MaM
Messaggio del 25 maggio 1989: Cari figli, vi invito ad aprirvi a Dio. Vedete, figlioli, come la natura si apre e dona la vita e i frutti, così anch'io vi invito alla vita con Dio, e all'abbandono totale a Lui. Figlioli, io sono con voi e desidero continuamente introdurvi nella gioia della vita. Desidero che ciascuno di voi scopra la gioia e l'amore che si trovano soltanto in Dio e che soltanto Dio può dare. Dio da voi non desidera nulla, soltanto il vostro abbandono. Perciò, figlioli, decidetevi seriamente per Dio, perché tutto il resto passa, solo Dio rimane. Pregate per poter scoprire la grandezza e la gioia della vita che Dio vi dà. Grazie aver risposto alla mia chiamata!

Messaggi di altre apparizioni

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - Messaggi anno:1928

24-44 Settembre 16, 1928 La Vergine col concepire concepì il regno del Fiat, col nascere ci restituì i diritti di possederlo. Difficoltà nello scrivere. Ferite che riceve Gesù.

(1) Il mio abbandono nel Fiat è continuo, e mentre seguivo i suoi atti, la mia povera mente si ha fermato a pensare al concepimento della Celeste Regina ed alla sua grande fortuna d’essere preservata dalla macchia originale, ed il mio amato Gesù movendosi nel mio interno mi ha detto:

(2) “Figlia mia, il germe con cui fu concepita la Sovrana Celeste fu preso dalla stirpe umana, perché anche Lei ebbe la sua vita umana come tutte le altre creature, come l’ebbi anch’Io, però c’è questa gran differenza non concessa a nessun’altra creatura: Che in questo ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

24-45 Settembre 21, 1928 Come Iddio dal principio della Creazione ha dato sempre all’uomo l’assedio all’umano volere. Valore degli atti fatti nel Divino Volere. Esempio del Sole.

(1) Seguivo il mio giro nella Creazione per tenere compagnia a tutte le opere del Fiat Divino, ed insieme con Esso, oh! come mi sentivo ricca di luce, posseditrice di tutto, mi sembrava che tutto era mio perché il Voler Divino tutto mi dava, ed io col girare in Esso tutto ricevevo. Ed il mio dolce Gesù uscendo da dentro il mio interno mi ha detto:

(2) “Oh! come è ricca e dominatrice la piccola figlia del mio Voler Divino in mezzo alle opere nostre, esse son tante che non può tutte abbracciarle e Noi godendo ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

24-46 Settembre 24, 1928 Come è Volontà di Dio che vuol dare il suo regno, ma la creatura si deve disporre. Esempio d’un padre. Scopo unico di tutta la Creazione: Che il Fiat regni in mezzo alle creature. Modo che tiene Gesù nel dire le sue verità.

(1) Stavo pensando tra me: “Gesù ama tanto, lo sospira, lo vuole di darci il gran dono del regno del suo Fiat, ora, perché vuole che si preghi per darcelo?” Ed il mio sempre amabile Gesù movendosi nel mio interno mi ha detto:

(2) “Figlia mia, certo ch’è Volontà mia che voglio dare il regno del mio Voler Divino, né posso farne a meno di non voler e sospirare di farne il gran dono di Esso, se ciò fosse, che non sospirasse il ritorno dell’uomo nella reggia della mia Divina Volontà, andrei contro l’ordine della nostra ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

24-47 Settembre 28, 1928 Chi vive nel Voler Divino può formare la luce. Ogni verità sopra di Esso contiene una felicità distinta l’una dall’altra.

