggeritore, e la mia Mamma Celeste, come a figlia sua, mi porti la mano sulla carta, in modo che mentre scrivo starò in mezzo a Gesù e alla Mamma mia, affinché neppure una parola in più io scriva di ciò che loro mi dicono e vogliono. Con questa fiducia in cuore, do principio a scrivere il trentatreesimo volume, forse sarà l’ultimo, ma non lo so, sebbene ho tutta la speranza che tutto il Cielo abbia compassione della piccola esiliata, e che presto la facciano rimpatriare con loro, ma del resto Fiat! Fiat!.
(2) Onde continuavo a pensare alla Divina Volontà, vita e centro della mia povera esistenza, ed il mio dolce Gesù ripetendo la sua fuggitiva visitina mi ha detto:
(3) “Mia buona figlia, tu devi sapere che come l’anima si dispone a fare la mia Divina Volontà, forma il passaporto per entrare negli interminabili confini del regno del Fiat; ma sai tu chi ti presta l’occorrente per formarlo, e chi si presta a firmarlo e dargli il valore di passaggio nel mio regno? Figlia, è tanto grande l’atto di disporsi a fare la mia Volontà, che la mia stessa Vita, i miei meriti, formano la carta, i caratteri, ed il tuo Gesù fa il firmatario per farla conoscere e darle libera l’entrata; si può dire che tutto il Cielo corre in aiuto di chi vuol fare la mia Volontà, ed Io sento tant’amore che prendo posto nella fortunata creatura e mi sento amato da essa dalla mia stessa Volontà. Ora vedendomi amato da essa dalla mia stessa Volontà, il mio Amore si fa geloso e non vuol perdere neppure un respiro, un palpito d’amore di questa creatura. Immagina tu stessa le mie premure, le difese che prendo, gli aiuti che do, gli stratagemmi amorosi che li uso, in una parola voglio rifarmi in essa, e per rifarmi espongo Me stesso per formare un altro Gesù nella creatura, perciò metto tutta la mia arte divina per ottenere l’intento, non risparmio nulla, fo tutto, do tutto, dove regna la mia Volontà non posso negare nulla, perché lo negherei a Me stesso.
(4) Ora, il disporsi a fare la mia Volontà forma il passaporto; l’incominciare l’atto forma la via che deve in Essa percorrere, via di Cielo, santa, divina, perciò a chi entra in Essa Io le sussurro all’orecchio del cuore: “Dimentica la terra, già non è più tua, d’ora in poi non vedrai altro che Cielo, il mio regno non ha confini, quindi il tuo cammino sarà lungo, perciò conviene che coi tuoi atti affretti il passo per formarti molte vie e così prendere molto dei beni che ci sono nel mio regno. Onde, l’incominciare l’atto forma la via, il compirlo forma il treno, ed Io quando veggo formato il treno, faccio da motore per metterlo in veloce cammino, ed oh! com’è bello, dilettevole, passeggiare in queste vie che la creatura si ha fatto nella mia Volontà. Questi atti fatti nella mia Volontà sono secoli che racchiudono di meriti e di beni incalcolabili, perché c’è il motore divino che cammina, il quale ha tanta velocità che nei minuti racchiude i secoli, e rende talmente ricca la creatura, bella e santa, da darci il vanto innanzi a tutta la Corte Celeste, additandola come il più grande prodigio della sua arte creatrice.
(5) Oltre di ciò come la creatura va formando il suo atto nella mia Divina Volontà, così le vene dell’anima, si svuotano di ciò che è umano e vi scorre, potrei dire, un sangue divino, il quale fa sentire in sostanza le virtù divine nella creatura, che tengono virtù di scorrere quasi come sangue nella stessa vita che anima il suo Creatore, che le rende inseparabili l’uno dall’altra, tanto che chi vuol trovare Dio lo può trovare nel suo posto d’onore nella creatura, e chi vuol trovare la creatura la troverà nel centro Divino”.
(1) Stavo facendo il mio giro nelle opere del Fiat Divino, e siccome sono troppo piccola, sento il bisogno d’essere portata fra le sue braccia, altrimenti o mi smarrisco nella sua immensità e molteplicità delle sue opere, o non so andare avanti, ma siccome mi vuol far conoscere le opere sue, dove si trova il suo amore parlante e operante, e dice quanto e come mi ha amato, perciò mi porta fra le sue braccia e mi conduce per le interminabili vie della sua Santa Volontà; ma ciò non basta, in ogni sua opera racchiude in me, per quanto ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)