MaM
Messaggio del 19 gennaio 1985:Figli cari! Voglio avvertirvi che Satana lotta con violenza, specie in questi giorni, per portarvi completamente via da me e dal mio amore. Ma voi non glielo permettete! Pregate con ardore e amatevi gli uni gli altri! Siate umili e così egli non potrà neanche avvicinarsi a voi.

Messaggi di altre apparizioni

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo)

2-30 Giugno 5, 1899 Prega insieme con Gesù.

(1) Continua ancora lo stato di annientamento, ma tale, che non ardivo di dire una parola al mio diletto Gesù. Ma questa mattina, Gesù, avendo compassione del mio miserabile stato, Lui stesso ha voluto sollevarmi ed ecco come: Mentre si ha fatto vedere ed io mi sentivo tutta annichilita e vergognosa innanzi a Lui, Gesù si è avvicinato a me, ma tanto stretto, che mi pareva che Lui stesse in me ed io in Lui e mi ha detto:

(2) “Figlia mia diletta, che hai che stai tanto afflitta? Dimmi a Me tutto, che ti contenterò e rimedierò ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

2-31 Giugno 8, 1899 Gesù succhia a lei, e lei succhia al petto di Gesù.

(1) Il mio adorabile Gesù continua ancora a farsi vedere tutto benignità e dolcezza. Questa mattina, mentre mi trovavo insieme con Lui, di nuovo ha replicato: “Dimmi, che vuoi?” Ed io subito ho detto: “Gesù mio caro, quello che vorrei davvero, è che tutto il mondo si convertisse”. (Che domanda spropositata) Ma pure il mio amante Gesù mi ha detto:

(2) “Ti contenterei purché tutti avessero la buona volontà di salvarsi, eppure, per farti vedere che volentieri consentirei a tutto ciò che hai detto, andiamo insieme in mezzo al mondo e tutti quelli che troveremo con la buona ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

2-32 Giugno 9, 1899 Gesù fa vedere le sue offese.

(1) Questa mattina l’ho passato molto angustiata per le tante offese che vedevo far dagli uomini, specialmente per certe disonestà orrende. Quanta pena faceva a Gesù la perdita delle anime, molto più d’un bambino nato che dovevano uccidere senza amministrarle il santo battesimo. A me pare che questo peccato pesa tanto sulla bilancia della divina giustizia, che sono i più che gridano vendetta innanzi a Dio, eppure, spesso, spesso si rinnovano queste scene dolorose. Il mio dolcissimo Gesù stava tanto afflitto che faceva pietà. Vedendolo in tale stato, non ho ardito dirle niente e Gesù solo mi ha detto:

(2) “Figlia mia, unisci le tue sofferenze con le mie, le tue preghiere alle mie, così, innanzi alla maestà di Dio, sono più accettevoli e compariscono non come cose tue, ma come opere mie”.

(3) Poi ha seguitato a farsi vedere altre volte, ma sempre in silenzio. Sia sempre benedetto il Signore.

2-33 Giugno 11, 1899 Effetti di quelli che si avvicinano a lei.

(1) Il mio dolce Gesù continua a farsi vedere scarsissime volte e quasi sempre in silenzio. La mia mente me la sentivo tutta confusa e piena di timore, ancora perdevo il mio solo ed unico bene e per tante altre cose che non è qui necessario il dirle, oh! Dio, che pena. Mentre stavo in questo stato, quando appena si è fatto vedere, e pareva che portava una luce e da questa luce uscivano altrettanti globetti di luce e Gesù mi ha detto:

(2)Togli ogni timore dal tuo cuore. Vedi, ti ho portato questo globo di luce per metterlo tra te e Me e tra quelli che a te si avvicinano. Quelli che a te si avvicinano con cuore retto e per farti il bene, questi globetti di luce che escono, penetreranno nelle loro menti, scenderanno nel loro cuori e li riempirà di gaudio e di grazie celesti e comprenderanno con chiarezza ciò che opero in te; quelli poi che verranno con altre intenzioni, sperimenteranno il contrario e da questi globetti di luce resteranno abbagliati e confusi”.