(1) Il mio abbandono nel Fiat Divino è continuo, mi sembra che Esso non mi lascia neppure un’istante, ed io sentendo in me e sopra di me la sua luce, la sua forza creatrice, la sua vita che mentre sta in me tiene sempre da darmi, e che cosa mi dà? Mi dà sempre nuova luce, nuova forza creatrice, nuova crescenza della sua stessa vita, in modo che mi sento come una spugna inzuppata di Volontà Divina, e ad onta che il mio dolce Gesù mi tiene quasi priva della sua adorabile presenza, o al più qualche lampo fuggitivo, la luce del suo Fiat Divino non mi lascia mai, e se il mio povero cuore si sente in atto d’affogarsi per il dolore d’essere priva di Gesù, la luce del Fiat dardeggia più forte e mi eclissa il dolore, e sentendomi inseparabile da Esso mi fa seguire i suoi atti divini. Onde, mentre seguivo gli atti del Voler Divino, il mio amato e sommo bene Gesù, uscendo da dentro la luce del suo Fiat mi ha detto:

(2) “Figlia mia, come l’anima si mette in atto di fare il suo atto nella mia Divina Volontà, si mette nella sorgente della luce di Essa e vi forma la sua luce, e se tu sapessi che significa poter formare la luce, qual gloria, qual onore, che la creatura acquisti la virtù di poter formare la luce, a nessuno è dato di poter formare la luce, solo per chi vive nel mio Voler Divino, perché Esso nutrisce l’anima di luce, e lei, nutrendosi di luce acquista il dono e la proprietà naturale di formare la luce, ed oh! com’è dilettevole per Noi vedere che la creatura, nella sorgente della nostra luce forma la sua per darcela a Noi e dirci: “Maestà Adorabile, luce eterna tu sei e luce mi dai, ed io ti porto la mia piccola luce come il più grande omaggio, l’amore più intenso, che premendo la spugna del mio piccolo essere impregnata nella tua luce, vi forma la mia per darla a Te”. Quindi tra l’anima e Dio si formano tante belle scene di luce, con l’armonia di tutti i colori che la luce possiede. Che cosa non possiede la luce? Colori, dolcezze, profumi, gusti d’ogni specie, sicché le scene si alternano, una più bella dell’altra, ecco perciò che il vivere nel mio Fiat Divino richiama in sé il principio della Creazione e ci ripete le gioie, le feste del principio di Essa, la creatura entra nell’ordine nostro, negli atti nostri e ci dà gioie e felicità, e Noi andiamo suggellando sulla sua fronte la nostra somiglianza”.

(3) Dopo di ciò seguivo i miei atti nel Divin Volere, ed il mio dolce Gesù ha soggiunto:

(4) “Figlia mia, grazie grandi ho fatto a te e per mezzo tuo a tutto il mondo nel manifestarti tante verità sulla mia Divina Volontà, perché non solo le mie verità sono vite divine che la mia somma bontà mette fuori, e biloca questa sua vita per quante verità manifesta, ma dette vite contengono ciascuna di esse una felicità distinta l’una dall’altra da comunicare alle creature, ed una gloria diversa l’una dall’altra che le creature possono dare a Colui che l’ha manifestato; ma queste felicità saranno comunicate alle creature quando conosceranno queste verità. Esse stanno come tante regine, ciascuna delle quali possiede proprietà distese e distinte l’una dall’altra, e stanno aspettando che i popoli conoscano che esistono queste regine, e che contengono le loro proprietà e sospirano e vogliono di arricchire e rendere felici coloro, per cagione dei quali, sono state messe fuori dal nostro seno divino. E se tu sapessi come resta soffocato il nostro amore nell’aver sprigionato tante felicità dal nostro seno paterno, per quante verità abbiamo manifestato, e vedere che le creature non godono queste felicità, né ci danno la gloria che dovrebbero darci, perché loro ignorano un tanto bene, e solo perché non vogliono occuparsi a fare conoscere un bene e grazie sì grandi, questo è un dolore per Noi che tu non puoi comprendere, perciò prega, prega incessantemente che la mia Divina Volontà sia conosciuta e regni in mezzo alle creature, affinché come padre possa spezzare il pane della felicità ai figli miei”.

24-48 Ottobre 3, 1928 Scambio tra Gerusalemme e Roma. Iddio nel creare l’uomo mise in lui tanti germi di felicità per quante cose creava.

