(1) Il mio adorabile Gesù, questa mattina si faceva vedere con una croce d’oro pendente al collo, tutta risplendente e che guardandola se ne compiaceva immensamente, in un istante si è trovato il confessore presente e Gesù gli ha detto: “Le sofferenze dei giorni passati hanno accresciuto lo splendore alla croce, tanto, che guardandola ne prendo molto piacere”.
(2) Poi si è voltato a me e mi ha detto: “La croce comunica tale uno splendore all’anima, da renderla trasparente e siccome quando un oggetto è trasparente si può dare tutti quei colori che si vogliono, così la croce, con la sua luce dà tutti i lineamenti e forme più belle che mai si possa immaginare, non solo dagli altri, ma anche dall’anima stessa che li prova. Oltre di ciò, in un oggetto trasparente subito si scopre la polvere, le piccole macchie ed anche l’adombramento. Tale è la croce, siccome rende l’anima trasparente, subito fa scoprire all’anima i piccoli difetti, le minime imperfezioni, tanto che non c’è mano maestra più abile della croce, a fare che tenga l’anima preparata, per renderla degna abitazione del Dio del Cielo”.
(3) Chi può dire ciò che ho compreso della croce e quanto è da invidiare l’anima che la possiede?
(4) Dopo ciò mi ha trasportato fuori di me stessa e mi sono trovata sopra d’una scala altissima, che sotto metteva un precipizio e per giunta i gradini di detta scala erano movibili e tanti stretti che appena si poteva poggiare la punta dei piedi, quello che più metteva terrore era il precipizio e il non poter trovare appoggio, di sorta e volendosi afferrare ai gradini, se ne venivano appresso; nel vedere le altre persone che quasi tutte precipitavano, metteva il brivido nelle ossa; eppure non si poteva fare a meno di non passare per quella scala. Quindi mi sono provata, ma non appena ho fatto due o tre gradini, vedendo il pericolo grande che correvo di cadere nell’abisso, ho incominciato a chiamare Gesù che venisse in mio aiuto, onde, senza sapere come, ho trovato Gesù presso di me e mi ha detto:
(5) “Figlia mia, questo che tu hai visto è la via che battono tutti gli uomini in questa terra; i gradini movibili, che neppure potevano appoggiarsi per avere un sostegno, sono gli appoggi umani, le cose terrene, che volendosi appoggiare, invece di darle aiuto le danno una spinta per precipitare più presto nell’inferno. Il mezzo più sicuro è il camminare quasi volando senza poggiare la terra, a forza di proprie braccia, cogli occhi tutti a sé, senza guardare gli altri e coll’averli anche tutti intenti a Me per avere aiuto e forza, così si potrà facilmente evitare il precipizio”.