MaM
Messaggio del 2 agosto 2012:Cari figli, sono con voi e non mi arrendo. Desidero farvi conoscere mio Figlio. Desidero i miei figli con me nella vita eterna. Desidero che proviate la gioia della pace e che abbiate la salvezza eterna. Prego affinché superiate le debolezze umane. Prego mio Figlio affinché vi doni cuori puri. Cari miei figli, solo cuori puri sanno come portare la croce e sanno come sacrificarsi per tutti quei peccatori che hanno offeso il Padre Celeste e che anche oggi lo offendono ma non l'hanno conosciuto. Prego affinché conosciate la luce della vera fede che viene solo dalla preghiera di cuori puri. Allora tutti coloro che vi sono vicini proveranno l'amore di mio Figlio. Pregate per coloro che mio Figlio ha scelto perche vi guidino sulla via verso la salvezza. Che le vostre labbra siano chiuse ad ogni giudizio. Vi ringrazio.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 27-2 Settembre 28, 1929 Primo bacio, sfogo tra Madre e Figlio. Come tutte le cose create contengono ciascuna il suo sfogo. Come chi vive nel Fiat è continua creazione. Contento Divino.

(1) Stavo facendo il mio giro nella Creazione e Redenzione, e la mia piccola intelligenza si è fermata quando il mio vezzoso bambinello, nell’atto d’uscire del seno materno si slanciò nelle braccia della Mamma Celeste, e sentendosi il bisogno di fare il suo primo sfogo d’amore, cinse con le sue piccole braccia il collo della sua Mamma e la baciò. Anche la divina Regina sentì il bisogno di fare il suo primo sfogo d’amore verso l’infante divino, e gli restituì il bacio materno con tale affetto, da sentirsi uscire il cuore dal petto; erano i primi sfoghi che facevano Madre e Figlio. Pensavo tra me: “Chi sa quanti beni racchiudevano in questo sfogo? ” Ed il mio dolce Gesù facendosi vedere piccolo bambino in atto di baciare la Mamma sua, mi ha detto:

(2) “Figlia mia, come sentì il bisogno di fare questo sfogo con la Mamma mia, perché tutto ciò che è stato fatto dal nostro Essere Supremo non è stato altro che sfogo d’amore, ed Io accentravo nella Vergine Regina tutto il nostro sfogo d’amore che avemmo nella Creazione, perché stando in Lei la mia Divina Volontà, era capace di poter ricevere questo nostro sfogo sì grande col mio bacio, e di potermelo ricambiare. Perché solo chi vive di mia Volontà Divina accentra in sé l’atto continuato di tutta la Creazione, e l’attitudine di riversarla in Dio. A chi possiede la mia Divina Volontà tutto posso dare, e tutto può darmi, molto più che la Creazione, avendola uscita in uno sfogo d’amore per darla alla creatura, dura e durerà sempre, e chi sta nella mia Divina Volontà, sta come in casa nostra ricevendo la continuità di questo nostro sfogo con l’atto continuato di tutta la Creazione, perché col conservarla come la facemmo, è come se stessimo in atto sempre di crearla e di dire alla creatura: “Questo nostro sfogo d’aver creato tante cose ti dice: “T’amai, t’amo e t’amerò sempre”. E l’anima che si fa dominare dal nostro Volere Divino, sulle ali di Esso, non potendo contenere questo nostro sfogo d’amore sì grande, sfoga anch’essa e ci dice e ripete il nostro stesso ritornello: “Nel tuo Volere t’amai, t’amo e t’amerò sempre, sempre”. Di fatti, non sono tutte le cose create sfoghi d’amore che il nostro Fiat, come primo attore attestava alla creatura? Sfogo d’amore è il cielo azzurro, e con lo starsi sempre disteso, tempestato di stelle, senza mai sbiadirsi né mutarsi, sboccia il nostro sfogo d’amore continuo verso la creatura. Sfogo d’amore è il sole, e sfoga il nostro amore continuo col riempire di luce tutta la terra, e tutti gli effetti che produce, che sono innumerevoli, sono continui e ripetuti sfoghi che attesta alla creatura. Sfogo del nostro amore è il mare, e come mormora, ripete le sue onde altissime, ora placide, ora