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Messaggio del 29 giugno 1981: Non c'e' che un solo Dio e una sola fede. Credete fermamente e non abbiate paura!

Messaggi di altre apparizioni

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - Messaggi anno:1929

25-29 Marzo 8, 1929 Come la Creazione è la banda celeste. Come il Fiat possiede la virtù generativa.

(1) Continuo a girare negli atti del Fiat Divino e raccogliendo tutta insieme tutta la Creazione, chiedendo in ciascuna cosa che venga a regnare il Voler Divino sulla terra, le portavo tutte insieme al mio Creatore per dargli la gloria di tutta la Creazione e dirgli: “Maestà adorabile, ascoltate, vi prego, il cielo, le stelle, il sole, il vento, il mare e tutta la Creazione, che vi chiedono che il tuo Fiat venga a regnare sulla terra, fate che una sia la volontà di tutti”. Ma mentre ciò facevo, il mio adorabile Gesù uscendo da dentro il mio interno mi ha detto:

(2) “Figlia mia, tutta la Creazione forma la banda celeste, perché ogni cosa creata contiene luce, la potenza della mia parola Fiat, che produce la più bella musica. E siccome ciascuna cosa creata, una non è come l’altra, così il mio Voler Divino, come le creava con la sua parola creatrice, come le faceva distinte una dall’altra, così vi metteva un suono distinto, come tante note da formare il più bel concerto, che nessuna musica terrena la può imitare. La molteplicità dei suoni con le note corrispondenti è tanto, per quante sono le cose create. Sicché il cielo contiene un suono, ogni stella ha il suo suono distinto, il sole ne ha un’altro e così di tutto il resto. Questi suoni non sono altro che la partecipazione dell’armonia che possiede la mia Divina Volontà, perché Essa come pronunzia il suo Fiat, possedendo la virtù generativa, comunicativa e fecondatrice, lascia dovunque si pronunzia le sue belle qualità di luce, di bellezza e d’armonia inarrivabile. Non è forse la sua virtù comunicativa che ha comunicato tanta bellezza, ordine e armonia a tutto l’universo? E che solo col suo soffio alimenta la Creazione tutta, mantenendola fresca e bella come la creò? Oh! se le creature si facessero alimentare dal soffio del mio Fiat onnipotente, tutti i mali non avrebbero più vita in loro, la sua virtù generativa e alimentatrice li comunicherebbe la luce, la bellezza, l’ordine e l’armonia più bella. Che cosa non può fare e dare il mio Fiat? Tutto. Ora figlia mia, come tu raccoglievi tutte le cose create per portarcele come l’omaggio più bello, per chiederci il nostro regno sulla terra, avendo ciascuna cosa in sé, come proprietà propria, le note ed il suono, subito hanno incominciato la loro musica, tanto bella e armoniosa che la nostra Divinità ha teso l’orecchia e ha detto: “La piccola figlia del nostro Fiat ci porta la nostra banda celeste, e nel loro suono ci dicono: “Venga il regno del nostro Voler Divino sulla terra”. Oh! come ci suona gradita, come scende fin nell’intimo del nostro seno divino, e tutto ci muove a compassione per tante creature senza la vita del nostro Fiat. Ah! solo chi vive in Esso può muovere Cielo e terra e salire sulle nostre ginocchia paterne per rapirci un bene sì grande, qual’è il Fiat Voluntas Tua come in Cielo così in terra”.

(3) Dopo ciò seguivo ancora la Divina Volontà in tanti molteplici effetti che produce in tutta la Creazione, ed il mio sempre amabile Gesù ha soggiunto:

(4) “Figlia mia, il mio Fiat con un solo suo atto produce tanti effetti, che sostiene tutta la Creazione; l’atto di Esso è la vita che dà per formare ciascuna cosa creata, gli effetti sono gli alimenti che somministra come tanti diversi cibi a ciascuna cosa, per mantenerle belle e fresche come le ha create. Sicché la mia Divina Volontà è la sostenitrice, l’alimentatrice e la vivificatrice di tutta la Creazione. Ora, chi vive nel mio Voler Divino, insieme con Essa, sostiene, alimenta e vivifica tutte le cose create, è l’inseparabile del mio Fiat! La creatura come opera in Esso acquista il soffio, e soffiando insieme col mio Fiat, mantiene sempre in vita ciò che una volta fu fatto, anzi tiene virtù di vivificare e chiamare a vita i tanti atti di mia Volontà a cui la volontà umana ha dato la morte. Perché Essa tiene un’atto continuato da dare alle creature, e quando queste non hanno fatto il mio Volere, questi atti sono morti per loro, e chi vive in Esso tiene virtù di vivificarli e conservarli in vita”.

