(1) Il mio adorabile Gesù continua questi giorni a farsi vedere scarsissime volte, la sua visita è come un lampo, che mentre si vuole seguitare a guardare, già sfugge e se qualche volta si ferma un poco, è quasi sempre in silenzio, altre volte dice qualche cosa, ma nell’atto che se ne va, mi pare che si tira quella parola, insieme con quella luce che mi viene dalla sua parola, tanto, che dopo non ricordo niente di ciò che ha detto, la mia mente resta nella stessa confusione di prima. Che stato miserabile! Mio caro Gesù, abbiate pietà di questa misera, continuate a fare uso della vostra misericordia. Quindi, per non fare lungherie e dire giorno per giorno ciò che ho passato, dirò qui tutto insieme, qualche parola che mi ha detto in questi scorsi giorni:
(2) Ricordo che dopo aver versato lacrime amarissime, Gesù, facendosi vedere ed io lamentandomi con Lui che mi aveva lasciato, Gesù chiamò a Sé molti angeli e santi e rivolto a loro disse: “Sentite che dice, che Io l’ho lasciato, ditele un poco, posso Io lasciare quelli che Mi amano? Essa mi ha amato, come posso lasciarla?” Ed i santi furono col Signore d’accordo ed io restai più umiliata e confusa di prima.
(3) Un’altra volta, dicendoli che: “Fino all’ultimo finirete col lasciarmi del tutto”. Gesù mi disse:
(4) “Figlia, non posso lasciarti e per pegno di ciò ho messo in te le mie sofferenze”.
(5) Trovandomi occupata dal pensiero: “Come Signore avete permesso che venisse il sacerdote; poteva passare il fatto tra me e te”. In un istante mi sono trovata fuori di me stessa, distesa sopra d’una croce, ma non c’era nessuno che mi potesse inchiodare, io ho incominciato a pregare il Signore che venisse a crocifiggermi e Gesù è venuto e mi ha detto:
(6) “Vedi quanto è necessario che il sacerdote stia in mezzo alle opere mie, e questo è aiuto ancora per compire la crocifissione; è certo che senza nessuno, da te sola non puoi crocifiggerti, sempre si bisogna dell’aiuto degli altri”.