MaM
Messaggio del 2 gennaio 2013:Cari figli, con molto amore e pazienza, cerco di rendere i vostri cuori simili al mio Cuore. Cerco di insegnarvi, col mio esempio, l'umiltà, la sapienza e l'amore, perché ho bisogno di voi, non posso senza di voi, figli miei. Secondo la volontà di Dio vi scelgo, secondo la sua forza vi rinvigorisco. Perciò, figli miei, non abbiate paura di aprirmi i vostri cuori. Io li darò a mio Figlio ed Egli, in cambio, vi donerà la pace divina. Voi lo porterete a tutti coloro che incontrate, testimonierete l'amore di Dio con la vita e, tramite voi stessi, donerete mio Figlio. Attraverso la riconciliazione, il digiuno e la preghiera, io vi guiderò. Immenso è il mio amore. Non abbiate paura! Figli miei, pregate per i pastori. Che le vostre labbra siano chiuse ad ogni condanna, perché non dimenticate: mio Figlio li ha scelti, e solo Lui ha il diritto di giudicare. Vi ringrazio.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 27-4 Ottobre 7, 1929 Come il Fiat Divino è inseparabile dalle opere sue. Momento terribile della caduta d’Adamo.

(1) Mi sentivo tutta immersa nel Fiat Divino, la sua luce mi circondava dappertutto, dentro e fuori, ed il mio dolce Gesù, facendosi vedere, mi ha stretto fra le sue braccia, e avvicinandosi alla mia bocca, dalla sua mi mandava il suo alito nella mia, ma tanto forte che io non potevo contenerlo. Oh! come era soave, dolce, fortificante l’alito di Gesù, io mi sentivo rinascere a nuova vita, ed il mio sempre amabile Gesù mi ha detto:

(2) “Figlia mia, tutto ciò che esce dalle nostre mani creatrici, contiene conservazione e creazione continua; se il nostro atto creatore e conservatore si ritirasse dal cielo, dal sole, e da tutto il resto della Creazione, tutti perderebbero la vita, perché essendo la Creazione il nulla, li necessita l’opera del Tutto per conservarsi. Ecco perciò che le nostre opere sono inseparabili da Noi, e ciò che non è soggetto a separarsi, si ama sempre, si ha sempre sott’occhio, e forma una sol cosa l’opera e Colui che l’ha creata. Il nostro Fiat che si pronunziò nell’atto di creare tutte le cose, si restò in atto di dirsi sempre, per costituirsi atto e vita perenne di tutta la Creazione. Noi, nell’operare, non è come l’uomo, che non mette il suo respiro, il suo palpito, la sua vita, il suo calore nell’opera sua, perciò la sua opera è separabile da lui, né l’ama con amore invincibile e perfetto, perché ciò che si rende separabile, si può giungere fino a dimenticarsi dell’opera sua. Invece, Noi nelle opere nostre, è vita che mettiamo, e si ama tanto, che per conservarla facciamo correre sempre la nostra Vita nell’opera nostra, e se vediamo pericolo, come fu dell’uomo, mettiamo la nostra Vita per salvare la vita che è corsa nell’opera nostra.

(3) Ora figlia mia, il tuo vivere nel mio Fiat Divino incominciò col chiederti la tua volontà, che tu ben volentieri mi cedesti, ed Io quando ti vidi donarmi il tuo volere mi sentì vittorioso, e alitandoti volli pronunziare il mio Fiat onnipotente nel fondo dell’anima tua per rinnovare l’atto della Creazione; questo Fiat lo ripeto sempre per darti vita continua di Esso, e come si ripete conserva te e mantiene la sua Vita in te. Ecco perciò mi senti, che spesso fiatandoti ti rinnovo l’anima tua, e l’inseparabilità che sento è la mia Volontà Divina che mi fa amare con amore perenne ciò che abbiamo depositato in te; ogni volta che si ripete il mio Fiat, ogni sua verità che ti manifesta, ogni sua conoscenza o parola che ti dice, è un amore che sorge in Noi per amarti di più e per farsi amare. E’ il nostro Fiat creatore e conservatore che amando la sua Vita e ciò che ha fatto in te, si pronunzia sempre per conservare la sua Vita e la bellezza dell’opera sua. Perciò sii attenta a ricevere continuamente la parola del mio Fiat, ch’è portatore di creazione, di vita e di conservazione”.

(4) Dopo di ciò stavo facendo il mio giro per seguire gli atti del Fiat Divino nella Creazione, e giunta nell’eden mi sono fermata nell’atto quando l’uomo respinse la Volontà Divina per fare la sua. Oh! come comprendevo bene il gran male di fare l’umana volontà, ed il mio amato Gesù movendosi nel mio interno mi ha detto:

(5) “Figlia mia, certo che fu terribile il momento della caduta d’Adamo; come respinse il nostro Voler Divino per fare il suo, il nostro Fiat stava in atto di ritirarsi dal cielo, dal sole, e da tutta la Creazione per risolverla nel nulla, perché colui che aveva respinto la nostra Divina Volontà, non meritava più che il nostro Fiat mantenesse l’atto continuo di creazione e conservazione in tutta la Creazione, fatta per amor dell’uomo e data a lui come dono dal suo Creatore. Se non fosse stato che il Verbo Eterno avesse offerto i suoi meriti previsti del futuro Redentore, come li offri per preservare la Vergine Immacolata della colpa originale, tutto sarebbe andato in rovina: Il cielo, il sole, si sarebbero ritirati nella nostra sorgente, e ritirandosi la nostra Divina Volontà, tutte le cose create perderebbero la vita. Ma presentandosi il Verbo Umanato innanzi alla Divinità, e facendo presenti i suoi meriti previsti, tutte le cose stettero al loro posto, ed il mio Fiat continuò la sua opera creatrice e conservatrice, aspettando la mia Umanità per farne il dono legittimo che meritavo, tanto vero che si fece solenne promessa all’uomo, dopo la sua caduta, che sarebbe sceso il futuro Redentore per salvarlo, affinché pregasse e si disponesse a riceverlo. Tutto fece la nostra Volontà, e con giustizia teneva diritto su tutto; l’uomo col fare la sua volontà umana gli toglieva i suoi diritti divini, perciò non meritava che il sole gli desse la luce, e come la luce lo investiva si sentiva strappare i diritti della sua luce, ogni cosa creata che prendeva e godeva, erano tanti strappi che gli faceva. Se non fosse per la mia Umanità, per l’uomo tutto era perduto. Perciò il non fare la mia Divina Volontà racchiude tutti i mali, e perdere tutti i diritti, del Cielo e della terra; il farla racchiude tutti i beni, e acquista tutti i diritti, umani e divini”.