MaM
Messaggio del 28 marzo 1988: Pregate il più possibile prima di Pasqua. In questa settimana pregate tutti i giorni due ore davanti alla croce.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 27-7 Ottobre 18, 1929 Bellezza della Creazione. Dio sta, per chi vive nella Divina Volontà, in atto di creare sempre. La creatura che vive nel Voler Divino duplica il suo amore verso Dio. Le due braccia: Immutabilità e fermezza.

(1) Mi sentiva nell’immensità della luce del Fiat Divino, ed in questa luce si vedeva schierata tutta la Creazione come parto di Esso, che volendosi dilettare delle sue opere pareva come se stesse in atto di crearle e di farle sempre col conservarle; ed il mio amabile Gesù, uscendo da dentro il mio interno in atto di guardare la Creazione per glorificarsi per mezzo delle sue opere, mi ha detto:

(2) “Figlia mia, com’è bella la Creazione, come ci glorifica, come magnifica la potenza del nostro Fiat; essa non è altro che un’atto solo del nostro Volere Divino, e se si veggono tante cose distinte l’una dall’altra, non sono altro che gli effetti dell’unico suo atto, che mai cessa e che contiene il suo atto operante continuo. E siccome il nostro atto possiede in natura come proprietà tutta sua: luce, immensità, impero e molteplicità d’effetti innumerevoli, quindi non è maraviglia che come il nostro Fiat formò il suo unico atto, uscirono immensità di cielo, sole fulgidissimo, vastità di mare, vento imperante, bellezza di fioritura, specie d’ogni genero, potenza, che come se fosse un soffio leggero, una piccola piuma, tutta la Creazione la mantiene sospesa, senza nessun appoggio, racchiusa solo nella sua forza creatrice. Oh! potenza del mio Fiat, come sei insuperabile ed inarrivabile. Ora, tu devi sapere che solo nell’anima dove regna il mio Voler Divino, stando che Esso regna in tutta la Creazione, ciò che fa l’anima si unisce all’atto unico che fa il mio Volere nella Creazione, per ricevere il deposito di tutto il bene che fu fatto in essa, perché questa gran macchina dell’universo fu fatta per darla alla creatura, ma a quella che avrebbe fatto regnare il nostro Voler Divino; è giusto che non usciamo dal nostro scopo prefissoci, e che la creatura riconosca e riceva il nostro dono. Ma come riceverlo se non sta in casa nostra, cioè nella nostra Divina Volontà? Le mancherebbe la capacità di riceverlo e lo spazio dove contenerlo, perciò solo chi possiede il mio Voler Divino può riceverlo. Esso si diletta col suo unico atto, come se stesse in atto di creare per amore di lei, le fa sentire il suo atto continuo di creare il cielo, il sole e tutto, e le dice: “Vedi quanto ti amo, solo per te continuo a creare tutte le cose, e per avere da te il contraccambio me ne servo degli atti tuoi come materia per distendere il cielo, come materia di luce per formare il sole, e così di tutto il resto; quanti più atti fai nel mio Fiat, tanta più materia mi somministri per formare in te cose più belle”. Perciò il tuo volo nel mio Volere non si arresti mai, ed Io prenderò occasione di sempre operare in te”.

(3) Dopo di ciò continuavo i miei atti nel Voler Divino, e facendo miei tutti i suoi atti fatti nella Creazione e Redenzione, li offerivo alla Divina Maestà, come il più bel dono che potesse darle come contraccambio del mio amore, e dicevo tra me: “Oh! come vorrei avere un cielo, un sole, un mare, una terra fiorita, e tutto ciò che esiste, tutto mio, per poter dare al mio Creatore un mio cielo, un sole che fosse mio, un mare e una fioritura, che tutti dicessero: Ti amo, ti amo, ti adoro”. Ma mentre ciò pensavo, il mio amato Gesù stringendomi fra le sue braccia mi ha detto:

(4) “Figlia mia, chi vive nel nostro Volere, tutto è suo, essendo uno il volere suo col nostro, ciò che è nostro è suo, quindi puoi dirci con tutta verità: “Vi do il mio cielo, il mio sole e tutto; l’amore della creatura si eleva nel nostro amore e si mette a la pari con Noi. Nel nostro Fiat Divino la creatura duplica il nostro amore, la nostra luce, la nostra potenza, felicità e bellezza, e ci sentiamo amati non solo col nostro stesso amore duplicato, ma con amore potente, con amore che ci rapisce, con amore che ci felicita, e Noi, vedendoci amati con amore duplicato da parte della creatura che vive nel nostro Volere, ci sentiamo per amor suo d’amare tutte le creature con amore duplicato. Perché la creatura nel nostro Fiat, il suo atto perde la vita ed acquista il nostro atto come suo, il nostro atto possiede la sorgente della luce, della potenza, dell’amore, la sorgente della felicità e bellezza, e l’anima può duplicare, triplicare, moltiplicare quanto vuole le nostre sorgenti, e Noi, siccome sta nel nostro Volere, la facciamo fare, le diamo tutta la libertà, perché ciò che fa resta tutto in casa nostra, niente esce dai nostri confini divini ed interminabili, perciò non c’è nessun pericolo che la sorgente dei nostri beni possa ricevere nocumento alcuno. Quindi se tu starai sempre nel nostro Voler Divino, ciò ch’è nostro è tuo, e puoi darci come tuo ciò che vuoi”.

(5) Onde mi sentivo afflitta per tante cose che non è necessario dirle sulla carta, ed il mio adorabile Gesù ha soggiunto:

(6) “Figlia mia, coraggio, non voglio che ti affligga; voglio vedere nell’anima tua la pace e la gioia della patria celeste, voglio che la tua stessa natura dia di profumo di Volontà Divina, ch’è tutta pace e felicità. Essa si sentirebbe in te a disagio e come compressa nella sua luce e felicità se non c’è in te pace e felicità perenne. E poi, non sai tu che chi vive nel mio Fiat Divino si forma due braccia? Uno è l’immutabilità, l’altro braccio è la fermezza d’operare continuamente. Con queste due braccia tiene avvinto Iddio, in modo che non si può svincolare dalla creatura, non solo, ma gode che lo tiene avvinto a sé. Quindi non hai ragione, qualunque siano le cose d’affliggerti quando hai un Dio ch’è tutto tuo. Perciò il tuo pensiero sia di vivere in quel Fiat che ti diede la vita per formare vita in te, ed Io ci penserò al resto”.