(1) Stavo facendo il mio solito giro nel Fiat Divino, e chiamando tutto ciò che aveva fatto nella Creazione e Redenzione, li offerivo alla Maestà Divina per impetrare che la Divina Volontà fosse conosciuta, affinché regni e domini in mezzo alle creature. Ma mentre ciò facevo pensavo tra me: “Qual è il bene che faccio col ripetere sempre questi giri, atti ed offerte? Ed il mio amabile Gesù, movendosi nel mio interno mi ha detto:
(2) “Figlia mia, ogni volta che giri nelle opere nostre, e ti unisci a quei medesimi atti che fece il mio Fiat nella Creazione e Redenzione per offerirceli, tu fai un passo verso del Cielo e la mia Divina Volontà fa un passo verso la terra, sicché come tu sali, Essa scende, e mentre resta immensa s’impiccolisce e si chiude nell’anima tua per ripetere insieme con te i tuoi atti, le tue offerte, le tue preghiere, e Noi sentiamo che il nostro Volere Divino prega in te; sentiamo uscire da te il suo respiro; sentiamo il suo palpito, che mentre palpita in Noi, nel medesimo tempo palpita in te; sentiamo la potenza delle nostre opere creatrici, che schierandosi intorno a Noi, pregano col nostro poter divino che la nostra Divina Volontà scenda a regnare sulla terra; molto più che ciò che tu fai, non sei un’intrusa, oppure un individuo che non occupando nessun ufficio non ha nessun potere, ma sei stata chiamata, e con modo speciale ti è stato dato l’ufficio di far conoscere la nostra Divina Volontà, e di impetrare che il nostro regno venga costituito in mezzo all’umana famiglia. Dunque c’è gran diversità tra chi ha ricevuto un’ufficio da Noi, e tra chi non ha ricevuto nessun impegno. Chi ha ricevuto un’ufficio, tutto ciò che fa lo fa con diritto, con libertà, perché tale è la nostra Divina Volontà, essa rappresenta tutti quelli che devono ricevere il bene che vogliamo dare per mezzo dell’ufficio a lei dato, sicché non sei sola tu che fai il passo verso il Cielo, ma tutti quelli che conosceranno la mia Divina Volontà, ed Essa scendendo, scende per mezzo tuo in tutti quelli che la faranno regnare, perciò l’unico mezzo per ottenere il regno del Fiat Divino è servirtene delle opere nostre per ottenere un bene sì grande”.
(3) Onde continuavo a seguire gli atti della Divina Volontà, e giunta al punto quando chiamò dal nulla la Sovrana Regina, mi sono fermata a comprenderla, tutta bella, maestosa, i suoi diritti di Regina si stendevano ovunque, Cielo e terra piegavano le ginocchia per riconoscerla Imperatrice di tutti e di tutto, ed io dal fondo del mio cuore veneravo e amavo la Sovrana Signora, e da piccina che sono volevo fare un salto sulle sue ginocchia materne per dirle: “Mamma santa, tutta bella tu sei, e tale sei perché vivesti di Volontà Divina. Deh! Tu che la possiedi, pregala che scenda sulla terra e venga a regnare in mezzo ai figli tuoi”. Ma mentre ciò facevo, il mio adorato Gesù ha soggiunto:
(4) “Figlia mia, se la mia Madre ancorché non fosse stata Madre mia, solo perché fece perfettamente la Divina Volontà e non conobbe altra vita, e visse nella pienezza di Essa, in virtù del vivere sempre del mio Fiat, avrebbe posseduto tutte le prerogative divine, sarebbe stata Regina lo stesso, la più bella di tutte le creature, perché dove regna il mio Fiat Divino vuol dare tutto, non risparmia nulla, anzi l’ama tanto, che facendo uso dei suoi stratagemmi amorosi, si nasconde, s’impiccolisce nella creatura, amando di farsi accoppare da lei. Difatti, non fu un accoppamento che fece la Sovrana del Cielo del mio Voler Divino, che giunse a farmi concepire e a nascondermi nel suo seno? Oh! se tutti conoscessero che sa fare e che può fare il mio Voler Divino, farebbero tutti i sacrifici per vivere solo di mia Volontà”.