25-30 Marzo 13, 1929 Come l’amore Divino rigurgitò nella Creazione. Come la Divina Volontà non sa fare cose spezzate. Come ogni privazione di Gesù è un nuovo dolore.

(1) Sento in me una forza, una potenza divina che mi tira continuamente nell’eterno Volere, come se mi volesse in continua compagnia cogli atti suoi, per dare alla sua piccola neonata la vita di questi atti e avere il piacere di sentirseli ripetere o pure di ripeterli insieme con essa. Pare che il Fiat Divino gode tanto, festeggia, quando si vede nelle sue braccia di luce la piccola neonata, o per dirle qualche cosa della lunga storia sua o per farla ripetere insieme ciò che fa. Il Fiat Divino sente tutta la gioia, la felicità, perché uscì fuori la ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

25-31 Marzo 17, 1929 Ciò che Gesù ha manifestato sulla sua adorabile Volontà sono parti divini. Suo dolore quando vede che non vengono custodite queste verità.

(1) Stavo tutta abbandonata nel Fiat Divino, la mia povera mente me la sentivo immersa nel mare della sua luce interminabile, ed il mio adorabile Gesù, movendosi nel mio interno mi ha detto:

(2) “Figlia mia, la mia Divina Volontà sta in atto di formare continui parti, ed in questi parti genera e partorisce luce, genera e partorisce altre vite simile a sé, genera e partorisce santità e bellezza. La prima generazione viene formata nel nostro seno divino, e poi escono i nostri parti innumerevoli. Ma vuoi sapere tu quando Noi generiamo e formiamo questi parti? ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

25-32 Marzo 22, 1929 Dio nelle sue opere se ne serve dei mezzi umani. Come nella Creazione ebbe campo d’azione la Divina Volontà, costituendosi vita di tutto. Come la Divinità fa sola concorrente e spettatore.

(1) La mia povera mente me la sento come fissata nel Voler Divino e pensavo tra me: “Come mai può venire il suo regno sulla terra? E poi, come può venire se non si conosce?” Ma mentre ciò pensavo, il mio sempre amabile Gesù uscendo dal mio interno mi ha detto:

(2) “Figlia mia, Io nelle mie opere me ne servo dei mezzi umani, sebbene faccio la prima parte, il fondamento e tutta la sostanza dell’opera che voglio fare, e poi me ne servo delle creature per fare che la mia opera fosse conosciuta e avesse ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

25-33 Marzo 25, 1929 Come la Creazione corre con una corsa vertiginosa verso il suo Creatore. Chi vive nel Voler Divino è inseparabile da Esso. Ordine che Gesù ha tenuto nel manifestare le verità sulla Divina Volontà. Rinnovazione della Creazione. Importanza delle verità.

(1) Il mio abbandono nel Fiat Divino continua, la piccolezza della povera anima mia me la sentivo in mezzo a tutte le cose create, ed io come se avessi il mio moto, la mia corsa continua in tutta la Creazione, mi sento inseparabile da essa, la volontà mia e quella di essa è una sola, qual’è la sola e unica Volontà Divina. Perciò essendo una sola la volontà di tutti, facciamo una sol cosa e tutti corriamo come al nostro primo centro al nostro Creatore per dirgli: “Il tuo amore ci ha messo fuori, ed il tuo stesso amore ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

25-34 Marzo 31, 1929 Diritti assoluti del Divino Volere. Come la volontà umana cambiò la sorte umana e divina. Come Gesù, se l’uomo non avesse peccato, doveva venire sulla terra glorioso e con lo scettro del comando. L’uomo doveva essere il portatore del suo Creatore.

(1) Sento in me la continua potenza del Fiat Divino che mi involge con tale impero, che non mi dà tempo alla mia morente volontà di fare il minimo atto e si gloria non di farla morire del tutto, perché se ciò facesse perderebbe il suo prestigio d’operare sopra d’una volontà umana che mentre viva, volontariamente subisce l’atto vitale del Fiat Divino sopra della sua, ed essa si contenta di vivere morendo per dar vita e dominio assoluto al Supremo Volere, che vittorioso dei suoi diritti divini, stende i suoi confini e canta vittoria sulla morente volontà della creatura, ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

25-35 Aprile 4, 1929 Come i primi che vivranno nel Fiat Divino saranno come il lievito del regno della Divina Volontà.