(3) Così sono restata più quieta. Sia tutto a gloria di Dio.

2-34 Giugno 12, 1899 Gesù stesso la prepara alla comunione.

(1) Questa mattina, dovendo fare la comunione, stavo pregando il buon Gesù che venisse Lui stesso a prepararmi, prima che venisse il confessore per celebrare la santa messa. Altrimenti come potrò ricevervi, essendo tanto cattiva ed indisposta? Mentre ciò facevo, il mio dolce Gesù si è compiaciuto di venire. Nell’atto stesso che lo vedevo, mi pareva che non faceva altro che saettarmi coi suoi sguardi purissimi e scintillanti di luce. Chi può dire ciò che operavano in me quegli sguardi penetranti che non lasciavano sfuggire neppure l’ombra d’un piccolo neo? E’ impossibile poterlo dire; anzi, avrei voluto passare tutto ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

2-35 Giugno 14, 1899 Aspettazioni. Gesù che vuole castigare.

(1) Questa mattina l’amantissimo Gesù non ci veniva, nel mio interno andavo pensando: “Com’è che non viene? Che c’è di nuovo? Ieri veniva così spesso ed oggi l’ora si fa tarda e neppure si fa vedere ancora, che crepacuore, quanta pazienza ci vuole con Gesù! Tutto il mio interno mi pareva che si metteva tutto all’arme, che volevano Gesù e mi facevano una guerra da darmi pene di morte. La volontà, come superiore a tutto, cercava di mettere pace col persuadere ai miei sensi, inclinazioni, desideri, affetti ed a tutto il resto di quietarsi, che Gesù doveva venire. Così, dopo un lungo penare, Gesù è venuto portando una tazza in mano, piena di sangue aggrumato, putrefatto e puzzolente e mi ha detto:

(2)Vedi questa tazza di sangue, la verserò sul mondo”.

(3) Mentre così diceva, è venuta la Mamma, la Vergine Santissima ed insieme con Lei il mio confessore e pregavano Gesù che non la versasse sul mondo, ma che la facesse bere a me, il confessore gli ha detto: “Signore, a che pro tenerla vittima se non volete versare sopra di essa? Assolutamente voglio che la fate soffrire e risparmiate le gente”.

(4) La Mamma piangeva ed insisteva presso Gesù e presso il confessore di non desistere di pregare finché Gesù non si sarebbe contentato d’accettare il cambio. Gesù insisteva che la voleva versare sopra del mondo tutto ed in primo pareva quasi che si accigliasse. Io mi vedevo tutta confusa, non sapevo dire niente, perché era tanto l’orrore che faceva a vedere quella tazza piena di sangue sì brutto, che metteva il fremito in tutta la natura; che sarebbe a berlo? Ma però ero rassegnata, che se il Signore me la avesse dato, la sarei accettata. Chi può dire poi i castighi che contenevano in quel sangue se il Signore lo verserà nel mondo? Da questo giorno appunto, pare che tiene preparata una grandine che farà molto danno e pare che deve continuare i giorni seguenti.

(5) Dopo poi, Gesù pareva un po’ più calmo, tanto che pareva che al confessore se lo abbracciava, che lo aveva pregato in quel modo, ma però senza venire a nessuna determinazione, se lo deve versare sopra alle gente o no. Così è finito, lasciandomi una pena indescrivibile di quello che potrà succedere.

2-36 Giugno 16, 1899 Ottiene di fare risparmiare in parte il suo paese.

(1) Continua ancora a farsi vedere che vuole castigare, io l’ho pregato che volesse versare in me le sue amarezze e che volesse risparmiare tutto il mondo e se questo non fosse possibile, almeno quelli che mi appartengono ed il mio paese. A questa intenzione pareva che si unisse pure l’intenzione del confessore, così pareva che Gesù, vinto dalle preghiere, ha versato un poco dalla sua bocca, ma non quella tazza detta disopra. Questo poco che ha versato, pareva che lo faceva per risparmiare in qualche modo il mio paese, che non in tutto e quelli che mi appartengono.