tempestose, e come produce i tanti pesci, non sono altro che continui sfoghi del nostro amore. Sfogo dell’amor nostro è la terra, e come si squarcia per produrre fiori, piante, alberi e frutti, così il nostro amore riprende il suo sfogo ardente. Insomma, non c’è cosa da Noi creata dove non c’è lo sfogo continuo del nostro amore. Ma chi è a giorno di tanti nostri sfoghi, chi sente investirsi dalla nostra forza creatrice, e tocca con mano le nostre fiamme inestinguibili fino a sentirsi il bisogno di contraccambiarci coi suoi sfoghi amorosi al suo Creatore? Chi vive del nostro Fiat Divino. Per essa è continua creazione, sente la potenza della nostra forza creatrice, che operando in essa le fa toccare con mano che il suo Creatore sta in atto di continuamente creare per amor suo, facendole sentire i suoi sfoghi non mai interrotti per riceverne il suo ricambio. Ma chi può dirti il nostro contento quando vediamo che la creatura, possedendo il nostro Fiat Divino, riceve e riconosce questi nostri sfoghi, ed essa non potendo contenere il grande eccesso d’amore dei nostri sfoghi divini, nel nostro stesso sfogo d’amore forma il suo sfogo verso il suo Creatore? Allora ci sentiamo come contraccambiati di tutto ciò che facemmo nella Creazione; sentiamo nel suo delirio d’amore che ci dice: “Maestà adorabile, se stesse in mio potere vorrei anch’io crearti un cielo, un sole, un mare, e tutto ciò che Tu creasti, per dirti che ti amo col tuo stesso amore, e con le tue stesse opere, perché l’amore che non opera non si può chiamare amore; ma siccome il tuo Voler Divino tutto mi donò di tutto ciò che creasti, io vi lo ridono per dirti che vi amo, vi amo”. Quindi l’armonia, lo scambio dei doni, l’ordine, ritorna tra Creatore e creatura come da Dio fu stabilito nella Creazione. Or tu devi sapere che l’uomo col fare la sua volontà perdette l’ordine, l’armonia, e perdette i diritti del dono della Creazione, perché solo in chi regna la mia Divina Volontà, essendo Essa la creatrice di tutta la Creazione, dove Essa regna, essendo cosa sua, fa dono con diritto alla creatura, ma dove non regna si può chiamare un intruso nelle opere sue, e perciò non può farla da padrone, né dare a Dio ciò che non è suo, né può sentire tutti i nostri sfoghi d’amore che esistono nella Creazione, perché non tiene la nostra Divina Volontà in suo possesso, che le dica la nostra storia d’amore; senza del nostro Voler Divino l’uomo è il vero ignorantello del suo Creatore, e come il piccolo discepolo senza del maestro. Oh! com’è doloroso vedere l’uomo senza del nostro Fiat. Molto più che la nostra Creazione è il nostro portavoce, è la porgitrice dei nostri baci amorosi, dei nostri abbracci affettuosi. Oh! come sentiva tutto ciò la mia Umanità stando su questa terra; come usciva all’aperto, il sole mi dava il bacio che la mia stessa Volontà aveva depositato nella sua luce per darlo alle creature; il vento mi dava le carezze, gli abbracci che conteneva in deposito dalla mia stessa Divina Volontà; tutta la Creazione è pregna di carismi divini per darli alle creature, e la mia Umanità tutto riceveva, ricambiandoli, per dare sfogo a tanti baci repressi, abbracci respinti, e amore non riconosciuto per tanti secoli, perché non regnando il mio Voler Divino, l’uomo era incapace di ricevere ciò che di bene aveva messo la mia stessa Volontà in tutta la Creazione, e la mia Umanità, possedendo la mia stessa Volontà Divina, dava il primo sfogo e riceveva e dava il contraccambio a tutto ciò che la mia stessa Volontà Divina aveva messo in tutta la Creazione; perciò, come Io usciva tutte le cose create facevano festa, e a gara mi davano ciò che possedevano. Perciò sii attenta, e ti stia solo a cuore di vivere nella mia Divina Volontà se vuoi sentire al vivo ciò che il tuo Gesù ti dice del mio Fiat Supremo”.