(1) Il mio abbandono è nel Voler Santo, che come calamita potente mi attira a Sé, per somministrarmi a sorsi a sorsi la sua Vita, la sua luce, le sue conoscenze prodigiose, ammirabili e adorabili. Onde la mia povera mente si perdeva in Esso, ed il mio dolce Gesù movendosi nel mio interno mi ha detto:

(2) “Figlia mia, i primi che faranno la mia Divina Volontà e vivranno in Essa, saranno come il lievito del suo regno. Le tante conoscenze che ti ho manifestato sopra del mio Fiat Divino saranno come la farina al pane, la quale trovando il lievito, resta fermentata quanta farina si metta, ma non basta la farina, ma ci vuole il lievito e l’acqua per formare il vero pane, per nutrire le umane generazioni. Così mi è necessario il lievito dei pochi che vivono nel mio Voler Divino, e la molteplicità delle sue conoscenze, che serviranno come massa di luce che daranno tutti i beni che ci vogliono per alimentare e felicitare tutti quelli che vogliono vivere nel regno della mia Divina Volontà. Perciò non ti impensierire se sei sola e pochi sono quelli che conoscono in parte ciò che riguarda la mia Divina Volontà, purché si forma la piccola porzione del lievito, unito alle sue conoscenze, il resto verrà da per sé”.

(3) Dopo ciò stavo seguendo gli atti del Fiat Divino nella Creazione, e mentre seguivo i suoi atti nel cielo, nel sole, nel mare, nel vento, il mio dolce Gesù movendosi nel mio interno mi ha detto:

(4) “Figlia mia, guarda, tutto ciò che serve in modo universale a tutta l’umana famiglia è sempre una, invece le altre cose che non servono in modo universale sono molteplice. Il cielo è uno e si stende sul capo di tutti, il sole è uno e serve di luce a tutti, l’acqua è una e perciò si dà a tutti e sebbene sembra divisa in tante fonti, mari, pozzi, ma da dove scende tiene la forza unica; la terra è una e si stende sotto i piedi di tutti. E come nell’ordine naturale della Creazione, così nell’ordine soprannaturale. Dio è l’Essere universale ed è uno, e come uno è il Dio di tutti si dà a tutti, involge tutti, si trova dappertutti, fa bene a tutti, ed è vita di tutti. Unica la Vergine e perciò Madre e Regina universale di tutti. Unico il tuo Gesù, e perciò dovunque ed in modo universale si stende la mia Redenzione, tutto ciò che Io feci e soffrii sono a disposizione di tutti e di ciascuno. Unica è la piccola neonata della mia Divina Volontà, e perciò tutto l’universo intero riceveranno in modo universale tutti i beni delle manifestazioni e conoscenze del mio Fiat Divino, che come sacro deposito ho deposto in te, affinché più che splendido sole splenda i suoi innumerevoli raggi per illuminare tutto il mondo intero. Quindi tutto ciò che ti dico contengono la virtù universale, che si darà a tutti e farà bene a tutti. Perciò sii attenta e segui sempre la mia Divina Volontà”.

26-1 Aprile 7, 1929 Baci al sole, uscita in giardino, gara tra vento e sole. Festa di tutta la Creazione. Nota scordante e nota d’accordo. La nuova Eva.

(1) La mia povera mente è sempre di ritorno nel centro del Voler Divino, sento che non posso farne a meno di valicare il suo mare interminabile e di tuffarmi sempre più in esso per non vedere, sentire e toccare se non che Volontà Divina. Oh! Volontà adorabile, innalza le tue onde altissime fino nelle celesti regioni, e trasporta la piccola esiliata, la tua neonata, dalla tua Volontà in terra fin nella tua Volontà in Cielo. Deh! abbi pietà della mia piccolezza, e compi sopra di me l’ultimo tuo atto in terra, per ricominciare il tuo atto continuato in ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

26-2 Aprile 12, 1929 La Creazione, atto di adorazione profonda della Divina Trinità.