(1) La mia povera mente pensava a tante cose sulla Divina Volontà, specie come poteva venire il suo regno, come poteva diffondersi e tant’altre cose che non è necessario scriverle sulla carta, ed il mio amato Gesù movendosi nel mio interno mi ha detto:

(2) “Figlia mia, se Roma tiene il primato della mia Chiesa, lo deve a Gerusalemme, perché il principio della Redenzione fu proprio a Gerusalemme; di quella patria scelsi dalla piccola città di Nazaret la mia Madre Vergine, Io nacqui nella piccola città di Betlem, tutti i miei apostoli furono di detta patria, e sebbene questa, ingrata non volle conoscermi e rigettò i beni della mia Redenzione, non si può negare che l’origine, il principio, le prime persone che ricevettero il bene di Essa furono di questa città, i primi banditori del vangelo, quelli che fondarono in Roma il cattolicissimo, furono i miei apostoli, tutti di Gerusalemme, cioè di questa patria. Ora ci sarà uno scambio, se Gerusalemme diede la vita della religione e quindi della Redenzione a Roma, Roma darà a Gerusalemme il regno della Divina Volontà, ed è tanto vero questo, che come scelsi una Vergine dalla piccola città di Nazaret per la Redenzione, così ho scelto un’altra vergine in una piccola città d’Italia appartenente a Roma, a cui è stata affidata la missione del regno del Fiat Divino, che dovendosi conoscere a Roma come si conobbe a Gerusalemme la mia venuta sulla terra, Roma avrà il grande onore di ricambiare Gerusalemme del gran bene ricevuto da essa, cioè della Redenzione, col farla conoscere il regno della mia Volontà. Ed allora Gerusalemme si ricrederà della sua ingratitudine ed abbraccerà la vita della religione che diede a Roma, e riconoscente riceverà da Roma la vita ed il gran dono del regno della mia Volontà Divina, e non solo Gerusalemme, ma tutte le altre nazioni riceveranno da Roma il gran dono del regno del mio Fiat, i primi banditori di Esso, il suo vangelo tutto pieno di pace, di felicità e di ripristinamento della Creazione dell’uomo. E non solo le mie manifestazioni porteranno santità, gioie, pace e felicità, ma tutta la Creazione facendo gara con esse sprigionerà da ogni cosa creata ciascuna felicità che contiene e le riverserà sopra le creature, perché Noi nel creare l’uomo mettevamo nel suo essere tutti i germi delle felicità che ciascuna cosa creata possedeva, disponendo l’interno dell’uomo come un terreno in cui conteneva tutti i germi delle felicità, tanto, da tenere in sé tutti i gusti per assaporare e ricevere in sé tutte le felicità delle cose create, se non possedesse l’uomo questi germi, le mancherebbe il gusto, l’odorato per poter gustare ciò che Dio aveva messo fuori di Lui in tutta la Creazione. Ora, l’uomo col peccare ammalò tutti questi germi di felicità che Iddio nel crearlo gli aveva infuso e perciò perdette il gusto di poter godere tutte le felicità che ci sono nella Creazione; successe come ad un povero malato che non gode tutti i gusti che ci sono nei cibi, anzi sente il peso, lo stesso cibo si converte in dolore, tutto le nausea, e se lo prende, non perché lo gusti, ma per non morire, invece uno sano sente gusto, forza, calore, perché il suo stomaco tiene forza di assimilare i beni che ci sono nei cibi e gode di essi. Così successe nell’uomo, col peccare ammalò i germi, la stessa forza di poter gustare tutte le felicità che ci sono nella Creazione, e molte volte si convertono in dolore; ora, col ritornare l’uomo nel mio Fiat Divino, i germi acquisteranno la sanità ed acquisterà la forza di assimilare e gustare tutte le felicità che ci sono nell’ordine della Creazione, sicché per lui si formerà una gara di felicità, tutto le sorriderà e ritornerà l’uomo felice come Iddio lo aveva creato”.

