MaM
Messaggio del 17 agosto 2014:Cari figli oggi in modo particolare vi invito a pregare per la pace. Apritevi allo Spirito Santo cari figli, che lo Spirito Santo vi guidi: in modo particolare, cari figli in questo tempo pregate per il mio amatissimo Santo Padre, pregate per la sua missione,la missione della pace. La Madre prega insieme a voi e intercede presso Suo Figlio per ciascuno di voi. Grazie cari figli perché anche oggi avete risposto alla mia chiamata.

Messaggi di altre apparizioni

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - Messaggi anno:1899

2-40 Giugno 21, 1899. Timori. Gesù le promette di non mai lasciarla.

(1) Siccome non ci veniva, andavo pensando tra me: “Chi sa che Gesù non ci verrà più e mi lascia in abbandono”. E non dicevo altro: “Vieni mio diletto, vieni”. Tutto all’improvviso è venuto e mi ha detto:

(2)Non ti lascerò, mai ti abbandonerò, anche tu vieni, vieni a Me”.

(3) Io subito sono corsa per mettermi nelle sue braccia, mentre stavo così, Gesù ha ripreso a dire:

(4)Non solo non lascerò a te, ma per amore tuo non lascerò Corato”.

(5) Poi, senza quasi avvedermene, in un istante è scomparso, sono lasciata più di prima che lo volevo ed andavo dicendo: “Che mi hai fatto? Come così presto te ne sei andato senza neppure dirmi addio?”

(6) Mentre sfogavo la mia pena, l’immagine del bambino Gesù che tengo a me vicino, pareva che si faceva viva e d’intanto in tanto usciva la testa da dentro la campana per vedere cosa facessi, quando vedeva che me ne avvertivo, subito la rinchiudeva dentro. Io l’ho detto: “Si vede che sei troppo impertinente e che vuoi farlo da bambino, io mi sento impazzire per la pena che non vieni, e Voi state a giocare, ebbene, giocate e scherzate pure, che io avrò pazienza”.

2-41 Giugno 22, 1927 Gesù scherza e la fa dei corrivi.

(1) Questa mattina il mio dolce Gesù voleva continuare a farmi dei corrivi ed a voler scherzare, veniva, metteva le sue mani al volto, nell’atto di volermi fare una carezza, ma nell’atto di farla scompariva, di nuovo veniva, stendeva le sue braccia al mio collo in atto di volermi abbracciare, ma mentre stendevo le mie per abbracciarlo, mi sfuggiva come un lampo, senza poterlo trovare, chi può dire le pene del mio cuore? Mentre il mio povero cuore nuotava in questo mare di dolore immenso, fino a sentirmi venir meno la vita, è venuta Mamma Regina, portandolo da bambino fra le sue braccia e così ci siamo abbracciati tutti e tre insieme, la Mamma, il Figlio ed io; onde ho potuto avere tempo di dirle: “Mio Signore Gesù, mi pare che avete sottratto la vostra grazia da me”.

(2) E Lui: “Sciocca, sciocherella che sei! come dici che ti ho sottratto la mia grazia mentre sono in te? E che cosa è la mia grazia se non Io stesso?

(3) Sono restata più confusa di prima vedendomi che non sapevo parlare e che in quelle due parole che avevo detto, non avevo detto altro che spropositi. Dopo la Regina Madre è scomparsa e Gesù pareva che si rinchiudeva dentro il mio interno e lì vi rimaneva.

(4) Oggi, poi alla meditazione, si faceva vedere dentro di me che dormiva, io lo stavo guardando, beandomi nel suo bel volto, ma senza destarlo, contenta di vederlo almeno, quando in un istante è venuta di nuovo la bella Mamma Regina, l’ha preso da dentro il mio cuore, tutto smovendolo in fretta per destarlo; dopo destato, me l’ha messo di nuovo in braccia, dicendomi:

(5)Figlia mia, non farlo dormire, che se dorme vedrai che succederà”.

(6) Era un temporale che si preparava, così il bambino mezzo dormendo, ha steso le sue manine al mio collo e stringendomi, mi ha detto:

(7)Mamma mia, mamma mia, lasciami dormire”.

(8) Ed io: “Ninno, nino mio bello, non sono io che non voglio farti dormire, è la nostra Signora Mamma che non vuole ed io vi prego a contentarla, è certo che niente si nega alla Mamma e poi, a quella Madre”.

(9) Dopo d’averlo tenuto un poco in veglia, è scomparso e così è finito.

