(1) Si continua quasi sempre l’istesso. Questa mattina, pare, Gesù ha voluto sollevarmi un poco, dopo che per qualche tempo sono andata in cerca di Lui. Da lontano ho visto un bambino, come fulmine che cade dal cielo così vi accorsi, appena giunta, l’ho preso fra le mie braccia e venendomi un dubbio ancora non fosse Gesù, le ho detto:
(2) “Tesoretto mio caro, dimmi un po’, chi sei?”
(3) E Lui: “Io sono il tuo caro ed amato Gesù”.
(4) Ed io a Lui: “Bambinello mio bello, vi prego a prendervi il mio cuore e portatelo con Voi in Paradiso, che appresso al cuore ci verrà l’anima”.
(5) Gesù pareva che mi prendesse il cuore e l’univa talmente al suo che si faceva un solo. Dopo si è aperto il Cielo, parendo che si preparava ad una festa grandissima, nell’atto stesso è sceso dal Cielo un giovane di vago aspetto, tutto scintillante di fuoco e fiamme. Gesù mi ha detto:
(6) “Domani è la festa del mio caro Luigi, devo andare ad assistere”.
(7) Ed io: “A me poi mi lasciate sola, come farò?”
(8) E Lui: “Anche tu ci verrai, vedi quanto è bello Luigi, ma quello che fu più in lui, che lo distinse in terra, era l’amore con cui operava, tutto era amore in lui, l’amore l’occupava l’interno, l’amore lo circondava l’esterno, sicché anche il respiro si poteva dire che era amore, perciò di lui si dice, che non patì mai distrazione, perché l’amore l’inondava dappertutto e da questo amore sarà inondato eternamente, come tu vedi”.
(9) E così pareva che era tanto grandissimo l’amore di san Luigi, che poteva incenerire tutto il mondo. Poi, Gesù ha soggiunto:
(10) “Io passeggio sopra dei più alti monti e vi formo la mia delizia”.
(11) Io non intendendo il significato, ha ripreso a dire:
(12) “I monti più alti sono i santi che più mi hanno amato ed Io vi faccio la mia delizia e quando stanno sulla terra e quando passano su in Cielo, sicché il tutto sta nell’amore”.
(13) Dopo ciò ho pregato Gesù che mi benedicesse a me ed a quelli che in quel momento vedevo e Lui dando la benedizione è scomparso.