(2) Io però questa mattina sono stata causa di fare affliggere Gesù. Siccome dopo versato l’ho visto più calmo, senza pensarci gli ho detto: “Amabile mio Gesù, vi prego a liberarmi dal fastidio che do al confessore, di farlo venire ogni giorno, che costa a Voi il liberarmi e che Voi stesso mi mettete nelle sofferenze e Voi stesso mi liberate? Certo che vi costa niente e se volete, tutto potete”. Mentre ciò gli dicevo, Gesù faceva un volto tanto afflitto, che quella afflizione me la sentivo penetrare fin nell’intimo del mio cuore e senza dirmi parola è scomparso. Come sono lasciata mortificata, lo sa solo il Signore, pensando specialmente ancora più non ci veniva, ma poco dopo è ritornato, ma con maggiore afflizione, portando un volto tutto gonfio e pieno di sangue, che allora allora gli avevano fatto quelle offese, Gesù tutto mesto, ha detto:

(3)Vedi quello che mi hanno fatto, come tu dici che non vuoi che castighi le creature? Sono necessari per umiliarle e non farle imbaldanzire di più.

2-37 Giugno 17, 1899 Contende con Gesù e lo distorna dal sonno.

(1) Si continua ancora sempre lo stesso, ma specialmente questa mattina sono stata sempre a contendere col mio caro Gesù: Lui, che voleva continuare a mandare la grandine, come ha fatto nei giorni passati ed io che non volevo. Quando al meglio pareva che si preparava un temporale e dava comando ai demoni, che distruggessero col flagello della grandine parecchi punti. Nell’atto stesso vedevo che da lontano mi chiamava il confessore, dandomi l’ubbidienza che andassi a mettere in fuga i demoni, per non farli far niente. Mentre sono uscita per andare, Gesù si è fatto incontro, facendomi rivolgere indietro, io le ho detto: “Signore benedetto, non posso, perché è l’ubbidienza che mi ha chiamato e Voi sapete che io e Voi a questa virtù dobbiamo cedere, senza poterci opporre”.

(2) Allora Gesù: “Ebbene, lo farò Io per te”.

(3) E così ha comandato ai demoni che andassero in parti più lontane e che per ora non toccassero le terre appartenenti al nostro paese.

(4) Poi ha detto a me: “Andiamo”.

(5) Così siamo ritornati, io nel letto e Gesù accanto a me. Appena giunti, Gesù voleva riposare dicendo che era molto stanco, io l’ho arrestato dicendogli: “Chi sa che è questo sonno che vuoi fare? E poi, la bella ubbidienza che mi hai fatto fare, che vuoi dormire, questo è il bene che mi vuoi e che vuoi contentarmi in tutto? Vuoi dormire? Dormi pure, basta che mi dia la parola che non farai niente”. Allora, dispiacendosi del mio malcontento, mi ha detto:

(6)Figlia mia, eppure vorrei contentarti, facciamo così: Usciamo insieme di nuovo in mezzo alle gente e quelli che vediamo che sono necessari di punire per le tante nefande azioni, -almeno, chi sa sotto il flagello si arrendessero-, e chi tu vuoi e quelli che sono meno necessari a punire e che tu non vuoi, Io li risparmierò”.

(7) Ed io: “Signore, grazie vi rendo della vostra somma bontà nel volermi contentare, ma con tutto ciò non posso far questo che mi dici, non mi sento la forza di mettere la volontà mia a castigare nessuna delle vostre creature e poi, quale strazio sarà del mio povero cuore quando sentirò che quel tale o quell’altro è stato castigato e che io ci abbia messo la mia volontà, sia mai, sia mai, oh Signore”.

(8) Dopo è venuto il confessore per chiamarmi in me stessa ed è finito.