2-42 Giugno 23, 1899 Vede il confessore insieme con Gesù e prega per lui.

(1) Avendo ascoltato la santa messa e fatto la comunione, il mio amante Gesù si faceva vedere da dentro il mio cuore, poi mi sono sentita uscir fuori di me stessa, ma senza di Gesù. Ho visto il mio confessore, siccome lui mi aveva detto che dopo la comunione verrà Nostro Signore, e lo pregherai per me, quindi, appena visto il mio confessore gli ho detto: “Padre, mi avete detto che Gesù doveva venire e non è venuto”. Lui mi ha detto:

(2)Perché non lo sai trovare, perciò dici che non è venuto, guarda bene, che ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

2-43 Giugno 25, 1899 Continua l’istesso e Gesù parla della fede.

(1) Continua Gesù a farsi vedere questa mattina d’intanto in tanto, partecipandomi qualche poco delle sue sofferenze e qualche volta si vedeva anche il confessore unito. Siccome lui mi aveva detto di pregare per certi suoi bisogni, vedendolo insieme con Nostro Signore ho incominciato a pregare Gesù che lo esaudisse in ciò che lui voleva. Mentre io lo pregavo, Gesù, tutto bontà si è voltato al confessore e gli ha detto:

(2)La fede, voglio che t’inondi dappertutto, come quelle barche che sono inondate dalle acque del mare e siccome la fede sono Io stesso, essendo inondato da Me, che tutto posseggo, posso e do liberamente a chi in Me confida, senza che tu ci pensi a quel che verrà ed al quando ed il come che farai, Io stesso, secondo i tuoi bisogni, mi presterò a soccorrerti”.

(3) Poi ha soggiunto: “Se ti eserciterai in questa fede, quasi nuotando in essa, in ricompensa ti infonderò nel cuore tre gaudi spirituali: Il primo, che penetrerai le cose di Dio con chiarezza e nel fare le cose sante ti sentirai inondato da una gioia, da un gaudio tale, che ti sentirai come inzuppato e questa è l’unzione della mia grazia.

(4) Il secondo è una noia delle cose terrene e sentirai nel tuo cuore una gioia delle cose celesti.

(5) Il terzo è un distacco totale di tutto e dove prima sentivi inclinazione, sentirai un fastidio, come da qualche tempo lo sto infondendo nel tuo cuore e tu già lo stai esperimentando. E per questo il tuo cuore sarà inondato dalla gioia che godono le anime nude, che hanno il loro cuore tanto inondato dell’amore mio, che dalle cose che li circondano esternamente non ne ricevono nessuna impressione”.

2-44 Luglio 4, 1899 Gesù parla della Celeste Mamma. Turbazione.

(1) Questa mattina, avendomi Gesù rinnovato le pene della crocifissione, si trovava insieme la nostra Mamma Regina e Gesù, parlando di Lei, ha detto:

(2) “Il mio proprio regno fu nel cuore di mia Madre e questo perché il suo cuore non fu mai menomamente disturbato, tanto, che nel mare immenso della Passione soffrì pene immense, il suo cuore fu passato a parte a parte dalla spada del dolore, ma non ricevette un minimo alito di turbazione. Quindi, essendo il mio regno, regno di pace, perciò potetti in Lei stendervi il mio regno e senza ricevere nessun ostacolo, liberamente regnare”.

(3) Avendo Gesù seguitato altre volte a venire e vedendomi io tutta piena di peccati, gli ho detto: “Mio Signore Gesù, mi sento tutta coperta di piaghe e peccati gravi, deh! vi prego, abbiate pietà di questa miserabile”.

(4) E Gesù: “Non temere, che non ci sono colpe gravi, e poi, si deve avere orrore della colpa, ma non disturbarsi, perché l’agitazione, da dovunque venga, non fa mai bene all’anima”.

(5) Poi ha soggiunto: “Figlia mia, tu sei vittima, come Io lo sono, fa che tutte le tue opere risplendano con le stesse mie intenzioni, pure e sante, acciocché, ritrovando in te la mia stessa immagine, possa liberamente versare l’influenza delle mie grazie e così ornata potrò offrirti come vittima odorosa innanzi alla divina giustizia”.

2-45 Luglio 9, 1899 Gesù le partecipa le sue pene.