25-1 Ottobre 7, 1928 Apertura della casa della Divina Volontà in Corato. Similitudine della nascita di Gesù in Betlemme. Mia entrata in essa. La lampada eucaristica e la lampada viva di chi fa la Divina Volontà. La prigioniera vicino al Prigioniero. Gradimenti di Gesù per tale compagnia.

(1) Mio Gesù, vita del mio povero cuore, Tu che sai in quale amarezze mi trovo, vieni in mio aiuto! travolgi nelle tue fiamme la piccola neonata del tuo Voler Divino, affinché mi ridoni la forza di poter cominciare un’altro volume ed il tuo Fiat Divino eclisse la mia misera volontà, affinché non abbia più vita e sottentri la tua Volontà Divina, ed Essa stessa verghi coi caratteri della sua luce ciò che Tu, amor mio, vuoi che scriva. E per non farmi errare, fammi da suggeritore, e solo che Tu ti comprometti d’accettare d’essermi parola, pensiero, palpito e ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

25-2 Ottobre 10, 1928 Quarant’anni e più d’esilio, virtù e forza d’un sacrificio prolungato; raccolto di materiali per ordinarli. Felicità di Gesù nel benedire la sua piccola figlia prigioniera, baci nel Voler Divino. Decisione dei sacerdoti per preparare gli scritti per la stampa. Grazie sorprenden

(1) La mia vita si svolge innanzi al mio Sacramentato Gesù, ed oh! quanti pensieri si affollano nella mia mente. Pensavo tra me: “Dopo quarant’anni e mesi che non avevo visto il tabernacolo, che non mi era stato dato di starmi innanzi alla sua adorabile presenza sacramentale; quarant’anni non solo di prigione ma d’esilio, e dopo sì lungo esilio, finalmente sono ritornata, sebbene prigioniera, ma non più esiliata, come in patria, vicino al mio sacramentato Gesù, e non una volta al giorno come lo facevo prima che Gesù mi facesse prigioniera, ma sempre, sempre. Il mio povero cuore se ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

25-3 Ottobre 17, 1928 Come ogni verità del Fiat possiede un’incanto sul voler umano, guerra del Fiat. Analogia tra il concepimento di Gesù e tra l’eucaristia, e tra il Prigioniero e la prigioniera.

(1) La mia povera mente si perdeva nel Voler Divino, tutte le verità dettami dal mio Sommo Bene Gesù me le sentivo come tanti soli, che investendomi il mio piccolo umano volere, rapito da tanta varietà di luce, non si sentiva più voglia d’agire. Ed il mio Sommo Bene Gesù movendosi nel mio interno mi ha detto:

(2) “Figlia mia, ogni verità che ho manifestato sulla mia Divina Volontà, non solo è una Vita Divina che ho messo fuori di Me, ma posseggono un dolce incanto per incantare l’umano volere, il quale, incantato dal mio, si ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

25-4 Ottobre 25, 1928 L’anima che vive nel Fiat fa sorgere e mette in campo tutte le opere divine. Esempio. La benvenuta del Padre Celeste.

(1) La mia piccola e povera mente me la sento come fissata nel Fiat Divino, sento tutta la forza del dolce incanto della luce delle sue verità, le incantevoli scene di tutti i prodigi e varietà di bellezze che Esso contiene, e ancorché volessi pensare ad altro, mi manca il tempo di farlo, perché il mare del Voler Divino mormora sempre ed il suo mormorio assorda, ammutolisce tutte le altre cose e mi tiene tuffata nel suo mare per mormorare insieme con lui. Oh potenza, oh dolce incanto dell’eterno Volere, quanto sei ammirabile e amabile! Onde vorrei che tutti mormorassero insieme con me e pregavo la Sovrana Regina che mi desse il mormorio del suo amore, dei suoi baci per ridarli a Gesù, perché avevo fatto la comunione e mi sentivo che per compiacere Gesù, volevo dargli i baci della Mamma sua. Ed il mio sempre amabile Gesù muovendosi e facendosi sentire nel mio interno mi ha detto:

(2) “Figlia mia, tutto ciò che fece la Regina del Cielo, tutto sta in quel Fiat Divino, il cui ebbe la gloria, l’onore di possederlo, si può dire che tutti i suoi atti sono coinvolti nel mare interminabile del Voler Divino e nuotano in Esso come nuotano i pesci nel mare, e l’anima che vive in Esso, fa sorgere non solo tutti gli atti della mia Mamma Celeste, ma fa sorgere di nuovo e mette in campo tutte le opere del suo Creatore. Solo chi vive nel mio Volere può sedersi alla mensa divina, può aprire tutti i suoi tesori, può entrare nel sacrario dei più intimi segreti dei nascondigli divini, e da patrona prende e le ridà al suo Creatore. Ed oh! quante cose mette in moto, le fa sorgere e mette in attitudine tutte le opere divine, e ora fa una musica divina, ora fa una scena delle più belle e commovente, ora mette in moto tutto il suo amore e facendolo risorgere forma una scena incantevole tutta d’amore al suo Creatore. Sicché essa è la rinnovatrice di tutte le gioie e felicità al suo Creatore. Vedi, come tu volevi darmi i baci della Mamma Regina, li hai messi in moto e sono corsi a baciarmi. Per chi vive nella mia Divina Volontà succede come ad una persona che entrasse in un palazzo regale, il re che lo abita tiene concerti musicali, oggetti per formare le scene più belle, opere d’arte di svariata bellezza, ora la persona che entra si siede al concerto musicale e suona, il re allettato dal suono, corre e va a sentire la suonata, ora quella persona vedendo che il re gode, passa e mette in moto gli oggetti e mette in campo la scena, il re resta rapito e sebbene sa che sono cose sue, ma quella persona li ha messo in moto per fargli piacere. Tale è per chi vive nel mio Fiat Divino, entra nel palazzo reggio del suo Padre Celeste, e trovando tante svariate bellezze, le mette tutte in moto, per far gioire, felicitare, amare Colui che l’ha messo dentro, e siccome non c’è bene che non possiede il mio eterno Volere, così non c’è gioia, amore, gloria che l’anima non possa dare al suo Creatore, ed oh! come c’è gradito nel vedere questa fortunata creatura nel nostro reggio palazzo del nostro Voler Divino che tutto vuol prendere, tutto vuol mettere in moto, vuol toccare tutto, pare che non è contenta se non prende tutto per darci tutto, farci le feste e rinnovarci le nostre gioie e felicità. E Noi nel vederla le diamo il benvenuto e Noi stessi le diciamo: “Figlia carissima, presto, presto facci una nostra sonatina divina, ripetici una scena commovente d’amore, rinnovaci la nostra felicità”. Ed essa ora ci rinnova le gioie della Creazione, ora quelle della Sovrana Regina, ora quelle della Redenzione. E finisce sempre col suo e nostro gradito ritornello: “Il tuo Volere sia conosciuto e regni come in Cielo così in terra”.

25-5 Ottobre 28, 1928 Come tutto ciò che è stato fatto da Dio non è stato preso dalla creatura. Lavori di Gesù. La festa di Cristo Re preludio del regno della Divina Volontà.

(1) Stavo seguendo il mio giro nel Voler Divino per seguire tutti i suoi atti ed il mio dolce Gesù facendosi sentire nel mio interno mi ha detto:

(2) “Figlia mia, tutto ciò ch’è stato fatto dalla nostra Divinità, tanto nella Creazione quanto nella Redenzione e Santificazione, non è stato tutto assorbito dalla creatura, ma stanno tutti nella mia Divina Volontà in atto aspettativo per darsi alle creature. Se tu potessi vedere tutto nel mio Fiat Divino, troveresti un esercito d’atti nostri uscito da Noi per darli alle creature, ma perché non regna il nostro ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)