2-38 Giugno 19, 1899 Chi fa scomparire sé stesso, non fa mai peccati.

(1) Avendo passato ieri una giornata di purgatorio per la privazione quasi totale del sommo bene, e per le tante tentazioni che mi metteva il demonio, mi pareva che facessi tanti peccati. Oh! Dio, che pena, l’offendere Dio.

(2) Questa mattina, appena visto Gesù, subito gli ho detto: “Gesù buono, perdonami i tanti peccati che feci ieri”. E volevo dirgli tutto il male che mi sentivo d’avere fatto. Lui, spezzando il mio dire, mi ha detto:

(3)Se fai scomparire te stessa, non farai mai peccati”.

(4) Io volevo continuare a dire, ma Gesù facendomi vedere molte anime devote e mostrandomi di non voler sentire ciò che gli volevo dire, ha ripreso di nuovo a dire:

(5)Quello che più mi dispiace di queste anime è l’instabilità nel fare il bene, basta una piccola cosa, un dispiacere, anche un difetto, mentre allora è il tempo più necessario per stringersi più a Me, quelli invece, si irritano, si disturbano e tralasciano il bene incominciato, quante volte ho preparato loro le grazie per darle e vedendole così instabili, sono stato costretto a ritenerle”.

(6) Poi, conoscendo che non voleva sapere niente di quello che volevo dirle e vedendo il mio confessore che stava poco bene nel corpo, ho pregato a lungo per lui e facendole varie domande, che non è qui necessario il dirle. E Gesù a tutto benignamente mi ha risposto e così è finito.

2-39 Giugno 20, 1899. Come il tutto sta nell’amore.

(1) Si continua quasi sempre l’istesso. Questa mattina, pare, Gesù ha voluto sollevarmi un poco, dopo che per qualche tempo sono andata in cerca di Lui. Da lontano ho visto un bambino, come fulmine che cade dal cielo così vi accorsi, appena giunta, l’ho preso fra le mie braccia e venendomi un dubbio ancora non fosse Gesù, le ho detto:

(2) “Tesoretto mio caro, dimmi un po’, chi sei?”

(3) E Lui: “Io sono il tuo caro ed amato Gesù”.

(4) Ed io a Lui: “Bambinello mio bello, vi prego a prendervi il mio cuore e portatelo con Voi in Paradiso, che appresso al cuore ci verrà l’anima”.

(5) Gesù pareva che mi prendesse il cuore e l’univa talmente al suo che si faceva un solo. Dopo si è aperto il Cielo, parendo che si preparava ad una festa grandissima, nell’atto stesso è sceso dal Cielo un giovane di vago aspetto, tutto scintillante di fuoco e fiamme. Gesù mi ha detto:

(6)Domani è la festa del mio caro Luigi, devo andare ad assistere”.

(7) Ed io: “A me poi mi lasciate sola, come farò?”

(8) E Lui: “Anche tu ci verrai, vedi quanto è bello Luigi, ma quello che fu più in lui, che lo distinse in terra, era l’amore con cui operava, tutto era amore in lui, l’amore l’occupava l’interno, l’amore lo circondava l’esterno, sicché anche il respiro si poteva dire che era amore, perciò di lui si dice, che non patì mai distrazione, perché l’amore l’inondava dappertutto e da questo amore sarà inondato eternamente, come tu vedi”.

(9) E così pareva che era tanto grandissimo l’amore di san Luigi, che poteva incenerire tutto il mondo. Poi, Gesù ha soggiunto:

(10)Io passeggio sopra dei più alti monti e vi formo la mia delizia”.

(11) Io non intendendo il significato, ha ripreso a dire:

(12) “I monti più alti sono i santi che più mi hanno amato ed Io vi faccio la mia delizia e quando stanno sulla terra e quando passano su in Cielo, sicché il tutto sta nell’amore”.

(13) Dopo ciò ho pregato Gesù che mi benedicesse a me ed a quelli che in quel momento vedevo e Lui dando la benedizione è scomparso.