(1) Questa mattina Gesù ha voluto rinnovare le pene della crocifissione, prima mi ha trasportato fuori di me stessa, sopra d’un monte e mi ha domandato se volessi crocifiggermi, ed io: “Si Gesù mio, non altro bramo che la croce”. Mentre così dicevo, si è presentata una croce grandissima e sopra di essa mi ha disteso e con le sue proprie mani mi inchiodava. Che pene atroci soffrivo nel sentirmi trapassare le mani e piedi da quei chiodi, che per giunta, erano spuntati e che per farli penetrare si stentava e si soffriva molto, ma con Gesù riusciva tutto tollerabile. Dopo che ha compiuto di crocifiggermi mi ha detto:

(2)Figlia mia, mi ne servo di te per poter continuare la mia Passione, siccome il mio corpo glorificato non può essere capace di più soffrire, onde venendo in te, me ne avvalgo del tuo corpo come me ne avvalsi del mio nel corso della mia vita mortale, per poter continuare e soffrire la mia Passione e così poterti offerire vittima vivente, innanzi alla divina giustizia, di riparazione e di propiziazione”.

(3) Dopo ciò pareva che si aprisse il Cielo e scendeva una moltitudine di santi, tutti armati di spade, una voce come di tuono ha uscito da dentro quella moltitudine che diceva: “Veniamo a difendere la giustizia di Dio ed a fare vendetta degli uomini che tanto hanno abusato della sua misericordia”. Chi può dire ciò che succedeva sulla terra a questa discesa dei santi? Solo so dire, che chi guerreggiava da un punto e chi dall’altro, chi fuggiva, chi si nascondeva, pareva che tutti erano in costernazione.

2-46 Luglio 14, 1899 Gesù non può lasciare chi lo ama.

(1) Il mio adorabile Gesù continua questi giorni a farsi vedere scarsissime volte, la sua visita è come un lampo, che mentre si vuole seguitare a guardare, già sfugge e se qualche volta si ferma un poco, è quasi sempre in silenzio, altre volte dice qualche cosa, ma nell’atto che se ne va, mi pare che si tira quella parola, insieme con quella luce che mi viene dalla sua parola, tanto, che dopo non ricordo niente di ciò che ha detto, la mia mente resta nella stessa confusione di prima. Che stato miserabile! Mio caro Gesù, abbiate pietà di questa misera, continuate a fare uso della vostra misericordia. Quindi, per non fare lungherie e dire giorno per giorno ciò che ho passato, dirò qui tutto insieme, qualche parola che mi ha detto in questi scorsi giorni:

(2) Ricordo che dopo aver versato lacrime amarissime, Gesù, facendosi vedere ed io lamentandomi con Lui che mi aveva lasciato, Gesù chiamò a Sé molti angeli e santi e rivolto a loro disse: “Sentite che dice, che Io l’ho lasciato, ditele un poco, posso Io lasciare quelli che Mi amano? Essa mi ha amato, come posso lasciarla?” Ed i santi furono col Signore d’accordo ed io restai più umiliata e confusa di prima.

(3) Un’altra volta, dicendoli che: “Fino all’ultimo finirete col lasciarmi del tutto”. Gesù mi disse:

(4)Figlia, non posso lasciarti e per pegno di ciò ho messo in te le mie sofferenze”.

(5) Trovandomi occupata dal pensiero: “Come Signore avete permesso che venisse il sacerdote; poteva passare il fatto tra me e te”. In un istante mi sono trovata fuori di me stessa, distesa sopra d’una croce, ma non c’era nessuno che mi potesse inchiodare, io ho incominciato a pregare il Signore che venisse a crocifiggermi e Gesù è venuto e mi ha detto:

(6)Vedi quanto è necessario che il sacerdote stia in mezzo alle opere mie, e questo è aiuto ancora per compire la crocifissione; è certo che senza nessuno, da te sola non puoi crocifiggerti, sempre si bisogna dell’aiuto degli altri”.

2-47 Luglio 18, 1899

(1) Continua quasi sempre l’istesso. Questa volta mi pareva che nel mio cuore stesse Gesù sacramentato e dall’ostia santa spandeva tanti raggi nel mio interno, ed al mio cuore uscivano tanti fili, che s’intrecciavano tutti quei raggi di luce, mi pareva che Gesù col suo amore si attirava tutto il mio cuore ed il mio cuore con quei fili si attirava e legava tutto Gesù a starsi con me.

2-48 Luglio 22, 1899 Come la croce rende l’anima trasparente

(1) Il mio adorabile Gesù, questa mattina si faceva vedere con una croce d’oro pendente al collo, tutta risplendente e che guardandola se ne compiaceva immensamente, in un istante si è trovato il confessore presente e Gesù gli ha detto: “Le sofferenze dei giorni passati hanno accresciuto lo splendore alla croce, tanto, che guardandola ne prendo molto piacere”.