(1) Stavo tutta abbandonata nel Fiat Divino, la sua luce eclissava la mia piccolezza e mi trasportava lassù, fin nel seno dell’Eterno, dove non si vedeva altro che luce, santità, bellezza, che infondeva adorazione profonda, da sentirmi cambiata la mia piccola esistenza in un’atto solo d’adorazione per quel Dio che tanto mi ha amato e mi ama. Onde, mentre la mia mente si perdeva nella luce del Divino Volere, il mio amabile Gesù si è mosso nel mio interno e mi ha detto:

(2) “Figlia mia, la santità del nostro Essere Divino; la potenza unica della nostra Volontà di cui siamo investiti, in modo che se siamo distinte nelle Persone, ma la nostra Volontà è sempre una che opera in Noi, che domina, che regge; il nostro amore eguale, reciproco ed incessante, produce in Noi la più profonda adorazione tra le Divine Persone, sicché tutto ciò che esce da Noi, non sono altro che atti di adorazione profonda di tutto il nostro Essere Divino. Quindi, quando il nostro Fiat Divino volle uscire in campo con la sua potenza creatrice, operatrice e vivificatrice, tutta la Creazione, come il nostro Fiat si pronunziava, così uscivano da Noi atti di adorazione profonda, onde il cielo non è altro che un’atto d’adorazione profonda dell’immensità del nostro Essere Divino, e perciò dappertutto si vede cielo e di notte e di giorno, l’immensità del nostro Essere sprigionava dal nostro seno l’immensità della nostra adorazione e stendeva sull’universo l’azzurro cielo per chiamare tutti quelli che avrebbero abitato la terra nell’unica nostra Volontà, per unificarli nell’immensità della nostra adorazione, in modo che in virtù del nostro Fiat, l’uomo si doveva stendere nell’immensità del suo Creatore, per formare il suo cielo d’adorazione profonda a Colui che lo aveva creato. Il sole è un’atto d’adorazione della nostra luce interminabile, il quale è tale e tanta la foga della sua adorazione profonda, che non si contenta di farsi vedere nell’alto, sotto la volta del cielo, ma dal centro della sua sfera scende i suoi raggi di luce fino nel basso della terra, plasmando e toccando tutto con le sue mani di luce, investe tutto e tutti con la sua adorazione di luce, e chiama piante, fiori, alberi, uccelli e creature a formare una sola adorazione nella Volontà di chi le ha create. Il mare, l’aria, il vento, e tutte le cose create, non sono altri che atti di adorazione profonda del nostro Essere Divino, che, chi da lontano e chi da vicino chiamano la creatura nell’unità del nostro Fiat, a ripetere gli atti profondi della nostra adorazione, e facendo suo ciò che è nostro, può darci il sole, il vento, il mare, la terra fiorita, come adorazioni profondi che sa e può produrre la nostra Volontà unica nella creatura. Che cosa non può fare il nostro Fiat? Con la sua forza unica può tutto, unisce tutto, tiene in atto tutto, e unisce Cielo e terra, Creatore e creatura, e ne forma un solo”.

(3) Detto ciò si è ritirato nella profondità della sua luce, e ha fatto silenzio. Ond’io sono rimasta a continuare il mio giro nella Creazione, per seguire quell’adorazione profonda del mio Creatore in tutte le cose create. Oh! come si sentiva in ciascuna cosa il profumo dell’adorazione divina, si toccava con mano il loro alito adorato; si sentiva nel vento l’adorazione penetrante, imperante del nostro Creatore, che investendo tutta la terra, ora con soffio leggero, ora con onde impetuose, ora con aliti carezzevoli, ci investe tanto e ci chiama all’adorazione che il vento possiede del suo Creatore; chi può dire la forza del vento? Esso in pochi minuti gira tutto il mondo, e ora con impero, ora con gemiti, ora con voce flebile, e ora urlante, ci investe e ci chiama ad unirci a quell’adorazione divina che dà al suo Creatore. E seguendo il mio giro vedevo il mare, in quelle acque cristalline, in quel mormorio continuo, nelle sue onde altissime, Gesù diceva che quel mare non era altro che un’atto di profonda adorazione della purità divina, adorazione del loro amore che mormora continuamente, e nelle onde l’adorazione della fortezza divina che muove come leggera paglia tutto e tutti. Oh! se il Fiat Divino regnasse nelle creature, a tutti farebbe leggere in ciascuna cosa creata l’adorazione distinta che ciascuna cosa possiede del nostro Creatore, e unificandoci con tutta la Creazione, una doveva essere l’adorazione, uno l’amore, una la gloria al Ente Supremo. Oh! Volontà Divina, vieni a regnare e fa che una sia la Volontà di tutti. . .

