MaM
Messaggio del 17 marzo 2010:Cari figli, anche oggi la Madre vi vuole invitare a pregare. Pregate in questo tempo, pregate insieme nelle famiglie. Crescete nella santità delle vostre famiglie. Io prego con voi, io prego per ognuno di voi. Grazie, cari figli, perché anche oggi avete accolto i miei messaggi e vivete i miei messaggi.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 25-28 Marzo 3, 1929 Come la Divina Volontà sta sempre in atto di rinnovare ciò che fece nella creazione dell’uomo. E come Essa contiene la virtù affascinante.

(1) Stavo continuando il mio giro nel Fiat Divino, e soffermandomi nell’eden, stavo adorando la Volontà Suprema nell’atto di creare l’uomo, per unirmi a quell’unione di volontà che esisteva tra Creatore e creatura quando fu creata. Ed il mio sommo bene Gesù, movendosi nel mio interno mi ha detto:

(2) “Figlia mia, la creazione dell’uomo fu l’atto più bello, più solenne di tutta la Creazione. Nella pienezza della foga del nostro amore creante, il nostro Fiat creava in Adamo tutte le altre creature, e vi rimaneva in atto sempre di creare e di rinnovare su ciascuna creatura ciò che facemmo sul primo uomo. Perché tutti i suoi discendenti, da lui dovevano avere l’origine. E perciò il nostro Voler Divino prendeva l’impegno, che come le creature uscivano alla luce, di rinnovare i nostri sbocchi d’amore, di mettere fuori tutte le nostre qualità divine e di fare nuovi sfoggi di bellezze, di grazie, di santità, d’amore sopra ciascuna di esse. Sicché ogni creatura doveva essere una nuova festa per Noi, la ben uscita, la ben venuta e la felice accresciuta nella famiglia celeste. Oh! come il nostro Fiat Divino gioì nel mettersi in atto di dover dare sempre alla creatura e di rinnovare la magnificenza, la sublimità e l’insuperabile maestria che doveva avere sopra di ciascuna creatura. E siccome Adamo uscì dal nostro Voler Divino, i discendenti perdettero la via di venire al primo atto della creazione dell’uomo, e per quanto il nostro Voler Divino non ha smesso, perché Noi quando decidiamo di fare un’atto non c’è chi ci sposti, quindi sta sempre in atto di rinnovare i prodigi della Creazione, e ad onta di ciò non trova sopra di chi rinnovarli, e aspetta con una fermezza e pazienza divina che la creatura ritorni nel suo Volere per poter rinnovare il suo atto, sempre in atto di poter ripetere ciò che fece nella creazione dell’uomo. E per quanto aspetta tutti, trova solo la sua piccola figlia, la neonata del mio Voler Divino, che ogni giorno entra nel primo atto della creazione dell’uomo, quando il nostro Essere Divino fece sfoggio di tutte le nostre qualità divine, per fare dell’uomo il piccolo re ed il nostro figlio inseparabile, abbellendolo delle nostre divise divine, per fare che tutti lo conoscessero come il più grande portento del nostro amore. Figlia mia, se tu sapessi con quanto amore ti aspetta, che ogni giorno tu faccia la tua piccola visitina in quell’eden dove il nostro Fiat, preso da impeto d’amore si atteggiò a festa per creare l’uomo, oh! quanti atti ripresi tiene in sé, quanti sospiri d’amore soffocati, quante gioie contenute, quante bellezze rinchiuse in sé, perché non vi è chi entri in questo suo atto creante per prendere i beni inauditi che vuol dare, e vedendo te che nel suo stesso Voler Divino tieni la via per giungere nell’atto della creazione dell’uomo, oh! come gioisce e si sente tirato come da calamita potente a farsi conoscere dalle creature, affinché facendo regnare la mia Divina Volontà in mezzo a loro, trovino la via per giungere al primo atto della creazione dell’uomo, per non tenere più ripresi in sé i beni che vuol dare alle creature. Oh! se sapessero le creature quanti nuovi atti creanti, uno più bello dell’altro, sta per creare e uscire da sé il mio Fiat Divino per versarli su ciascuna di esse, oh! come si affretterebbero d’entrare nel mio Voler Divino per ricominciare la loro vita in Esso e ricevere i suoi beni infiniti”.

(3) Onde seguivo il santo Voler Divino e pensavo tra me: “Sarà proprio vero che io posseggo questo Fiat sì santo? E’ vero che mi sento che non so volere né desiderare altro, e come un mare rigurgita dentro e fuori di me, che tutta mi involge in questo Fiat Divino e tutte le altre cose me le sento che non mi appartengono, ma chi sa se davvero lo posseggo?” Ma mentre ciò pensavo il mio amato Gesù ha soggiunto:

(4) “Figlia mia, il segno se un’anima possiede il mio Volere è sentirsi dominante di sé stessa, in modo che le sue passioni non ardiscono di muoversi, innanzi alla luce del mio Fiat si sentono impotenti d’agire, come se non avessero vita, perché la potenza e santità del mio Volere tutto atterra, e vi stende sulle stesse miserie dell’umana volontà la sua luce, la sua santità e le più belle fioriture, in modo che converte mirabilmente le stesse miserie in terra feconda e benedetta, che non più sa produrre spine ma fiori celesti, frutti dolci e maturi. Ed è tanto il dominio di questa fortunata creatura, che si sente proprietaria di Dio stesso, delle creature e di tutte le cose create; tiene una virtù affascinante, che chi ha il bene di conoscerla, si sente talmente avvinta, che non può starsene lontano. E’ la potenza del mio Fiat, che rinchiusa dentro di lei affascina Dio e si sente felice di starsi rinchiuso in lei; affascina le creature, perché sentono il profumo balsamico del mio Fiat Divino che porta nei loro cuori la pace vera ed il vero bene. Che non farebbero alcuni per avere una parola da te, che come vita scenda nei loro cuori? Perciò sii attenta e segui sempre il tuo volo nella mia Divina Volontà”.