(2) Poi si è voltato a me e mi ha detto: “La croce comunica tale uno splendore all’anima, da renderla trasparente e siccome quando un oggetto è trasparente si può dare tutti quei colori che si vogliono, così la croce, con la sua luce dà tutti i lineamenti e forme più belle che mai si possa immaginare, non solo dagli altri, ma anche dall’anima stessa che li prova. Oltre di ciò, in un oggetto trasparente subito si scopre la polvere, le piccole macchie ed anche l’adombramento. Tale è la croce, siccome rende l’anima trasparente, subito fa scoprire all’anima i piccoli difetti, le minime imperfezioni, tanto che non c’è mano maestra più abile della croce, a fare che tenga l’anima preparata, per renderla degna abitazione del Dio del Cielo”.

(3) Chi può dire ciò che ho compreso della croce e quanto è da invidiare l’anima che la possiede?

(4) Dopo ciò mi ha trasportato fuori di me stessa e mi sono trovata sopra d’una scala altissima, che sotto metteva un precipizio e per giunta i gradini di detta scala erano movibili e tanti stretti che appena si poteva poggiare la punta dei piedi, quello che più metteva terrore era il precipizio e il non poter trovare appoggio, di sorta e volendosi afferrare ai gradini, se ne venivano appresso; nel vedere le altre persone che quasi tutte precipitavano, metteva il brivido nelle ossa; eppure non si poteva fare a meno di non passare per quella scala. Quindi mi sono provata, ma non appena ho fatto due o tre gradini, vedendo il pericolo grande che correvo di cadere nell’abisso, ho incominciato a chiamare Gesù che venisse in mio aiuto, onde, senza sapere come, ho trovato Gesù presso di me e mi ha detto:

(5)Figlia mia, questo che tu hai visto è la via che battono tutti gli uomini in questa terra; i gradini movibili, che neppure potevano appoggiarsi per avere un sostegno, sono gli appoggi umani, le cose terrene, che volendosi appoggiare, invece di darle aiuto le danno una spinta per precipitare più presto nell’inferno. Il mezzo più sicuro è il camminare quasi volando senza poggiare la terra, a forza di proprie braccia, cogli occhi tutti a sé, senza guardare gli altri e coll’averli anche tutti intenti a Me per avere aiuto e forza, così si potrà facilmente evitare il precipizio”.

2-49 Luglio 28, 1899 La vita umana è un giuoco. Anche Gesù scherza.

(1) Questa mattina, il mio adorabile Gesù è venuto in un aspetto tutto ammirabile e misterioso, portava una catena al collo pendente su tutto il petto, da una parte si vedeva come un arco, dall’altra parte della catena come un turcasso pieno di pietre preziose e di gemme che dava un ornamento dei più belli al petto del mio dolce Gesù, e con una lancia in mano. Mentre stava in questo aspetto mi ha detto:

(2)La vita umana è un giuoco; chi gioca il piacere, chi il denaro e chi la propria vita e tanti altri giuochi che fanno. Anch’Io mi diletto di giocare con le anime, ma quali sono questi scherzi che faccio? Sono le croci che invio, se le ricevono con rassegnazione e me ne ringraziano, Io mi ricreo e scherzo con loro, compiacendomi immensamente, ricevendone grande onore e gloria ed a loro faccio fare dei più grandi acquisti”.

(3) Nell’atto di dire ciò, ha incominciato a toccarmi con la lancia, dall’arco e dal turcasso, già tutte quelle pietre preziose che dentro conteneva, uscivano fuori e si cambiavano in tanti croci e saette che ferivano le creature. Certune, ma in numero scarsissimo, ne gioivano, se le baciavano e Lo ringraziavano e venivano a formare un giuoco con Gesù; altri poi le prendevano e le gettavano in faccia a Gesù, oh! come ne restava afflitto Gesù e che gran perdita facevano quelle anime! Poi Gesù ha soggiunto:

(4)Questa è la sete che gridai sulla croce, che non potendo dissetarla allora interamente, mi compiaccio di continuare a dissetarla nelle anime dei miei cari che soffrono. Quindi, soffrendo, vieni a dare un ristoro alla mia sete”.

(5) Ritornando altre volte e pregandolo che liberasse il confessore che soffriva, mi ha detto:

(6)Figlia mia, non sai tu che il marchio più nobile che posso imprimere nei miei cari figli è la croce?