26-3 Aprile 16, 1929 Per chi vive nel Fiat, è scambio di vita tra il Fiat e l’anima. Amore duplicato.

(1) Le privazioni del mio dolce Gesù si fanno più a lungo, ed io non faccio altro che sospirare e gemere il suo ritorno. E per quanto vivo tutta abbandonata nel Fiat Divino, le sue privazioni sono ferite tanto profonde e acerbe, che più che cerva ferita mando i miei gridi di dolore, che se potessi assorderei Cieli e terra e muoverei tutto al pianto, per un dolore sì straziante e per una privazione sì grande, che mi fa sentire il peso d’un dolore infinito e d’una ferita sempre aperta, menochè quei pochi momenti che mi parla del suo Volere Divino che mi sembra che si chiuda, ma per riaprirsi con dolore più acerbo, e perciò sono costretta nei miei scritti, a vergare la mia nota dolente della piccola anima mia, che più che cerva ferita, mando i miei gridi di dolore, per ferire quel Gesù che mi ferisce, chi sa, ferito, mi ritorni e metta tregua alla mia nota dolente. Onde, mentre mi sentivo immersa nel dolore della sua privazione e tutta abbandonata nel suo Volere, si è mosso nel mio interno e mi ha detto:

(2) “Coraggio o figlia, non ti abbandonare nel tuo dolore, ma sali più su. Tu sai che hai un compito da compiere, e questo compito è tanto grande, che neppure il dolore della mia privazione deve fermarti, anzi, deve servirti come salire più su nella luce della mia Divina Volontà. Il tuo incontro con Essa dev’essere continuo, perché è scambio di vita che dovete fare: Essa si deve dare continuamente a te, e tu ad Essa. E tu sai che il moto, il palpito, il respiro, dev’essere continuo, altrimenti la vita non può esistere, e tu faresti mancare la tua vita nel mio Fiat, e sentirebbe il dolore che la sua piccola figlia, la sua cara neonata, le fa mancare in Esso il suo moto, il suo palpito, il suo respiro, sentirebbe lo strappo della sua neonata, che per sentire la sua vita come Vita sua, la tiene sempre in atto di nascere, senza metterla fuori dal suo seno, neppure per farla fare un passo, e tu ti sentiresti mancare la Vita del suo moto continuo, del suo palpito, del suo respiro; sentiresti il vuoto d’una Volontà Divina nell’anima tua. No, no, figlia mia, non voglio nessun vuoto della mia Volontà in te. Ora, tu devi sapere che ogni manifestazione sul mio Fiat Divino che ti faccio, sono come tanti scalini in cui scende il mio Volere nell’anima, per prenderne il possesso, per formare il suo regno, e l’anima sale al Cielo per trasportarlo dal Cielo in terra. Perciò è un compito grande e non conviene per qualunque ragione, ancorché fosse santa, perdere tempo. E tu vedi come Io stesso mi eclisso nel mio Voler Divino per dare tutto il luogo ad Esso, e se faccio le mie scappatine nel venire, è solo per trattare, per riordinare e farti conoscere ciò che appartiene alla mia Divina Volontà, perciò sii attenta ed il tuo volo in Essa sia continuo”.

(3) Dopo di ciò seguitava a sentirmi oppressa per le privazioni di Gesù e pensavo tra me: “Come è scemato il suo amore verso di me, confrontato a quello che mi portava prima, mi sembra che appena le ombre mi sono restate dell’amore di Gesù. Ma mentre ciò pensavo si è mosso nel mio interno e mi ha detto:

(4) “Figlia mia, ogni atto fatto nella mia Divina Volontà duplica il mio amore verso di te, quindi, dopo tanti atti che hai fatto in Essa, posso dire che il mio amore è cresciuto tanto, che debbo allargare la tua capacità per poterti far ricevere il mio crescente amore che sorge in Me in ogni atto che fai nella mia Divina Volontà. Perciò il mio amore è più intenso e centuplicato di più da quello di prima, quindi puoi star sicura che il mio amore non ti mancherà mai, mai”.