(1) Il mio abbandono nel Fiat è continuo, e mentre seguivo i suoi atti, la mia povera mente si ha fermato a pensare al concepimento della Celeste Regina ed alla sua grande fortuna d’essere preservata dalla macchia originale, ed il mio amato Gesù movendosi nel mio interno mi ha detto:
(2) “Figlia mia, il germe con cui fu concepita la Sovrana Celeste fu preso dalla stirpe umana, perché anche Lei ebbe la sua vita umana come tutte le altre creature, come l’ebbi anch’Io, però c’è questa gran differenza non concessa a nessun’altra creatura: Che in questo germe umano, prima che venisse concepita la sua bell’anima, il mio Fiat, con la sua onnipotenza, accentrò i suoi raggi in questo germe e con la sua luce e calore annientò e fece morire ciò che di male c’era in esso, purificandolo del tutto e rendendolo puro e santo ed esente dalla macchia d’origine, e poi fu concepita in questo germe l’Immacolata Bambina. Sicché tutto il portento dell’immacolato concepimento fu operato dalla mia Divina Volontà, non fece un’altro germe umano, né lo distrusse, ma lo purificò, e col suo calore e luce gli tolse tutti gli umori che aveva contratto questo germe dal peccato d’Adamo, e fece ritornare il germe umano in Lei come aveva uscito dalle nostre mani creatrici; perciò, come fu concepita la piccola Vergine Regina, così fu concepito in Lei e nelle umane generazioni il regno della mia Divina Volontà, perché Noi nel formare e dare ad una creatura grazie sorprendenti, guardiamo in lei tutta l’umanità dell’umana famiglia come se fosse una sola. Vedi dunque, come fu concepita la Vergine in questo germe esente d’ogni macchia, che fu tutta opera del Fiat Divino, così restò concepito di nuovo nell’umanità il suo regno divino, e come l’Immacolata Verginella nacque, così fu restituito il diritto di poterlo possedere. Ora, venendo Io sulla terra a prendere umana carne, me ne servì del germe della Sovrana del Cielo, e si può dire che insieme con Lei lavorammo per formare di nuovo questo nostro regno nelle umane generazioni, quindi non rest’altro che conoscerlo per possederlo, e perciò sto manifestando ciò che al regno ed alla mia Volontà Divina appartiene, acciocché la creatura batta le sue vie, segua i nostri passi ed entri in possesso di Essa, e la mia Divina Volontà col suo calore e luce, ripeterà il prodigio di togliere gli umori cattivi che possiede il germe umano, e per essere sicura, metterà il germe della sua luce e calore e si costituirà vita del germe, e così si scambieranno il possesso, la mia Divina Volontà prenderà possesso del germe per formarvi la sua vita di luce, di calore e santità, e la creatura ritornerà a prendere il nuovo possesso del regno del mio Fiat Divino. Vedi dunque figlia mia, tutto sta preparato, non ci vuol altro che farlo conoscere, e perciò Io ho tanta premura che si conosca ciò che riguarda il mio Divin Volere, per gettare nelle creature il desiderio di possedere un sì gran bene, affinché la mia Volontà, attirata dai desideri di esse, possa accentrare i suoi raggi luminosi e col suo calore compiere il prodigio di restituire il diritto di possedere il suo regno di pace, di felicità e di santità”.
(3) Dopo di ciò, dovendo scrivere ciò che Gesù mi aveva detto, mi riusciva quasi impossibile, e provando la prima, seconda e terza volta, e vedendo che non potevo riuscire, pensavo tra me che il benedetto Gesù non voleva che io più scrivessi, e perciò anch’io non dovevo volerlo, quindi ho deposto il pensiero di sforzarmi di più, ma poi ho voluto provare di nuovo e pare che ci son riuscita, anzi con più facilità delle altre volte, onde pensavo tra me: “E perché tanti sacrifici, tanti stenti, prove e riprove per scrivere e non poterlo fare, e dopo tanti stenti farlo con facilità?” Ed il mio dolce Gesù uscendo dal mio interno mi ha detto:
(4) “Figlia mia, non t’impensierire, ho voluto godere un po’ di te e gustare il dolce premuto dai tuoi sacrifici, come tu provavi a scrivere e non potevi e ritornavi a provare, Io mi sentivo ferito dall’amore di volerti sacrificare per compiere la mia Divina Volontà di scrivere, ed Io per godere delle tue ferite, ti rendevo impossibilitata a tenere gli occhi aperti per scrivere, non vuoi tu dunque che il tuo Gesù si diverta con te e goda un pochino? Oltre di ciò, tu devi sapere che il sacrificio per compiere la mia Volontà forma il sangue puro, nobile e divino all’anima, come il cibo forma il sangue al corpo, ed Io intingendo in questo sangue il mio pennello d’amore, mi diverto di formare in essa più bella, più graziosa l’immagine mia nella creatura, perciò lasciami fare e tu pensa solo a fare la mia Divina Volontà, ed Io farò qualche cosa di più bello nella piccola neonata della mia adorabile Volontà”.