MaM
Messaggio del 2 marzo 2010:Cari figli, in questo tempo particolare del vostro tentativo di essere più vicino possibile a mio Figlio, alla Sua sofferenza, ma anche all’amore con cui l’ha portata, desidero dirvi che sono con voi. Vi aiuterò a vincere gli abbagli e le prove con la mia grazia. Vi insegnerò l’amore, l’amore che cancella tutti i peccati e vi rende perfetti. L’amore che vi dà la pace di mio Figlio ora e per sempre. La pace sia con voi e in voi, perché io sono la Regina della Pace. Vi ringrazio.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 25-3 Ottobre 17, 1928 Come ogni verità del Fiat possiede un’incanto sul voler umano, guerra del Fiat. Analogia tra il concepimento di Gesù e tra l’eucaristia, e tra il Prigioniero e la prigioniera.

(1) La mia povera mente si perdeva nel Voler Divino, tutte le verità dettami dal mio Sommo Bene Gesù me le sentivo come tanti soli, che investendomi il mio piccolo umano volere, rapito da tanta varietà di luce, non si sentiva più voglia d’agire. Ed il mio Sommo Bene Gesù movendosi nel mio interno mi ha detto:

(2) “Figlia mia, ogni verità che ho manifestato sulla mia Divina Volontà, non solo è una Vita Divina che ho messo fuori di Me, ma posseggono un dolce incanto per incantare l’umano volere, il quale, incantato dal mio, si sentirà sotto l’incanto d’una inoperosità e darà il campo libero d’azione alla mia Divina Volontà. Sicché ogni verità sulla mia Divina Volontà sarà un esercito agguerrito contro l’umano volere. Ma sai tu di che sarà agguerrito? Di luce, di forza, d’amore, di bellezza, di santità, per guerreggiare per mezzo di tutte queste armi l’umana volontà; essa, di fronte a queste armi, subirà un dolce incanto e si farà vincere dal Fiat Divino. Quindi ogni verità di più sopra di Esso è un incanto maggiore che subirà l’umano volere. Si può dire che ogni verità che ti ho detto sulla mia Divina Volontà sono tante vie per farsi strada nell’umana volontà, che prima prepareranno e poi formeranno il mio regno in mezzo alle creature.

(3) Ora, come ogni verità possiede un incanto, così ogni atto fatto dalla creatura nella mia Volontà è un incontro che fa al mio Volere per ricevere tutta la forza di questo incanto divino. Onde, quanti più atti fa di mia Volontà, tanto terreno umano perde e acquista il divino; e se tutta si tuffa in Essa le resterà di ricordarsi solo che tiene un volere, ma che lo tiene a riposo ed incantato dalla Divina Volontà”.

(4) Dopo di ciò seguivo i miei atti nel Fiat Divino, e seguendo gli atti suoi, stavo accompagnando il concepimento di Gesù nel seno materno, e Gesù movendosi nel mio interno mi ha detto:

(5) “Figlia mia, quanta analogia c’è tra il concepimento che feci nel seno materno e tra quello che faccio in ogni ostia consacrata. Vedi, dal Cielo scesi per concepire nel seno della Mamma Celeste, dal Cielo scendo per restare consacrato, nascosto dentro dei veli delle specie del pane. All’oscuro, immobile, restai nel seno materno, all’oscuro, immobile e più impiccolito resto in ogni ostia. Guardami, sono qui nascosto in questo tabernacolo, prego, piango, e non faccio sentire neppure il mio respiro, nei veli sacramentali la mia stessa Divina Volontà mi tiene come morto, annientato, ristretto, compresso, mentre sono vivo e do vita a tutti. Oh! abisso del mio amore, quanto sei immensurabile. Nel seno materno ero gravato dal peso di tutte le anime e di tutti i peccati, qui, in ogni ostia, per quanto piccola, sento il peso enorme del fardello dei peccati di ciascuna creatura, e mentre mi sento schiacciato sotto l’enormità di tante colpe, non mi stanco, perché il vero amore non stanca mai e vuol vincere coi sacrifici più grandi, vuole esporre la sua vita per chi ama, è perciò che continuo la mia Vita dacché concepii finché morii in ogni ostia sacramentale.

(6) Ora voglio dirti il gradimento che sento ché ti tengo vicina al mio tabernacolo, sotto i miei sguardi sacramentali e l’analogia che c’è tra Me e te. Vedi, Io sto qui nascosto sotto l’impero della mia Volontà Divina. Ah! è Essa propria, la sua potenza, che contiene il prodigio di nascondermi in ogni ostia con la consacrazione. Tu stai nel tuo letto, solo per impero del mio Fiat, ah! non sono i mali corporali che ti tengono inceppata, no, ma solo la mia Volontà che così vuole, che formando di te un velo, nasconde Me e mi forma un’ostia viva, un tabernacolo vivente. Io qui, in questo tabernacolo prego continuamente, ma sai qual’è la mia prima preghiera? Che la mia Volontà sia conosciuta, che il suo impero che mi tiene nascosto imperi su tutte le creature e vi regni e domini, perché allora la mia Vita Sacramentale avrà il suo frutto completo, il compimento dei tanti sacrifici, il ripristinamento della mia Vita nelle creature, quando la mia Volontà sarà conosciuta e vi formi il suo regno. E sto qui nascosto, facendo tanti sacrifici per aspettare il trionfo, il regno della mia Divina Volontà. Anche tu preghi e facendo eco alla mia preghiera sento il tuo continuo dire, col mettere in moto tutti gli atti miei e tutte le cose create, e a nome di tutti e di tutto, mi chiedi che la mia Volontà sia conosciuta e vi formi il suo regno; l’eco tuo ed il mio è un solo, e una sol cosa chiediamo, che tutto ritorni nell’Eterno Fiat, che le siano restituiti i suoi giusti diritti. Vedi dunque quanta analogia c’è tra te e Me, ma la più bella è quella che voglio Io, vuoi tu, siamo tutti e due sacrificati per una causa sì santa, perciò la tua compagnia mi è dolce ed in tante pene che soffro mi rende felice”.