(1) Questa mattina il mio dolce Gesù voleva continuare a farmi dei corrivi ed a voler scherzare, veniva, metteva le sue mani al volto, nell’atto di volermi fare una carezza, ma nell’atto di farla scompariva, di nuovo veniva, stendeva le sue braccia al mio collo in atto di volermi abbracciare, ma mentre stendevo le mie per abbracciarlo, mi sfuggiva come un lampo, senza poterlo trovare, chi può dire le pene del mio cuore? Mentre il mio povero cuore nuotava in questo mare di dolore immenso, fino a sentirmi venir meno la vita, è venuta Mamma Regina, portandolo da bambino fra le sue braccia e così ci siamo abbracciati tutti e tre insieme, la Mamma, il Figlio ed io; onde ho potuto avere tempo di dirle: “Mio Signore Gesù, mi pare che avete sottratto la vostra grazia da me”.
(2) E Lui: “Sciocca, sciocherella che sei! come dici che ti ho sottratto la mia grazia mentre sono in te? E che cosa è la mia grazia se non Io stesso?”
(3) Sono restata più confusa di prima vedendomi che non sapevo parlare e che in quelle due parole che avevo detto, non avevo detto altro che spropositi. Dopo la Regina Madre è scomparsa e Gesù pareva che si rinchiudeva dentro il mio interno e lì vi rimaneva.
(4) Oggi, poi alla meditazione, si faceva vedere dentro di me che dormiva, io lo stavo guardando, beandomi nel suo bel volto, ma senza destarlo, contenta di vederlo almeno, quando in un istante è venuta di nuovo la bella Mamma Regina, l’ha preso da dentro il mio cuore, tutto smovendolo in fretta per destarlo; dopo destato, me l’ha messo di nuovo in braccia, dicendomi:
(5) “Figlia mia, non farlo dormire, che se dorme vedrai che succederà”.
(6) Era un temporale che si preparava, così il bambino mezzo dormendo, ha steso le sue manine al mio collo e stringendomi, mi ha detto:
(7) “Mamma mia, mamma mia, lasciami dormire”.
(8) Ed io: “Ninno, nino mio bello, non sono io che non voglio farti dormire, è la nostra Signora Mamma che non vuole ed io vi prego a contentarla, è certo che niente si nega alla Mamma e poi, a quella Madre”.
(9) Dopo d’averlo tenuto un poco in veglia, è scomparso e così è finito.